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Autore: Free_Smile    29/01/2013    3 recensioni
Joy è una ragazza normale.
Un giorno però tutto cambia. Una donna strana si presenta in camera sua e le rivela qualcosa
che non si aspettava, qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato.
***
-Joy, tu sei una strega-
STORIA IN REVISIONE.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un trasloco inaspettato

 
-Rose e ora che facciamo?!- chiesi spaventata.
L’acqua che fino a poco prima ricopriva solo una piccola parte di scrivania, ora si stava estendendo al pavimento.
-MA IO CHE NE SO! QUI LA STREGA SEI TU!- disse Rose terrorizzata.
 
-APPUNTO! Non so che fare- dissi, intanto che l’acqua si espandeva troppo velocemente.
Rose ebbe un’idea geniale, mi lanciò il libro di incantesimi.
-e con questo che ci dovrei fare?- dissi ancora più spaventata.
 
-usalo no?- esclamò Rose con tono ovvio, che nascondeva ancora un po’ di paura.
Cominciai a sfogliare il libro, cercai contro incantesimi o roba simile. Quando orami avevo perso ogni speranza trovai un capitolo intitolato ‘’Contro incantesimi per incantesimi elementari’’ sperai che l’incantesimo che avevo fatto fosse elementare. Cercai contro incantesimi di acqua, e li trovai, appena in tempo, l’acqua stava per uscire dalla ‘’stanza segreta’’.
 
-Retrioaquem- pronunciai speranzosa. In quel momento l’acqua che era sul pavimento si diresse verso di me, sperai che sparisse dentro la mia mano o roba simile, ma per mia sfortuna, mi finì addosso. Ero zuppa.
Io e Rose ci precipitammo in bagno, mi avvolsi nell’accappatoio do mamma, più grande del mio, pensai che mi avrebbe asciugata meglio.
Sentimmo bussare alla porta: mamma. Era in considerevole anticipo Entrò in casa con una faccia stranamente malinconica. Io mi cambiai e scesi di sotto, seguita da Rose.
 
-ragazze vi devo parlare, anzi vi dobbiamo parlare- da dietro mia mamma spuntò quella di Rose, Cristina, ma noi la chiamavamo Kris. Ci  sedemmo intorno al tavolo in cucina.
 
-cara Rose- cominciò la mamma della ragazza- ti ho parlato di quel lavoro in Germania come redattore associato di quella rivista- disse con una voce malinconica. Rose annuì.
-bene perché mi hanno accettata-concluse la donna. Una lacrima rigò il volto sempre sorridente di Rose, che ora assunse un’ espressione quasi di dolore.
-q-q-quando partiamo- singhiozzò la ragazza.
-domani all’alba- rispose la mamma di Rose. Lei mi abbracciò e scoppiò a piangere.
-mamma non c’è nulla che possiamo fare?- chiesi speranzosa. Mia madre fece cenno di seguirla, staccai Rose dalle mia spalla, ora bagnata dalle incessanti lacrime di Rose.
 
Io e mamma ci dirigemmo nella mia stanza, disordinata, come sempre.
-mamma c’è sicuramente qualcosa che possiamo fare, c’è sempre un modo- dissi io.
-io avrei pensato a una cosa- si interruppe, ma riprese, in seguito ad un mio ‘’continua’’.-potremmo ospitarla da noi, camera tua è abbastanza grande per due e se non volete stare in stanza insieme, possiamo arrangiarci, in soffitta- concluse.
Io approvai con un si. Ero felice.
Proposi a Kris quello avevamo pensato con mamma. Lei esitò, pensava che fosse impegnativo, non voleva caricare di spese mia madre. Mamma la convinse dicendole che, se cambiava stato, Rose avrebbe dovuto imparare il tedesco, per non parlare della nuova scuola. Così si misero d’accordo: Kris avrebbe mandato dei soldi per il mantenimento di Rose. Ma a Rose e a me non importava, ci interessava solo stare insieme. Per il resto della serata, la macchina di mamma e di Kris viaggiavano da casa mia a quella di Rose e viceversa per portare le cose di Rose. Cosa molto difficile fu portate il letto su per le scale, dovemmo girarlo in orizzontale, il materasso cadde e una doga lo seguì. Infine lo sistemammo accanto al mio in modo da formare una specie di letto matrimoniale. Inoltre mi dovetti mettere in equilibrio precario sulla sedia con le rotelle, per tirare giù dall’armadio un altro comodino simile al mio solo un po’ più consunto.
***
-ciao Rose ci sentiamo via e-mail tutte le sere ok?- disse Kris con gli occhi lucidi. Si dovette trattenere per non piangere.
Rose annuì, abbracciò la madre, che venne accompagnata alla porta dalla mia, non appena si staccò dalla figlia.
Il telefono che avevo in tasca vibrò, sbirciai chi fosse: Tom. Mi allontanai e lessi in testo del messaggio:
- CIAO! Come stai è da un po’ che non ci sentiamo dopo il tuo messaggio di scuse, mi piacerebbe vederti
Domani notte al campo ok?
Tom-
Cosa dovevo dirgli? Con Rose in camera, avrei dovuto parlarle di Tom? Mentre fantasticavo, venni riportata a terra da Rose che mi intimò a sistemare la camera.
Fino all’ ora di cena sistemammo la camera.
 
-Joy la cenaaaaaaaaa!- urlò mamma.
-arriviamo- risposi io.
 Scendemmo le scale, il tavolo era apparecchiato bene, pregai perché mia madre non avesse cucinato: preghiere invane. Aveva preparato pasta, carne impanata e dessert(budino, che pur essendo stato nel frigo due ore e mezza era ancora liquidissimo). Mangiammo, o meglio Tig mangiò. A metà cena corsi su per le scale con la scusa di andare in bagno, ma andai in soffitta e recuperai alcuni libri di incantesimi, e tornata di sotto li infilai sotto al letto, scesi le scale e tornai appena in tempo per il dessert. Quando avemmo finito io andai in bagno e risposi a Tom:
Ciao non so se riesco ho avuto diversi ‘’ inconvenienti ‘’ ti farò sapere
Joy
Uscii dal bagno andai in camera e mi misi il pigiama, mia mamma urlò ‘’buonanotte e andò a dormire. Rose era già in pigiama, seduta sul letto, ad aspettarmi. Chiusa la porta, mi lanciai sul letto, abbracciai  Rose, eravamo entrambe felici, anche se negli occhi di Rose traspariva una tristezza lieve. Ma era  pursempre tristezza. Ci fu un momento di silenzio e udimmo il ticchettio della pioggia sul vetro della mia finestra, andai a vedere, delle goccioline disegnavano la mia finestra. Era bellissimo.
Ad un certo punto io esordì:
 
-che c’è di meglio in una serata piovosa che giocare alle streghe?- e così tirai fuori da sotto il letto i libri che avevo preso dalla soffitta. Li posai sul letto, ne presi uno che attirò la mia attenzione era vecchio e consunto, una grossa macchia faceva vedere il titolo a mala pena ‘’ Incantesimi di tempo e di spazio ’’ . Mi sedetti di fianco a Rose. Aprii il libro. La mia bocca si spalancò. Le scritte del libro si muovevano, una voce, piuttosto flebile intonò una specie di canto,io e Rose dovemmo avvicinare le orecchie al libro per udirlo a pieno:
se qualcosa volete sapere,
al libro magico dovete chiedere
 
Il canto sottile cessò e io richiusi il libro
-forse è meglio se aspettiamo a fare queste cose, che dici- dissi io convinta.
-si io proverei con quello laggiù- esclamò Rose. Si protese in avanti e afferrò un libro di colore rosso scuro, anch’esso macchiato come il precedente. Lei cominciò a sfogliarlo, trovò un incantesimo curioso si chiamava ‘’incantesimo di divisione’’. Lessi a cosa servisse. Clonarsi. Rammentai l’ultimo incantesimo che avevo fatto clonarsi non sarebbe stato prudente.
- Joy guarda!- esclamò Rose senza nessun preavviso.
- che hai trovato?- chiesi
- incantesimo di luce-rispose lei.
Io non risposi a parole ma mi limitai a lanciarle uno sguardo complice.
Essere una strega- pensai – era davvero troppo figo.
Lessi le istruzioni per l’incantesimo di luce. Non era difficile. Mi alzai in piedi, puntai un dito verso Rose e sussurrai
 
-lucisgeneratem- fu così che dalla punta del mio indice uscì un piccolo fascio di luce. Stavo migliorando: al primo tentativo, entrambe rimanemmo a bocca aperta. Arretrai il dito e la flebile luce si spense.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Salve a tutti! Questo capitolo l’ho scritto in poco tempo, spero vi piaccia :3
Un abbraccio e un saluto
Granger 107_30
 
  
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