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Autore: MadameSnowerlie    29/01/2013    2 recensioni
"La pioggia.
Siete mai stati lì, fermi in silenzio, ad ascoltare il suono della pioggia?
Io sì.
Amavo sentire il dolce ticchettio che variava in basa alla sua caduta.
Se cadeva sui vetri aveva un suono, se cadeva suoi tetti ne aveva un altro, se cadeva sulla strade un altro ancora.
Aveva una una sua melodia.
La pioggia era una danza. Una danza mista di suoni e parole mai dette.
Una danza con una nota di malinconia, una danza che sapeva di lacrime mai versate."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-"I love you"-




Mi sveglio con una risata che viene dal piano di sotto, il mio primo pensiero è quello di guardare il cellulare. Nessun nuovo messaggio. 
Lo rigetto di nuovo sul letto e mi alzo seguendo il dolce suono di quella risata, che tanto conoscevo e il dolce profumo di quella che sembra essere torta al cioccolato e cocco. 
Appena arrivo alla fine delle scale, spuntando così nel salone, vedo il volto di mio padre illuminarsi.
 
«La mia principessina» corre verso di me e mi prende tra le braccia facedomi ruotare. 
Rido e do un bacio a mio padre. E' sempre stato il mio idolo, il mio più grande confidente. Mia mamma è meravigliosa, ma il rapporto che ho con papà nessuno può spezzarlo. 
«Papone» sorrido appena mi rimette a terra. 
«Non devi far prendere certi colpi a un povero vecchio, devi avvertirmi, non puoi piombare in casa così, rischi di farmi venire un infarto» ride dandomi un piccolo buffetto. «Vieni che la mamma ha preparato la tua torta preferita.»
 
Lo seguo in cuicina dove la mamma ha appena sfornato la torta e me ne serve un pezzo. 
Insieme a loro prendo del thè e in breve racconto tutto quello che mi è successo. 
Mi ritengo alquanto fortunata per avere dei genitori come i miei, che mi hanno sempre cresciuta nel migliore dei modi e per il rapporto straordinario che ci lega. Non ci sono segreti e mi confido con loro come faccio con le mie amiche. Sempre nei limiti, si intende. Di sicuro non vado a dirgli, "sai oggi ho fatto l'amore con pincopallino". A mio padre allora sì, che gli sarebbe venuto un colpo.
 
Dopo fatto due chiacchiere e mangiato, vado di sopra a fare una bella doccia; uscendo sento di sotto  la voce di Stevie che parla con mio padre. 
Mi dirigo velocemente in camera per vestirmi ed indossare il giusto abbigliamento per una cavalcata. 
Prendo i miei vecchi vestiti e infilo gli stivali, una bella coda che mi ricade da un lato e sono pronta per andare dal mio Nur. 
 
«Eccomi Stevie, sono pronta, possiamo andare.» dico facendo capolino in soggiorno. 
Steven saluta i miei e insieme andiamo a prendere Nur. 
 
«Nur» vado di corsa verso il mio cavallo ad abbracciarlo e lui in tutta risposta nitrisce contento. «Mi sei mancato» dico facendogli le carezze. «Ti va di sgranchirti un po' le gambe?» gli sussurro ad un orecchio. Nel frattempo Stevie si è già adoperato a sistemare la sella sul dorso. Appena tutto il necessario è pronto, mi aiuta a salire su Nur e Stevie salta su, anche lui, sul suo cavallo. 
Non lo aspetto neanche, vado via precedendolo, dando un piccolo colpo ai fianchi di Nur sfrecciando via, lontana dalla fattoria. 
Il paesaggio mi passa accanto come un fantasma, tutto quello che sento è l'aria fresca che mi colpisce il volto e la libertà. Libertà di essere ciò che voglio, di fare ciò che voglio, libertà nel cavalcare libera come un uccello. 
 
«Hey, signorina» Stevie mi raggiunge e mi passa accanto e inizio a rallentare per tenere un passo più tranquillo.  «Posso invitarla a bere qualcosa?» Lo guardo non capendo, finchè non estrae da una borsa una bottiglia di champagne e due calici. Rido. 
«Oh ma certo my lord, accetto molto volentieri.» Scegliamo un posto abbastanza fresco all'ombra di due querce e lasciamo i cavalli poco distanti da noi vicino al fiumiciattolo a dissetarsi. Steven sistema un telo per terra e inizia a stappare la bottiglia;  una volta riempiti i bicchieri li solleviamo. 
«A cosa brindiamo?» domando. 
«Al tuo ritorno» sorrido e dopo un piccolo tintinnio dei bicchieri che si scontrano, porto il mio alle labbra inumidendole e in seguito, faccio scendere quel liquido lungo la mia gola, pronta a riscaldarla. 

«Sei bellissima» Sorrido e arrossisco davanti a quel complimento. 
«Ti ringrazio» vedo una strana luce nei suoi occhi. Si avvicina di più a me e mi prende una mano. 
«Hanja devo dirti una cosa, una cosa che, ho sempre rimpianto di non aver mai fatto» un piccolo calore generale e un rossore sulle mie gote. 
«Sai che il nostro rapporto è stato sempre un po' strano, siamo stati amici per molto tempo e poi c'è stato quel bacio al quale non ci fu mai più un seguito e non per colpa tua» una pausa fatta solo di silenzi. Non so che dire. Lo lascio continuare facendo un semplice cenno col capo. «Di certo non è stata colpa tua, ma mia; da essere così codardo da non dirti i miei reali sentimenti. Dovevo dirti quello che provavo realmente, ma non l'ho mai fatto»  
«Steve, non c'è bisogno che...» non riesco a finire la frase, vengo interrota da un suo dito sulle mie labbra che mi invita a non continuare e lasciare invece proseguire lui. 
«Quando sei partita, mi sono detto tante volte che sono stato uno stupido, che avrei dovuto impedirti di partire, ma non l'ho fatto. Ancora una volta sono stato un codardo. 
Ma quando ti ho rivista, mi sono fatto una promessa, la promessa di dirti tutto. 
Hanja,..Io, ti.. TI AMO. » Il mio sguardo di stupore a quelle parole è indescrivibile, ho sognato tante volte che Steven me lo dicesse, ma col tempo ho semplicemente rinunciato. 
 
Adesso, dopo tutto quel tempo mi sta dicendo le parole, che da ragazzina ho desiderato più di qualsiasi altra cosa.  
«Steven, io, non so che dire onestamente»
«Non c'è bisogno che tu dica niente Hanja» e con mia sorpresa mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Sgrano gli occhi e lo allontano. 
Sto per aprire la bocca e spiegargli alcune cose, ma vengo interrotta da un sonoro applauso e un rumore di passi. 
 
«Ma bravi, vedo che vi state divertendo» Il suono di quella voce per me è inconfondibile. Mi volto e vedo Axel con indosso una tuta bianca e sopra una maglietta a maniche corte, nera. Di una bellezza quasi divina. 
«Axel» dico abbassa voce stupita. 
«Vedo che ti sei subito data da fare, eh?» la sua rabbia è evidente.
«Axel io non ho fatto nulla» dico alzandomi in piedi. 
«Non trovi sia una scusa un po' banale? Puoi inventarti di meglio»
«E' come dice lei, sono stato io a baciarla, lei mi ha respinto» interviene Stevie in mia difesa.
«Certo come no» non ne potevo più di quel suo atteggiamento. 
«Senti adesso mi hai stancata Axel, ok? Dobbiamo parlare del tuo bacio con quella stronzetta rossa al ristorante per caso?» dico infuriandomi a mia volta. «E poi cosa diavolo ci fai qua?»
«Il mio messaggio era chiaro Hanja» dice con un sorriso beffardo. Poi vedo puntare il suo sguardo su Steven. 
«Forse è meglio che tolgo il disturbo» dice Steven vedendo lo sguardo penetrante di Axel.
«Già, forse è meglio amico.» Vedo Stevie avvicinarsi ad Axel che lo penetra con uno sguardo minaccioso, Axel fa lo stesso, la voglia di picchiarsi di quei due è evidente. Steven però, infine, decide di allontanarsi e andare dal suo cavallo. 
«Quando ti sarai liberata di questo smidollato ne riparliamo» così sparisce dalla mia vista allontanadosi con il suo cavallo.
Punto il mio sguardo su quello di Axel in modo accusatorio. 
«Ah, non guardarmi così bambola sei tu quella che si bacia con un altro appena si allontana da me»
«Non ti azzardare a farmi la predica! Faccio quello che mi pare e poi ti ripeto che non ho fatto assolutamente nulla» dico spazientita. Lo vedo avvicinarsi a me, mi spinge contro l'albero impedendomi di liberarmi da quella sua presa. 
Mi cinge i fianchi e si avvicina alla mia bocca.
«Dimmi ti è piaciuto baciarlo?» Lo guardo sconvolta. 
«Come osi?» Alzo una mano pronta a schiaffeggiarlo per la sua insolenza, ma mi blocca con una mano. 
«Ah, ah» un no dato dal solo movimento del suo dito. «Così non va bene, facciamo una prova» La sua lingua si insinua nella mia bocca in modo molto passionale e io che non riesco a resistere a quel bacio mi lascio andare. 
«Adesso dimmi piccola, chi è che bacia meglio?» Stavolta lo colgo alla sprovvista e lo colpisco in pieno viso.
«Stronzo!» urlo per poi andare di corsa sul mio cavallo e scappare, a velocità della luce, con Nur verso casa, l'unico luogo sicuro.




Nota finale:

Ed eccomi tornata dopo essere finalmente al pieno delle mie energie.
Questo nuovo capitolo mi piace da matti. 
Hanja siritrova in mezzo a un triangolo amoroso e l'entrata di Axel è spettacolare.
Spero che anche a voi piaccia tanto quanto a me.
Recensite *^*
 
  
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