Il Nereide
Con
questa flashfic ho ottenuto [5]
punti per un totale di [16]
punti nella sfida
-
Partecipante al contest "Seven
Weeks 3 - Winter Edition"
indetto da Shark Attack sul forum di efp -
turno: 3
personaggio
base: Sasori
personaggio
aggiunto: Hidan
prompt:
Gioielli
Titolo: Il Nereide
Introduzione: Un rauco e antico ruggito si propagò nella valle, scosse le cime degli abeti ed echeggiò fin sulle alture.
Un ruggito accompagnato dalle grida atterrite di quelle misere anime paragonabili a chicchi di neve in balia della tempesta.
Ma tra la confusione e la fuga generale, tra la disperazione che imperversava, due figure fredde e statuarie spiccavano rette in piedi, con sufficiente aria nei polmoni e fermezza nei loro cuori.
Genere: Fantasy.
Personaggi: Sasori, Hidan.
Contesto: Nessun contesto
Rating: giallo
Avvertimenti: AU, flashfic.
Le
fiamme mangiavano la pietra della cittadina come fosse stata paglia.
La gente fuggiva con il terrore stampato negli occhi, madri urlavano
disperate nel tentativo di ritrovare i loro figli, persino i guerrieri
chinavano la testa alla morte, preferendo la fuga alla battaglia.
Quale nemico più terribile di un’armata, di un
arcaico stregone, di un conquistatore sanguinario poteva incutere un
simile terrore?
Un rauco e antico ruggito si propagò nella valle, scosse le
cime degli abeti ed echeggiò fin sulle alture. Un ruggito
accompagnato dalle grida di quelle misere anime paragonabili a chicchi
di neve in balia della tempesta.
Ma tra la confusione e la fuga generale, tra la disperazione che
imperversava, due figure fredde e statuarie spiccavano rette in piedi,
con sufficiente aria nei polmoni e fermezza nei loro cuori. Due
guerrieri che non fuggivano, anzi, si preparavano ad affrontare a viso
aperto l’antica minaccia.
Sasori accarezzò l’elsa della propria spada,
gettando un’occhiata al suo compagno attraverso lo scarso
spiraglio che gli concedeva l’elmo.
Hidan sghignazzò nervoso, sciogliendo le dita e la lingua,
pronto ad usare al momento giusto l’incantamento
più opportuno.
Il freddo invernale tormentava loro le caviglie e le braccia nude, ma
entrambi erano abituati a condizioni climatiche ben più
estreme. Inoltre presto il gelo non sarebbe più stato un
problema.
Finalmente vedevano in faccia il loro nemico.
Con un agghiacciante ruggito e un terribile rumore di macerie e ossa
rotte, il muso squamoso di Dawaav emerse dalle nuvole.
Hidan sbuffò, non riuscendo ad evitare una prima vampata di
calore. Imprecando, tolse immediatamente l’elmo divenuto
rovente, e lo gettò a terra fra la neve. Sasori invece si
era astutamente riparato dietro un masso, sfuggendo dalla vista
dell’Elder.
«Ora Guerriero di Nerea, finiscilo!»
Con pochi balzi, il giovane combattente raggiunse la coda del drago. E
una volta raggiunta la coda, la testa diveniva solo la vetta
di una montagna da scalare.
La spada scivolò senza difficoltà tra le squame
della bestia, recidendone all’istante i condotti vitali.
Un mugghio lamentoso diede a Sasori la conferma di aver centrato
l’obiettivo.
Guardò lo stregone dal dorso imponente di una Dawaav in fin
di vita, non riuscendo a trattenere un sorriso trionfante.
Aveva regalato ad Arcadia un’altra stagione di
serenità.
«Fra tutti gli Elder avidi di oro, questo era sicuramente uno
dei più ingordi!» Commentò sbalordito
Hidan, non appena misero piede nella caverna di Dawaav. Era il premio
che spettava loro per aver assopito l’ennesimo Elder che
minacciava Arcos, avere il privilegio di violare il bottino dei draghi,
famosi per la loro avidità di ricchezze auree.
«Metti giù quei gingilli, Hidan», lo
rimproverò stancamente il Nereide, «sai benissimo
cosa stiamo cercando».
Hidan volse uno sguardo euforico e scoraggiato alla montagna
d’oro e di gioielli che li circondava, e intanto pensava a
quell’unica gemma, lunga come la coda di un passero. Quella
gemma che avrebbe ricostruito la corona di Manta, che avrebbe
resuscitato la stirpe di Medula, che avrebbe ridato ad Arcos la sua
regina.
«Ci vorrebbero anni per cercare a dovere in mezzo a questi
preziosi», si lamentò Hidan, calciando con
svogliatezza un mucchio di pasticche d’oro e pietre colorate.
«Sasori, mi stai ascoltando?»
No, Sasori non lo ascoltava più. Fra le mani stringeva una
goccia rossa, uno specchio nel quale si riflettevano la sua
incredulità e il suo batticuore.
«La Sangue di Drago».
Forse il futuro di Arcos non era del tutto perduto.
~ ♥
Silvar Tales con “Il Labirinto”☑ Originalità
☑ Grammatica
☑ IC Personaggio Base
☑ IC Personaggio Aggiunto
☑Uso del Prompt
☑Gradimento personale (ho voglia di sapere come continua!)
-☑Bonus/Malus (ultima nel turno precedente)
Totale: 5 punti