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Autore: someonelikecris    28/01/2013    3 recensioni
Is it only wonder or do birds still sing for you?
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Raccolta di 10 one shot Larry, Pov Louis, autoconclusive, ognuna basata su una canzone di Ed Sheeran (♥)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drunk
 
 
Ho sempre detto che questa casa è troppo grande ma lui non mi ha mai voluto dare ascolto.
Questa casa è troppo grande e in questo momento io mi sento piccolo da morire, piccolo da star male.
E' il 31 Dicembre e tutto sta andando secondo i piani ma niente è come dovrebbe essere.
Harry è a New York, decisamente troppo lontano da me.
La bellezza di sei ore di fuso orario dividono il nostro nuovo anno.
Questo anno che dovremmo cominciare insieme lui lo inizierà con lei.
Mi guardo intorno. Per quanto sia nervoso non rimarrò qui da solo, l'ho promesso anche a lui. Così afferro il giaccone e scendo. 
Arrivo a casa di amici in una ventina di minuti dove trovo anche Niall, Liam e ovviamente El che non può mai mancare.
Lei mi sorride, per quanto il suo sia un compito ingrato ha imparato a volermi bene e soprattutto ha imparato a condividere e rispettare i miei silenzi. Niall e Liam non fanno che ridere con gli altri e cercano di coinvoglermi. Harry e il suo nome o la sua esistenza sono naturalmente taboo stasera.  Apprezzo i loro sforzi, davvero, ma in questo momento avrei bisogno di Zayn, lui sa come prendermi meglio di loro. Ma lui non c'è e non posso farne una tragedia, forse anche lui ha bisogno di qualche giorno di pausa da me o forse è l'alcool che comincia già a darmi alla testa.
Anche io voglio ridere, anche io voglio sentire lo stomaco dilaniarsi mentre i miei occhi lacrimano.
Niall sembra non riuscire a fare altro, quel piccoletto è l'anima della festa.
Io me ne sto in un angolo, un bicchiere di Artic in mano e un occhio all'orologio mentre continuo a calcolare le sei ore di distanza tra me e lui.
D'un tratto li sento ridere e allora torno alla realtà, Niall è inciampato nel tavolino e mancano venti minuti alla mezzanotte, sorrido nel vedere il suo viso rosso come un peperone e la risata sempre tra le labbra. Anche Liam ride alternando sguardi ansiosi tutti per me.
So che vorrebbe fare qualcosa, ma quando si tratta di Harry ogni volta diventa silenzioso e impacciato. Lo vedo nei suoi occhi che soffre a vederci così, e vorrei davvero sorridere anche per lui, lo voglio con tutte le mie forze.
"Il tuo bicchiere è troppo pieno per essere Capodanno, Louis" El poggia la schiena contro lo stesso muro al quale sono appoggiato io e sorride. Guardo il suo di bicchiere e ridacchio.
"Il tuo è troppo vuoto invece" ribatto afferrando la bottiglia di Artic al limone.
Le riempio il bicchiere e lei sorride. "Lou" mi richiama "E' l'ultimo dell'anno"
"Si, l'ho notato" rispondo buttando giù un po' di vodka, la mia gola brucia.
"Smettila di fare il morto qui, ok?" mi chiede tornando in un attimo seria "Lo so. Tutto questo fa schifo, ma è così che deve andare per adesso, non puoi fare altro che accettarlo, accettalo Lou o diventerai pazzo" quelle parole mi investono e le mie dita si stringono pericolosamente attorno al bicchiere "E' l'ultimo dell'anno" ripete "E nonostante io non sia nessuno per te, vederti qui, da solo, in silenzio, con questa faccia" mi indica e distolgo lo sguardo "Non mi fa bene" conclude.
"Che dovrei fare? Non riesco a smettere di pensarci!"
"Aiuta la tua mente a non pensarci" ammicca al mio bicchiere "La mezzanotte sta arrivando" ridacchia con le gote rosse, si avvicina al mio orecchio e "Lasciati andare e tutto finirà prima" sussurra prima di tornare a ballare in mezzo al salone.
La guardo scatenarsi senza pensieri, guardo Niall che parla spensierato con un Liam che si sta sfondando dalle risate. El ha ragione.
Io non sono questo, io sono Louis Tomlinson, io sono l'anima della festa.
Butto giù il mio Artic al limone  e ignorando la morsa allo stomaco e il giramento di testa ne butto giù un altro. E un altro ancora, fino a quando le immagini del viso di Harry non mi invadono la vista. Fino a quando la sua risata non diventa tutto quello che sento.
E mi sento amato, sento il suo amore bruciarmi le vene e consumarmi i polmoni.
Sono ubriaco e solo così riesco a sentire il suo amore.
I bicchieri si susseguono e Niall mi da una mano.
Il viso di Liam si è rilassato, brindiamo.
Niall ride ed è contento come non mai, brindiamo.
La musica stasera è perfetta, brindiamo.
Io sto ridendo e la mia testa è spaventosamente leggera, brindiamo.
El ride e dopo essere inciampata ha deciso di levarsi quei trampoli, brindiamo.
Ma Harry non c'è, Harry non è qui, il suo profumo non invade i miei polmoni, quelle fossette sembrano lontane anni luce, la vaniglia dei suoi ricci sembra non essere mai esistita, non posso brindare, non posso.
Ma tutti stanno urlando, tutti urlano e ridono.
Cinque, Harry non c'è.
Quattro, ma lui mi ama.
Tre, e io amo lui, da morire.
Due, e questa è la cosa importante.
Uno, un altro bicchiere scende giù facilmente.
Il 2013 è arrivato e tutti urlano, ridono, Niall mi abbraccia e allora lo stringo anche io, lo stringo mentre tutto l'alcool assimilato dal mio corpo cerca di riproporsi.  El mi passa un bicchiere di champagne e lo butto giù senza pensarci.
Afferro il telefono, schiaccio il primo numero tra i preferiti, Hazza.
E mentre il mio sangue si mischia all'alcool tutto diventa buio.
 
Vengo risvegliato dal concerto metal che la mia testa ha deciso di svolgere.
Non oso tirarmi su, so quello che potrebbe succedermi, anche se il pensiero di liberarmi dell'alcool mi alletta molto dato che i suoi effetti sembrano non avermi lasciato. Mi guardo meglio intorno. Guardo alla mia sinistra e quello che vedo è Niall che dorme con la bocca aperta e un sacco di altra gente sparsa per la stanza. Liam dorme a pancia sotto tra me e Niall.
Quando mi tiro su lentamente poggio il piede destro a terra.
Mi sono appena svegliato, sono ubriaco, in un letto che non è il mio, un letto tremendamente sbagliato, ma almeno il lato in cui ho dormito è quello giusto.
Mi alzo e lentamente raccatto le mie cose prima di fiondarmi fuori da quella casa.
Voglio lasciarmi la serata alle spalle.
Voglio che tutto quello che mi ha distrutto svanisca in uno schiocco di dita, perchè mai nella mia vita qualcosa che mi ha distrutto mi ha reso più forte, e ho freddo, ho freddo come non mai perchè lui non mi stringe. Non mi stringe più come faceva prima. In un modo o nell'altro qualcosa tra noi è cambiato, o forse, di nuovo, è l'alcool a parlare per me.
Ma "In vino veritas", no? Decido di non pensarci.
Quando rientro a casa noto che sono le dieci del mattino.
Ed è decisamente troppo presto.
Non appena poggio il giaccone sul divano però qualcosa nel mio stomaco comincia a muoversi.
Corro verso il bagno e mi libero di tutto l'alcool che mi ha fatto sentire amato la notte prima, mi libero della sostanza che mi ha fatto credere di averlo più vicino.
Tutto brucia, i miei occhi, il mio stomaco, la mia gola, anche i muscoli sui quali sto facendo pressione. E delle lacrime solcano senza permesso le mie guance scavandole.
E' il primo dell'anno, auguri Louis.
Poggio la schiena contro il muro e sento gli occhi pesanti, un'altra volta tutto diventa buio.
 
"Che cazzo fai?!" spalanco gli occhi perchè non può essere, questo deve essere un sogno, o una realtà parallela "Louis!" mi richiama.
Scuoto la testa e quando finalmente riesco a mettere a fuoco qualcosa sento il cuore cominciare a correre come non mai perchè lui è qui, davanti a me. Mi afferra i polsi e mi tira su, come se fossi un bambino, e un po' lo sembro anche vicino a lui.
Il suo sguardo è severo, duro, preoccupato, ma quando lo abbraccio lo so che sorride.
Perchè lo conosco, io so come farlo sorridere proprio come so farlo piangere.
Mi stringe forte e io automaticamente ricomincio a respirare davvero.
"Che ci fai qui?!" gli chiedo realizzando solo ora.
"Ho mandato tutto a quel paese" mi dice scrollando le spalle.
Sento i miei occhi spalancarsi e inumidirsi "Perchè?" chiedo con un filo di voce.
Lui mi guarda male "Credo tu sappia chi è il motivo, Boo"
E anche risentire quel soprannome che ho iniziato ad amare solo grazie a lui mi riscalda il cuore.
Abbasso lo sguardo "Ti preparo un tea" dico prendendolo per mano e conducendolo in cucina, incredulo.
Lui si siede e finalmente si leva il cappotto mentre io mi avvicino ai fornelli quando mi accorgo di non aver fatto una cosa essenziale, una cosa per la quale la sera prima avrei potuto uccidere.
Così torno da lui in un secondo e prima che se ne possa accorgere le mie labbra stanno avvolgendo le sue, le mie mani carezzano le sue guance e le sue braccia mi stringono al suo petto.
Riesco a risentire la vaniglia dei suoi riccioli, la sua stretta forte, è qui con me adesso.
Si allontana dal bacio ma tiene la fronte attaccata alla mia "Sai cosa mi ha spinto a prendere il primo aereo disponibile?" mi chiede.
Scuoto la testa.
"La tua telefonata" mi risponde. Il bello è che io non mi ricordo assolutamente niente di quei minuti.
"Scusa, Harry, io...non so che cosa ti ho detto e, ero ubriaco, tu mi mancavi, qualsiasi cosa io abbia detto sai che..."
"Non hai detto niente" mi zittisce "Siamo rimasti al telefono per due minuti senza dirci niente, poi hai riattaccato e ho deciso di mandare tutti a quel paese" continua.
"Ovvero?" chiedo curioso, strofino il naso contro la sua guancia.
"Ho passato la mezzanotte a Times Square con lei, l'ho baciata come da copione" rabbrividisco mentre lo dice e lo stomaco si stringe, chiudo gli occhi "E meno di un'ora dopo ho detto ad uno dei collaboratori di cui non ricordo nemmeno il nome di andare a farsi fottere" ride.
E rido anche io "Paul mi ha trovato un volo, ha preferito salvare il salvabile".
E allora lo bacio un'altra volta, più a fondo, quasi prepotentemente.
Voglio cancellare qualsiasi residuo di cantante country da quelle labbra perfette che sono mie e basta, voglio stringerlo come lei non potrà mai fare.
Porto le mie braccia dietro al suo collo e lo ribacio a bocca aperta, forte, come non facciamo da troppo tempo. Mi manca l'aria, perchè sono felice, perchè il mio cuore potrebbe esplodere da un momento all'altro. "Sei perfetto" gli sussurro e sento gli occhi inumidirsi "Sei perfetto, Hazza" ripeto.
Lui scuote la testa e "No, non lo sono" dice.
"Ai miei occhi lo sarai sempre" replico.
"Questo è quello che voglio, voglio essere perfetto per te, perchè non potrò mai esserlo per altri, ficcatelo bene in testa".
Sorrido abbassando lo sguardo. Cazzo se lo amo.
"Buon anno, Boo" sussurra.
"Buon anno amore" rispondo baciandolo un'altra volta, perchè lui non mi basta mai, mai.
 

"I wanna be drunk when I wake up on the right side of the wrong bed 
And every excuse I made up
Tell you the truth I hate, what didn't kill me it never made me stronger at all.
[...] I know I'll never hold you like I used to. 
[...] 
Should I, should I? 
Maybe I'll get drunk again to feel a little love"

 
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Buonasera a tutti quelli che hanno letto anche questo sclero qui!
Diciamo che questa l'ho scritta ad un orario improponibile aka le tre del mattino..ed è uscito fuori questo.
Spero sia piaciuto anche se, di tutte quelle che ho scritto fino ad adesso è quella che mi convince di meno!
Ancora grazie mille a chi legge e lascia un pensierino :D
ps: sì, dovevo aggiornare martedì ma mi è prtita la brocca e ho aggiornato stasera...lasciamo perdere.

 


  
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