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Autore: terebinthia    27/01/2013    3 recensioni
Taylor, una ragazza 17enne, viene costretta dalla madre a cercarsi un lavoro per pagarsi gli studi. Ottiene il lavoro di baby-sitter dalla famiglia Mason ma una sera mentre si trova con la bambina che le è stata affidata accadrà qualcosa di inaspettato...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
 
L’estate è appena finita e con essa anche la vita felice. Questi primi tre giorni di liceo mi hanno fatto capire che sarà davvero dura quest’anno portare a casa una pagella decente.
 La mia famiglia ed io abbiamo appena traslocato e l’appartamento nuovo è tutto sottosopra ma a differenza delle altre stanze, che tra poco saranno arredate alla perfezione, la mia camera rimarrà così com’è: nel totale caos! Persino ora me ne sto qui a giocherellare con uno scatolone vuoto, del tutto inutile nella mia stanza. In realtà il mio problema non lo definirei “disordine”, come dicono i miei, ma piuttosto una “libera interpretazione dello spazio”…_ Taylor!!! C’è la signora Mason al telefono, per quel discorso del lavoro…_ urla mia mamma dalla cucina _ Arrivo!_ rispondo io poco entusiasta.
 Prima o poi avrei dovuto aspettarmelo, con tutti quegli annunci che ho affisso per la città qualcuno avrebbe telefonato, no? La trovata comunque è stata di mia madre: circa un mese fa con la scusa della crisi e del fatto che abbiamo appena cambiato casa, si è messa in testa che io in qualche modo devo aiutare a ridurre le spese della famiglia pagandomi gli studi, ( dato che tra non molto dovrò andare all’università), ovviamente ho cercato di evitare tutto questo in qualsiasi modo ma all’ira di mia madre non c’è scampo_ Hai 17 anni Taylor, assumiti delle responsabilità!_ mi ha rinfacciato qualche giorno fa, così mi sono arresa.
 Inizialmente mi ero convinta che avrei potuto fare senza problemi la cameriera nel ristorantino dell’amico di mio padre che si trova a pochi passi da casa ma, dopo solo tre giorni di prova mi sono dovuta ricredere: bambini capricciosi, madri schizzinose e mariti tirchi mi hanno fatto capire che quello non era il mio destino! La mia amica Giorgie invece mi a consigliato di andare su qualcosa di più semplice e meno snervante tipo… la baby-sitter.
Accantono lo scatolone prima di trovarmelo tra le gambe e mi avvio al telefono_ Sbrigati!_ fa mia mamma con una smorfia in volto, “Chissà da quanto tempo tempo è lì che canta le mie lodi ed elenca le mie virtù alla signora Mason” penso appena la vedo. La telefonata prosegue per qualche minuto, la signora continua a farmi domande ininterrottamente finchè ad un certo punto le chiedo_ Se vuole mercoledì, quando vengo, le porto il curriculum?_ prima di interrompere la chiamata la signora Mason mi dà l’indirizzo e ci accordiamo per l’orario.
In pratica a questo punto dovrei esplodere dalla felicità o urlare “sì che bello mi ha assunta!” invece mi siedo su una delle nuove sedie della sala da pranzo e osservo la fruttiera annoiata: non sono molto tagliata per controllare bambini, corrono ovunque e gridano, oh quanto odio quando i bambini viziatelli gridano perché vogliono questo, quello e quell’altro! Mia madre mi ha cresciuto in maniera molto diversa…
Estraggo dai pantaloni il cellulare e fisso per mercoledì l’appuntamento poi torno in camera mia per finire di “studiare”.
Trascorro le giornate comuni noiosamente poi, arriva il famigerato mercoledì. Manca solo un’ora all’appuntamento e sono ancora in tuta_ Dannazione!_ esclamo appena mi accorgo dell’orologio; frugo in qualsiasi cassetto, spalanco l’armadio, corro in bagno con una ballerina sul piede e l’altra no, inciampo sul gatto e finisco per terra colpendo il fianco sinistro_ Ahia! Mi mancava solo questa!_ impreco alzandomi a stento, acchiappo un vestito con un motivo floreale e me lo caccio su.
 Solo una volta uscita di casa mi do un’occhiata davanti ad una vetrina di un negozio_ Con tutti questi ricamini, pizzetti e  tutte queste tinte pastello la bambina non dovrebbe prendere paura!_ mi scappa una risatina divertita mentre mi massaggio il fianco dolorante: la signora Mason è una psicologa e mentre era al telefono mi ha spiegato che la sua “piccola” non deve essere traumatizzata da colori troppo accesi o movimenti troppo bruschi delle persone estranee.
 Accendo il mio i-pod e seguendo le coordinate che mi ha fornito la signora Mason mi sposto per New York con estrema facilità. _ 116sima… vicino al campetto da golf…_ mormoro rigirandomi il foglietto tra le mani_ Sì, dovrebbe essere questa_ dico mentre suono il citofono. Un cane simile ad un lupo si piazza davanti al cancelletto abbaiando come un forsennato.
Fuori dal portoncino appare la figura di una donna sulla quarantina, bionda, dall’aspetto annoiato_ Ciao, tu devi essere Taylor, giusto?_ mi chiede strizzando gli occhi per vedere in lontananza; in effetti tra il cancello e la porta d’entrata ci sarà una distanza di circa 15 metri_ Sì, sono io_ le rispondo in tono deciso quasi urlando per farmi sentire. Si avvicina al cane e gli aggancia una catena al collare_ Non aver paura, lui è Jimi, non è cattivo solo che fa sempre così con gli estranei_ mi incoraggia la donna, “che non sia cattivo lo lasci decidere a me” penso io tenendogli la larga. 
La signora Mason mi fa accomodare nel salotto mentre va a chiamare la bambina.
Rimango sola nel più totale silenzio, do un occhiata intorno: mobili costosissimi, credenze con servizi da tè e quadri di enormi dimensioni ricoprono le pareti, persino il tappeto che sta sotto i miei piedi ha l’aria di essere molto prezioso.
Una bambinetta mi appare improvvisamente davanti_ Ciao!_ le dico  sfoggiando un sorriso che faccio apparire il più naturale possibile. Immobile; la bambina rimane a fissarmi muta come un pesce! Per quanto riguarda la statura e l’aspetto dimostra i suoi 4 anni: bassa, magrolina, occhi azzurri, riccioli castani e carnagione chiarissima, ma in quanto al dialogo… beh, sembra molto timida! _ Lei è April_ dice la signora Mason cercando di avvicinare la piccola_ è un po’ timida con chi non conosce ma sono sicura che ti si affezionerà subito_ continua rivolgendosi alla figlia_ Ne sono sicura April, io sono Taylor _ le dico appoggiandomi una mano sul petto.
   Dopo aver terminato quest’assurda presentazione la signora Mason mi comunica che deve andare via di casa urgentemente, per cui oggi sarà la mia prima giornata di baby-sitting!
Dopo pochi istanti ci troviamo una di fronte all’altra immobili a fissarci, suppongo che dovrò rompere io il ghiaccio_ bene April, di solito cosa fai per passare il tempo?_ mi abbasso alla sua altezza, lei si gira senza badarmi e si avvia alla porta d’ingresso_ ehi, dove stai andando?_ dico mentre la seguo. April inizia a fissare la maniglia e a chiamare la mamma frignottando_ Oh no ci siamo!_ Mi lascio sfuggire in preda ai nervi_ April adesso arriva la mamma_ cerco invano di consolarla. Le due ore seguenti sono infernali, April piange continuamente e se si interrompe è perché cerco di intrattenerla con qualcosa che ovviamente non le interessa. Al ritorno della madre riesco a tranquillizzarla mettendole i cartoni in tv. La signora Mason sembra entusiasta e non pone molte domande, così mi dà un calendario con segnati tutti i giorni in cui dovrò venire a controllare April, accetto e saluto.
 
Passate le prime due settimane, April comincia a farmi delle domande o perlomeno rispondere alle mie; da poco ha iniziato addirittura a chiamarmi per nome_ Taylol mi prendi la bambola sulla mensola?_ mi ha chiesto l’ultima volta. Non riesce sempre a dire la “r” per questo mi chiama Taylol; ho provato più volte a correggerla ma sembra che si offenda, quindi lascio perdere; anche con il cane, Jimi, ho migliorato i rapporti, non mi abbaia più quando mi vede ma non mi scodinzola nemmeno; per quanto io possa capire di psicologia canina, direi che tra noi c’è indifferenza.
 
Oggi la signora e il signor Mason stanno via tutto il giorno, per cui dovrò occuparmi della bambina per diverse ore, cosa di cui lei non è stata informata!   
 
    
  
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