the party.

Fui costretta a immergermi nelle sue iridi color caramello. Oh, quanto erano belli i suoi occhi. Ci sarei potuta morire dentro.
E le sue labbra? Erano così dannatamente vicine alle mie. Bastava avvicinarsi ancora un po'...ma cosa diavolo mi passava per la testa?
Quando mi ripresi da quello stato di trans, mi alzai, tenendo lo sguardo basso e sentendo le guance andarmi a fuoco.
«Grazie.» balbettai, rossa dalla vergogna.
«Di niente.» disse, mostrandomi il suo splendido sorriso.
No, no, no, no. Il suo sorriso non era splendido. Non potevo infatuarmi di lui. Mi poteva piacere come cantante, così come per gli altri componenti
della band, ma non per altro. Era solo una persona normalissima. Non aveva niente di particolare, era solo gentile, bello e sexy. Insomma, nulla di che, no?
Quando tutto questo mi tornò in mente, mi ricomposi. Non mi era mai successo di essere in una situazione così imbarazzante e questo non doveva accadere più.
Mi avvicinai al luogo da cui proveniva quell'assordante musica. Era proprio come l'aveva descritto Louis: una grande stanza in cui al soffitto era appesa una palla da discoteca,
un deejay un po' più a destra sceglieva le canzoni, mentre a sinistra c'era un bancone su cui due ragazzi servivano drink di vario genere. Il mio paradiso.
Mi fiondai subito sulla sedia e ordinai uno dei tanti drink che erano scritti su un foglio appoggiato lì, anche se non avevo la più pallida idea di cosa fosse.
Dopo neanche un minuto, la ragazza me lo porse e io lo assaggiai. Era piuttosto forte ma aveva un sapore delizioso.
«Non sei nemmeno arrivata e già stai bevendo.» mi disse qualcuno, alle mie spalle.
«Ciao, Harry.» salutai, senza nemmeno girarmi.
Lui si sedette affianco a me, sorridendomi.
«Dov'è Paul?» gli chiesi.
«Oh, deve ancora arrivare. Dopo ci dovremo nascondere tutti e fargli la sorpresa. Louis è andato a prenderlo.» mi spiegò.
In quel momento arrivò la signorina e lui chiese lo stesso drink che avevo preso io.
«Ti piacciono le bevande forti, eh?»
Feci spallucce. «Ne ho preso uno a caso. Amo tutto quello che contiene alcool, quindi per me non fa troppa differenza.»
Harry alzò un sopracciglio, incredulo. «Non sembri la tipa 'ubriacona'.»
«Infatti non lo sono. Sopporto l'alcool  molto bene, posso berne quanto ne voglio.» puntualizzai, prendendo un altro sorso.
Proprio in quel momento, arrivò di corsa Niall ed urlò:
«Nascondetevi, nascondetevi! Sta arrivando!»
Il dj abbassò completamente la musica e noi ci nascondemmo dietro i tavoli.
«Posso slegarla ora?» sentii una voce profonda dire queste parole.
Subito dopo, entrò nella stanza un uomo estremamente alto e grosso, con gli occhi nascosti da una fascia scura e, affianco a lui, c'era un Louis sorridente.
Il ragazzo si avvicinò a Paul e gli tolse lentamente la fascia. «Ecco, ora...»
«SORPRESA!» urlammo tutti in coro, davanti ad un Paul con gli occhi fuori dalle orbite.
«Oddio, grazie mille!» esclamò, con una luccichio negli occhi.
Si avvicinò e cominciò ad abbracciare e a ringraziare tutti gli invitati, mentre la musica era tornata a rimbombare nella stanza.
Quando si trovò vicino a me, mi guardò in modo strano, probabilmente perché non mi conosceva.
«Auguri, Paul!» disse Harry, abbracciando la sua guardia del corpo.
«Grazie Harry...ehm, tu...?»
«Lei è una mia amica che ho conosciuto stamattina e...»
«Nostra, vorrai dire.» disse Zayn che era spuntato dal nulla, mettendomi una mano dietro le spalle e facendomi così rabbrividire.
«Una nostra amica, che ho invitato per poterci conoscere meglio. Spero non ti dispiaccia.» disse Harry, e notai un lieve cambiamento nel suo tono di voce quando
pronunciò le ultime parole, quasi minaccioso.
«Oh affatto, anzi!» esclamò contento Paul, che non aveva notato nulla.
«Paul, vieni a ballare!» Louis comparve e prese la sua guardia per un braccio, trascinandolo in mezzo alla stanza.
Il ragazzo faceva strane mosse che il suo bodyguard cercava di copiare in modo goffo.
Proprio in quel momento, cominciò a risuonare un tipo di musica diverso da quello da discoteca: un lento.
Zayn, ancora vicino a me, scostò il braccio e cominciò a guardarsi intorno.
Forse trovò quello che cercava poiché sorrise e si allontanò da me, lasciandomi sola.
Stavo per inseguirlo e chiedergli dove stesse andando quando lo vidi, vicino all'entrata, abbracciarsi affettuosamente con una ragazza dalla carnagione ambrata e dai capelli lunghi e scuri.
Si staccarono e lui gli parlò e lei annuì. Così tornarono nella stanza e si misero a ballare lentamente.
Qualcosa dentro di me, all'altezza dello stomaco, si contorse e, per qualche insulso motivo, proprio in quel momento mi tornarono in mente le parole che Zayn mi aveva detto quella mattina.
«Eri uno schianto.»
Era come se mi sentissi tradita, il che non aveva assolutamente senso.
«Ti va di ballare?» mi sussurrò Harry da dietro.
Distolsi velocemente lo sguardo da Zayn e la ragazza, rendendomi conto di essere rimasta lì a fissarli per troppo tempo.
Mi girai e notai che Harry era quasi triste. Annuii e, prendendomi per mano, cominciammo a ballare lentamente.

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Happy birthday!
*rullo di tamburi*
BUON COMPLEANNO A QUESTA FAN FICTION!
Ebbene sì, è passato ben un anno da quando ho cominciato a scriverla e ho postato solo 10 capitoli, cioè, dovrei sotterrarmi.
Comunque, è inutile che io inizi a scusarmi, perché ormai sapete come sono fatta e non riesco mai ad aggiornare in orario.
Beh, questo è il capitolo!
Scusate se ho fatto qualche errore, ma come al solito, non sono riuscita a rileggerlo granché D:
A me non piace per niente(ma dai?), però spero che a voi non faccia così tanto schifo.
Bene, vado a studiare/aprire il libro di storia, anche se domani non vado a scuola perché ho la febbre :c
Un baaaaaaaaaacio.

kess.