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Autore: Kiarachu    28/01/2013    2 recensioni
AU: e se Megamind, Minion e Wayne fossero fuggiti dai loro pianeti, per trovarsi a Londra nell'epoca Vittoriana?
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A quell’ora di notte le strade di Londra erano praticamente deserte, ma presero in ogni caso stradine secondarie per arrivare alla casa del direttore Baker.
Incontrarono solo un paio d’alcolizzati, che vedendo i due alieni strabuzzarono gli occhi, e scapparono via terrorizzati, giurando che non avrebbero più bevuto un goccio d’alcol.
 
I tre risero, ed Eiyuu e Meen-yawn non si preoccuparono più di tanto, sapendo che effetti aveva l’alcol sul corpo umano.
Intanto che camminavano, l’alieno blu espose i suoi pensieri a Gordon Baker.
 
“Direttore Baker, quando ha detto dei nobili, mi è venuto in mente che noi due non siamo gli unici alieni arrivati qui a Londra. Potrà anche non crederci – e domani le mostrerò alcune foto per provare che è vero – ma il principe del pianeta vicino al nostro è arrivato qua a Londra, e adesso è nella residenza di Lord e Lady Scott, spacciandosi per il loro nipote.”.
 
“Le racconterò anche quello che è successo ai nostri pianeti, e anche il perché il principe di Kinsei si è comportato così. Ma vorrei farle subito sapere che lui si potrà nascondere agli umani più facilmente, perché, come aspetto, non è molto dissimile da un essere umano.”.
 
“L’unica differenza è che ha dei poteri che non sono umani, come l’invulnerabilità, il potere del volo e altri che le farò vedere domani sull’astronave. Ma adesso è meglio andare a casa sua e dormire, penseremo a queste cose domani”, Eiyuu finì, quando ebbero raggiunto l’abitazione.
 
Era una casa vicino a un altro edificio diroccato, e Gordon lo indicò, dicendo, “Quella è la casa dove andrete ad abitare. Dentro è molto simile alla mia, così se volete, potete trarre spunto su come arredarla o sistemarla.”.
 
Entrarono nell’edificio, e i due alieni furono felici di essere i vicini di casa di Gordon, ed Eiyuu si chiedeva come mai quella casa fosse diroccata, e aveva intenzione di chiederglielo il giorno dopo.
 
Erano molto stanchi, così non videro bene com’era fatta la casa, e il direttore li condusse alla stanza degli ospiti.
Mise una mano sulla spalla del giovane alieno, e gli augurò buona notte.
 
“Domani mattina sarò a casa, ho una mezza giornata di riposo. Alla prigione ci pensa Smith. Siete stati fortunati, e anch’io! Non oso pensare a che sarebbe successo se voi non foste arrivati a salvarmi. Non so voi, ma domani mattina dormirò fino a tardi, ma metterò la sveglia per le undici, tanto per essere sicuri. Buona notte”, lui finì, sorridendo e chiudendo la porta della stanza.
 
Eiyuu sbadigliò, e si spogliò dei vestiti, rimanendo solo in mutande. Non aveva chiesto al direttore se aveva un pigiama da prestargli, anche perché gli era venuto in mente che, con molta probabilità, l’uomo baffuto non avesse un pigiama della sua taglia, giacché non aveva figli.
 
Era così stanco che non guardò neppure com’era fatta la camera, e Meen-yawn si era messo in fondo al letto, ed era già andato a dormire.
Eiyuu si arrampicò sul letto, notando brevemente che il materasso era morbido e che c’era un copriletto in stile patchwork, molto colorato.
Il letto era matrimoniale, e aveva tre cuscini di morbida piuma, e il piccolo alieno si addormentò all’istante, quando appoggiò il suo gran cranio su quei soffici cuscini.
 
+++++
 
Eiyuu si svegliò da solo verso le dieci e mezza, scese dal letto e si rivestì, per poi guardarsi attorno.
La stanza era quadrata, con il letto davanti alla porta, con la testiera appoggiata al muro.
Vicino al letto c’erano due comodini di legno, uno per ogni lato, con un cassetto sotto il piano e una porticina sotto esso.
 
Alla destra del letto c’era un armadio a cassettiera, sempre in legno e con quattro cassetti.
Sopra l’armadio c’era un vaso bianco decorato con dei fiori.
I cassetti avevano delle maniglie di ottone con motivi arzigogolati e in uno c’era una chiave sempre in ottone, con l’impugnatura con dei motivi arrotondati e arzigogolati, che gli piacevano molto.
 
Pensò che, quando avesse sistemato la sua casa avrebbe riprodotto quei motivi sulle chiavi del suo arredamento.   
Vicino alla porta, sulla destra, c’era una specchiera nello stesso stile del resto del mobilio.
 
Lo specchio era ovale, circondato da una cornice di legno decorata e sotto il tavolino c’era un cassettino.
La chiave del cassettino era fatta come quella della cassettiera, e quindi pensò che il mobilio fosse abbinato.
 
Vicino alla specchiera c’era un catino di metallo smaltato di colore bianco con una riga azzurra attorno al bordo, sopra una struttura di ferro e sotto c’era una brocca anch’essa di metallo smaltato, con la maniglia azzurra.
 
Alla sinistra della porta c’era un armadio ad ante, sempre in legno, con due porte e sotto un cassetto, e la solita chiave, uguale alle altre.
Poi guardò il letto e vide che era fatto con una struttura di legno e la testiera e fondo erano fatti d’ottone, con motivi arzigogolati e spiraleggianti, molto simili a quelli sulla de-gun.
 
Voleva curiosare in giro, ma si rendeva conto che non era il caso, così aspettò che il direttore Baker si svegliasse, per chiedergli di fare un giro della casa.
Eiyuu si stiracchiò, rifece il letto, osservando bene il copriletto, e pensando di chiedere a Meen-yawn di farne uno simile.
 
Era un copriletto patchwork, molto semplice ma colorato, fatto con tanti quadrati di stoffa cuciti tra loro, ed erano tutti diversi e con toni sul rosso, giallo e arancio.
Si chiese chi l’avesse fatto, perché si vedeva che era fatto a mano, e quasi poteva sentire l’amore in quella coperta.
 
“Lo chiederò al direttore dopo”, il giovane alieno si disse, ad alta voce, e si sedette sul letto, con le gambe che non raggiungevano il pavimento.
Si sdraiò sul copriletto mani dietro alla testa a mò di cuscino, con le gambe che penzolavano dal bordo, e guardò il soffitto, poi si ritirò su quando sentì un familiare rumore meccanico.
 
Meen-yawn si stava svegliando, e il piccolo genio stava guardando il corpo robotico sorridendo felicemente.
Il pescioide emerse dal “torso” della tenuta, dentro il castello, nuotò fuori da esso, dentro la cupola, e il castello si ritrasse nuovamente nella sua sede.
 
L’amico acquatico schioccò le labbra, e sbatté gli occhi, per svegliarsi, poi fece uno sbadiglio aprendo talmente tanto la bocca che gli si videro tutti i denti aguzzi.
 
“Buon giorno, Meen-yawn! Dormito bene? Io mi son addormentato appena ho messo la testa su quei morbidi cuscini”, Eiyuu affermò allegramente, sorridendo al suo amico e guardiano.
 
“Buon giorno anche a lei, Signore. Sì, ho dormito bene, grazie mille. E lei? Com’è stata la prima notte in un letto terrestre?” il pescioide chiese, sorridendo a tutti denti.
 
Il piccolo genio sorrise e rispose, “Ho dormito benissimo! Il materasso ed i cuscini son proprio morbidi, e guarda che bella questa coperta! Pensi di poterne fare una così, Meen-yawn? Mi piace moltissimo!”
 
Il guardiano acquatico guardò il copriletto, e annuì.
 
“Ma certamente, Signore…è molto semplice da fare, e posso trovare delle stoffe adatte qui a Londra, o posso anche fabbricarle usando i macchinari della navicella. Speriamo che funzionino ancora”, finì con tono preoccupato.
 
Eiyuu fece un’espressione stupita a questa sua affermazione.
 
“Ma certo che funzionano ancora! Finché funziona il motore, funzionano anche tutti gli apparati tecnologici sulla nave. E ti ricordo anche che il motore funziona, anche se l’astronave è ferma”, lui rispose con un sorriso conoscitore.
 
Meen-yawn sorrise ed annuì, e poi aspettarono l’arrivo del direttore.
Alle undici e dieci Gordon entrò nella stanza, bussando e dicendo, “Sveglia, voi due, direi che è ora di svegliarsi!” per poi sorridere, vedendo che i suoi due ospiti speciali erano già svegli e pronti.
 
Eiyuu sorrise e saltò giù dal letto agilmente, e chiese, “Sarei curioso di provare una vera colazione inglese, se è possibile. I tutti questi anni io ed il mio amico abbiamo mangiato solo cibo disidratato, e ci piacerebbe variare.”
 
Gordon annuì, e fece loro cenno di seguirlo. Erano al piano terra della casa, e per andare nella cucina passarono vicino all’ingresso, e ad una scala che portava al piano superiore.
Entrarono nella cucina ed Eiyuu spalancò gli occhi, vedendo quanto fosse bella.
 
  
  
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