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Autore: JKEdogawa    29/01/2013    1 recensioni
Siamo partiti da Clive e Giogia, ma la storia prosegue e anche il cuore di Luke cerca un'anima gemella.
Il primo capitolo è ambientato 3 anni dopo Il Futuro Perduto: Luke ritorna e ritrova la sua innamorata. Da lì comincia una specie di ricordo che Luke porta alla mente. Così tra accuse, scuse e intrichi particolari il giovane aprendista di Layton si ritroverà a riscoprire vecchi nemici e a salvare nuovi amici, dove ci porterà questa nuova avventura?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L for London, L for Love'
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Quella mattina c’era poca gente per la strada e il suo occhio lo notò subito. La cosa più strana, però, è che sembravano tutti molto interessati a lui. Non si trattava della storia della regina o del fatto che lo conoscevano come giornalista. Era qualcosa di brutto perché nei loro sguardi leggeva odio e ostilità. Un brivido gli percorse la schiena. Si voltò, ma non c’era nessuno. Torno a guardare avanti e si ritrovò un uomo alto con un mantello nero e il cappuccio alzato in modo da nascondere la parte superiore del volto.

- Clive Dove, suppongo!- disse il signore con un sorriso pianificatore
- Con chi ho il piacere di disquisire?- domandò il ragazzo all’erta, quell’uomo non gli dava fiducia.
- Non importa chi sono io… sono qui per proporti un affare, un contratto.-
- Oh, allora prende male. Ho già un lavoro e ne vado fiero, mi dispiace.- fece per superare l’uomo, ma questo lo bloccò con il braccio
- Ne sei sicuro? Le tue capacità sono notevoli e sarebbero ben spese nella mia attività…-
- Dipende con capacità cosa intende…-
- La meccanica, ho ammirato ciò che sei riuscito a fare a giugno!-
- Allora no, grazie! Ho chiuso con quel momento della mia vita…- lo scansò e continuò per la sua strada
- Peccato, non mi lasci altra scelta…-
Si fece tutto buio.

Luke si guardò intorno cercando di ritrovarsi in quel dedalo di strade. Ciò che era successo quella sera l’aveva piacevolmente sconvolto: non sono Cosette ricambiava i suoi sentimenti, ma si erano pure baciati. L’unico problema era il padre di lei: il loro incontro non era stato dei più piacevoli.
Con le parole di quel uomo che gli vorticavano ancora in testa, il ragazzino riuscì a raggiungere casa sua e a suonare il campanello. Non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa era successo che una sensazione calda lo avvolse. I capelli di sua madre gli colpirono il naso mentre Brenda lo abbracciava.
- Meno male stai bene!- esclamò la donna senza lasciarlo- Quel topo aveva ragione!-
- Te lo avevo detto!- disse Clark dietro di lei tranquillo.
- Topo?- fu l’unica che articolò Luke.
- Sì, Toppy! È arrivato stanotte mentre eravamo preoccupati e mi ha detto che stavi bene e della situazione che si era venuta a creare.-
- Abbiamo anche cercato di chiamare la polizia, ma ci hanno detto che era la seconda volta che gli facevano quello scherzo e ci hanno sbattuto il telefono in faccia.- spiegò Brenda lasciando il figlio- Avrei anche seguito il vostro caro amico ratto, ma tuo padre ha detto che era troppo stanco.- detto ciò lanciò un occhiataccia verso la tasca del marito. Il muso di Toppy spuntò e gli occhietti lucidi si piantarono rabbiosi sulla donna.
- Toppy! Non mi ero accorto che te ne fossi andato, grazie amico!- sorrise Luke, il topo di tutta risposta si voltò irritato e squittì qualcosa che il ragazzino capì benissimo- Effettivamente… ma andiamo! Tu sei il mio migliore amico e lei… be, lei è un amica!-
- Interessante!- disse Clark grattandosi il mento. Aveva capito anche lui quello che aveva detto il topino, ma sviò velocemente l’argomento anche se il suo sguardo diceva “Stasera ne parliamo se ti va.”- Hershel ti aspetta all’università, meglio se ti sbrighi!-
- Già, il professore sarà preoccupato! Andiamo Toppy!- il topo gli voltò le spalle indispettito, poi tornò a nascondersi nella tasca di Clark. Luke alzò le spalle, salutò i genitori con un cenno della mano e si diresse alla Gressenheller a passo rapido. Non sapeva cosa lo avrebbe accolto una volta giunto all’Università.
- Buongiorno professore!- sorrise il ragazzino entrando dell’ufficio del suo mentore e trovandolo stranamente vuoto. Non solo vuoto, ma soprattutto in ordine. Niente fogli sul pavimento o libri aperti e appoggiati nei posti più strani. Tutto fin troppo calmo.
Mise all’erta i sensi ed iniziò a camminare lentamente nella stanza. Non era normale tutto quell’ordine, come se Layton avesse fatto ordine nei suoi pensieri. E Layton non faceva mai ordine nei suoi pensieri.
- Oh, Luke! Già qui?- domandò la voce del suo mentore dietro al ragazzino.
- Wah! Em… mi scusi professore!- rispose Luke sorridendo e guardando Layton il meno dubbioso possibile.
- Immagino che sia strano per te vedere tutto quest’ordine.- rise divertito mentre appoggiava la valigetta marrone sulla scrivania- È il lavoro di Rosa. Preparati, tra poco tutta questa pace verrà ribaltata!-
- Professore!-
- Cosa c’è? Dobbiamo fare una ricerca Luke, per esempio dobbiamo scoprire cos’è successo realmente ieri sera a te e alla tua amica Cosette!-
- E lei come lo sa?!-
- Chi non ne parla oggi a Londra? I giornali sono tappezzati con la notizia. C’era l’elenco delle persone coinvolte e anche del possibile colpevole.-
- Clive è innocente! Non era lui, ne sono sicuro!-
- Tranquillo, Luke. Potrebbe essere, ma ci sono parecchie dissonanze in questa faccenda.-
Appena finita la frase un agente di Scotland Yard entrò nell’ufficio. Si mise sull’attenti e disse:- Signore abbiamo perquisito la casa del sospettato. Lui era assente come era prevedibile, ma abbiamo trovato tracce di polvere da sparo ed esplosivo. Oltre ad una lettera in cui si costituiva colpevole degli ultimi attentati, compreso quello di ieri sera.- c’inchinò, fece dietrofront e uscì.
- Questa sì che è una sorpresa!- esclamò il professore- Ora i dubbi che avevo si sono dissipati. Clive è il colpevole e al momento si sta nascondendo da qualche parte per portare a termine il suo piano.-
Luke non disse niente. Non replicò ne rispose alle accuse lanciate dal suo mentore a quello che per lui era diventato quasi un fratello maggiore. Si lasciò cadere sul divanetto dell’ufficio sconfortato guardando il soffitto.

- Dunque: tu vuoi che ti aiuti a parlare con lo Zio, ho capito bene?- disse Giogia guardandolo divertita.
- Em… già!- rispose Luke rosso guardandosi i piedi- Sto facendo una ricerca sulle esplosioni avvenute a Londra negli ultimi tempi e forse lui ne sa qualcosa!-
- Bisogna vedere se avrà voglia di parlare con te.- si fermò un attimo a guardare le foglie scosse dal vento- Potrebbe pensare che aiuti Layton. E tu sai come sono quei due!-
- Meglio non ricordare!- un brivido gli percorse la schiena la pensiero di tutto quello che aveva fatto Don Pablo a loro danno.
- Comunque ti posso aiutare anch’io. Negli ultimi tempi lo Zio mi porta al Pub nel quartiere malfamato.-
- Davvero?-
- Bè, un po’! Però tu devi promettermi di aiutarmi a trovare Clive, perché qualcosa mi dice che si è messo in pericolo?-
- Messo in pericolo?-
- È un bambino, ovvio che si è messo in pericolo!- fece un respiro profondo- In realtà sono molto preoccupata.-
- Preoccupata?- Luke sembrò rifletterci su- Sai dirmi qualcosa di più? Perché hai questo timore?-
- Non posso dirti molto, sicuramente ne sa di più lo Zio Paul. Comunque prima di sparire, Clive mi ha detto che si sentiva seguito, come se qualcuno lo tenesse sotto controllo nell’ombra. Poi mi ha detto che Don Pablo gli aveva offerto di lavorare con lui sulla meccanica.-
- Interessante…- il ragazzino aveva tirato fuori un quadernino e si era messo a prendere freneticamente appunti- E riguardo alle esplosioni?-
- Non so molto, ma credo che si tratti di uno che mio Zio chiama MisterX. Non l’ho mai visto a “Il Lato Oscuro”, ma Zio Paul ne parla sempre male.-
- Mi sai dire altro?-
- Non molto…- sorrise al ragazzino- Comunque se ti può aiutare sembra che Don Pablo lo conosca molto bene!-
- Oh.-
- Guarda un po' chi c'è!- indicò un vecchietto che si era seduto nella panchina di fronte a loro- CIAO NONNO!- per tutta risposta il vecchietto la fulminò. Lei si abbassò e bisbigliò nell'orecchio di Luke- In realtà è Don Pablo travestito.-
- E secondo te posso parlargli?-
- Prova, ma non ti garantisco niente.-
Luke guardò il vecchietto, sorrise e mosse la mano in segno di saluto. Per tutta risposta lui distolse lo sguardo indignato.
- Meglio se lasci perdere. Molto meglio.-

Un ragazzino dai capelli biondi e gli occhi celesti camminava speditamente lungo un corridoio buio.
Odio quando papà mi fa mettere le lenti a contato!” pensò strizzando gli occhi e mettendosi un cappello verde ramarro.
- Uffa!- esclamò- Odio quando mi fa andare dai nemici. Non lo sopporto, se deve dirgli qualcosa perché non ci va lui!?-
- Perché sei in un mare di guai!- gli disse una voce in un auricolare che quasi lo assordo.
- Mi ero dimenticata dell'auricolare acceso! Comunque non posso dire che hai esagerato?-
- Solo se hai l'auricolare spento e io non sento. Quello che hai fatto ieri se...- il ragazzino spense l'auricolare e lo sfilò dall'orecchio.
- Quello che hai fatto ieri sera è imperdonabile. La nostra reputazione crollerebbe se qualcuno sapesse!- disse con voce nasale come a fare il verso a chi l'aveva sgridato- Come se qualcuno potesse mai scoprire delle cose sul nostro conto!-
Continuò a camminare rapidamente con lo sguardo basso. Gli occhi si erano fatti più tristi e aveva portato una mano al petto stringendola a pugno all'altezza del cuore. Non era il momento di lasciarsi andare ai sentimentalismi, non era il luogo adatto per pensare alle tristezze della vita. E poi era un ragazzo, non una femminuccia che piange per un no nulla.
- Ehi! Pst! Ehi ragazzino!- disse un a voce da una porta metallica sulla sinistra- Ehi, stai andando da Don Pablo, vero?-
- E se anche fosse?- rispose con voce più grave fermandosi davanti alla porta- Perché dovrei dirlo ad un prigioniero?-
- Non fingere di fare il duro. Comunque, con lui c'è sempre una ragazza. Una specie di bambina testarda che non sopporta stare lì. Potresti dirle che sto bene?-
- Non posso promettere niente ad un prigioniero.- “Se lo sapesse papà!” pensò- Come ti chiami?-
- Clive, tu?-
- Cos... imo! Mi chiamo Cosimo!-
- Bene, Cosimo. Mettiamola così: c'è una persona a cui vuoi volto bene?-
- Sì, credo...-
- Se tu non avessi più notizie di questa persona come reagiresti?-
- Mi spaventerei.- gli usci involontario, quasi innaturale- Vorrei sapere assolutamente cosa le è successo, se sta be...- si bloccò comprendendo il ragionamento di Clive- Lo farò senz'altro signor Clive!- e corse via.
Il corridoio proseguiva fino ad un muro con una porta metallica. Il ragazzino l'aprì ed uscì su una strada dove la porta si mimetizzava nel miro del palazzo. La notte era già calata sulla città e la luna sorrideva stagliata nel blu. Chiuse la porta e corse a destra, poi svoltò sulla sinistra e ancora a destra fino a raggiungere un bar chiamato “Il Lato Oscuro”. Attese davanti alla porta un po', poi entrò. Il fumo che riempiva il locale lo fece tossire e starnutire per almeno dieci minuti. Una volta tranquillo si diresse verso un uomo dai capelli che sembravano due corna che beveva un alcolico al bancone e una ragazza che stava appoggiata sempre sul bancone con la testa sprofondata nelle braccia conserte.
- Uffa! Perché mi hai portato qui, Zio Paul!?- sbuffò la ragazza.
- Perché ti fa bene stare con della brava gente come questa!- rispose l'uomo- E poi ti ho già detto di non chiamarmi “Zio Paul”. Mi rovini la reputazione.-
- E non potevo stare al covo?-
- Fino a prova contraria sei sotto la mia tutela. Inoltre oggi ho un incontro di lavoro e ho bisogno di un testimone, sai se succede qualcosa e sembra mia la colpa...-
- Salve.- disse il ragazzino- Immagino lei sia Don Pablo.-
- In baffi e ossa. Chi mi cerca?-
- Mi manda...- non poté finire la frase che il criminale lo interruppe.
- Ah, ho capito.- squadrò il ragazzino- Un bambino?! Di al tuo capo che è caduto di stile. Mi piacevano le sue marionette che portavano via gli sbirri. Un giorno, se ci sarà una tregua(e ne dubito) deve insegnarmelo quel trucco. Era notevole.-
- Comunque sono qui per dirle che non intende fermarsi e che è disposto ad abbattere tutta Londra per sottolineare la sua supremazia. Le manda anche le congratulazioni per l'esplosione all'albergo “Plays Inn”, ma che si vedrà chi è bravo solo con un'esplosione spettacolare.-
- Come la Gressenheller?-
- O come il Big Ben.- sorrise- Comunque sì, credo che intendesse quella. Come sa noi potremmo arrivare prima.-
- Diciamoci la verità, nessuno dei due ha il fegato di mettere un ordigno lì. E poi Hershel c'è una volta sì e dieci no, è sempre “In giro per enigmi”. Ma non ha niente da fare?!-
- Zio!- esclamò la ragazza indignata.
- Che c'è? Puntiamo sia io che Mister X a eliminare Layton dalla faccia della terra.-
- Ma dopo non sapresti più contro chi andare. Trova un altro protagonista come lui!-
- Holmes!-
- C'è già Moriarty, o te lo sei dimenticato? Il professore non è gentile con chi se la prende con il suo caro detective!-
- Si direbbe che la sua apprendista nutra stima per Layton.- notò il ragazzino divertito.
- Non è così, vero Giogia?-
- Infatti! Vorrei essere sua allieva di Archeologia.-
- Em... direi che abbiamo finito la conversazione.-
- Aspetti!- disse il ragazzino, poi si rivolse alla ragazza- Ti chiami Giogia, vero?-
- Giogia Allen al tuo servizio!-sorrise facendo il saluto militare.
- Bene, potresti venire un attimo?-
- Certo!-
- Ehi! Cosa vuoi dalla mia apprendista?-
- Niente di strano, solo parlarle in privato.-
- Dai Zio! Vado a prendere una boccata d'aria e torno, inoltre lui è un ragazzino, mi so difendere!- sorrise Giogia seguendo Cosimo- Sembri Luke Triton, quanti anni hai?-
- Quattordici compiuti a marzo.- rispose il ragazzino portandola fuori dal locale.
- Che sbadata: non ti ho chiesto come ti chiami!-
- Cosimo e non ho molto tempo. Se mio pa... drone lo scopre sono nei guai!- fece un respiro- Ho un messaggio di Clive.-
- Cosa?! Sai dov'è?- il suo tono era cambiato da spensierato a angosciato- Dimmi come sta, ti prego!-
- Sta bene, ma non potrà tornare presto, di pende tutto da mio pa... drone.-
- L'avete rapito! E cosa volete da lui?- prese il ragazzino per il colletto.
- Non lo so. Io sono solo una messaggero, non so i piani del mio padrone. Spero anche io che non siano brutti!- si guardarono negli occhi: si capivano, si comprendevano, soffrivano assieme.
Giogia lasciò andare Cosimo e si appoggiò alla parete del locale:- Di al tuo padrone, a quello che mio zio continua a chiamare MisterX, che cercherò Clive ovunque fino a che non lo avrò trovato. Niente mi fermerà, neanche un esplosione sotto casa.-
- Glielo riferirò.- abbassò lo sguardo e fece per andarsene- Posso chiederti un favore? Se vedi Luke digli... di stare attento! Temo ci saranno brutte sorprese anche per lui.-
Detto ciò si allontanò e si arrampicò sui tetti di Londra. Saltò da un tetto all'altro come un gatto rischiarato dalla luna calante, poi si tuffò in una strada con una cabina telefonica in disuso. Rossa e arrugginita, coperta di manifesti rovinati dalle intemperie e dai vandali. Vi entrò e si mise a sedere per terra. Infilò la mano in tasca e ne estrasse un oggetto bianco. Una manna e una condanna allo stesso tempo, una cosa che lo faceva sentire libero nel dovere, una cosa che gli procurava dolore e gioia insieme.
Iniziò a cantare, solo che più che essere un canto era il lamento di un cane ferito. Dalla sua bocca uscivano guaiti laceranti che si perdevano nel silenzio di quella notte triste per quattro cuori innamorati.

Ciao bella gente!
Come avete visto ho aggiornato presto!
GiulyTheBat: 29 settembre 2012
E con questo?
GiulyTheBat: E' la data del tuo ultimo aggiornamento!
Grazie!-_-"
GiulyTheBat: Figurati! >:D
Comunque, tornando a noi? Cosa ne pensate del capitolo? Chi sarà Cosimo? Chi ha rapito Clive?
Don Pablo: Riuscirai a finire la fic entro la fine dell'anno?
Riuscirò a finire la... EHI!
Don Pablo e GiulyTheBat: Mwahahahah! >:D
Siete peggio di Descole!
Jean Descole: Mi avete chiamato?
*estrae bazooka* Vai fuori di qui! Non ci sei in questa Fic!
Jean Descole: Davvero?
Davvero, stupido "brillante scienziato dalle grandi ambizioni"! Non ti sopporto secondo te ti metto in una Fic?
Jean Descole: La speranza è l'ultima a morire. Comunque Cosimo mi dice qualco...
VA FUORI! *spara bazoocata*
Em... ora che abbiamo tolto di mezzo la sottospece di nemesi mascherata...
Don Pablo: Mi piace questa ragazza!
*ricarica il bazooka* Ne vuoi anche tu?
Don Pablo: No, grazie!
Bene. Stavo dicendo...
GiulyTheBat: Che Crow è molto meglio di Clive!*inizia a litigare con la sorella*
Don Pablo: Meglio se finisco io: grazie a GiulyTheBat(al momento impegnata), magixludo e Arkee per aver recensito! Appuntamento al prossimo capitolo, se la smettono di litigare e sappiate che se avete qualcosa di prezioso io sono pronto a venirlo a prendere! >:D
Enigmarta: Ciao Ciao!^^
   
 
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