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Autore: Misaki99    27/01/2013    7 recensioni
Questa storia parla di un amore sbocciato in un modo molto strano.
Forse non ci starete capendo niente,riassumendo più semplicemente:
Kyle è un ragazzo problematico che non perde occasione di attacar
briga con chiunqye gli dia fastidio.
Invece Alex è una ragazza che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato,
la quasi espulsione ed un ricatto intreccerà la vita dei due giovani.
Misaki99
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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«Esci con me per favore» Cosa? Non esiste minimamente che io esca con questo bullo. Non lo conosco bene ma conoscere la sua reputazione basta per farmi rispondere:
«Non ti conosco molto bene...quindi neanche per sogno» gli rispondo schietta anche se mi dispiace un pò vederlo così abbattuto, però non posso rispondergli di si.
All'improvviso, mi sento tirare da Rachel, che mi sussurra, o per meglio dire, mi grida nell'orecchio:
«Idiota!! Non mi sembra proprio il momento di rifiutare qualcuno!!» bhè, forse non ha del tutto torto, un bullo che potrebbe uccidere una persona vuole uscire con me e io lo rifiuto senza neanche pensarci o sono pazza o un'idiota, credo un'idiota.
Mi giro per guardarlo in faccia, ma ciò che vedo mi spaventa molto: Sul suo volto c'è un ghigno maligno che non promette niente di buono.
«In questo caso, dobbiamo solo conoscerci meglio»
Detto questo, mi sento prendere per le ginocchia per poi ritrovarmi con la faccia, schiacciata sulla sua schiena: ma questo è pazzo.
«Mollami, Kyle! Giuro che ti do un calcio in faccia e ti spezzo le ossa!» Dico minacciosa. Forse si spaventerà. Infatti, lo sento passarmi a terra ma in un secondo sento le sue labbra sulle mie, non sono dolci ma violente come se volessero marcare il territorio, ciò mi da un fastidio cane, si deve staccare se non vuole ritrovarsi morto. Gli pesto un piede ma sembra fatto di marmo, non si smuove. Cerco di dargli un pugno ma mi blocca entrambe le mani, portandomele ai lati, approfondendo il bacio. Non avrei voluto fargli male ma mi ha costretto. Gli dò un calcio ai gioielli di famiglia e finalmente si stacca da me, accasciandosi in due dal dolore. In questo, la mente mi dice una sola parola: fuggi. Invece, la coscienza mi urla a gran voce di aiutarlo, anche se poi ne dovrò pagare le conseguenze. Lo prendo per mano, aiutandolo ad alzarsi e trascinandolo in infermeria, gli porgo del ghiaccio per lenire il dolore. Non riesco a guardarlo negli occhi. Mi dispiace, ma lui non doveva baciarmi, io non sono sua!
«Ma come cavolo ti è saltato in mente di darmi un calcio!» mi urla arrabbiato alzandosi e guardandomi dal suo metro e novanta, io dal mio metro e sessanta devo alzare la testa. Questo deve abbassare la cresta se non vuole un'altro calcio; mi sta facendo irritare.
«Senti cretino: se tu non mi avessi baciata io non ti avrei dato nessun calcio. E se non la finisci, ti farò cantare nel coro delle voci bianche, mi hai capito?» gli dico puntandogli un dito al petto. Lo vedo incurvare le sue labbra in un sorrisino malizioso.
«Bene, bene, che grinta. Ti farò diventare la mia donna.» mi dice, deciso. Cosa? Ma questo è fuori del tutto?
«Non esiste, non uscirei con uno come te neanche per tutto l'oro del mondo, chiaro?» cerco di andarmene, ma lo sento trattenermi il braccio.
«Quando io faccio una promessa non scherzo, e poi io e te dovevamo andare a conoscerci un po’.» oddio, no! Lo sento riprendermi sulla spalla e correndo fuori la scuola. Mi sta irritando in un modo assurdo. Cerco di dimenarmi, senza alcun risultato.
Ci fermiamo in un parco, dove troviamo la preside con il prof di matematica. Mi sento tirare in un vicolo e mettermi una mano sulla bocca per impedirmi di urlare.
«Non urlare: ci stanno cercando» mi sussurra all'orecchio, e non so perché il mio cuore batte così forte, forse per la paura di essere trovata, ma questo non è il batticuore della paura, questo è il batticuore dell'… nah, non può essere.
Dopo un po’, sento di non riuscire più a respirare, cerco di fargli capire di dover spostare la mano ma sembra non accennarsi a muovere gli calpesto un piede e finalmente si decide a togliere quella maledetta mano.
«Idiota, non riuscivo a respirare» gli dico, tossendo per riprendere fiato.
«Scusa, che hai?» mi chiede.
«Hai portato troppo a lungo questo gioco » gli dico scocciata. Mi ha stancata con il suo gioco.
«Che intendi?! Perché avrei dovuto mettermi in imbarazzo per poi stare scherzando?» Non ha tutti i torti, ma non gli credo, non ti puoi innamorare di una persona appena conosciuta.
«Come puoi innamorarti di una persona che ti ha colpita?! Sei masochista o qualcosa di simile?» non è innamorato di me, vuole solo prendermi in giro e io non voglio soffrire per un cretino.
«Che diavolo dici?» mi dice ormai incazzato nero, avvicinandosi a me e inchinandomi con le spalle al muro. Non so perché ma guardandolo in quegli occhi così limpidi gli dico la verità:
«Tu vuoi uscire con me perché mi caccio sempre ne guai e perché pensi che io sia una tosta. Tu mi farai soffrire, conosco le persone come te, io non voglio essere presa in giro, quindi, finiamola con questo gioco. Le persone come te sono senza scrupoli.» lo dico con una tale cattiveria che quasi non mi riconosco, io conosco le persone come lui, ti illudono, ti usano e poi quando non hanno più bisogno di te ti gettano come uno straccio vecchio.
«So cosa dicono gli altri di te, che sei un cavallo selvaggio o una pazza. Ma tu non picchi le persone se non hai una ragione, vero?» non so cosa rispondergli, perché ha ragione, maledettamente ragione. Continuo a tacere, mentre lui parla.
«Apprezzo la tua sincerità, oltre che le tue espressioni.» mi dice sorridendo, dolcemente. Cvevo una brutta impressione di lui ma pian piano ci sto ripensando. Abbiamo passato una mattinata ed un pomeriggio davvero bello, spensierato come non mi capitava da tempo. Quando mi ha riportato a casa mi ha lasciato con una frase che mi ha colpito molto:
«So ciò che pensi di me, ma ti farò cambiare idea, io ti voglio e farò di tutto per ottenerti. Ci vediamo domani, Alex» il mio cuore sembra volermi uscirmi dal petto, non so cosa mi stia accadendo. Cedo i suoi occhi i suoi sorrisi.
Che io mi stia innamorando?

 

 

*Angolo Autrice*

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