Capitolo quindici- Come sorelle
Natale quell’anno giunse più caldo, come a voler
riscaldare i cuori di coloro che avevano sofferto per qualcosa accaduto durante
il periodo in cui quel caldo era d’obbligo ma che in realtà non c’era stato,
offuscato dal gelo procurato dalla preoccupazione. Per le strade di Londra si
vedevano giganteschi alberi di Natale spuntare dai saloni delle graziose
villette, adornati con grazia e cura dai rispettivi proprietari. L’atmosfera
per strada era allegra, e tutti sembravano volersi più bene. Tra questi c’erano
due ragazze diciassettenni, apparentemente diversissime tra loro, ma in realtà
accumunate da tante cose… Tra cui amare o aver amato lo stesso ragazzo, o
sapere perfettamente come ci si sente nel corpo dell’altra.
Le due ragazze erano nella loro stanza, ridendo e
scherzando come due sorelle. Hermione aveva ripreso a camminare da una
settimana, e ormai riusciva anche a scendere le scale senza l’aiuto di nessuno.
Il suo colorito era ritornato roseo, e le ombre scure sotto gli occhi erano
quasi scomparse. Quasi ogni giorno, i loro amici le andavano a trovare,
rallegrando le loro giornate con qualche nuova notizia divertente e qualche
battuta.
“Ragazzi, sapete che vi dico? Quando tornerò a
scuola non mi darò più allo studio in continuazione, privandomi di vivere!
Insomma, me la sono vista brutta, e ora voglio godermi tutto quello che ho
rischiato di perdere!” Annunciò un’Hermione entusiasta ad un gruppo di amici
sbalorditi.
“Pansy, non è che si è scambiata con qualcun altro,
tipo Lavanda?” chiese Ron, facendo ridere tutti.
“No, dai. E’ vero, voglio essere davvero felice da
oggi in poi. Iniziando dal ballo!” dichiarò la riccia, sorridendo al solo
pensiero su cosa l’aspettava quel giorno.
“Così si fa!” rispose Ginny, seduta sulle gambe di Harry.
Poi qualcuno bussò alla porta, era la Signora
Granger.
“Scusate, ragazzi! Hermione, c’è questo pacco per
te…” disse, consegnando un enorme pacco incartato accuratamente alla figlia.
Poi se ne andò, chiudendo delicatamente la porta. Hermione vi trovò vicino un
biglietto.
“Chi te lo manda?” chiese Harry, curioso. Hermione
lesse, poi gli passò il biglietto.
Cara
Hermione ,
spero
la tua convalescenza prosegua per il meglio. Come avrai saputo, il ballo è
stato spostato al 1 gennaio. Spero il regalo ti piaccia, ma soprattutto che ti
si utile. Buon Natale.
Albus Silente
Intanto Hermione aveva già scartato il regalo,
rivelando un grosso librone rosso, con su la scritta: “Gli enigmi dei sortilegi
meno noti: soluzioni”.
Tutti assunsero un’aria un po’ astia vedendo il
volume, e Pansy chiese: “Non lo leggerai, vero?”
Hermione parve turbata.
“Non lo so… Secondo me vuole dirmi qualcosa… Sapete
com’è, Silente!”
Visto che tutti non la smettevano di guardarla,
aggiunse: “Ma non lo leggerò per il momento, state tranquilli!” e gli altri
sospirarono, sollevati.
Tra gli altri regali, Hermione ne aveva ricevuto uno
anche da parte di Draco: insieme alla foto dove c’erano loro due che il ragazzo
aveva trasformato con l’incantesimo “Specialis Revelio!”, c’era una collana di
diamanti rosa e bianco con degli orecchini identici e una rosa rossa. Lei
invece gli aveva regalato un dvd babbano, “I passi dell’amore” (dato che Draco
non aveva un lettore dvd era un pretesto per farlo venire a casa sua e vederlo
insieme) che assomigliava tremendamente alla loro storia, e un maglione dei
BlackWiz, il gruppo preferito del ragazzo.
Mano a mano arrivò la fine di dicembre. Hermione e
Pansy li trascorrevano in compagnia delle tecnologie babbane che Pansy non
conosceva (era rimasta ammaliata dalla tv, la piastra per capelli e dei film),
cucinando qualche dolce natalizio e imbrattando la cucina, e andando anche a
fare qualche giro nel parco vicino la casa di Hermione, che era praticamente
guarita al 100% anche se con qualche difficoltà. L’ultimo dell’anno cenarono
con le pietanze della signora Granger, che era una buona cuoca, poi salirono
nella loro camera ad aspettare le undici e mezzo, quando sarebbero giunti anche
Harry e gli altri, compresi Robert e Lola.
Mentre erano nella loro stanza, lo sguardo di
Hermione fu rapito dal libro di Silente sulla mensola. Improvvisamente curiosa,
lo prese tra le mani, ignorando le proteste di Pansy. Guardò l’indice. Tra
tante voci, una la colpì.
“Il
mistero di sempre: lo Scambius Corporis. C’è chi giura che è solo una fandonia.
Pag. 422”.
Con il cuore in gola, iniziò a sfogliare
freneticamente le pagine, chiamando Pansy la quale subito accorse. Pag. 422.
Dopo il titolo seguiva un grosso articolo scritto in modo minuscolo.
“Herm, forse…”
“Pansy, non so…”.
Ma il loro discorso fu interrotto dall’orologio da
polso di Hermione, che iniziò a suonare come una sveglia.
“Cos’è?” chiese Pansy, distraendosi momentaneamente
dal libro.
La ragazza fece spallucce, spegnendolo.
“Niente, Pansy, è solo che in questo momento ci
saremmo dovute trasformare di corpi… Misi la sveglia la notte stessa della…”
Ma le sue parole furono soffocate da un improvviso
vortice. L’aria intorno a loro si raggelò, la stanza iniziò a muoversi… Una
lampada cadde per terra…
“Ahahaaaaaah!” urlarono, ritrovandosi per terra.
Alzandosi,la vista di Pansy fu oscurata da un’enorme massa lucente
di capelli scuri e lisci che le ricaddero davanti agli occhi…
Hermione si ritrovò davanti allo specchio e vide se
stessa, la sua vera se stessa, restituirle lo sguardo.
Si voltarono, guardandosi. Poi rimasero immobili
prima di ricominciare ad urlare, ma per la contentezza.
Impossibile, ma ognuno era ritornata nel proprio
corpo.
I signori
Granger accorsero, spaventati, e rimasero sbalorditi nel vedere che le due
ragazze si abbracciavano, saltellando felici.
“Cosa è successo?” chiesero in coro, guardando
Pansy.
“No, mamma. Hermione sono io!” esclamò la ragazza
con le sembianze della figlia.
I due erano semplicemente scioccati.
“Cosa? Ma lo scambio di corpi…” disse la Signora
Granger, confusa.
“Mamma, abbiamo riavuto i nostri corpi!”
Dopo aver festeggiato abbastanza, le due ragazze
presero a leggere l’articolo e rimasero sorprese da un pezzo di esso:
Questo
incantesimo fu inventato dal Mago Gered nel 1654, che moriva dalla voglia di
trovarsi nei panni del conte più ricco e famoso del momento, il conte George
VI. Così, dopo tanta fatica, riuscì nel suo intento e fece in modo di ritornare
nel proprio corpo dopo cinque mesi, data in cui doveva andare ad un importante
congresso di Magia Oscura e non poteva mancarvi. Ma per impedire che il conte
raccontasse in giro l’accaduto, inventò il fatto che se avesse aperto bocca
sarebbe rimasto intrappolato per sempre nel suo corpo. Dopo cinque mesi tutto
tornò normale, ma da quel momento si diffuse la voce che nel caso qualcuno
avesse parlato i due soggetti sarebbero rimasti per sempre intrappolati nel
corpo del’altro. Ma sono solo sciocchezze secondo recenti studi, infatti le
figlie del Mago Isaach praticarono questo incantesimo nel 1976 dopo un litigio
e non resistettero e raccontarono la storia ai loro genitori e dopo cinque mesi
esatti sono tornate nel rispettivo corpo…
Dopo aver letto le due ragazze non sapevano se
ridere o piangere.
“Insomma! Ci siamo preoccupate per nulla… E il bello
è che anche i guaritori, Madama Chips, Silente
erano convinti che saremmo rimaste per sempre intrappolate…!” disse Hermione,
posando il libro sullo scaffale.
“Non so proprio che dire…! Ma ora ho di nuovo i miei
capelli… scusami, Herm, ma i tuoi sono difficilissimi da gestire… Lo sai che la
prima volta che li lavai usai la crema di Ginny invece che la tua e si
colorarono di rosso?!” raccontò Pansy, un pò malinconica.
“Davvero?”
E rimasero a parlare finché non arrivarono i ragazzi
alle undici e mezzo.
“Robert!” esclamò Pansy, saltandogli addosso e
baciandolo non appena il ragazzo varcò la porta della stanza. Tutti rimasero
sbalorditi.
Robert subito si staccò.
“Hermione, ma sei impazzita?!” esclamò, guardando
Hermione con aria di scusa.
Le due ragazze scoppiarono in una fragorosa risata.
“Amore, Pansy sono io!” esclamò.
Tutti rimasero confusi, poi le due dissero: “ Ci
siamo riscambiate di corpo! Era tutta una sciocchezza!”.
Ci volle un pò prima che tutti ci credessero,dopo
aver letto l’articolo e arrivò la mezzanotte.
Fuori dalla camera di Hermione iniziò uno spettacolo
pirotecnico, fatto di fuochi d’artificio di mille colori. Ginny, Ron e Pansy
non li avevano mai visti e ne rimasero ammaliati.
“Esprimete un desiderio” disse Hermione.
Solo all’una i fuochi scomparirono completamente.
“Cosa hai espresso?” chiese Hermione a Pansy quella
sera, quando andarono a dormire.
“Beh, sarò matta ma… Ho espresso di rimanere tua
amica anche se questa storia è finita…”
“Anche io! Oltre al fatto che domani al ballo filerà
tutto liscio, ovviamente” aggiunse Hermione con una mezza risata, abbracciando
l’amica.
“Non ti preoccupare, andrà per il meglio. Ma ti
rendi conto? Siamo state per cinque mesi nel corpo dell’altra… Prima ci
odiavamo, senza nemmeno un perchè, invece ora siamo maturate… Siamo amiche…”
disse Pansy, con gli occhi lucidi.
“Per me ormai sei come una sorella” dichiarò
Hermione.
“Anche tu… Sorellina!” rispose
Pansy, sorridendo come nessuno l’aveva mai vista sorridere.
Ecco il penultimo capitolo… Cosa ne pensate? Sono
stata un po’ cattiva, dal titolo del capitolo non si capisce che ritornano nel
corpo dell’altra, volevo lasciare un po’ di suspance… Vi è piaciuta la storia
del mago Gered? Comunque, passo ai ringraziamenti:
X Malfy: Sono contenta che ti sia piaciuto il
capitolo precedente! Grazie per la recensione (purtroppo solitaria, sigh!),
fammi sapere cosa ne pensi di questo se ti va! Ancora grazie infinitamente!
Inoltre ringrazio coloro che hanno letto e che hanno
inserito questa fic tra i preferiti. Cosa dire… Recensiteeee Pleaseeee!!!!!!!!
^_^ al prossimo capitolo che, ahimè, sarà l’ultimo! Kiss, milly92.