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Autore: _Fener    28/01/2013    0 recensioni
[Titolo modificato, inizialmente era "The Dark Side"]
Non tutto iniziò con Sora.
Non tutto iniziò con Ventus, Terra e Aqua.
A loro è stato insegnato, in qualità di Custodi, la salvaguardia della Luce... e di combattere l'Oscurità. Ma quasi un secolo prima di Sora, un'altro Maestro del Keyblade decise di abbandonare la via della Luce, alla ricerca del potere e della conoscenza... alla ricerca del leggendario Kingdom Hearts.
Un uomo dalle origini e dal passato sconosciuto, dalle risorse illimitate: Xehanort.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Xehanort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
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Mi voltai di nuovo verso il centro della piattaforma.
Lo sapevo, era lì. Era tornato di nuovo alla sua forma originaria: una semplice figura umana, nera, apparentemente nuda. Mi osservava con le sue iridi dorate, immobile. Non trapelava alcuna emozione.
Ci guardammo negli occhi per qualche istante, con freddezza.
 
Lo capii subito: voleva combattere ancora. Non riuscivo a capire il perché… avevo il presentimento che non fosse soltanto la “personificazione” delle emozioni del quale mi aveva parlato la voce.
 
Ci guardammo ancora qualche momento, mentre un silenzio sacro regnava intorno a noi. Nessuno accennava a muoversi. Uno aspettava la mossa dell’altro.
 
Improvvisamente, l’atmosfera ricominciò a farsi pesante. L’ombra aprì le mani lungo i suoi fianchi, lasciando lo sguardo immutato. Intorno a lui cominciò a generarsi uno strano alone oscuro, come se da lui stesse scaturendo una potente aura… e ricominciò a cambiare forma.
Dalla sua nudità cominciarono ad apparire sagome di vestiti, sempre neri... Il suo capo cominciò a mutare… finchè non assunse le sembianze… dell’altro ragazzo. Solo una cosa non cambiò in lui: gli occhi dorati.
 
Mantenendo sempre il suo sguardo puntato su di me, portò la mano sinistra di fronte a se e il braccio e la gamba destra dietro di lui. Dalla sua mano destra, mantenuta al livello del suo capo, apparve un’arma molto simile a quella che stavo brandendo io.
Con la mano sinistra mi fece un cenno come per dire “Attaccami!”… e non me lo feci ripetere due volte.
Mi lanciai contro di lui con la mia nuova spada, convinto che con la nuova agilità che essa mi permetteva non avrebbe avuto scampo… e apparentemente fu così: ma la figura che avevo colpito presto scomparve, lasciando il posto al vuoto.
Mi ci volle qualche istante per capire che quella era solo una copia, giusto il necessario per dare all’ombra l’opportunità di colpirmi alle spalle. Mi colpì in piena schiena… e non fu affatto piacevole.
Mi allontanai con uno scatto in avanti, ma questa nuova forma era tremendamente agile: non stava un istante ferma, e appena finiva di colpirmi si lanciava nuovamente all’inseguimento. Ma io non mi arrendevo. Appena provò a colpirmi di nuovo, con un rapidissimo scatto del braccio destro parai il colpo con la lama; esattamente in quell’istante, gli misi la mano sinistra all’altezza dello stomaco…
“BLIZZARD!”
Il cristallo di ghiaccio colpì in pieno l’avversario, che si allontanò velocemente da me coprendosi il punto appena colpito. Fu così che colsi l’occasione per attaccarlo.
Con uno slancio, cominciai a colpirlo ripetutamente con la lama, finchè non schivò un mio fendente con un salto e arrivò dietro di me. Ora che avevo capito la sua tattica, non potevo lasciarmi cogliere di sorpresa.
Appena saltò dietro di me, mi girai rapidamente per parare i suoi colpi. Fu un susseguirsi di botte e risposte frenetico, nella quale sembravamo perfettamente alla pari. Ma lo scontro stava andando per le lunghe… troppo per i miei gusti.
Improvvisamente, con uno scatto all’indietro, l’ombra mi lanciò contro una proiettile di fuoco completamente avvolto dall’Oscurità. Fu una mossa che mi colse di sorpresa: non ebbi il tempo di schivarla che il nemico si teletrasportò dietro di me, colpendomi con un fortissimo pugno tra le scapole… e caddi a terra, tramortito.
A quel punto, credo che l’ombra fosse sicura di vincere. Si avvicinò lentamente a me, posizionandosi esattamente sopra il mio corpo stordito. Puntò la spada verso il basso, impugnandola con entrambe le mani… e, di colpo, abbassò la lama.
“E’ finita…” dissi tra me e me. Non riuscivo a muovermi, a stento riuscivo a pensare… Mi lasciai semplicemente andare.
La lama sibilò nell’aria circostante, e con un rapido scatto me la conficcò in pieno petto.
 
O almeno… così le feci credere.
Presto il corpo che aveva appena colpito scomparve da sotto la sua lama... e fu lei a sentire la mia lama attraversarle la schiena.
Improvvisamente, ero riuscito a riprendere le energie. Una rinnovata forza di volontà si era risvegliata dentro di me, e mi aveva spinto a dare fondo alle poche energie che mi erano rimaste.
Sorpresa da questa mia mossa, letale, l’ombra lasciò cadere la sua arma al suolo… e qualche istante dopo scomparve. Lei, lentamente, cadde. Prima in ginocchio… poi, rovinò a terra.
 
Era finita. Avevo vinto.
Facendo scomparire la mia arma, tirai un sospiro di sollievo. Ero riuscito a sconfiggere il mio primo, degno rivale… adesso, dovevo solo trovare un modo per uscire da quel luogo.
Chiusi gli occhi un istante. Poi fissai il buio che circondava quel luogo, dritto davanti a me, con lo sguardo verso il bordo della piattaforma.
Mi avvicinai ad essa, nella speranza che apparisse una via d’uscita com’era successo con la passerella… ma appena mi avvicinai, la vetrata cominciò a tremare, e dentro di me sentii come un grande sussulto.
 
Inorridendo, mi voltai. L’ombra si stava rialzando una seconda volta, ed emanava una densa e fortissima aura oscura, che respingeva tutto ciò che aveva intorno. Appariva come avvolta da una grande fiamma nera, nel quale si poteva intravedere quella figura inquietante che si rialzava, riassumendo di nuovo la sua forma iniziale. Stavolta i suoi occhi non erano gelidi e privi di emozione, no… stavolta emanavano odio, rabbia. E una tremenda forza distruttiva.
Una volta rialzatasi, barcollante, alzò lentamente entrambe le braccia al cielo, seguendole con lo sguardo. Con dei movimenti calmi, come se stesse dando una certa sacralità alle sue azioni, distese le braccia verso l’alto… ricongiungendo le mani.
L’Oscurità che fuoriusciva da quella figura aumentò in maniera smisurata, e feci sempre più fatica a mantenere la mia posizione; rischiavo di essere buttato giù dalla piattaforma.
Nelle sue mani, lentamente, cominciò a materializzarsi l’elsa di una spada. Dal basso verso l’alto, in un’ondata nera, andò materializzandosi la stessa copia del Keyblade che aveva usato prima, quando aveva preso le sembianze di Sora.
 
Ma questa non era una copia.
 
Presto, l’Oscurità che avvolgeva quell’arma seguì la scia della fiamma, che andava verso l’alto… e il Keyblade rivelò i suoi veri colori.
Non era esattamente il Keyblade del ragazzo… la forma era la stessa, ma l’elsa era argentea e la lama di un oro scintillante. Emanava intorno a sé un bagliore violastro, quasi nero, che andava confondendosi con la grande fiamma.
Dopodichè, l’ombra abbassò le braccia… e si mise nella stessa posa di combattimento che aveva assunto prima, quando aveva le sembianze dell’altro ragazzo. Stavolta il suo sguardo era sicuro di sé… e per la prima volta, un ghigno di sicurezza apparve sulle sue labbra.
 
Le fiamme non accennavano a cessare, e l’onda d’urto che respingeva tutto non diminuiva. Mi feci forza e invocai la mia arma, disposto a tutto per sconfiggere il mio nemico.
Improvvisamente, cominciò a corrermi incontro. Per evitare di essere spazzato via da quella immensa potenza feci lo stesso… e ad una velocità fulminea, le nostre lame si incrociarono. Per la prima volta, i nostri visi furono vicinissimi… e i nostri sguardi si incontrarono.
Era il mio stesso, identico sguardo… gli stessi occhi che avevo visto tempo prima, quando mi specchiai per la prima volta nelle acque dell’oceano, sull’Isola del Destino.
Dopo qualche istante, la lotta riprese a ritmi intrepidi. Dopo aver spezzato la sua guardia provai a colpirlo, ma l’ombra si smaterializzò nel suolo della vetrata… per poi fuoriuscire esattamente sotto di me. Venni sbalzato in aria, ma ripresi facilmente il controllo del mio corpo. La sua aura mi spingeva sempre più indietro… e mentre venivo avvicinato sempre di più al bordo della piattaforma da quella forza repulsiva, mentre ero a mezz’aria, l’ombra mi corse incontro e con un balzo cercò di colpirmi nuovamente. Mi mancò per un soffio: ma la sua vicinanza mi fece improvvisamente perdere di nuovo il controllo, e mentre ricadevo al suolo arrivai al limite della piattaforma.
Ripresi il controllo, pronto a scattare in avanti, ma lui era già davanti a me. Portò la mano sinistra in avanti, con il palmo aperto, e con un’onda d’urto mi fece cadere indietro: mi scaraventò giù dalla piattaforma.
 
Non avevo tempo di pensare… dovevo solo agire.
Mentre cadevo, invocai la mia lama e la conficcai nella parete della torre sul quale era la piattaforma; grazie a questa mossa, mi salvai dal buio profondo nel quale stavo cadendo. Ma ora… come risalire?
Ero a corto di energie, le forze cominciavano a mancare. La vista era annebbiata, e a stento riuscivo a tenermi al manico della spada.
Realizzai velocemente che con le mosse a mia disposizione e l’energia residua, non avrei avuto speranza. Dovevo dare di nuovo fondo a tutto il mio potenziale… dovevo usare l’Oscurità.
Chiusi gli occhi e mi concentrai. Lentamente, rievocai tutte quelle emozioni che riuscivano ad alimentare quella tremenda forza… finchè non mi feci avvolgere completamente da esse.
Sentii le vene riscaldarsi, come percorse da un nuovo sangue; la vista si stabilizzò nuovamente; i muscoli diventavano sempre più vitali ed energici. Ma soprattutto… cresceva la voglia di annientare quella maledetta ombra.
Con una forza, uno spirito e una rabbia rinnovata, balzai in equilibrio sulla spada stessa. Prendendomi di coraggio, determinato più che mai, feci un balzo e cominciai a risalire la torre. Ma non era più coraggio, no… era l’Oscurità a guidarmi.
Nella corsa, rievocai la lama dalle mie mani e caricai il mio corpo al limite, per finire lo scontro nel più breve tempo possibile.
Con un tremendo scatto, arrivai in cima alla torre e scattai verso l’alto. L’ombra era lì, a guardarmi stupita… e lo fu talmente che non poté reagire, quando le arrivai incontro con la mia spada.
 
Quando arrivai a terra, mi voltai subito a guardarla.
Non potevo crederci: anche se barcollava, era ancora in piedi! La fiamma intorno a lei scomparve lentamente, e l’aura repulsiva insieme a essa… ma lei era ancora lì!
Stupefatto davanti alla resistenza del mio avversario, non persi comunque la mia sicurezza. “Adesso sarà un gioco da ragazzi”, dissi tra me e me.
Feci qualche passo verso la figura, che mi volgeva le spalle, ancora tramortita. Tanto ero sicuro di me che non mi misi neanche in guardia. Quell’incubo stava per finire…
 
Ma mentre mi avvicinavo, improvvisamente, essa si girò con forza verso di me, con quel maledetto ghigno ancora stampato sul volto.
 
…Stolto!
 
In meno di un istante, riprese perfettamente l’equilibrio. Alzò il Keyblade verso l’alto e, improvvisamente, si librò a mezz’aria scagliandosi su di me. Lo evitai per un soffio, e mi rimisi subito in guardia: sempre rimanendo a mezz’aria, si scagliò più e più volte su di me… e alla fine, si schiantò violentemente contro il terreno, generando fasci di luce che invasero l’intero campo. Questa mossa mi colse di sorpresa, e riuscì a ferirmi il braccio sinistro.
Non ebbi neanche il tempo di sussultare per il dolore. Appena toccò terra, infatti, l’ombra si lanciò di nuovo all’attacco… ed io, nonostante avessi dato fondo alla mia Oscurità, ebbi sempre più difficoltà a sostenere i colpi. I fendenti si fecero sempre più veloci, gli incantesimi sempre più potenti…
 
…improvvisamente, dopo aver parato un paio di colpi, le gambe non mi ressero più.
Con una spinta dell’avversario, caddi all’indietro, sulla mia schiena. Lasciai andare la mia arma, che scomparve ancora prima di toccare terra. Ero stato sconfitto… anche utilizzando l’Oscurità…
Chi era quell’essere? Da dove prendeva tutta quella forza?!
Sommerso da queste domande, osservai con odio l’ombra avvicinarsi a passi lenti verso di me. Nonostante fossi stato sconfitto e fossi senza un briciolo di energie, l’odio mi pervadeva ancora completamente. Volevo distruggerla… disintegrarla…
Si fermò a circa un passo dal mio corpo… e poi puntò il suo Keyblade su di me. Ero spacciato.
Il ghigno malvagio sul volto della figura improvvisamente scomparve, e alzò il Keyblade sopra di sé per sferrare il colpo di grazia… non riuscivo a muovermi, non avevo modo di scappare. Mi limitai a chiudere gli occhi… e poi...
…sentii un forte rumore metallico accanto al mio viso.
Aprii gli occhi di scatto e voltai la testa: il Keyblade era conficcato vicino al mio viso, nella vetrata.
Guardai di nuovo dove prima vi era l’ombra, per realizzare cosa fosse successo… ma di quella, nessuna traccia. Il silenzio era piombato di nuovo in quell’enorme santuario.
Rimasi coricato li dov’ero, senza muovermi… come se mi fossi appena svegliato da un incubo. Ero salvo… il mio nemico, vittorioso, aveva avuto pietà di me.
Lentamente l’odio cominciò a defluire dalla mia mente, e presto interrogativi e dilemmi presero il suo posto in essa.
 
Pietà… come poteva, un essere totalmente pervaso dall’Oscurità, avere… pietà?
Rimasi per un po’ a pensare a ciò. Mi sfuggiva ancora il ruolo di quella cosa in quel luogo… il motivo per la quale mi aveva sfidato… la sua forza distruttrice… e soprattutto, quell’ultimo atto… risparmiarmi.
Scherno? Atto di bontà? Non riuscivo a capirlo… ma improvvisamente, questi pensieri vennero interrotti da una voce…
 
È arrivato il momento... Lasciati andare alle ombre del tuo cuore, e presto… presto ti ritroverai in un nuovo mondo. Lascerai la tua prigione… e imparerai a conoscere la vera essenza dell’Oscurità!
 
Queste parole rimbombarono nella mia testa.
Risuonarono come una promessa… come una speranza di salvezza, come la realizzazione di un sogno… e mi parve strano che tali parole, quasi consolatrici, arrivassero a me proprio dopo una tempesta. Non riuscivo ancora a capacitarmi di cosa fosse successo… ma ero troppo stanco per pensare, e quelle parole mi fecero dimenticare tutto quel che era accaduto.
Ed è per questo che non me lo feci ripetere due volte. Dalla posizione in cui ero, chiusi gli occhi… e mi lasciai abbandonare a ciò che mi circondava.
Presto, un lieve torpore si impadronì del mio corpo, e presto ogni luce scomparve… mi sentii scivolare nell’Oscurità, ma sapevo che non mi avrebbe fatto del male. Perché… era la mia Oscurità. L’Oscurità del mio cuore.
 
 
Ed ero sicuro che grazie ad essa… sarei riuscito presto a realizzare il mio sogno.
 
 
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E dopo mesi di inattività... (forse) son tornato! ;D
Causa mancanza di ispirazione e bisogno di svagarmi un pò, ho dovuto abbandonare questo progetto per un poco, dedicandomi ad altri tipi di scrittura... ma spero proprio di poter riprendere al più presto questa fan fic!
So che il capitolo lo avevo già aggiuto tempo fa, ma rileggendolo mi ero reso conto di qualche imperfezione e sono corso a correggerlo... con questo, si chiude la prima parte della mia fic! Spero di pubblicare al più presto un nuovo capitolo ;)
Grazie per la lettura,
il vostro _Fener!

P.s.: Sono ben accetti commenti, di qualsiasi tipo! :D
  
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