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Autore: Celeste9    31/01/2013    4 recensioni
Questa storia è nata come OS, ma i protagonisti continuavano a tormentarmi perché non erano completi e così ho dato un seguito alla mia "Charlotte Sometimes" che qua corrisponde al primo capitolo; anche l'introduzione è la stessa, l'effetto finale, ovviamente, è ben diverso.
"-Chi è così stupido da andare ad una signing session degli 1D con la maglia di un altro gruppo?
-Forse la fan di uno che va alla presentazione delle nuove Nike con le All Star"
Credits- La canzone che compone Harry l'ho scritta io. I titoli e i versi che compaiono nel testo sono di The Cure.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FRIDAY I’M IN LOVE

It's Friday
I'm in love

-“Be our No Name Girl: scrivi perché credi di essere lei e gli One Direction la eseguiranno per te dal vivo”. Che dici Violet, ci proviamo?

Charlotte era molto stanca: appena uscita dal lavoro si era recata di corsa a dare il cambio al suo amico Derek che stava facendo la fila per lei davanti al negozio di dischi; tra botte, tirate di capelli e spinte, era riuscita ad accaparrarsi il prezioso cofanetto e mentre si recava all’ospedale, non aveva resistito alla tentazione di ascoltare la canzone.

-Intro di archi, bravo Robert- aveva pensato, ma non appena era iniziata la parte cantata da Harry, aveva dovuto fermare l’auto per non schiantarsi da qualche parte. Le batteva forte il cuore e stavolta non era stata la musica targata Smith a farla emozionare: la voce di Harry era riuscita ad arrivare laddove i suoi begli occhi verdi e il suo irresistibile sorriso avevano fallito. Charlotte era giunta in ospedale trafelata e fu ben felice che sua sorella non potesse accorgersi dell’agitazione che la pervadeva.

-Ecco la nuova canzone, Violet. L’ha scritta il mio Robert, non è incredibile? Mi dispiace solo che la voce di Niall si senta poco. Sai una cosa buffa? Credo di essermi innamorata di Harry! Svegliati presto sorellina, così potremmo uscire in quattro!

Charlotte fece un sorriso amaro guardando speranzosa il corpo inerte di Violet, poi fece partire il cd, prese il modulo e cominciò a riempirlo.

“Mi chiamo Charlotte, ogni giorno indosso una maschera: quella di Peppa Pig al Paultons Park. Quando finisco di lavorare ne indosso un’altra, quella della brava sorella, e mi calo nel buio della vita di Violet. Passo con lei quasi tutto il mio tempo libero, sperando che prima o poi la voce di Niall la faccia risvegliare. Lei era la mia parte felice e mi mancano il suo sorriso e la sua allegria. C’è una corda che mi aiuta a non precipitare nelle viscere di un’esistenza che non mi soddisfa ed è la musica di The Cure, che mi apre un universo parallelo in cui rifugiarmi in quei momenti in cui tutto sembra andare male. Quando ho saputo di questa canzone, mi sono illusa di essere stata io a portare un po’ del mio mondo nella vita di Harry Styles e compagni e non appena l’ho sentita ne ho avuto la presuntuosa certezza”.

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Harry aveva la presuntuosa certezza che avrebbe presto ritrovato la sua Charlotte; aveva chiesto e ottenuto di poter essere lui a scegliere la vincitrice del concorso; lo accontentavano in tutto, in fondo questo suo capriccio stava fruttando un bel mucchio di soldi a tutti quanti. Si faceva recapitare tutte le lettere che avevano come mittente una Charlotte. Ignorava che fosse il nome di così tante directioners, ma non perse la speranza e un giorno la sua tenacia fu premiata da una piccola busta che proveniva da Southampton.

-Fermate tutto, abbiamo la vincitrice.

I suoi compagni furono d’accordo con lui e la produzione si mise in moto per ottenere i permessi necessari per portare gli One Direction al Princess Anne Hospital.

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Al Princess Anne Hospital avevano tutti a cuore la giovane Violet e accettarono di buon grado quella piccola intrusione mediatica all’interno del reparto a patto che con i ragazzi ci fossero un solo fotografo e un solo giornalista.

Harry non stava nella pelle: appena vide Charlotte, le cinse la vita, con sua grande gioia lei non si oppose, le strinse la mano e non la lasciò mai per tutta la durata delle foto di rito in giardino.

Poi entrarono tutti nella stanza di Violet. Zayn e Louis tenevano lo sguardo incollato al pavimento come se fossero imbarazzati, Liam tormentava nervosamente i lacci della felpa, intimorito da tutti quei macchinari, Niall, invece, si sedette accanto al letto di Violet e le prese la mano, lo stesso fece Harry con quella di Charlotte. Iniziarono a cantare e quando il brano finì, nella camera calò un silenzio di tomba: avevano tutti gli occhi lucidi, fissi speranzosamente sui monitor.

-Mi dispiace- disse Niall tirando su col naso- io speravo che…

Non riuscì a completare la frase perché iniziò a singhiozzare, Charlotte gli si avvicinò e provò a consolarlo.

-Non preoccuparti Niall, nelle canzoni di The Cure non c’è mai il lieto fine.

-E invece sì- disse Harry- che giorno è oggi?

-Venerdì, perché?

-It’s Friday I’m in love!-canticchiò.

Sentirlo intonare una delle poche canzoni allegre del suo gruppo preferito lasciò Charlotte a bocca aperta, Harry sorrise e poi la baciò a lungo: avevano trovato finalmente un linguaggio universale in cui far confluire per sempre i loro due mondi così diversi.

  
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