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Autore: MaleficaGgggi    21/08/2007    9 recensioni
Premettendo che sono presenti spoilers presi da New Moon, poi ho deciso di lavorare un po' con la fantasia - storpiando irrimediabilmente la storia...- ditemi che ne pensate.
Come sempre pioveva, Bella era seduta al tavolo con Mike e la sua compagnia. Erano ormai tre settimane che pranzava con loro, s'era quindi abituata a quelle futili discussioni che occupavano la pausa per il pranzo. Le voci dei presenti si ammassavano col borbottio di tutti gli altri studenti e questo non aiutava a pensare. Come ogni volta, a pranzo, Bella fissava il tavolo dei Cullen e, Alice, Jasper, Rosalie ed Emmett ricambiavano il suo sguardo, squadrandola. La stessa Rosalie, che mai l'aveva vista di buon occhio, la guardava con un'espressione strana, differente, non c'era la solita aria sufficiente sul suo volto ma con una certa sofferenza. Cosa era cambiato?
Genere: Triste, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Beh... avevo detto che me ne sarei uscita presto o tardi con un'alternative ending... ed eccola qui...
Vorrei ringraziare tutti:
Aurora, ho davvero apprezzato la tua recensione ma come dice TuSaiChi, questa era la mia prima, ovviamente non è poi una scusante, però era la mia prima ff su twilight e vera e propri ff io scrivo libri piuttosto che fanfiction, quindi preferisco tenere alcuni dati nascosti tra cui il perché di alcune cose e alcuni comportamenti... ma ovviamente questo non implica una mia scusante... Quindi grazie, tenterò di seguire il tuo consiglio al meglio
aras, gypsy_rose90, eddy, Lady Sphinx, Edward%Bella, gold_dragon, AshleyRiddle, eragon1001, Sybelle, grazie mille a tutte/i per i vostri commenti e recensioni, grazie davvero.
LaDamaLuthien, Hiromi, ...MiRiEl... amo definirvi fan e definirmi fan delle vostre ff, soprattutto perché siete un ottimo supporto, e per cui vi ringrazio dal profondo del cuore, di quella pietra lì che tenta di battere - risata sadica.
TuSaiChi...Io?No!... ehm se capissi chi sei mi farebbe piacere ringraziarti, suppongo sia il muso o chi altro del club di supporto, quindi grazie, e contrariamente a quanto tu abbia detto, io posterò quest'alternative ending. Bwaaah!


Ah! già, dimenticavo, dovete sapere che se vi andrà bene potrei mettermi a lavorare per un possibile seguito...

Oh beh, buona lettura


Carlisle lasciò l'auto in mezzo al vialetto. Scese velocemente e, aggraziato come tutti i suoi "figli", raggiunse la porta. Bella arrancò inciampando ogni sei passi. Entrarono. Alice, sconvolta si stringeva a Jasper. Emmett tentava di placare gli spirti bollenti di Rosalie. [ndr: attenzione qui spirto equivale a animo, sentimento.] Esme corse incontro a Bella e Carlisle. Sfoderando il suo cordialissimo sorriso accolse la giovane e le prese le mani.
-E' qui, Edward- sibilò impercettibilmente Alice.
-Bella?- ansimò.
-Edward, taci- ringhiò Carlisle.
Quella fu la prima volta che Bella si rese conto di quanto potessero essere vulnerabili alle volte i vampiri, bastava intaccare un po' il clan e tutto si sgretolava.
Guardò Alice, che era affondata tra le braccia di Jasper che la cullava amabilmente, entrambi con una smorfia assurda di terrore sul volto, poi Emmett che, anche lui stringendo a sé Rosalie, anche lui con un grugno di terrore stampato in faccia, le accarezzava i capelli e le baciava la fronte, poi Esme che le stringeva le mani, stritolandole quasi, e pure lei con quella smorfia sul volto, l'unico a non avere quel grugno spaventato e orribile era Carlisle che metodico e calmo sperimentava una sensata diagnosi.
-Bella?- la chiamò il dottore.
-Sì?- anche lei stava stranamente calma, s'accorse degli occhi di Jasper puntati sul suo viso, era lui, i suoi poteri a calmarla.
-Dovrai stargli accanto nelle prossime ore, sarà agonizzante, soffrirà molto... ma tu sei la sua cura... tu e un po' del mio veleno...- mormorò.
-Cosa devo fare?- chiese.
Carlisle intanto s'era chinato sul collo di Edward, spalancò le fauci e lo morse con un sonoro sprach.
Edward gemette appena e spalancò gli occhi.
-Ragazzi- si rivolse poi ai suoi figli -Per noi se comincia ad urlare è la fine, dobbiamo portarlo lontano, in un posto sicuro... parliamone di là- fece cenno con la testa di seguirlo nella mai usata cucina.
Bella s'andò a inginocchiare accanto al capezzale di Edward.
-Ciao- sorrise lei posando la testa accanto al suo orecchio.
-Bella- ripeté tossicchiando.
-Cosa c'è? Sta' calmo, sta' calmo, Edward, sta' calmo...- sussurrò.
-Bella- ribadì.
-Devi dirmi qualcosa? E' importante? Non puoi proprio farne a meno?- sorrise e gli baciò la fronte.
Lui rabbrividì irrigidendosi.
-Che... mi... succede?- ansimò.
-I licantropi... ti hanno avvelenato...- farfugliò.
-Tu? Stai... bene?- domandò.
-Certo, certo, certo... sto bene, tranquillo, sto bene- gli baciò di nuovo la fronte.
-Portami...via...- implorò.
-Dove? Dove vuoi che ti porto?- chiese lei accarezzandogli i capelli e le guance.
-Radura- sillabò.
-D'accordo, ti porto lì...- sorrise - Appena starai meglio ti porto a casa mia, non mi interessa se Charlie è contrario, non puoi stare con loro, attireresti l'attenzione dei vicini...- sorrise e balzò in piedi.
-Bella?- la chiamò di nuovo.
-Cosa c'é?- si inginocchiò di nuovo.
-Dove vai?- sussurrò con appena un filo di voce.
-Vado a chiedere se Emmett può caricarti in macchina, andiamo solo io e te, okay?- sorrise.
Lui annuì socchiudendo gli occhi.
-Edward, per l'amor di dio, resta sveglio- sussurrò.
Scoppiò a ridere, Edward, debolmente ma sensuale come al solito, aprì gli occhi e il color topazio spiazzò un istante Bella, poi lui le accarezzò la guancia con il dorso della mano.
-I... vampiri... non... dormono... Bells- sorrise.
-Posso lasciarti solo un istante?- sussurrò lei alzandosi di nuovo.
-Shì- sorrise ancora.
Bella raggiunse la cucina.
"Quindi si riprenderà?" era la voce di Jasper.
"Sì, quello era l'unico modo... starà bene, vedrete..." Carlisle era calmo.
"Carl..." la voce di Alice che emergeva evidentemente dalle braccia di Jasper.
"Dimmi" Bella pensò che stesse sorridendo e restò ad origliare.
"Non possiamo più bere nessun altro animale qui? Dobbiamo andarcene?" chiese Alice.
"Temo" ecco il sospiro di Carlisle.
Bella ghiacciò, se ne sarebbero andati? No! No! No e poi no!
Si decise ed entrò in cucina.
-Ha sentito tutto- informò Jasper.
-Lo sospettavo...- sospirò ancora Carlisle.
-Come potete andarvene via?- bofonchiò.
-Così come siamo venuti- ruggì Rosalie.
-Cos'altro desideravi dirci, Bella?- chiese Esme.
Bella abbassò lo sguardo e fissò le punte delle scarpe.
-Emmett, devi portare Edward in macchina, nella Volvo- ordinò Bella.
-D'accordo- assentì.
-Te ne occuperai tu?- chiese Alice.
-Sì, se voi volete andarvene, andatevene!- ringhiò -Resterò io con lui, io sarò la sua famiglia adesso.
-Per ora non ci muoviamo... prima si rimetterà e prima ne riparleremo- sorrise Carlisle.
Emmett intanto era sgattaiolato a prendere Edward.
-Dove lo porterai?- chiese Esme.
-Alla radura, lì per lui è un posto sicuro- mormorò.
-Non deve bere sangue, non ne avrà bisogno... i primi tempi avrà bisogno solo di te... se griderà, prova a calmarlo, anche se temo sia difficile...- Carlisle ed Esme la stavano accompagnado alla porta.
-Ci proverò- sospirò arrivando all'auto in mezzo al vialetto.
Edward, in macchina con la guancia destra poggiata sul finestrino e la bava che colava dalle sue labbra semidischiuse, certo non era proprio il simbolo della mascolinità quel suo essere così, ehm, ben poco sensuale in quel momento.
Bella salì in macchina reclinò il sedile di Edward e lo lasciò lì, sdraiato, stretto al sedile dalla cintura di sicurezza.
Sapeva dove doveva guidare l'auto, conosceva bene quella strada, quella per la radura, la sognava spesso, e poi, quella prima volta che v'era andata, aveva guardato attentamente la strada, oltre ad aver fissato Edward, ad aver annusato il suo profumo e ad aver tentato di far smettere le palpitazioni tachicardiche, aveva guardato attentamente la strada.
Fermò l'auto e andò a prendere Edward.
-Amore mio? Edward?- lo chiamò.
Lui sorrise e fece per scendere.
-Ce la fai?- domandò sorreggendolo.
-Sì... Bells... tranquilla- sorrise tossicchiando e appoggiandosi a Bella per camminare.
-Ti ricordi la strada? Ti ricordi, amore mio?- lo strinse a sé.
-Sì... certo... come... dimenticarlo...- ansimò.
Camminarono tra gli alberi, fermandosi spesso per farlo riposare.
Continuarono a camminare finché non raggiunsero il limite della foresta.
Edward tremava, balbettava quelle poche parole che riusciva ad articolare e ormai strascinava i piedi, il dolore doveva essere insostenibile.
Lo fece sdraiare al limitare degli alberi, con la testa rialzata sopra le sue gambe e le mani nelle sue.
-Ora puoi urlare, sfogarti, vita mia, ora puoi gridare e urlare ogni cosa tu desideri... ma devi restare accanto a me- mormorò accarezzandogli i capelli e le guance.
-Bella?- la chiamò con un filo di voce.
-Dimmi, sono qui, non me ne vado, te lo giuro, Edward- sussurrò.
-Non... ho... fatto... del... male... a... Jacob... non... avrei... potuto... so... quanto...- tossicchiò.
-Ti prego, sta' calmo, smettila... tranquillo, devi riposare- sussurrò.
-Tieni... molto... a... lui... io... non... avrei... potuto...- gemette.
-Shhh, amore, shhhh, non mi interessa cosa tu stia dicendo, l'importante è che tu stia calmo adesso, so che non avresti potuto fare del male a Jacob... lo so... tranquillo- gli baciò la fronte.
Bella restò lì, ad accarezzarlo, a baciargli la fronte finché la notte lasciava il posto al giorno appena nato e finché Edward non si calmò e smise di gridare straziato.
Lui aprì gli occhi e la fissò.
-Ciao- sorrise con la voce appena più forte.
-Ciao- sorrise anche lei e gli baciò la fronte.
Lui le sfiorò le guance con la punta delle dita.
-Come ti senti?- sussurrò.
-Meglio, davvero bene- sorrise.
Le accarezzò il ventre e i fianchi e fece una smorfia.
-Hai freddo, non sarai stata qui tutta la notte... senza essere coperta a dovere- scosse la testa.
-Tranquillo, ora ti porto a casa... a casa mia, starai da me finché non starai bene...- sussurrò.
-E Charlie?- domandò.
-Charlie capirà... non mi interessa avere altri che te... devo solo occuparmi di te, adesso- sorrise.
Edward balzò in piedi e le porse la mano.
Bella vacillò un istante. Le gambe intorpidite, il freddo, non giovavano affatto alla sua situazione.
-Hey- sorrise Edward mentre la stringeva al suo petto, Bella si squagliò tutta tremante - Amore mio? Luce della mia vita? Cos'hai?
-Andiamo... caasha...- sbadigliò.
-Oh, certo, ora ti porto a casa- sorrise e la prese in braccio.
Camminava lentamente, per non farla rabbrividire e perché non sapeva se sarebbe riuscito a correre.
Arrivarono alla Volvo e la caricò in auto.
Lei lo guardò spaesata e assonnata.
-Cosa c'è piccola?- sorrise sghembo.
-Ti amo- sussurrò.
-Anche io, tanto- sorrise e mise in moto la Volvo.
Accese il riscaldamento, e la radio.
-Edward?- lo chiamò.
-Dimmi- sorrise.
-Mi sposerai?- chiese.
-Sì, certo, assolutamente- sorrise.
-Non te ne andrai, vero?
-Mai più, ho fatto troppi errori andandomene... ti posso perdere se me ne vado... e non posso permettermelo- sussurrò.
-Mi vampirizzerai?- domandò ancora.
-Sì, certo, ora so che ti desidero per l'eternità...
-Resterai con me?
-Certo, certo che resto con te- sorrise.
-Resterai a vivere con me e Charlie...- sbadigliò.
-Sarò un peso... tranquilla... Carlisle e gli altri saranno ancora la mia famiglia...- sorrise.
-Ma loro vogliono andarsene...- sbadigliò ancora.
-Lo so, vorrà dire che sarai tu la mia famiglia...- le accarezzò i capelli.
-Io?- chiese.
-Tu- sorrise.
-Mi sposerai Edward Cullen?- sorrise.
-Domani, Bella, domani...- rispose.
-Mi vampirizzerai?- ripeté.
-Domani, vita mia, domani...
Continuò a guidare su quella strada, con lei accanto, che sonnecchiava ormai, era stanca e s'era stancata per star con lui, per stargli accanto, non aveva bisogno di bere, aveva solo bisogno di lei, adesso, e lei era nuovamente, incondizionatamente, e assolutamente dipendente da lui.



Spero vi abbia dato qualcosa e che non vi abbia fatto dilaniare come l'altro, poi vedremo, VOLETE IL SEGUITO???? no, nì, sì? decidete voi.

Grazie a tutti.
   
 
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