Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Catnip_sissi    28/01/2013    2 recensioni
Fu in quel momento che accadde. Che lo vidi per la prima volta. O forse fu lui a vedere me. Mi fermai per prendere aria e cacciai fuori il telefono per mandare un messaggio a Claire quando una moto sbucò dal nulla e risciò di investirmi. La inforcava un ragazzo vestito con dei jeans scuri, un cappotto di pelle e una casco nero e rosso. Inchiodò giusto in tempo. Mi urlò di spostarmi ma non mi mossi. Ero scioccata.forse vide le mie lacrime. Allora lui tirò fuori un altro casco nero e bianco e me lo lanciò al volo. Per non prendermelo in testa lo afferrai e lui mi tese una mano. Non so perché l’afferrai. Dopotutto era uno sconosciuto a viso coperto. Ma non ci pensai 2 volte e salii sulla motocicletta aggrappandomi forte alla sua schiena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui un altro capitolo! Non so, questo è decisamente poco importante e un po fiacco poiché serviva solo a spiegare il comportamento di Josh nei confronti di Nina. Il prossimo capitolo sarà il conclusivo quindi spero che vogliate farmi sapere cosa ne pensate, soprattutto di una cosa.. preferite che Nina scelga Josh o Luke?? Terrò molto conto delle vostre risposte perciò rispondete in tanti! La quota di recensioni da raggiungere è 3.. a presto!

Luke si riprese in un baleno e restituì il pugno a Josh, che cadde a terra quasi svenuto.
Corro da lui –Ma sei impazzito? Che hai fatto?!- urlo contro Luke.
-è stato lui a cominciare! Se l’è cercata-
-Sei assurdo-
Con l’aiuto di Ryan prendo Josh cingendogli la vita per sostenerlo e andiamo verso la limousine.
Chiedo all’autista se può portarci a casa di Josh, dopo di che saluto Ryan ringraziandolo per l’aiuto, e salgo sull’auto.
Lungo il tragitto Josh si sta svegliando. Gli porgo un bicchiere d’acqua con un sorriso. Stupito, prende il bicchiere e mi lancia una lunga occhiata indagatrice mentre beve.
Restiamo in silenzio durante tutto il breve viaggio, poi, quando arriviamo, molto galantemente mi chiede di entrare con lui.
-Grazie per avermi accompagnato- esordisce.
-Di niente- sono un po in imbarazzo, e si vede parecchio.
-Posso offrirti qualcosa da bere o altro?-
-si-comincio raccogliendo a piene mani il mio coraggio e la mia faccia tosta -potresti offrirmi delle risposte. Perché sei partito così dall’Italia? Senza dirmi niente?-
-mi dispiace. è complicato- balbetta.
-Abbiamo tutta la notte- dico con un sorriso
Sospira . -Ecco, tutto è cominciato la sera del galà Bianco e Nero. Ho conosciuto il padre di Lucrezia, che mi ha fatto mille domande sui miei impieghi precedenti accennando a un film per il quale stava facendo i provini per il co-protagonista. Ho risposto a tutto molto educatamente e lui se ne và senza dire altro. Ma, Fatto sta che poco dopo che ti ho accompagnata all’albergo, ricevo la chiamata di un altro produttore che mi chiede se sono disponibile. Ovviamente ho accettato e lì mi è arrivata la notizia. Se volevo il ruolo, dovevo partire la sera stessa. Ma non volevo lasciarti! Quella sera è stata… speciale.-
-Ok questo spiega la partenza improvvisa- concedo –ma Lucrezia!? L’hai baciata!- mi giro dall’altra parte per non fargli notare gli occhi lucidi, perciò non lo vedo avvicinarsi alle mie spalle. Mi prende un braccio e dolcemente mi fa girare. –non sapevo quello a cui andavo incontro! Quando sono andato a firmare il contratto, il mio agente ha notato una clausola. Se volevo il ruolo, dovevo inscenare una finta storia d’amore nella vita reale con la mia co-protagonista, che alla fine si è rivelata essere Lucrezia! È tutto finto! Ho pensato a te tutto il tempo. Penso di essere realmente coinvolto… da te..-
Non gli lascio dire altro. La prima volta ha dovuto fare lui il primo passo ma questa volta non riesco a trattenermi. Mi avvicino di scatto e incollo le mie labbra alle sue. Lui risponde subito al bacio. Ci facciamo trasportare da questo bacio fin sul divano, dove ci sistemiamo comodi, e intanto continuiamo a scambiarci altri baci sempre più profondi, che scatenano la voglia di qualcosa di più.
Sento solo vagamente il mio giubbino che scivola via giù dalla spalle e il suo golf che finisce sul pavimento.. il mio vestitino che pian piano  allenta l’aderenza sul mio corpo, e la siua camicia che si apre sotto il mio tocco leggero. Il tutto sopraffatto dalla consapevolezza delle sue dita leggere che sfioravano la mia palle provocandomi brividi….
 
La mattina dopo mi sveglio all’alba e Josh non c’era. L’orrendo déjà-vu si stava ripetendo.
Prima di cadere nel panico lui  è arrivato con un vassoio colmo di cose da mangiare e una rosa rossa in bocca.
Lo bacio dolcemente –sei un tesoro. Muoio di fame!-
-Per così poco!? Figurati!-
-è stato bello restare qui stanotte- e accenno un sorriso. Sorrido molto da quando lo conosco.
-devo parlarti di una cosa. Sai quello di cui ho parlato ieri? Il contratto con quella clausola? Io devo ancora rispettarlo fino alla fine della campagna pubblicitaria, quindi… -
-quindi devi stare con Lucrezia- il nome mi esce quasi come se fosse un insulto –capisco-
-ma te lo prometto. Appena tutto questo finirà verrò a prenderti e farò qualsiasi cosa per farmi perdonare questo piccolo problema-.
- va bene- sorrido-dopotutto si tratta della tua carriera. Non fa niente-.
 
A metà mattina sono a casa sul letto a non fare un bel niente. Mi c’è voluto un po’ per calmare papà e assicurarlo che la sera sono tornata tardi mentre dormiva e la mattina sono uscita presto per andare in spiaggia.
Se l’è bevuta quasi subito poiché non ho mai combinato niente in vita mia. Il pomeriggio chiamo Ryan per passare il pomeriggio insieme. Non gli va di uscire così lo invito a casa insieme a Sam per passare in resto della giornata in piscina.
Arrivano subito e cominciamo col vedere che musica mettere come colonna sonora e optiamo per un po’ di rock cominciando con Radio Gagà dei Queen.
Passiamo il pomeriggio a sguazzare in acqua e alle sette ci mettiamo a pasticciare in cucina per cercare di preparare qualcosa di goloso da mettere sotto i denti, preparando tre piadine così farcite da non riuscire nemmeno a morderle!
Chiacchieriamo del più e del meno. Samantha mi chiede dell’università e mi sbatte in faccia l’orrenda realtà nella quale non so che fare del mio futuro. Mi faccio convincere a fare domanda all’università della California per una borsa di studio come studente straniero. Dopotutto mio padre resterà a Los Angeles per un bel po’! E poi mia madre potrà raggiungerci spesso.
La serata  termina con un mix di alcolici e patatine tanto da star male e infatti entrambi restano a dormire a casa mia. -Parola che è stata la serata più divertente che ho passato in vita mia!- esclamo- vi adoroooo!!-
Verso le undici suonano il campanello e mi precipito giù per le scale ad aprire.
Davanti alla porta però mi si presenta Luke. Ubriaco fradicio. Non sapendo che fare lo porto dentro e lo metto sdraiato sul divano. È in totale catalessi. Emana un odore sgradevole quindi gli faccio un caffè forte, espresso, e glielo porto.
Poi chiedo a Ryan di aiutarmi a spogliarlo per fargli una doccia. Non che io stia esattamente sprizzando gioia al pensiero ma non posso lasciarlo in quello stato.
Dopo averlo lavato e asciugato lo riportiamo sul divano mezzo svestito, infatti addosso ha solo i pantaloni.
Anche ubriaco devo dire che ha un certo Fascino e lo fisso senza vergogna (dopotutto sono brilla io, gente!). Di colpo lui apre gli occhi e mi si avventa sulla faccia come un polipo.
Mentre tento di allontanarlo con la coda nell’occhio vedo un’ombra sulla porta, esattamente di fronte al divano.
Lì. Mentre Luke sono-un-polipo-baciatore mi si è spalmato addosso c’è Josh che fissa la scena inorridito. Nei suoi occhi si legge molto. Delusione. Dolore. Frustrazione. Rabbia.
Gira sui tacchi e se ne va, sbattendo rumorosamente la porta.
  
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