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Autore: FairyCleo    27/01/2013    8 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La squadra Z

 
Lo sgomento provato nell’apprendere la terribile notizia aveva paralizzato l’intera squadra di guerrieri, che nonostante quella poco attraente introduzione all’argomento fatta da Goku, aspettava di sapere di più.
 
“Che vorrebbe dire che non sai se siamo in grado di difenderci? Di che diavolo stai parlando, Goku?” – Junior era andato su tutte le furie. Non era mai stato un tipo dal carattere facile, ma la vicinanza di Gohan e del resto della ciurma era riuscita a plasmarlo fino a renderlo una creatura migliore, una creatura a cui stavano a cuore la sorte del pianeta divenuto la sua casa e delle persone sostanzialmente indifese che lo abitavano. No, un individuo votato alla lotta e al sacrificio come lui non poteva accettare di sentirsi dire che non sarebbero stati in grado di difendersi. E, men che meno, poteva accettare che fosse Goku a dirglielo.
 
“Già!” – gli aveva fatto eco Crilin – “Che sta succedendo, ragazzi?”.
 
L’attesa era diventata quasi snervante. D’accordo fare di tutto per spiegare le cose nel migliore dei modi, ma temporeggiare così tanto non faceva altro che aumentare la tensione arrivata già al limite.
 
Bulma non riusciva a staccare gli occhi da Vegeta. Sul viso del principe dei saiyan c’era un’espressione indecifrabile. La sua apparente risolutezza era stata incrinata dallo sguardo ferito, a tratti perso in chissà quali pensieri. L’aver appreso del suo recupero di memoria era stato un sollievo, ma era certa che ciò avesse implicato l’arrivo di un dolore quasi insopportabile. Vegeta aveva spalle larghe. Lo aveva dimostrato in più di una circostanza. Era un ragazzo cresciuto tra le grinfie di un maniaco con una serie di sindromi non elencabili, tre le grinfie di una belva che lo aveva reso suo schiavo. Certo, era una persona dall’indole crudele essendo un saiyan, ma la donna era certa che qualcosa in lui fosse cambiata, e sapeva bene di chi fosse il merito.
 
“Vegeta… Vuoi spiegarci cosa intendeva Goku?” – lo aveva incalzato Bulma, ma usando un tono carico di dolcezza e comprensione. Aveva bisogno di sapere, e di aiutarlo, se necessario. Non era una guerriera, ma avrebbe fatto di tutto pur di renderlo felice e più sereno con tutti i mezzi che aveva. Glielo doveva. Vegeta aveva guarito il cuore ferito del suo migliore amico.
 
“Non ci girerò attorno” – aveva detto – “Il vostro pianeta è in serio pericolo, un pericolo molto più grande di quello che potevamo rappresentare io e Nappa”.
 
I presenti avevano il fiato sospeso. Vegeta non era uno sprovveduto, anche se peccava spesso di orgoglio, e l’ammettere così candidamente che ci fosse qualcuno molto più potente e pericoloso di lui era già di per sé una cosa fuori dal comune, una cosa che non prometteva affatto qualcosa di buono.
 
“Freezer è ancora vivo”.
 
Lo sgomento sul volto dei presenti era stato molto più eloquente di mille parole. Bulma, Crilin e Junior che avevano avuto a che fare direttamente con lui e con i suoi scagnozzi sul pianeta Namecc, erano letteralmente sbiancati. La giovane donna si era portata le mani sulle labbra, incapace di pensare o di reagire in maniera diversa. Crilin aveva cominciato a tremare al ricordo della sua crudele morte per mano di quel mostro, e Junior... Junior era semplicemente rimasto a bocca aperta, pietrificato di fronte all’unica notizia che non avrebbe mai e poi mai voluto apprendere in vita sua.
 
“Ma come sarebbe a dire che è ancora vivo??” – aveva cominciato a sbraitare Tenshing – “Goku lo ha ucciso! Lo abbiamo visto con i nostri occhi tramite re Kaio! Lui lo ha ucciso!” – era stata la sua logica conclusione, indicando Goku con il dito quasi con fare accusatorio. L’aveva visto! Lo avevano visto tutti, e lui aveva un occhio in più rispetto a tutti gli altri! No, non poteva essersi sbagliato!
“Tenshing ha ragione, Goku! E anche se tu non lo avessi eliminato, come ha fatto a sopravvivere all’esplosione di Namecc?” – aveva puntualizzato Yamcha.
“E’ vero! Come fai ad esserne così sicuro, Vegeta?” – era stata la domanda del piccolo Rif.
“Tsk… Mi aspettavo diffidenza da parte vostra, ma questo terzo grado è veramente fuori luogo. Metto tutto ciò in cui ho sempre creduto sotto i piedi per cercare di salvare questo pianetucolo e questo è il ringraziamento? Aveva ragione Kaharot! Non avremmo dovuto dirvi niente!”.
 
Non li aveva aggrediti con la stessa ira che lo contraddistingueva solitamente. Sul suo viso c’era veramente una profonda delusione, una delusione che non pensavano di poter mai associare al fiero principe dei saiyan.
Ma come negargli il diritto di dubitare? Certo, avevano in parte accettato la presenza costante di Vegeta nella vita di Goku e di conseguenza anche nel loro gruppo, ma a volte il ricordo di tutto il dolore che avevano dovuto sopportare a causa sua e della sua crudeltà riaffioravano. E se quello fosse stato un trucco per coglierli di sorpresa e cercare ancora una volta di usare le sfere del drago per diventare immortale e conquistare la galassia?
 
Goku era molto ferito da quell’atteggiamento così ostico dimostrato dai suoi amici nei confronti di Vegeta e della terribile verità che era venuta a galla solo per metà. Possibile che ce l’avessero con lui fino al punto di non fargli finire neppure il proprio racconto? Pensava che le cose fra di loro si fossero finalmente risolte e che l’astio verso Vegeta fosse un lontano ricordo! Lo avevano preso in giro, allora!
 
“Non posso pensare che le tue parole siano vere, Vegeta, mi dispiace” – era intervenuto Junior, serio – “Freezer non c’è più. Quel mostro è stato sconfitto da Goku e disintegrato dall’esplosione del pianeta Namecc, fine della storia”.
 
“Come puoi dire una cosa del genere? Come potete tutti dire una cosa del genere?!”.
Goku era furioso. Si era trattenuto finché aveva potuto, cercando di comprendere le motivazioni dei suoi amici, ma proprio non ce l’aveva fatta più. Vegeta aveva sofferto troppo per meritarsi un simile trattamento! Avrebbe voluto urlare al mondo intero che non avevano il diritto di parlargli in quel modo, di dargli del bugiardo, di trattarlo come un criminale per qualcosa che non aveva commesso! Il principe dei saiyan era cambiato nel profondo. Sapeva di non poter imporre la sua presenza ai suoi amici, ma allo stesso tempo sapeva bene che un trattamento del genere non sarebbe stato opportuno neppure nei confronti del peggior bugiardo mai apparso nell’intero universo.
“Io non vi capisco più! Che motivo avrebbe di mentire? Che motivo avrei io di mentire ai miei più cari amici, alla mia famiglia? E’ una mia responsabilità, se non lo avete ancora capito! Io vi ho detto di aver posto fine all’esistenza di quella bestia, di quel verme, di quell’essere infame! E invece non è stato così! Perché non si sa come è riuscito a sopravvivere all’esplosione del pianeta Namecc e le sue capacità di sopravvivere nello spazio lo hanno assistito finché non è stato soccorso da altri pazzi criminali come lui!”.
 
Il viso di Goku era livido di rabbia. Stava tremando nel disperato tentativo di trattenersi, e Bulma e Crilin erano convinti che fosse solo per via della vicinanza di Vegeta se non era ancora esploso come un vulcano.
Incredibile. Non avrebbero mai pensato di poterlo vedere in quelle condizioni. Goku e le rabbia erano due cose che non potevano essere accomunate. A quanto pare non era così.
 
“Dici questo solo perché te l’ha detto lui! E francamente, amico, credo che la tua capacità di giudizio sia leggermente offuscata, al momento!”.
“Tsk! Non riesco a credere a ciò che sentono le mie orecchie! Siete un branco di incapaci, ecco cosa siete! Ed io sono stato… sono stato un vero idiota a credere che poteste darmi retta! Aveva ragione Kaharot… Avremmo dovuto sbrigare questa faccenda da soli! Non avrei dovuto mai pensare di coinvolgervi!”.
“Tu avresti pensato a coinvolgere noi in questa faccenda??”- aveva domandato Tenshing, servendosi di un’ironia così pungente da lasciare il segno – “Ma chi vuoi prendere in giro??”.
“Vuoi solo cercare di raggirarci per conquistare l’immortalità, ne sono sicuro! Smettila di mentire! Non ci prenderai in giro, Vegeta”.
“Adesso basta ragazzi. Ho sentito anche troppo”.
 
La voce di Genio, fino a quel punto rimasto in disparte, aveva sorpreso tutti, essendo intervenuto proprio nel momento cruciale della discussione. Sentendosi interrotto dal suo maestro, Yamcha si era mortificato, ma allo stesso tempo non aveva osato replicare, decidendo di ascoltare, da bravo allievo, le parole di colui che lo aveva reso in parte l’uomo che era.
 
I presenti stavano attendendo con ansia di sentire cosa avesse da dire Genio riguardo a quella situazione. A giudicare dalla sua espressione, non sembrava particolarmente felice dell’atteggiamento assunto dai suoi ragazzi.
 
“Mi meraviglio molto di voi e del vostro comportamento! Non vi ho addestrato a comportarvi in questo modo nei confronti degli amici. Sono molto deluso”.
“Lui non è nostro amico!” – aveva ribadito Junior, indicando Vegeta con estremo rancore – “Spero che da questo momento in poi questa cosa sia ben chiara”.
“Junior… Ma cosa stai dicendo?” – Dende non riusciva a credere alle parole pronunciate dal suo simile. Come poteva essere ancora così arrabbiato con lui? Che fine aveva fatto la sua indole gentile comprensiva scaturita dalla ritrovata unione con il Supremo? Gohan sarebbe rimasto molto deluso nel sentirlo parlare in maniera così dura. Certo, Vegeta non si poteva considerare uno stinco di santo, ma quello non giustificava una simile reazione.
Lo stesso mr Popo era rimasto davvero sconcertato. Non che il giovane principe dei saiyan gli suscitasse enorme simpatia, ma restava pur sempre un ragazzo. Un ragazzo che era venuto a chiedere il loro aiuto.
 
Gli occhi di Vegeta aveva incrociato per un breve istante quelli di Genio prima di chiudersi, quasi per ringraziarlo del suo intervento a suo favore. Ma sapeva che quella battaglia era ormai persa. Avrebbe dovuto immaginare che fosse tutto inutile, e continuava a darsi dello stupido per aver anche solo pensato che quegli omuncoli avessero potuto credergli. Peggio per loro! Non era una sua responsabilità la salvaguardia di quel pianeta. Avrebbe preso Goku e Gohan e li avrebbe fatti salire con la forza sulla prima navicella che avrebbe recuperato. Poco gli importava se avessero deciso diversamente. Erano loro due le persone che doveva proteggere, erano loro due la sua famiglia. Che gli altri si facessero pure ammazzare!
 
“E’ stato lui a ridurti in quello stato, non è vero? E’ stato… E’ stato Freezer a farti del male?”.
Era stata la voce tremante di Bulma ad infrangere la tensione fra i guerrieri.
 
Nella mente della giovane erano riaffiorati i ricordi relativi al terribile ritrovamento di Vegeta nella navicella della Capsule Corporation, nudo e in fin di vita. Il pensiero che fosse stata opera di Freezer l’aveva fatta rabbrividire sin dentro l’anima. Era un mostro. Era un autentico mostro. Se Vegeta avesse confermato, Bulma avrebbe avuto una spiegazione più che plausibile alla domanda così frequente che si era posta per tutto quel tempo: perché Vegeta non era stato in grado di difendersi contro il proprio aggressore o i propri aggressori? Lui era potente. C’era qualcuno più potente di lui, più potente di Goku? A quel punto, però, avrebbe preferito che fosse stata una serie di individui ad averlo aggredito. Ciò poteva significare che in gruppo essi avevano una forza immane ma magari, una volta separati e presi singolarmente, non sarebbero risultati così forti e così invincibili! Avrebbe preferito chiunque, chiunque, ma non Freezer, perché era evidente che egli fosse imbattibile anche per il mitico super saiyan.
Qualche istante dopo, Bulma avrebbe scoperto che le sue supposizioni erano state smontate e rimescolate fino al punto di mettere in piedi qualcosa che andava al di là di ogni umana immaginazione.
Qualche istante dopo, Bulma avrebbe capito che si poteva davvero diventare amici dei proprio nemici quando si trova un nemico comune.
Qualche istante dopo, Bulma avrebbe capito che anche l’essere più orgoglioso del mondo può essere spezzato in modo irrimediabile.
 
Vegeta aveva chiuso gli occhi e abbassato il capo prima di rispondere, e sulle sue labbra era apparso un sorriso indecifrabile, a tratti ironico, a tratti colmo di tristezza, a tratti di pura circostanza.
Goku stava fremendo. Il sangue continuava a ribollirgli nelle vene, perché sapeva quale turbamento stava causando in Vegeta tutta quella situazione, ma allo stesso tempo non poteva non ammirarlo per la calma che stava dimostrando. Doveva ammettere di fare quasi fatica a riconoscerlo, in quel frangente. Ma lo avrebbe spalleggiato in tutto e per tutto. Aveva fatto esercizi per mantenere la calma, no? Era il momento adatto per mettere in pratica ciò che aveva imparato.
 
“Ti decidi a parlare o no?” – lo aveva incalzato Junior, furente.
“MALEDIZIONE! COME VUOI CHE TI SPIEGHI LA SITUAZIONE SE NON GLI DAI IL TEMPO DI APRIRE BOCCA?? LASCIALO PARLARE!” – Bulma non era proprio riuscita a trattenersi. Sapeva di aver rischiato molto a mettersi contro Junior, ma maledizione, non tollerava quel comportamento nei confronti di Vegeta! E che cavolo, aveva sofferto come un cane, e per giunta era il fidanzato di Goku, del ragazzo che aveva salvato la vita a tutti quanti a discapito della propria! Che fine avevano fatto tolleranza e rispetto? Quando aveva perso la memoria ed era tutto coccole e sorrisi andava bene a tutti! Adesso, improvvisamente, non stava più bene a nessuno? Ma che modo di ragionare era? E poi, perché consideravano così tanto impossibile l’eventualità che Freezer fosse riuscito a scamparsela? Vegeta non stava forse cercando di aiutare anche loro dicendogli che quel mostro non stava bruciando all’inferno?
 
“Visto Kaharot? La donna e il vecchio pervertito mi stanno difendendo! Chi l’avrebbe mai detto, eh?”.
In un’altra circostanza si sarebbero offesi molto Bulma e Genio, ma quello non era veramente il momento.
Goku si era morso il labbro, girando di scatto il capo dall’altra parte. Quella situazione era davvero intollerabile.
“Le cose stanno così. Che vi piaccia o no, Freezer è sopravvissuto, ed è stato rimesso in sesto da persone che ce l’avevano con mio padre, re Vegeta. Sono stato così fortunato da imbattermi in loro durante il mi viaggio, e sono stato fatto prigioniero”.
 
Aveva mantenuto un tono pacato e il respiro regolare fino a qualche istante prima, ma dubitava che ci sarebbe riuscito ancora per molto. Sapeva bene che sarebbe stato molto più difficile farlo in seguito. Non voleva passare per vittima, e dunque, aveva deciso di non raccontare le violenze che aveva dovuto subire. Non si trattava di un dettaglio, ma ai fini della protezione del pianeta e dei suoi cari era del tutto irrilevante. Sperava solo di riuscire a trattenersi. Non avrebbe sopportato di scoppiare a piangere e di mostrarsi così fragile davanti a quelle persone che si rifiutavano di accettarlo.
 
“Chi erano queste persone, figliolo?” – aveva chiesto Genio, avvicinandosi.
“Saiyan”.
“Che cosa??? Andiamo Vegeta, vuoi davvero prenderci in giro?”.
“Non vi sta prendendo in giro, Crilin!”.
“Kaharot, vuoi smetterla di fare il mio avvocato difensore? Sei fastidioso come un tarlo!”.
“Scusa…” – aveva mormorato Goku, chinando il capo – “Ma volevo solo sottolineare che non li stai prendendo in giro, e che sì, sono stati proprio due saiyan che tuo padre aveva esiliato ad allearsi con lui e a farti prigioniero! Questi due mostri sono padre e figlio” – aveva proseguito, rivolgendosi agli amici – “E i loro nomi sono Paragas e Broly! Broly è suo figlio, e Paragas controlla la sua mente e la sua forza! Il ragazzo è il super saiyan della leggenda, ed è molto, molto più forte di me e di qualunque altra creatura presente nell’intera galassia”.
 
“Se cercavi un modo per far sì che non ci credessero, complimenti Kaharot… Ci sei riuscito. Che razza di idiota!” – era stato l’acido commento di un Vegeta che era portato entrambe le mani alle tempie.
 
“Goku, ti rendi conto di quello che ci hai appena detto??” – aveva chiesto mr Popo – “Se non puoi batterlo neanche tu, come faremo noi a difendere la Terra?”.
“E’ incredibile…” – era stato il commento di Junior – “Ma come può esistere un altro super saiyan? Vegeta ha detto che…”.
“Lascia perdere quello che ho detto, muso verde! Mi pare evidente che sia una capacità intrinseca dei saiyan superare i propri limiti in maniera inimmaginabile! Ma questo super saiyan non ha niente a che vedere con Kaharot. La sua trasformazione è qualcosa di mostruoso e incontrollabile. Lui perde completamente la ragione, diventando un colosso praticamente invulnerabile. Giuro che in vita mia non avevo mai visto qualcosa di simile. E vi posso assicurare che non ci tengo affatto a vederla di nuovo, ma… Ma sono sicuro che starà mettendo a ferro fuoco la galassia per trovarmi e riportarmi indietro. Perché è solo questo quello che vuole”.
 
“Come sarebbe a dire??” – aveva chiesto Rif.
“Fammi capire, se sapevi che ti avrebbe cercato, perché sei tornato qui? Che ti dice la testa??” – Tenshing era furioso. Per colpa di Vegeta avrebbero dovuto pagare tutti!
“Io… Io non sapevo dove andare” – aveva ammesso candidamente – “Broly mi teneva prigioniero. Lui… Loro volevano che io pagassi al posto di mio padre, e così è stato. Ma sono scappato e fortunatamente ho trovato la navicella che mi avevano requisito. La destinazione era pre-impostata, è vero ma… Ma io volevo tornare… Volevo tornare dopo aver…”.
“Dopo aver…?” – aveva chiesto Rif.
“Niente. Non sono affari tuoi moccioso!” – stava davvero per perdere la pazienza – “Sentite, se volete ascoltarmi, bene, altrimenti peggio per voi. Non era mio dovere informarvi, ma l’ho fatto! Pensavo che vi interessasse difendere questo pianeta, no? A quanto pare mi sbagliavo”.
“Sai quale sarebbe una soluzione?” – Yamcha stava davvero per spararla grossa – “Che tu levassi le tende all’istante”.
Lo schiaffone che la bella Bulma gli aveva assestato era riecheggiato per tutto il palazzo, ed era stato talmente forte da fargli girare la testa con uno scatto improvviso. Lo sgomento di Yamcha e degli altri era stato ben visibile dal silenzio calato fra di loro.
“Ma-ma… Bulma, cosa…”.
“Chiedigli scusa immediatamente”.
“Cosa?”.
“CHIEDI SCUSA A VEGETA, ADESSO!”.
Il principe dei saiyan non sapeva davvero cosa dire. Non si aspettava che la donna lo difendesse con così tanto ardore. Anzi, non si aspettava che lo difendesse affatto. Quasi non riusciva a crederci.
“Tutti dovete chiedere scusa a Vegeta! Ma che cosa vi è preso?? Non vi riconosco più!”.
“Ben detto, Bulma!” – Genio era veramente orgoglioso di lei. Stava dimostrando di avere carattere e di essere una persona corretta e dal cuore d’oro.
“Ma che cosa vi prende?? Lui è uno di noi adesso! Abita con Goku, è il suo compagno, fa da padre a Gohan! Ha vissuto momenti terribili, io lo so perché ho visto in che condizioni era quando è arrivato a casa mia! Pensavo che morisse in braccio al mio migliore amico, e allora non ero in grado di capire perché lui fosse turbato a tal punto. Possibile che non vi rendiate conto del dolore che state infliggendo a lui e a Goku?? Al ragazzo che è morto per salvarci! Cosa fareste se qualcuno attaccasse i vostri cari, eh? Cosa faresti tu, Crilin, se avessi saputo che Marion è stata torturata per mesi?? E tu Tenshing! Cosa avresti fatto se Rif fosse stato punito per le colpe di suo padre? Junior! Cosa avresti fatto se un nemico avesse messo le mani su Gohan? E Yamcha… Tu che avresti fatto se avessi saputo che mi avevano rapita?”.
 
L’energia della giovane era esplosa in un prorompente flusso di parole che aveva a dir poco pietrificato i presenti. Era riuscita a fare breccia nei cuori di tutti, aprendo loro gli occhi, e rendendoli capaci di comprendere la terribile ingiustizia che avevano commesso nei confronti di una persona che non sarebbe mai stata canonizzata, certo, ma che non meritava neppure di essere additata come la creatura peggiore dell’intero universo.
 
Crilin era rimasto particolarmente scosso dal discorso della sua amica. Era come se non avesse voluto vedere chi aveva avuto davvero davanti agli occhi per tutto quel tempo. Era come se si fosse rifiutato di capire, forse perché era più facile continuare ad odiare che cercare di perdonare. In cuor suo, sentiva che Vegeta non lo meritava, e non solo per amore di Goku. E Crilin non poteva fare a meno di pensare che fosse proprio questa la cosa più strana di tutte. Ricordava bene l’attimo in cui aveva deciso di porre fine alla vita del nemico, dell’invasore venuto dallo spazio. Era sicuro di farcela, era sicuro che trafiggerlo fosse stata la cosa più giusta, per vendicare i suoi amici, per rendere onore alla loro memoria, per evitare che qualcuno soffrisse ancora per mano sua. E ricordava ancora l’istante in cui la voce di Goku lo aveva raggiunto, supplicandolo di risparmiargli la vita in virtù di un futuro scontro. Chi mai avrebbe potuto credere che quello scontro sarebbe diventato un giorno di tutt’altra natura?
Il destino sapeva essere davvero bizzarro. E adesso, il destino li stava mettendo davanti ad una scelta. Cosa avrebbe dovuto fare? Aiutarlo nella sua causa, o respingerlo, cacciarlo via come si fa con un cane randagio? Doveva abbandonandolo a se stesso? Gli era bastato guardarlo un’altra volta negli occhi per prendere una decisione definitiva.
 
“Io sono con te” – aveva asserito con fermezza – “Ti aiuterò nello scontro con questo nuovo nemico”.
 
Il sorriso radioso comparso sul volto di Bulma era stato motivo di sprono per Crilin. Lo stesso aveva fatto Genio, contento di sapere che il suo ragazzo era motivo di profondo orgoglio.
 
“Noi pure” – la voce di Dende era stata una vera sorpresa – “Non abbiamo grandi poteri, ma io e mr Popo possiamo mettere a vostra disposizione il Palazzo e le nostre capacità particolari. Non vi abbandoneremo. Non dopo quello che Goku e Bulma hanno fatto per noi. E poi, sento che Vegeta è cambiato, che non è più la persona di un tempo. Non posso non fidarmi di lui”.
 
“Ovviamente, lo stesso vale anche per me e Genio! Vero vecchio pervertito??” – e Bulma aveva dato un colpo sulla zucca pelata del vecchietto delle Tartarughe – “Vi metterò a disposizione radar, navicelle, gravity room e tutto quello che vi serve per allenarvi e monitorare lo spazio. Certo, avrò bisogno di coordinate, ma penseremo poi a come reperirle. Per il momento, l’importante è che diventiate più forti, non è così, ragazzi?”.
“Bé, non so bene cosa potrebbe fare un povero vecchietto come me, ma per qualunque cosa, io ci sono. Non potrei mai dire di no ai miei ragazzi”.
 
“Grazie Crilin! E Bulma, Genio, Dende, mr Popo, grazie! Grazie di cuore!”.
Goku era veramente felice di sapere che non erano soli. Certo, dubitava che i suoi amici potessero fare qualcosa per sconfiggere Freezer o Broly, ma di certo sarebbero stati pronti in caso di un attacco improvviso. Dovevano essere pronti, per difendere se stessi, per difendere il loro pianeta, e per vendicare Vegeta. Forse non sarebbero diventati amici intimi, ma di certo quello era un buon passo per iniziare con lui un rapporto che andava oltre il semplice ‘ciao come stai’.
A quel punto, restava solo una cosa da fare. Chiarire la situazione con Junior, Rif, Yamcha e Tenshing.
Goku temeva che in quell’occasione avrebbero deciso di voltargli le spalle. Certo, era sicuro che in caso di pericolo sarebbero scesi in campo, ma cosa sarebbe accaduto se fossero stati gli uni d’intralcio agli altri? E poi, non sarebbero mai stati pronti ad affrontare a testa alta il nuovo nemico se non avessero fatto gioco di squadra. Era impensabile per loro cavarsela con poco. Ma non poteva costringerli a fare qualcosa che andava contro la loro volontà. Se necessario, avrebbe preso volentieri sulle sue spalle tutto il peso di quella spiacevole situazione.
 
“Hai detto che il nome di questo super saiyan leggendario, come lo hai chiamato tu, è Broly, non è così?” – aveva chiesto Junior improvvisamente.
“Sì” – era stata la risposta di Goku – “Broly è il nome del super saiyan, e suo padre si chiama Paragas. Freezer è il loro cagnolino”.
“Un cagnolino piuttosto potente” – aveva commentato il namecciano, acido.
“Mai potente quanto i suoi padroni” – la voce di Vegeta era stata appena un sussurro. La sua mente era altrove, e purtroppo, Dio solo sapeva quale fosse la sua meta – “Paragas è un uomo che ha vissuto per anni in compagnia dell’odio e del rancore. E’ un uomo che non esita ad usare i poteri di suo figlio pur di portare a termine i propri piani. Broly non è diverso da noialtri quando è al suo stadio normale. Ma quando si trasforma… Dovrei mostravelo per permettervi di capire, ed è davvero l’ultima cosa che vorrei fare. Ma sono certo che arriverà qui. Posso giocarmici la testa. E non verrà solo per me. Non voglio scaricare la colpa su nessuno, ma Freezer nutre il desiderio di porre fine alla vita dell’essere che lo ha quasi ucciso, e non si fermerà finché non ci sarà riuscito”.
“Vegeta! Questo non me lo avevi detto!” – si era lamentato Goku. Perché non gli aveva rivelato quest’altra verità?
“E che avrebbe cambiato, reietto di terza classe? Per me, per te… Arriveranno comunque! Arriveranno comunque”.
 
“Mfp… Non voglio credere che a questo universo ci sia qualcuno più potente di Freezer e del super saiyan” – aveva proseguito Junior – “Ma se c’è, io voglio vederlo e voglio scontrarmi con lui”.
“Ma Junior! Allora tu…”.
“No Goku, non fraintendermi. Io non ho nessuna intenzione di farlo per Vegeta. Sinceramente, non mi importa di quella che gli hanno fatto e anzi, se vuoi saperlo, credo che se lo sia pure meritato dopo tutto il male che ha seminato in giro per la galassia. Sai quanto è grande la mia voglia di misurarmi con nemici molto più forti di me. Mi sono allenato molto nell’ultimo periodo, e non vedo l’ora di mettere in pratica quello che so fare”.
“Sai, Junior ha proprio ragione! Anche io e Rif stiamo tentando di raggiungere un livello superiore, e non ci limiteremo certo a farlo per partecipare solo al torneo di arti marziali! Morire non mi spaventa ora che so cosa si prova, ora che so come è fatto l’Aldilà. Voglio combattere. Non sarà uno sporco saiyan a farmi tirare indietro”.
“Ben detto Tenshing! Ci sto anche io!” – il piccolo Rif non avrebbe mai e poi mai permesso che il suo amico agisse da solo.
 
“A questo punto manchi solo tu, Yamcha!” – lo aveva incalzato Bulma – “Allora! Non vuoi difendere il tuo pianeta?”.
Aveva usato una strana inflessione di voce nel pronunciare le ultime parole di quella frase, come se in realtà si stesse riferendo ad altro. Solo che il ragazzo non era sicuro di aver capito di cosa si trattasse.
“Di certo non sarò l’unico a tirarmi indietro! Ma vale lo stesso discorso degli altri. Ho creduto di poterti perdonare, Vegeta, ma forse era troppo presto. Chi lo sa, magari con il tempo le cose cambieranno. Per ora, potete stare certi che darò anima e corpo per difendere il nostro pianeta, a prescindere se ne sarò capace o meno”.
 
“Tsk… Sai che bell’acquisto. Ma mi fa piacere vedere che avete un po’ di sale in zucca! E sia ben chiara una cosa, visto che oggi è la giornata dedicata alla sincerità! Non ho chiesto assolutamente la vostra protezione! Non vedo come un branco di incapaci come voi possa fare qualcosa per difendere se stesso, figurarsi farmi da guardia del corpo! Come se ne avessi bisogno, poi… Ho sempre badato a me stesso, io!”.
“Bé, direi che c’è già qualcuno che gli guarda le spalle… E gliele guarda mooolto da vicino”.
 
Purtroppo per Genio, la sua infelice battuta era arrivata alle orecchie del principe dei saiyan che, colto nel segno, era arrossito violentemente e aveva cercato di fulminare con lo sguardo il vecchietto delle Tartarughe.
 
“CHE VORRESTI INSINUARE BRUTTO PERVERTITO??GUARDA CHE TI FACCIO FUORI, HAI CAPITO??”.
 
Se non fosse stato per Goku, lo avrebbe fatto per davvero tanto era grande il suo imbarazzo, visto che la battuta aveva suscitato una forte ilarità tra i presenti, tranne in Junior e nel piccolo Dende che non erano stati evidentemente in grado di capire a cosa si stesse riferendo Genio.
Ma perché diavolo pensavano che fosse lui quello passivo tra loro due??
 
“Se non la piantate di ridere giuro che... che…” – le sue guance erano così rosse che sembrava sul punto di andare a fuoco per autocombustione.
 
Goku, che aveva ridacchiato sotto i baffi insieme ai suoi amici, gli aveva posato una mano sulla spalla, accarezzandolo nel tentativo di consolarlo e di aiutarlo a sbollire la rabbia.
 
“E dai Vegeta… Non te la prendere, su…”.
“TIENI GIU’ LE MANI! TI CI METTI ANCHE TU??” – quella era evidentemente una giornata no.
 
Ma l’ilarità era durata ben poco. Non erano lì per parlare della vita sessuale che aveva con quel decerebrato di terza classe, dopotutto – vita sessuale che al momento non aveva affatto, forse è meglio sottolinearlo.
C’era bisogno di pensare al pericolo imminente, e c’era bisogno di farlo subito, prima che fosse davvero troppo tardi.
 
“Dende!” – la decisione con cui Vegeta si era rivolto a lui lo aveva fatto sobbalzare, ma non si era tirato indietro. Voleva aiutare i suoi amici, e lo avrebbe fatto in base alle sue possibilità. Gli doveva la vita e la posizione che gli era stata affidata. Era davvero il minimo per ringraziarli di tutto l’aiuto che gli avevano dato.
“Sì!” – era scattato sull’attenti – “Dimmi pure”.
“Sei in grado di localizzare la posizione di Freezer e dei saiyan? Abbiamo bisogno di sapere dove si trovano per decidere cosa fare. Adesso!”.
“Vegeta ha ragione, Dende” – lo aveva spalleggiato Goku – “Saperlo ci aiuterebbe molto. Dobbiamo allenarci e farci trovare pronti, se questo è possibile. Io sto cercando di superare il mio limite e Vegeta sta…” – ma la gomitata datagli dal principe dei saiyan lo aveva fatto desistere. Era evidente che Vegeta non volesse far sapere agli altri quali fossero le sue reali intenzioni.
 
Tutti erano in attesa. Non vedevano l’ora di sapere se Dende fosse in grado di esaudire la richiesta di Vegeta e localizzare la posizione del nemico o meno. Sarebbe stato un bel vantaggio, ovviamente, anche se era pensiero comune che scegliere di rimanere sulla Terra durante l’eventuale combattimento non fosse affatto una buona idea.
 
“Ecco io… In realtà potrei farlo, ma ho bisogno di un po’ di tempo… Non sono abbastanza allenato e…”.
“Basta così! Sentivo che non saresti servito a nulla!”.
“Vacci piano con le parole, scimmione! Devi portare rispetto al nostro Supremo!” – Junior avrebbe volentieri preso a schiaffi il borioso saiyan, e l’avrebbe fatto se solo non fossero intervenuti Goku e Bulma.
“Andiamo, non mi pare veramente il caso di litigare!” – aveva detto Goku, stranito.
“Già! Non posso credere che stiate litigando in un momento del genere! Ah! Uomini! E poi fanno anche commenti su noi donne!” – Bulma era veramente disgustata – “Dende, quanto tempo pensi che possa servirti per fare ciò che ti ha chiesto Vegeta?”.
 
Il piccolo namecciano era rimasto in silenzio per un lungo istante prima di rispondere. Non poteva saperlo con esattezza, ma voleva essere il più preciso possibile. Era una cosa molto importante. Non c’erano possibilità di errore.
 
“Io credo che ci vorrà qualche giorno. Sono ancora molto giovane, e dovrò allenarmi duramente per estendere così tanto la mia mente”.
“Tsk…” – era stato il commento acido di Vegeta.
“Qualche giorno sarà più che sufficiente!” – era intervenuto Goku, cercando di evitare un cataclisma – “Tanto non credo che siano molto vicini. Altrimenti percepiremmo le loro aure, soprattutto quella di Broly…”.
“Kaharot che dice qualcosa di intelligente! Sta davvero per arrivare la fine del mondo!”.
 
Sapeva bene di aver pronunciato una frase infelice, ma non ce l’aveva proprio fatta a trattenersi. Quell’ironia pungente aveva sorpreso persino se stesso. Era inutile. Per quanto si sforzasse di mostrare il contrario, c’era davvero qualcosa di molto diverso, in lui. Qualcosa che alla fine dei conti non gli dispiaceva del tutto.
 
“Allora è deciso! Ci riuniremo qui fra due giorni esatti a partire da oggi. Nel frattempo metterò a punto più di una gravity room e…”.
“Io non ho nessuna intenzione di allenarmi in quella cosa infernale!” – aveva detto Tenshing, interrompendo bruscamente la povera Bulma.
“Nemmeno io!” – gli aveva fatto eco Rif – “Stiamo seguendo un allenamento particolarmente intenso di recente. Penso che sia inutile sottoporci ad un simile sforzo”.
“Oh… ” – c’era rimasta piuttosto male, ma non poteva costringerli a fare ciò che non volevano.
“Io invece voglio provare!” – aveva asserito Yamcha – “Quanto tempo pensi che ti occorra per costruirne una?”.
“Bé, credo di farcela pure io entro un paio di giorni… Sai, Vegeta, ne avevo costruita un’altra per quando saresti guarito… Dunque la tua vecchia posso darla a Yamcha e… A proposito, ma come hai fatto a recuperare la memoria??”.
 
Bulma aveva colpito e affondato. Erano stati tutti così presi dalla novità del nemico dall’aver dimenticato completamente quel particolare non del tutto irrilevante.
Solo che Vegeta non sembrava molto disposto a collaborare e a renderli partecipi di un evento così personale.
 
“Non vi riguarda. Non vi riguarda in questo momento, e non vi riguarderà neanche in seguito. Dunque, non impicciatevi! Tsk… Terrestri!”.
“Ma sei davvero impossibile!!!” – si era lamentata lei – “Quasi quasi ti preferivo timido e indifeso! Eri così carino quando ti sei seduto fra le gambe di Goku e lo hai baciato sulle labbra mentre stavamo guardando Titanic a casa di Genio”.
 
Ora, se vi dicessi che sul viso di Vegeta si erano mostrate cinquanta sfumature di rosso sarebbe riduttivo.
 
“Io… io… Tu…” – aveva cominciato a balbettare, sperando che la terra si aprisse da un momento all’altro per inghiottirlo o un fulmine decidesse di polverizzarlo.
“Ma Bulma, Vegeta non mi ha baciato quella sera! Me lo sarei ricordato!” – aveva protestato Goku – “Si è solo strofinato contro di me per un po’ e poi alla fine si è messo a piangere per il film, no? O forse non ha pianto… Oddio, non mi ricordo più!” – e si era portato una mano dietro la testa – “Urca!! Forse ero un po’ distratto in effetti! Eheheh!”.
 
Stavano per farlo. Stavano per ridere ancora una volta, e se lo avessero fatto, non avrebbe esitato nel polverizzarli uno alla volta dopo avergli inferto atroci e indicibili sofferenze.
Ma poteva evitarlo. Poteva evitarlo, e l’avrebbe fatto.
 
Senza esitare, aveva afferrato Goku per la collottola e lo aveva sollevato di peso, alzandosi in volo così repentinamente da strozzarlo.
 
“VEGETA! Che stai facendo?? Così soffoco!”.
“TRA DUE GIORNI AL PALAZZO DEL SUPREMO. SE NON CI SARETE, SAPRO’ CON CHI HO A CHE FARE. ADDIO” – e si erano volatilizzati oltre l’orizzonte sotto gli sguardi attoniti dei presenti.
 
Ora, non aveva evitato di farli scoppiare a ridere, ma con quel gesto aveva evitato di vedere le loro risate più che sguaiate ma decisamente pertinenti alla situazione.
 
“Poveraccio!” – aveva commentato Yamcha dopo aver riso fino alle lacrime – “Credo che se avesse potuto ci avrebbe uccisi!”.
“Già! Ma chi se lo scorda mentre faceva le fusa a Goku?! Cavoli ragazzi, ci ho pensato per giorni!” – non aveva potuto evitare di dire Tenshing.
“Però era davvero carino!” – aveva precisato Rif.
“Andiamo ragazzi… Non mi pare davvero il caso… Pensate a quello che ha passato. Non dovremmo proprio ridere di lui” – Crilin sembrava l’unico ad aver ritrovato un minimo di contegno, e la sua ramanzina aveva fatto capire agli altri il grave sgarro commesso nei confronti di Vegeta.
 
“Allora, ci ritroviamo qui fra due giorni?” – aveva domandato Genio.
“Sicuro!” – era stata la risposta data da tutti, che, subito dopo, si erano dileguati, lasciando al Palazzo del Supremo Junior, Bulma, Genio e Junior in compagnia di Dende e Mr Popo.
 
“Dende” – la giovane donna aveva necessità di parlare con lui – “Mi raccomando, cerca di essere più preciso che puoi con le coordinate. Non voglio farti stancare, ma sarà molto importante per me. Avevo progettato un certo congegno che potrebbe aiutarci a tenerli d’occhio senza farti stancare più, ok? Non voglio metterti pressione, ma a quanto pare la situazione è piuttosto seria”.
“Sta tranquilla Bulma. Farò tutto ciò che serve”.
“D’accordo allora. Ci vediamo tra due giorni e…”.
“Ma posso chiederti una cosa?” – il tono con cui il piccolo namecciano le aveva posto quella domanda l’aveva convinta una volta in più a rispondere alla sua richiesta. Era il minimo dopo quello che aveva fatto per lei durante l’avventura vissuta sul suo pianeta d’origine.
“Certo piccolino. O meglio, certo, Supremo. Chiedi e ti sarà dato”.
Il piccolo Dende aveva fatto una faccia strana prima di procedere, e aveva guardato a lungo Junior prima di porre il fatidico e misterioso quesito.
“Avanti! Non ti mangio mica! Cosa volevi chiedermi?”.
 
Ed ecco che, dopo aver preso un respiro profondissimo, aveva parlato tutto d’un fiato, sperando di trovare risposta alla sua curiosità.
 
“Perché Vegeta ha baciato Goku?”.
Bulma era diventata viola.
“Già… Perché si sono baciati?” – aveva rincarato la dose Junior.
 
Troppo intenta a prendere in giro i due amanti, aveva completamente dimenticato che i namecciani non sono affatto avvezzi a nessuna espressione d’amore varia ed eventuale.
Ed ora come avrebbe fatto ad uscirne viva??
 
“Allora??” – Junior era davvero impaziente.
 
“Ah… E va bene… Io… Popo, per favore, potresti preparare dell’altro tè? Ma insieme al tè portami qualcosa di forte. Credo che ne avrò proprio bisogno…”.
Genio aveva già cominciato a ridere.
Sì, ne era convinta. Qualcuno avrebbe presto subito un trauma. E, purtroppo, sapeva bene che si sarebbe trattato di un trauma cranico dovuto ad un pugno micidiale. E sapeva anche che a ricevere quel pugno sarebbe stata proprio lei. E sapeva anche chi sarebbe stato ad infliggerglielo.
 
Continua…
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Eccomi quiiiii!!!
Perfetto orario! Più o meno! XD
Ragazzi, scusate se continuo a cambiare il modo in cui scrivo il nome di Yamcha, ma non ho ancora capito come si scrive nella traduzione che fanno su Italia 1! -.-‘ Quando lo capirò correggerò tutto! XD
 
Ma parliamo del capitolo… Poveraccio davvero il nostro Vegeta!! Non gliene va bene una!! E scusate se ho sdrammatizzato tanto, ma dovevo farlo!
Come avete potuto vedere, i nostri amici sono ancora molto diffidenti nei suoi confronti, ma alla fine non si sono tirati indietro. Si parla pur sempre di difendere la Terra!
A questo punto, aspetteremo questi due benedetti giorni e vedremo che ci dirà Dende!!
 
Ragazzi, scappo!!
E comunque, BULMA FOR PRESIDENT!!
Vi lovvo
Baci
Cleo
   
 
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