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Autore: Rox    19/08/2007    1 recensioni
Subito una mano scattò all’insù e finalmente il professore di storia della magia si rese conto che per la prima volta in molti anni, aveva ottenuto la completa attenzione dei suoi alunni: “mi dica signorina Granger” “ha parlato di una profezia, professore…potrebbe…” “cavalieri dei tempi remoti,venuti da un futuro passato, in possesso di magici gioielli governando i quattro elementi, sconfiggete la bestia incatenata nel punto più alto del profondo trovando l’unico cavaliere che in esso mai potranno dividersi” “ma non ha senso,professore…” “signorina Granger, sono solo fandonie. Questa è considerata dai più grandi storiografi semplicemente una favola per bambini… Sono solo leggende. Non fateci caso”
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTICINQUESIMO

L'alba su Hogwarts era sempre uno spettacolo entusiasmante.

I dolci raggi del sole, delle più varie sfumatura che andavano dal più rosso cupo al giallo più dorato, avvolgevano con il loro manto di eterea bellezza, ogni guglia, ogni picco e ogni finestra del castello.

A differenza di quello che tutti potevano pensare, anche il dormitorio Serpeverde godeva e, secondo alcuni punti di vista, soffriva di quei raggi che ogni mattina svegliavano più o meno dolcemente, ogni persona nei dormitori.

Anche se le finestre che si trovavano nel suddetto dormitorio erano solamente una proiezione magica verso l'esterno per far godere di almeno un po' di luce anche alle Serpi, Blaise Zabini adorava svegliarsi colpito in faccia da uno di quei raggi e, possibilmente, voltandosi, trovarsi affianco una massa castana di ricci che di solito tendevano a nascondere un viso angelico.

Quella mattina però le cose non erano proprio andate come Zabini aveva sperato la sera prima.

Aveva sperato che la sua dolcissima Hermione gli avrebbe tenuto compagnia e caldo il letto in una di quelle poche stanze ancora inutilizzate nell'ala proibita del castello.

L'avevano scoperta dietro un passaggio segreto, al quinto piano, dietro a Hedward il vomitevole.

Nessuno si fermava mai davanti a quel quadro, visto che esso era di solito intento a compiere esattamente quell'azione da cui aveva preso il nome.

Il miglior repellente per tenere lontana una schiera di adolescenti.

Quindi di solito loro si trovavano in una di quelle enormi stanze che dovevano essere i vecchi dormitori e passavano assieme molte di quelle notti organizzandosi già con cambi di divisa per la mattina dopo.

Era un piacere per lui svegliare la sua ragazza all'alba con un dolce bacio per poi proseguire con qualcosa di molto più eccitante.

Ma quella sera lei aveva disdetto il loro appuntamento adducendo come scusa una riunione abbastanza imprevista tra i Caposcuola di Serpeverde e Grifondoro.

Sogghignò al pensiero dell'ultimo scherzo tirato alla squadra di Quidditch Grifondoro.

Stiracchiandosi le membra stanche si voltò verso il letto del suo migliore amico trovandolo vuoto.

Beato lui.

A quanto pareva la Weasley era riuscita ad eludere la stretta sorveglianza notturna e raggiungere il suo principe.

Meglio così.

Almeno Draco sarebbe stato di ottimo umore per tutta la giornata.

 

I raggi argentei e d'oro dell'alba colpirono con la stessa delicata forza anche una dolce ragazza rossa di Grifondoro, immersa nel più bel sogno che avesse mai fatto.

Avendo il sonno decisamente pesante, Ginevra Weasley, non si scompose quando i raggi le colpirono il viso, anzi il suo sogno assunse tinte ancora più dolci ed eccitanti.

La dolce bocca socchiusa si stirò in un languido sorriso e, involontariamente, strinse il cuscino al petto.

Allungò la mano, tentando di stringere la mano che nel sogno qualcuno gli stava porgendo.

Si sbilanciò sempre di più verso quella mano, invitante e quella voce così seducente che le chiedeva di seguirlo verso promesse sconosciute.

Ma un colpo secco della porta che sbatteva la risvegliò dal sonno profondo e rendendosi conto di trovarsi, troppo tardi, in un equilibrio decisamente precario, cadde pesantemente dal letto, sbattendo il naso a terra.

Un fiotto di sangue uscì dal suo naso e un dolore lancinante la colpì.

Una serie di imprecazioni, uscirono dalla sua delicata bocca e, dimenticato per sempre il sogno così dolce, si diresse ancora imprecando, verso l'infermeria.

 

Chimera vide allontanarsi dalla loro camera e dirigersi, con una mano sul naso, Ginny Weasley verso l'infermeria.

Sospirò di piacere rendendosi conto che così la loro stanza sarebbe stata sicuramente vuota visto che la Brown aveva trovato appena da un paio di giorni, un nuovo ragazzo.

Con passo felpato attraversò tutta la Sala Comune e si avvicinò al bagno della loro stanza.

"Hermione? Posso entrare?"

Nessuno rispose dall'interno del bagno e, percependo il silenzio con un permesso, aprì la porta ed entrò.

La sua migliore amica era appoggiata al lavabo e si stava guardando, o per meglio dire, scrutando, attraverso lo specchio.

"Herm?" le chiese titubante mettendole una mano sulla spalla e sentendola sospirare.

"Non so nemmeno cosa mi sia preso, stanotte.

E' arrivato, stremato, dalla Foresta Proibita, l'ho capito dalla resina sui suoi abiti.

E' svenuto e l'ho depositato sul tavolo.

Poi si è ripreso e si è tolto la camicia perché era bagnato e ha iniziato a provocarmi.

E... Io non ho resistito.

Mi ha scatenato un fuoco dentro che non sono riuscita a trattenere.

Sono stata io a saltargli al collo e baciarlo per prima e se non foste arrivati voi, avrei fatto l'amore con lui in quella sala, su uno squallido tavolo.

Dio, come mi faccio schifo!

Ho tradito Blaise con il suo migliore amico e Ginny con il suo ragazzo."

Un brivido le scosse le spalle e una smorfia di disgusto le si dipinse in viso.

Non era da lei piangere.

Non era da lei compiangersi, poteva solo incolparsi.

"Herm.

Io non so cosa vorresti sentirti dire, ma so solo che non sei una persona che prende le sue decisioni sulla base dell'impulso e basta.

Hai mai pensato che, magari, non ami Blaise con tutto il fervore che credi?"

Quelle parole agirono come una stilettata nel cuore della giovane Grifondoro e si voltò di scatto:

"Che diavolo stai dicendo, Bekesy?"

Chimera scosse la testa e le sorrise:

"Sto semplicemente cercando di analizzare i fatti da un punto di vista più oggettivo del tuo.

Ora sei sconvolta e lo capisco, ma non hai mai pensato che magari non ami Blaise come credi?

Non sei una persona che tende a lasciarsi travolgere dalle emozioni, tendi a trattenerle e a analizzarle.

Quello che è successo stanotte potrebbe voler significare che finalmente hai lasciato andare la briglia e il tuo cuore ha finalmente deciso chi o cosa in realtà vorresti."

"Ma io amo Blaise!" ribatté con troppo ed evidente fervore la giovane Caposcuola e il suo tono risultò spiacevolmente falso.

Chimera atteggiò la bocca in una smorfia.

"Per una che si ritiene molto sicura di sé e dei suoi sentimenti, te l'ho sentito ripetere talmente tante volte che sembra quasi che tu voglia convincertene.

E se invece tu volessi.... Malfoy?"

Chimera non era abituata ad analizzare troppo i sentimenti delle altre persone.

Tendeva ad essere troppo impulsiva per riuscire a soffermarsi e ad analizzare, ma questa volta non ebbe bisogno di grande sensibilità per capire cosa fossero quelle espressione sul viso della giovane amica.

Stupore.

Disgusto.

Colpa.

e Rassegnazione.

"Volere... Malfoy?...

Maledizione, Mera!

Si che lo voglio.

Troppo.

Quasi da star male.

E mi faccio schifo per questo"

 

Uscendo dall'infermeria Ginny Weasley si maledì per la propria stupidità.

Madama Chips era riuscita a fermare l'emorragia e rimetterle a posto il setto nasale tramite una pozione, ma per il gonfiore e il livido avrebbe dovuto aspettare i canonica giorni babbani.

Draco si sarebbe fatto due risate.

E così suoi fratello, Harry e pure Herm.

Sbuffando per accantonare le future prese in giro, notò che alla finestra del terzo piano, era intento a fumarsi una sigaretta proprio il suo ragazzo.

Con un sorriso furbo gli si avvicinò cingendogli la vita con le braccia e baciandogli la nuca.

"La mattinata era iniziata decisamente male, ma la tua vista mi risolleva da tutte le mie disavventure quotidiane!"

 

Draco Malfoy sentì qualcuno di piccolo e fragile stringergli le braccia intorno al corpo e capì dal bacio sulla nuca che si trattava della piccola Ginevra Weasley.

- com'è diverso- pensò distrattamente - l'abbraccio della Granger-

Ma ricomponendosi si voltò e l'abbracciò.

"Che diavolo t'è successo al naso?" chiese notandoglielo gonfio e livido.

La ragazza compì una smorfia con la bocca e gli raccontò tutta la sua disavventura.

Non poté trattenersi e scoppiò in una liberatoria risata, mente si rendeva contò che la giovane Grifondoro non sembrava approvare quella risata.

"Non è affatto divertente!" lo rimbrottò lei mentre lui si chinava per appoggiarle la testa sulla spalla e baciarle dolcemente il collo.

"Oh si che lo è, invece! Peccato che non fossi li con te per godermi la scena"

La giovane allora si discostò e lo guardò:

"A proposito dove diavolo siete finiti stanotte te e Hermione, anche se su di lei potrei anche farmi un'idea di dove fosse"

Draco Malfoy sentì una singola goccia di sudore scenderle lungo la schiena e sorrise:

"Un'idea? Quale?"

"Beh, mi pare ovvio, con Blaise Zabini. Non è la prima volta che passa la notte fuori con lui. Mentre tu? Che mi dici?"

Lui scosse le spalle.

"Nulla di importante, problemi di Caposcuola. Ma finalmente me ne sono liberato"

E dopo averle cinto la vita con un braccio se la trascinò contro al fianco.

"Andiamo, ti riaccompagno al tuo dormitorio"

 

Quando Blaise Zabini la vide comparire nella Sala Grande per la colazione dimenticò subito la felicità e la serenità del risveglio e intuì subito che quella di Hermione Granger non doveva essere stato un inizio mattina altrettanto sereno e rilassato.

La faccia era atteggiata in una smorfia amra e le profonde occhiaie stavano a significare che non doveva aver passato na buona nottata.

La vide voltarsi e cercarlo con gli occhi e alzò una mano sorridendo pèer salutarla e notò accendersi nei suoi occhi un'ombra di eccitazione.

Doveva essere stata una notte veramente lunga per rivorgerli un'occhiata così accesa.

Quella sera stessa, decise, l'avrebbero passata assieme.

Si diresse verso il tavolo della sua Casa mentre Draco Malfoy, situato esattamente ter passi dietro di lui, faceva lo stesso.

 

Non era possibile.

Una semplice occhiata al suo viso e si sentiva rimescolare.

Draco Malfoy, dopo quella notte stava diventando la sua ossessione.

E lei non poteva continuare così.

 

Quando Julius aveva fatto irruzione nella camera delle loro riunioni e aveva visto un tradimento in piena regola in atto, sicuramente aveva pensato che la cosa non sarebbe finita li.

Sopratutto se il traditore in questione si chiamava Draco Malfoy.

Lo vide avvicinarsi con passo felino e leggero verso il loro tavolo e, quasi disubbidendo a un ordine supremo che ogni mattina lo vedeva sedersi vicino al suo inseparabile amico Zabini, quella mattina il tavolo Serpeverde vide dirigersi in proprio leader al posto libero accanto a Zilliacus.

E Serpeverde sapeva perfettamente cosa stava a significare quel gesto.

C'erano questioni da mettere in ordine.

"Zilliacus"

"Malfoy"

La tensione al tavolo era decisamente palpabile e alcuni pensarono bene di evitare la bufera nascondendo un paio di muffin nel tovagliolo e portarli nella propria Sala Comune per consumarseli in santa pace.

"Come sono i muffin stamattina?" chiese il biondo con disinvoltura mentre ne addentava uno.

L'italiano sorrise e lo guardo:

"Leggermente più amari del solito. Avranno messo un ingrediente diverso stamattina"

L'altro annuì mentre con attenzione osservava il morso appena dato alla soffice merendina e annuiva:

"Già, leggermente più amaro hai ragione, ma vado pazzo per le sperimentazioni. Trovo che siano... eccitanti"

"Eccitanti... Avrei altri aggettivi per definire un muffin"

E con fare quasi casuale allungò la mano verso il vassoio dei dolci, trovandosi così molto vicino all'orecchio del giovane purosangue:

"Subdolo, meschino e schifosamente ripugnante. Ecco cosa mi viene in mentre pensando a stanotte"

L'altro voltò di scatto la testa e gli lanciò un'occhiata di fuoco.

"Non ti permetto di giudicare"

"Io non giudico, constato. La cosa è molto differente e a quanto pare abbiamo gusti diversi per quanto riguarda i muffin. Io penso che questa nuova spezia usata li renda solo più amari e difficili da digerire. Continuo a preferire la versione classica, ma il fatto che la pensiamo in modo diverso non mi porta sicuramente in una posizione di vantaggio nei tuo confronti.

Sta tranquillo, Malfoy, non sono portato a discutere di cose sulle quali, grazie a Dio, non me ne intendo"

Il biondo semplicemente annuì e lo guardò scavalcare agilmente la panca e dirigersi verso l'uscita.

Serpeverde tirò un sospiro di sollievo.

Se Draco Malfoy aveva qualche conto in sospeso da chiarire, il suo antagonista non lasciava mai per primo il tavolo.

Il serpente tornava a dormire.

 

"Avete finito tu e Malfoy con quella stupida manfrina di stamani?"

Julius sorrise e allungò la mano attendendo che la sua fidanzata gli si avvicinasse, ma la ragazza non sembrava intendere le stesse cose, quella mattina.

"Non tentare di rabbonirmi con un due carezze, Zilliacus, il vostro teatrino ha suscitato già abbastanza interesse senza che ci mettiamo anche noi a dare spettacolo"

Julius sorrise e si guardò intorno.

Appoggiato a una finestra del terzo piano ben venti minuti prima che iniziassero le lezioni, era ben difficile trovare qualcuno che non era ancora rintanato in Sala Grande a bere un ultima tazza di caffè.

Senza rispettare i voleri della ragazza, con un movimento veloce riuscì a trarla comunque a se e dopo averle fatto rovesciare la testa sulla sua spalla la baciò profondamente, lasciandola andare solamente quando la sentì in carenza di fiato.

"Sei un porco" fu il suo primo commento appena finito il bacio e recuperato il respiro.

E lui ribadì il concetto ribaciandola, ma a quanto sembrava questa volta non c'era collaborazione.

"Dio mio, Mera!" sbottò rovesciando la testa all'indietro e sbattendola contro il muro alle sue spalle "E' una settimana intera che non riusciamo mai a vederci da soli e nell'unico momento in cui lo siamo, non mi permetti neanche di baciarti?"

La frustrazione del ragazzo era evidente nella sua smorfia e nel sospiro che eruppe dalle sue labbra.

"Francamente prima di baciarti ho intenzione di sapere cosa hai promesso a Malfoy stamattina a colazione sul comportamento da tenere per quella cosa di stanotte. Poi, se la cosa mi avrà soddisfatto, potemmo riprendere da dove abbiamo interrotto... ok, ho interrotto" si corresse notando l'occhiata da parte di lui alla sua ultima affermazione.

Lui sospirò e la guardò:

"Ma a noi che diavolo ce ne frega di cosa vogliono fare quei due? Sono grandi e maggiorenni. Se hanno deciso di imbarcarsi in una relazione decisamente distruttiva per tutti, noi che diavolo possiamo farci? Ti prego, Chimera!" sbottò esasperato all'ennesimo rifiuto da parte di lei a collaborare a un bacio.

"Cosa gli hai promesso?!"

"Di non dire nulla, ok? E di farmi i fatti miei, qualsiasi cosa accada"

I lineamenti di lei si distesero in un languido sorrido e gli avvolse le braccia attorno al collo appoggiandosi completamente addosso al suo fidanzato.

"Sai una cosa, Julius?" gli disse sfiorandogli le labbra in un bacio a fior di labbra che gliele fece formicolare dalla voglia di poter stringere, delicatamente, i suoi denti su quelle protuberanze rosse e carnose.

"Si, dimmi..."

"Tu..." gli sfiorò di nuovo le labbra e discostandosi le lasciò a una distanza infinitesimale da quelle di lui.

Stavano respirando il respiro l'uno dell'altra e Julius fremeva dalla voglia di approfittare di quei dieci minuti che restavano prima dell'inizio della lezione, nella più bella e grande pomiciata della sua vita.

"Io, cosa..."

"Sei un emerito cretino!" e dopo averlo spintonato lo allontanò da sé e si sciolse dal suo abbraccio.

Ancora stordito da illusorie promesse di piacere, il suo cervello impiegò un attimo prima di capire che cosa stesse succedendo.

"Ma, cosa..."

"Se tu pensi minimante di lasciare che quei due ne combinino di tutti i colori, se pensi di lasciarli distruggere le loro vite così senza far niente e sopratutto, se pensi di lasciare che persone innocenti ci rimettano cuore e dolore senza neanche muovere un dito, beh sai che farò? Farò come le eroine delle commedie greche che tanto ti piacciono: IO VADO IN SCIOPERO.  E se non hai ancora capito te lo spiego meglio: o mi dai una mano a mettere le cose a posto e lasci stare quella promessa cretina che hai fatto a quell'altro deficiente, oppure tra di noi non ci sarà più niente se non una promessa di matrimonio e di fedeltà da parte di entrambi.

Niente più baci, niente più sesso e tutto ciò che riguardi un contatto intimo e fisico tra di noi. Castità assoluta!"

Chimera guardò il suo ragazzo sgranare occhi e bocca all'ultima affermazione di lei e boccheggiò:

"E ricorda, Julius: io non prometto mai a vuoto!"

 

 

PIccola nota a piè pagina.

Quando Chimera si rivolge a Julius parlando di commedia greca, si riferisce alla commedia di Aristofane "Le Troiane"

Praticamente la storia racconta che le donne troiane, esasperate dalla guerra che si stava svolgendo tra Atene e Sparta da molti anni, guerra che non trovava né soluzioni né prevaricazione da una parte piuttosto che dall'altra, comunicarono ai loro uomini che finchè la guerra non si fosse conclusa, o con una vittoria, o con una tregua tra le due città, loro avrebbero disertato sia i loro doveri di mogli che i letti coniugali dei mariti.

Sta di fatto che Aristofane ( o almeno spero che la mia memoria non mi tradisca portandomi a dire cavolate) conclude la sua commedia con la fine della guerra avvenuta molto prima del previsto!

Praticamente aveva già capito il grande potere del sesso!

Mi ha sempre fatto sorridere questa cosa e l'ho sempre interpretata come una grande genialata da aprte di questo grande scrittore greco.

Così mi è sembrato carino inserire una riferimento ad esso.

Spero sia gradito.

Baci baci

e... se vi va.... recensite!

Rox

 

 

  
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