Cap. 16 Iniziano le indagini
Erano ormai le 9 di mattina quando i raggi del sole cominciarono a filtrare dalla finestre semi aperte della camera del giovane detective.
Nel dormiveglia i due ragazzi udirono un
rumore di passi venire verso di loro.
Non fecero nemmeno in tempo ad aprire gli
occhi che, dopo due colpi veloci alla porta, una figura alta e snella entrò
nella stanza.
- Shin, tesoro, alzati. In salotto c’è…-
Yukiko lasciò a metà la frase, mentre Shinichi
ed Eiko, ancora nudi sotto le coperte dopo la notte passata insieme, sgranarono
gli occhi guardando la donna.
La ragazza di coprì più che poté con il
lenzuolo, mentre lui rimproverava la madre.
- Mamma! Ti sembra questo il modo di entrare
in camera mia?-
- Oh, scusa tesoro. Volevo solo dirti che in salotto
c’è la polizia. L’ispettore Megure vorrebbe farti qualche domanda. Ti
aspettiamo di là.-
Prima di uscire, Yukiko guardò l’americana
sorridendo, mentre quest’ultima arrossiva vistosamente.
Quando la porta si fu richiusa, Kudo si
sedette sul letto, afferrando i vestiti sparsi per terra e iniziando a
vestirsi.
- Ormai non si può avere nemmeno un po’ di
privacy qui dentro.- sbuffò il ragazzo alterato.
- Bè, a me sembra che stanotte di privacy ne
abbiamo avuta fin troppo.- commentò Eiko dopo essersi ripresa dalla figuraccia,
mettendosi in ginocchio dietro la schiena del detective e baciandogli in collo.
- Come darti torto?-
Shinichi si voltò verso di lei, baciandola con
passione e facendola ricadere sulle lenzuola.
Quando si staccarono per riprendere fiato si
guardarono negli occhi.
- Pensi che la polizia voglia farti qualche
domanda sulla sparatoria?- gli chiese lei, perdendosi dei suoi occhi blu.
- Credo di si. Vorranno indagare su Gin e
Vodka.-
Eiko lo scrutò attentamente, fino in fondo al
suo sguardo.
- E immagino che tu non te ne starai qui con
le mani in mano, ma indagherai per conto tuo. Ho indovinato?- disse infine
l’americana.
- Non ti si può nascondere niente.- e si chinò
per baciarla ancora.
Ma con grande stupore del giovane lei lo
allontanò delicatamente.
- Io sarò con te.- disse semplicemente
l’Agasa, ma lui capì perfettamente.
- Cosa? Neanche per sogno, è troppo
pericoloso.- le proibì Shinichi.
- Shin, mi sembrava che ormai noi fossimo una
squadra.-
Kudo la guardò nel profondo dei suoi occhi scuri,
neri come la pece, poi sospirò.
- Hai ragione. Ma appena si presenterà un
pericolo troppo grande per te dovrai scappare.- accettò alla fine il detective.
- Ma…- tentò lei.
- Promettimelo.-
- Va bene.- rispose infine la ragazza.
- Ora sarà meglio raggiungere gli altri.-
Così si alzarono dal letto e dopo essersi
rivestiti si diressero in salotto.
Seduti comodamente sul divano e sulle poltrone
vi erano l’ispettore Megure e l’agente Takagi, che conversavano con Yukiko e il
dottor Agasa.
- Shinichi. Sono contento di vedere che ti sei
ristabilito.- commentò l’uomo con i buffi, stringendo la mano al giovane.
- La ringrazio, ispettore. Devo immaginare che
siate qui per la sparatoria.-
- Infatti. Dobbiamo indagare e per riuscirci
dobbiamo avere alcune risposte. Se non ti dispiace vorremmo fare qualche
domanda anche a te, Eiko.-
- Nessun problema. Sono a vostra
disposizione.- rispose lei.
Così tra domande, racconti e appunti,
riuscirono a ricostruire i fatti di quella sera.
- Ricapitolando: Eiko è stata rapita e portata
in un vecchio magazzino. Ti ricordi dov’era situato?- le chiese Megure, alzando
gli occhi dal taccuino.
- Credo si trovasse accanto al porto.-
- Riusciresti a portarci lì?-
- Ci posso provare.- annuì lei.
- Perfetto. Dopo il rapimento hanno inviato una
mail a Shinichi con le varie istruzioni per l’incontro. Più tardi manderò qui
un tecnico: magari riesce a scoprire qualcosa sull’indirizzo che hanno
utilizzato. In seguito vi siete incontrati nel cantiere abbandonato del teatro.
Qui hanno proposto lo scambio tra voi due, ma quando avete sentito le sirene
della polizia, Eiko ha tentato di scappare, l’uomo le ha puntato la pistola
addosso e tu ti sei buttato per ricevere la pallottola al suo posto. È tutto
giusto?- chiese poi, rivolgendosi al
giovane Kudo.
- Esatto.-
- Dopo cosa è successo?- riprese l’uomo,
rivolto all’americana.
- Niente, voi siete arrivati e Gi… e i due
uomini sono fuggiti.-
Aveva pensato di non rivelare il nome dei due
uomini: la polizia non sapeva
del legame di Shinichi con gli uomini in nero
e così doveva rimanere la situazione.
- Molto bene. Credo di non avere altre
domande. Se vi viene in mente qualcos’altro non esitate a chiamarmi.- concluse
l’ispettore Megure, alzandosi in piedi.
- Non ne dubiti ispettore.-
I due ragazzi accompagnarono i due agenti alla
porta: stavano per uscire quando Megure si voltò.
- Un’ultima cosa, ragazzi: mi raccomando, non
cercate di indagare per conto vostro, c’è già la polizia ad occuparsene.-
I due uomini si diressero lungo il vialetto
fino al cancello, mentre Shinichi ed Eiko si guardavano complici: l’uomo non
sapeva che era proprio ciò che loro intendevano fare.
Eccomi, sono tornata!!!!!!!!!!!!
Lo so, il chap non è dei migliori, è pure un po’ cortino, ma devo riprendere il
ritmo.
Intanto ringrazio magicadula,
Dany92 e Viky4forever per le recensioni.
Alla prossima…
Baci
Cicci12