Capitolo quattordici- La bella addormentata si
risveglia
Sono qui, da sola. Deve essere molto tardi.
Scambite. Tsk. E’ facile dare un nome a queste cose, ma non sanno davvero come
sto. Io li posso sentire. Sento i loro commenti, le loro voci… Solo che non ho
la forza di reagire, come se il posto dove mi trovo ora è più appagante della
mia vita. Qui non ho problemi, non devo dare retta a nessuno, non c’è nessun
biondino a tormentare la mia vita… L’ho sentito mentre mi stringeva la mano. Ma
non ce l’ho fatta. E’ più forte di me, non ce la faccio a risvegliarmi… eppure
vorrei… Cosa voglio? Non lo nemmeno io. Tutta questa storia è assurda. Forse se
non fosse successo nulla quel maledetto 31 luglio, ora sarei più felice. Non lo
so. So solo che anche se mi svegliassi non ce la farei a continuare a vivere
con questo groppo sullo stomaco. Questo groppo causato da tutto quello che
vorrei dirgli, che potrebbe risolversi con quelle due parole… Io gliele ho già
dette… Ora tocca a lui… Lo farà? IO,
Hermione Jane Granger ridotta in queste condizioni per il ragazzo che mi ha
sempre snobbato… Che strana la vita… Si, la vita… Devo farcela, la vita è un
dono troppo prezioso per sprecarla… Ma non ce la faccio….
I giorni passavano lentamente, gravidi di attesa.
Harry e gli altri passavano le giornate tra lo studio e la preoccupazione.
Hermione non dava segni di vita, e i medici si rifiutavano di dare qualsiasi
giudizio; avevano il permesso di andare al San Mungo solo durante i
finesettimana, e gli altri cinque giorni della settimana li trascorrevano tra
le lezioni, le preoccupazioni, e gli sguardi di tutti, compresi gli insegnanti.
Addirittura la McGranitt alla fine della sua lezione del mercoledì fermò Pansy.
“Signorina Parkinson? Venga un attimo qui prima di
andare, le devo parlare.”
Pansy rimase sbalordita. Era sicura che le avrebbe
parlato della sua relazione con Robert, che di sicuro non approvava. Negli
ultimi giorni se li vedeva abbracciati per i corridoi storceva il naso e a
stento li salutava. Così decise di partire in quarta.
“Professoressa, io voglio davvero bene a suo nipote,
non…”
“Parkinson, ma cosa dici. Non voglio farti nessuna
ramanzina, sebbene sarei molto più contenta se mio nipote uscisse con ragazze
che non frequentassero Hogwarts. Volevo chiederti come sta la signorina
Granger.”
Pansy parve sollevata. “Oh, come sempre,
professoressa. Le cose non sono cambiate, ma noi continuiamo a sperare. “
La McGranitt le regalò uno dei suoi rarissimi
sorrisi. “Bene, allora. Arrivederci”.
“Buona giornata”. Pansy si avviò verso la Sala
Grande per il pranzo, pensierosa. Certo che Robert era stato proprio una
sorpresa. Solo un mese prima di conoscerlo aveva accettato la proposta di
matrimonio di Draco… era giovane, dopotutto, e le cose cambiano a quell’età.
Così aveva imparato la lezione: nel caso
remoto che Robert le avesse chiesto di sposarla su quattro piedi, sapeva cosa
rispondere. Ma la cosa più tragica era stata dire ai suoi dello scambio di
corpi permanente e che si era lasciata con Draco.
Ormai Hermione era in ospedale da un mese. L’ultima
domenica di novembre Harry, Ginny Ron e Pansy non poterono andarla a trovare a
causa di una valanga di compiti per il giorno dopo, ma Draco non si arrese e si
decise ad andare lo stesso in ospedale.
“Draco, scusa, come farai domani?” chiese Pansy, con
il sopracciglio levato.
“Oh, me li passerete voi” rispose il ragazzo
noncurante, prima di avviarsi verso il camino della Sala comune dove avrebbe
preso la Metropolvere.
Pansy fece per ribattere, ma Ginny la trattenne.
“Insomma, potrebbe decidersi proprio oggi!” bisbigliò.
“Oh, Draco, vengo con te” si offrì Robert,
seguendolo.
“Ok” rispose il biondo indifferente.
Ormai conoscevano il San Mungo a memoria. Hermione
era sempre lì, con vicino i suoi genitori. Appena li videro gli diedero il
cambio, con un sorriso forzato.
“Ciao Hermione” la salutò Robert.
“Ciao, angelo mio” sussurrò Draco, arrossendo
appena.
Robert capì la situazione perché inventò di andare a
prendere una tazza di caffè, che aveva preso a scuola solo mezz’ora prima, e si
allontanò.
Un po’ più sollevato, Draco le si sedette vicino e,
come di consueto, prese la sua mano tra le sue.
Ma all’improvviso sentì qualcosa scattare dentro di lui, tutto quello
che si teneva dentro da giorni parve chiedere di uscire. E così iniziò a
parlare come un fiume in piena.
“Sei sempre più bella, ogni giorno che passa. Sai,
stanotte ti ho sognata. Ma avevi le tue sembianza, non quelle di Pansy. Non
parlavi, mi guardavi e mi sorridevi. Hermione, insomma, dovevi essere in
pericolo mortale per farmi decidere a parlare”.
Eccolo, è qui vicino a me. Lo sento. Sta
pronunciando frasi bellissime, che nessuno mi aveva mai detto. Ho tanta voglia
di sorridere, di abbracciarlo. Ancora ce la faccio, sono divisa in due, e
prevale la parte che mi dice che qui si sta meglio… no, ce la devo fare, voglio
guardarlo negli occhi! Non voglio morire… No… Ce la devo fare diamine…! La sua
voce mi giunge melodiosa, come il più romantico tra i suoni esistenti in
natura, più bella di un “Eccezionale” gracchiato dal professor Vitius… Dai,
Hermione, hai fatto tante cose nella tua vita… Non fermarti… Ce la devo fare…
“Sai, ci ho riflettuto molto durante questo mese.
Mattina e sera. Insomma, cosa me ne frega? Io ho paura di mio padre, ma lui non
è nessuno rispetto alla morte! Tu puoi andartene da un momento all’altro, ed io
che giustificazione potrò mai avere per perdonarmi questo terribile errore?
Avere paura di mio padre? No. Lui non è nessuno. Ricordi cosa ti dissi, una
volta? Perderei il mio sangue puro per te. Ed è vero. Hermione, non mi
abbandonare… Io sarò al tuo fianco, perché… perché ti amo”.
Ecco. Me lo ha detto. Non ci posso credere.
All’improvviso sento una forza enorme dentro di me, vedo una luce dorata… sento
ritornarmi la volontà! Sono libera di fare quello che voglio! Mi ama! E’ una
sensazione bellissima… Mano a mano la mia libertà di reagire torna… Sento la
mia mano muoversi…
Draco sentì la stretta di Hermione. Il suo cuore
accellerò all’improvviso. Forse aveva immaginato. Poi… Poi vide Hermione
muovere il capo, e sussurrare un debole: “Draco…”. Era senza parole. Non sapeva
cosa fare. La ragazza continuava a muoversi, addirittura aprì gli occhi,
regalandogli uno sguardo pieno d’amore.
“Anche io ti amo”, e strinse la sua mano ancora più
forte. Dopo lo shock iniziale, il ragazzo sorrise come nessuno lo aveva mai
visto sorridere, le fece cenno di zittire ed uscì a chiamare i Guaritori.
Appena varcò la soglia della porta, vide Robert. Lo
abbracciò, e urlò: “si è svegliata! E’ sveglia! Chiama i guaritori, presto! E’
sveglia! E’ viva!”
Robert era incredulo. “Oh Dio! Corro a chiamarli!”e
corse all’impazzata per il corridoio.
“Ragazzi, è guarita! Hermione si è risvegliata!”
urlarono i due ragazzi due ore dopo per tutta la Sala d’Ingresso, dove stavano
i loro amici.
Harry, Ginny, Ron e Pansy si guardarono, e si
abbracciarono per la gioia, saltando come pazzi.
Il resto della scuola, avendo udito, si unì ai
festeggiamenti generali, anche persone come Lavanda Brown, ancora memore del
litigio avuto in settembre, si aprirono a malincuore in un sorriso, quando,
ancora inviperita, un mese prima aveva commentato con un soddisfatto: “Ben le
sta!”.
“Cos’è questo chiasso?” chiese con disapprovazione
la professoressa McGranitt, sbucando fuori dalla Sala Grande.
“Professoressa, Hermione si è svegliata!” urlarono
tutti in coro.
La McGranitt rimase immobile, poi fece: “Davvero?
Oh, wow! Cioè… ragazzi, smettetela e tornate nei vostri dormitori! Oh Dio, sta
bene, grazie al cielo…”
Quando poi i ragazzi seppero il motivo per cui
Hermione si era svegliata, rimasero ammaliati.
“Così, si fa… Draco!” esultò Harry, dandogli un
amichevole pacca sulla spalla.
“Grazie Harry. Solo che non posso più farle visita,
perché il Guaritore ha detto che potrebbe causarle un altro shock! Quindi mi sa
che la rivedrò tra un mese” aggiunse, rattristito.
“Dai, Draco, l’importante è che ora sa i tuoi
sentimenti e che non li negherai più” lo consolò Ginny, sorridente.
Per la prima volta Draco le sorrise. “Come se non ti
avessi sentita stamattina, quando hai fermato Pansy”.
“Herm è la mia migliore amica! E voglio che sia
felice, anche se con te. Ma dopotutto ho cambiato un po’ idea sul tuo conto… Mi
hai stupita… E come fai mezzo passo falso…!” aggiunse falsamente minacciosa,
facendo ridere tutti.
Ormai le cose si erano quasi risolte, tranne per il
fatto che le due ragazze erano ancora intrappolate perennemente nel corpo
dell’altra.
“Allora, quanto le ci vorrà per guarire
completamente?” chiese il signor Granger mentre la moglie piangeva ancora per
la gioia.
“Un mese. Dobbiamo accertarci che stia davvero bene,
tra un paio di settimane la potremo rispedire a casa. Ha bisogno di riposo.
Dopo le vacanze natalizie potrà anche tornare a scuola, con ancora le sembianze
della compagna ovviamente”.
“Ma ci sarà un ballo a scuola a fine mese! Non può parteciparvi?” chiese la
madre, contenta che sua figlia fosse guarita ed ora disposta a farle fare tutto
quello che avrebbe potuto rischiare di non fare più.
“Penso di sì, se andrà tutto bene” rispose il
Guaritore prima di congedarsi.
Il giorno dopo, i ragazzi ebbero il permesso di
andare a trovare la loro amica; all’improvviso i corridoi del San Mungo parvero
più allegri del solito, quasi accettabili, addirittura.
Quando entrarono, vi trovarono una sorpresa. Tiffany
era lì, e le due ragazze stavano parlando animatamente. Si bloccarono
all’entrata. Poi Hermione li vide. Anche se aveva ancora un colorito pallido e
le ombre scure sotto gli occhi, il suo sorriso ripagava il tutto. Anche Tiffany
sorrideva.
“Ragazzi! Che bello vedervi…! Venite qui, fatevi
abbracciare!” era radiosa.
Uno ad uno, la salutarono e la abbracciarono,
facendo qualche commento.
“Vi chiedo una cosa: perdonate Tiffany. Ci siamo
chiarite, è tutto ok” disse, scambiando uno sguardo d’intesa con la bionda, che
parve molto sollevata.
“Ok, ok, ma mi sa che devi delle scuse anche a me!”
dichiarò Pansy.
Tiffany arrossì.
“Certo! Insomma, credevo che fosse chiaro… In questo
caso… Scusami Pansy!”
Si strinsero la mano, dopodiché l’atmosfera fu molto
più leggera.
“Ho saputo che non posso vedere Draco finché non
sarò completamente guarita…” mormorò Hermione poco dopo, dopo essersi
raccontati un po’ tutto quello che era successo durante la sua “assenza”.
“Dai, bella addormentata, resisterai, e lo vedrai al
ballo, come in tutte le favole…!” sghignazzò Ron, e gli altri annuirono ridendo.
“Sapete, tra due settimane tornerò a casa. Passerò
le vacanze lì.” Li informò la riccia.
“Ah! Lo sai, Silente ha spostato il ballo al primo
gennaio proprio per te, quindi fai in modo di esserci!” disse Ginny.
“Si, il dottore ha detto che forse posso venirci,
ma… Pansy, volevo chiederti una cosa…”
“Dimmi”
“Ti andrebbe di passare le vacanze a casa mia? Sai,
potremmo passare un po’ di tempo insieme… Poi andremo insieme al ballo… Sempre
se non hai impegni con Robert, ovviamente…”
Pansy rimase sbalordita e sorrise come una bambina.
“Certo che mi va!”
“Ok, allora è deciso! Ragazzi, ma aspetto anche una
vostra visita ogni tanto…!” aggiunse.
Ad Hogwarts il famoso principe che aveva salvato la
bella addormentata era nei pressi del lago. Si sentiva più felice che mai. Era
libero, si sentiva leggero come una piuma. Pieno solo di amore, che per tanti
anni aveva ignorato… “Ma ora posso recuperare…” si disse. Dopotutto, la sua
favola era appena iniziata.
E un altro capitolo è terminato… Non so se essere
soddisfatta o triste perché mi sono affezionata a questa storia… ! Voglio
annunciarvi che avevo sbagliato nel precedente capitolo, ora ne mancano due per
la fine della storia! Passo subito ai ringraziamenti!
X ladimarie: Hai visto, Herm ce l’ha fatta! Aspetto con
ansia un tuo giudizio!
X Gaia: Ecco, ho aggiornato il prima possibile! Mi
dispiace prima a me che stia già terminando questa ff, ma tornerò subito appena
terminata questa con un paio di one shot
che ho già scritto e una nuova ff di 5- 6 capitoli… Contenta? J Mi dispiace ma
non torneranno indietro nel tempo! Grazie mille per la recensione, fammi sapere
cosa ne pensi di questo cap!
X malfy: Grazie per i complimenti! Hai visto, non
devi più essere dispiaciuta per Tiffany, hanno fatto pace! Fammi sapere cosa ne
pensi di questo nuovo cap, e ancora grazie!
X Liuzza: si, Draco è stato dolcissimo! Mi dispiace,
ma la risposta l’avrai nel prossimo capitolo! Recensisci anche questo cap, se
ti va! Grazie mille.
X Cattiva_Dentro: All’inizio nemmeno io me lo
immaginavo così dolce, però poi mi sono abituata! E’ che mi piace vederlo così
romantico sotto la sua maschera da duro!in fondo anche lui ha un cuore! Grazie per
la recensione!
Terminati i ringraziamenti… Che dire, spero vi
piaccia questo capitolo, l’ho scritto con il cuore, mi sentivo felice quando ho
scritto il risveglio di Herm! Mi sa che mi sto affezionando troppo… Sigh… Al
prossimo capitolo! ^_^ milly92.