Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: Sandwich_1412    31/01/2013    3 recensioni
Un nuovo ragazzo si iscrive a metà dell'anno scolastico nella stessa scuola di Nicole, una ragazza con un oscuro passato ed un terribile destino.
Hanno un segreto in comune, anche se a loro insaputa
Riuscirà lui a salvarla prima che sia troppo tardi?
Riuscirà a fermare le disgrazie che si susseguiranno alla ragazza?
C'è solo un modo per scoprirlo
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie al cielo quella stupida sveglia aveva suonato in tempo, prima che quel sogno continuasse…erano ormai due settimane che sognavo sempre quella radura, una radura stupenda, meravigliosa, magica, ma che allo stesso tempo mi faceva venire la pelle d’oca e mi lasciava un’angoscia tale da sentirmela addosso per tutta la giornata. Non sapevo il  perché di quel sogno, ma puntualmente, ogni notte mi ritrovavo lì, nel centro di quella radura sempre verde, in cui sorgeva proprio di fianco a me una quercia secolare; ogni notte la guardavo, mi sedevo sulle sue radici che spuntavano dal terreno morbido, poggiavo la schiena sul suo tronco ruvido e alzavo la testa, per guardare il cielo stellato, o a volte il sole che mi accecava e mi scaldava. Ma mi sentivo sempre  osservata; in quella stessa radura che mi offriva ospitalità ogni notte…sento che qualcuno mi spia, che osserva da lontano ogni mio movimento, come se aspettasse qualcosa; inoltre continuavo ad avere la sensazione che stava per accadere qualcosa di terribile, spaventoso, che mi avrebbe cambiata…per sempre, senza aver modo di cambiare il destino.
La sveglia poggiata rigorosamente sul mobile affiancato al mio letto mi aveva salvata per l’ennesima volta. Mi svegliai intontita, cercando di spegnere quell’affare colpendolo con la mano e non appena ci riuscii decisi di alzarmi, poco volenterosa e contro voglia, e scesi le scale andando in direzione della cucina; mamma era già vestita: indossava uno di quei vestiti da lavoro grigi/azzurri; era alle prese con i fornelli, dall’odore nell’aria sembrava avesse bruciato di nuovo le crepes! Papà leggeva il giornale, il quale gli copriva del tutto il volto. Era seduto a tavola con davanti una tazza di latte e un piatto con crepes bruciacchiate. Anche lui era già vestito: camicia bianca, giacca nera, cravatta a righe, pantaloni abbinati alla giacca, scarpe da vecchio…insomma, come al solito, ciò voleva solo dire che stavano per andare a lavoro e che sarei rimasta sola a casa.
 «Buongiorno» dissi ancora assonnata, facendo scappare uno sbadiglio e mettendomi subito la mano davanti la bocca, stiracchiandomi.
«Buon giorno tesoro!» risposero i Miei in coro, voltandosi a guardarmi.
«Dormito bene?» chiese mamma, tornando a guardare le padelle, bruciate anch’esse.
«Al solito»risposi assente. Mi sedetti a capotavola, ancora mezza addormentata, e osservai i suoi gesti mentre mi passava un piatto con due crepes visibilmente troppo bruciate
 «Verso che ora tornate stavolta? Da lavoro, intendo» chiesi prendendo una forchetta e incominciando a tagliare un pezzo di crepe, per  infilzarlo con la forchetta. Li guardai, attendendo una risposta.
«Tardi» rispose papà, continuando a leggere il giornale. Sbuffai, mangiando finalmente una delle crepe. Odiavo da morire il loro lavoro, rimanevano a lavorare sempre fino a mezzanotte, a volte anche più tardi, e molto spesso dovevano patire per grandi città come New York lasciandomi sola a casa; quando stavano a casa non mi prestavano tanta attenzione: avevano il vizio di portarsi il lavoro a casa, come se fare straordinari sette giorni su sette non fosse già abbastanza!
«Però facciamo in tempo a venirti a prendere a scuola e poi tornare a lavoro; anche perché dobbiamo comprare una cosa per…AO!»guardai papà confusa mentre si stava massaggiando la testa con una mano, avendo ricevuto una padellata da mamma
«Per il direttore» continuò lei. Li guardai stranita, poi continuai a mangiare, non preoccupandomi molto di quello che era appena accaduto, insomma mi ero appena svegliata: ero ancora mezza rincoglionita!.
Finito di mangiare salii in camera per lavarmi e vestirmi. Indossai una felpa blu notte che copriva una T-shirt nera e i miei immancabili blu Jeans, poi pettinai i capelli rossi lasciandoli liberi, mettendo dei fermacapelli per bloccare il ciuffo che mi ricadeva sempre davanti agl’occhi marroni striati di verde, ma dato che rifiutava quelle stupide forcine lasciai perdere. Indossai poi le mie easy-tone nere, presi lo zaino a tracolla e scesi le scale, uscendo di casa. Dato che la sua scuola era un po’ lontana, ero costretta a farmi dare un passaggio, e cosa più umiliante dai miei genitori! Restammo in silenzio per tutto il tragitto, mentre io mi connettevo a fece book tramite i-phone. Arrivati sotto scuola scesi dalla macchina (una Chevrolet grigio metallizzata), salutai i Miei con un gesto della mano e corsi via, dentro l’edificio.
«Ei B! come stai? Tutto ok?» chiesi avvicinandomi per abbracciare Blair, gesto che riservavo solo a lei dato che era la mia migliore amica!
«Si si! Ho una novità, ma prima dimmi come stai tu!?!» chiese deviando il discorso sulla novità…al momento!
«Al solito» risposi scocciata, ma anche curiosa: che cavolo di novità poteva esserci in una scuola come la nostra? Si era ammalata la signora della mensa?
« Avuto ancora incubi?»  chiese preoccupata corrugando la fronte
«Sai già la mia risposta Blair, non c’è bisogno che te lo dica» risposi cupa. Blair mi guardò triste, essendo impotente, non sapendo cosa fare
«Di che novità parlavi prima?» chiesi ricominciando a guardarla con un finto sorriso in volto per cambiare discorso, non ne potevo più di quei maledettissimi sogni; Blair sapeva tutto, ero io stessa a dirglielo, avevo bisogno di parlarne con qualcuno, anche se a volte avrei voluto tanto tenermi tutto per me… lei mi guardò con un sorrisetto che non seppe trattenere, eravamo amiche praticamente da quando eravamo nate, avevamo condiviso ogni cosa e quel sorrisetto voleva dire solo una cosa: la signora della mensa non centrava niente!
«Non ci crederai mai Nicky!»
«Bèh, spara!»
«E’ arrivato un ragazzo nuovo!»
«Tutto qua? Mi aspettavo di più»
«Non capisci: lui è un vero schianto! Dovresti vederlo Nicky!»
«Grazie B, ma non credo mi interessi più di tanto…E’ un ragazzo come tanti altri, perché dovrei interessarmi a lui? Cosa potrebbe importarmi?»
«Bèh, credevo che una notizia del genere ti avrebbe fatto piacere…» si imbronciò ed io non riuscii a capire proprio il perché avrebbe dovuto piacermi tanto quel tipo di notizia.
«Sai, non ti ho detto tutta la novità…»
 La guardai interrogativa senza ottenere una risposta; Blair mi guardò a sua volta con i suoi occhi color cioccolato e si morse il labbro; si mise dietro l’orecchio destro una ciocca di capelli, castano scuro con riflessi chiari… me lo avrebbe sicuramente detto se quella stupida campanella non avesse suonato.
«Scusa Nicky, ti assicuro che lo scoprirai presto!» e corse via ridendo sotto i baffi«BLAIR!» urlai impotente, ma era troppo cocciuta e non me lo avrebbe mai detto finché non l’avessi scoperto da sola. Stupida campanella: rovina sempre tutto! Sbuffai, scocciata, e mi diressi verso l’aula di scienze, l’unica materia che non seguivo con Blair, a parte chimica e matematica. Entrata mi sedetti al mio banco: seconda fila a due banchi sulla destra dell’aula, il banco che poggiava al muro e poggiai la cartella a tracolla sul banco di fianco, dato che non ci si era mai seduto nessuno. Presi dalla borsa il libro e lo buttai  sul banco, appoggiai il gomito su di esso sorreggendo la testa con la mano a pugno, mettendola alla base della nuca e iniziai a sfogliare quell’inutile libro senza dargli tanta attenzione…senza interesse. Sentii la sedia di fianco a me strusciare contro il pavimento
«Ciao! Piacere di conoscerti» disse una voce alla mia sinistra; solo in quel momento alzai lo sguardo, vedendo che vicino a me si era seduto un ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurro cielo, nei quali mi persi per qualche istante. Tese una mano verso di me, come  a presentarsi, continuando a parlare «Io sono Niall!» sorrise e io di rimando gli strinsi la mano, per cortesia «Nicole» risposi cercando di essere più gentile possibile, anche se un po’ sorpresa (e forse irritata) di vederlo: era davvero lui il ragazzo di cui le parlava Blair? Sul serio? Non ci trovavo niente di ché…la solita! Avrei dovuto aspettarmelo da lei, tende sempre ad esagerare! Mi chiese cosa mi avesse tenuto nascosto…
Sciolta la stretta di mano il mio sguardo cadde sul suo banco, dove c’era ancora la cartella appoggiata
«Cavolo, scusa!» dissi frettolosamente, prendendo la sua borsa dal banco, poggiandola a terra di fianco alla mia sedia, perché mi ero scusata?
«Per così poco?» disse gentile…e confuso, accennando ad un altro sorriso. Lo guardai per meno di un secondo, pronta a ribattere, ma la professoressa entrò in classe, chiedendo l’attenzione di tutti gli studenti (illusa!)
«Per oggi ho prenotato il laboratorio; dato che lavorerete a coppie iniziate a scegliervi un compagno» bene…avrei lavorato da sola, come sempre. Non che mi dispiaccia, anzi: era molto meglio così, non sopportavo dover aver a che fare con qualcuno che non mi sopportava o fare tutto il lavoro al posto di qualcun altro. I miei pensieri furono interrotti dalla voce stridula della Evans
«Signorina Green posso parlarle un attimo?» il mio cognome mi fece alzare la testa e corrugai la fronte, confusa: che avevo fatto stavolta? Certo, avevo allagato tutti i bagni presenti nella scuola…tre volte! (piccolo incidente!), avevo mandato all’ospedale la prof. di latino (incidente!), avevo incendiato il laboratorio di chimica in prima! (incidente di percorso!), ma stavolta non avevo fatto niente! Almeno così credevo…
Mi alzai titubante e mi avvicinai alla Evans. Portava sempre degli occhiali di quelli senza montatura e i suoi capelli erano neri corvini con molte sfumature di bianco, raccolti sempre da uno chignon
«Si prof.?»
«Vorrei chiederle un favore, Nicole» disse oltrepassandomi con i suoi occhi da dietro gli occhiali. Perché mi aveva chiamata per nome? Nessuno lo fa mai, tranne ovviamente Blair!
«Certo, qualsiasi cosa» ero alquanto confusa, ma avrei anche potuto non dirlo, purtroppo me ne accorsi troppo tardi.
«Vedi, il signor Horan è nuovo e non sa molto su questa scuola» disse guardando il ragazzo che si era seduto accanto a me poco prima e mi ritrovai a fissarlo anch’io, incrociando le braccia; Niall Horan…non mi era nuovo...dove lo avevo già sentito? Chiusi gli occhi avvertendo un leggero mal di testa farsi breccia nella mia testa, ma li riaprii subito per non darlo a vedere
«Vorrei che tu lo aiutassi e non solo nella mia materia: io, come tutti i docenti, abbiamo fatto in modo che segua la maggior parte dei suoi corsi con te, ovvero che frequenti le tue stesse materie con gli stessi professori; questo ti faciliterà il compito!» sbarrai gli occhi e tornai a guardare la prof
«COSA?»
«Le ricordo che ha già accettato signorina Green» ero sicura che mi odiasse!
«Dovrei fargli da baby – sitter, in pratica. Giusto?» Sbuffai, la prof mi guardò in segno di assenso ma anche come per dirmi “non combinare guai”
«Altrimenti sarò costretta a mettere in atto ciò per cui hanno votato gli altri docenti»
Sbarrai ancor più gli occhi, incredula, non sapendo come ribattere: mi aveva messa alle strette. Brontolai un “ok”, poi tornai dal mio nuovo partner più incazzata che mai; lui mi guardò stampando un altro sorrisetto sulla  faccia che mi fece irritare ancora di più; si alzò dalla sedia, come tutta la classe, per andare in laboratorio e mi guardò confuso non appena vide che avevo un’espressione diversa da poco prima
«E’ tutto ok?»
«Lascia perdere» dissi deviando la risposta «Senti, a quanto pare hai bisogno di sapere come muoverti qui ed hanno incaricato me di aiutarti; quindi farai ciò che ti dirò senza obbiettare o altro ok?»
 «Ai suoi ordini signora!» disse imitando un saluto militare e facendo ancora quel sorrisetto. Girai i tacchi e uscii dalla classe con ancora le braccia incrociate dirigendomi al laboratorio seguendo il resto della classe con Niall alle spalle. Già non ne potevo più!
Entrati in laboratorio la Evans fece indossare a tutti dei camici bianchi e diede degli occhialini.                                                                                                                           
Mi sedetti dove c’era un tavolo a due e poggiai su uno di essi gli occhialini (che sembravano quelli da sci, solo più fastidiosi e scomodi…e sporchi!); mentre legavo i capelli con un elastico vidi Niall sedersi accanto a me, continuando a fissarmi con quel suo sorrisetto. Alzai gli occhi al cielo infastidita e tornai a guardare la prof. che aveva indossato anche lei camice, ma non gli occhialini (mi chiedo proprio il perché!) ed iniziò a spiegare cosa fare e quando iniziai a lavorare dovetti spiegare tutto ad Niall , anche se spiegando feci quasi tutto io! Non sapevo di preciso in cosa consisteva davvero quell’esperimento, ma tanto non me ne fregava più di tanto e comunque dovevo solo far capire a quel ragazzo a cosa servissero i vari arnesi da laboratorio.
«Dimmi» gli dissi tanto per rompere il ghiaccio mentre versavo un po’ d’acqua nel Baker «Come mai sei venuto proprio in questa scuola?»
Non ci fu risposta. Lo guardai di sottecchi contando le gocce d’acqua che versavo «E’…è solo curiosità!» continuai passandogli il Baker con l’acqua: sembrava alquanto infastidito dalla domanda, il suo sorriso era sparito ed ora stava a testa bassa con aria pensierosa
«Se…se non vuoi dirmelo non fa niente: era solo una domanda, non volevo turbarti» continuai fissandolo in colpa. Lui alzò lo sguardo e mi guardò per un momento, incantandomi nuovamente con i suoi occhi innaturalmente azzurri poi sorrise «No, non è niente di ché, davvero! È solo che…è una storia complicata e alquanto lunga ed ora non mi va proprio di raccontarla»
Lo guardai per meno di un secondo prima di annuire con la testa e continuare con il lavoro, ricominciando a spiegare. D’altronde non mi conosceva nemmeno, perché avrebbe dovuto dirlo proprio a me? E poi volevo solo parlare d’altro che non fosse una materia scolastica, non mi interessava poi tanto la sua stupida vita!
Parlai solo io per tutto il tempo, Niall mi guardava solamente, a volte confuso, a volte interessato.
Finita la lezione mi levai velocemente il camice e lo diedi alla Evans insieme agli occhialini, che li ripose in un armadio visibilmente vecchio e parecchio rovinato insieme agl’altri. Sciolsi i capelli e misi l’elastico attorno al polso e mi incamminai spedita verso il mio armadietto per seminare Niall, anche se volevo soprattutto parlare con Blair e strozzarla: lei sapeva cosa avrei dovuto fare, non so esattamente come, ma lo sapeva e ora mi avrebbe sentita!
«Ei! Nicole giusto? Aspetta!» sbuffai alla voce di Niall che mi chiamava e guardai il soffitto della classe, poi mi girai a guardare il ragazzo, visibilmente scocciata.
«Che c’è?» chiesi un po’ scorbutica, pentendomene all’istante pensando che il biondo lì dentro conosceva solo me e che proprio come me il primo giorno di scuola era abbastanza disorientato (anche se sembrava essersi ambientato abbastanza bene), addolcii un po’ lo sguardo, quel tanto che bastava per non  fargli capire la mia irritazione. Lo guardai dare il camice alla prof. e venirmi incontro «Bèh, la Evans ha detto che per la prossima lezione dovevo chiedere a te, perché avremmo fatto la stessa! Quindi…dove si va?» accennò ad un sorriso e maledissi quella vecchia strega della Evans alzando gli occhi al cielo, gesto che in quest’unica ora avevo ripetuto almeno un miliardo volte…sarebbe diventato un vizio!
«Vieni, la prossima lezione la tiene la Cooper» gli dissi facendogli strada nel corridoio.
«Ah, e che insegna?»
«Vedrai…ma in ogni caso non ti piacerà» risposi fermandomi davanti al mio armadietto e mettendo la combinazione per aprirlo e per posare i libri di scienze e prendere quelli per la nuova materia. Quando lo richiusi vidi che Niall mi guardava interrogativo e accennai ad un sorriso, andando verso l’aula di matematica.
La giornata passò così, con Niall alle calcagna ed io che cercavo in tutti i modi di togliermelo di torno. Parlavo a Niall solo per spiegargli qualcosa, dal canto suo Niall annuiva solamente, senza parlare; a volte faceva degli interventi nella spiegazione, ma a parte questo non accennammo più all’argomento “trasferimento”. Arrivata la fine delle lezioni uscii di corsa riuscendo finalmente a seminare il riccio e mi misi ad aspettare Blair nel cortile scolastico e quando uscì con la sua borsa a tracolla le andai incontro
«Perché non me l’hai detto?» Blair si girò e mi guardò prima confusa, non capendo, poi sul suo volto si fece largo un sorriso e le si illuminarono gli occhi
«Ei Nicky! Come è andata la giornata?» chiese indifferente alla domanda
«Come vuoi che sia andata? Ogni lezione che ho frequentato c’era sempre Niall con me!» risposi scorbutica riuscendo solo a farla entusiasmare ancor più di prima
«Proprio tutte? Caspita! Allora si chiama Niall eh? E dimmi: com’è da vicino?»
«Blair!» la rimproverai di rimando, irritata
«Che c’è?» chiese innocentemente la mora. La guardai storta e lei capì
«Come facevi a saperlo?» chiesi poi. Blair alzò le mani al cielo
«Non ho ucciso nessuno se è questo che vuoi sapere!» disse ironica. Incrociai le braccia al petto continuando a fissarla
«Ok ok! »si arrese «Quando ieri è suonata la campanella sono passata per la sala professori per posare un registro e ho sentito da fuori la porta il preside parlare ai docenti di questo ragazzo nuovo che da oggi avrebbe frequentato la nostra scuola e che cercavano qualcuno che lo aiutasse in tutte le discipline e…»
Le feci cenno di continuare, anche se avevo già capito come era andata a finire, e lei, come quando è nervosa, si morse il labbro inferiore
«E?» la incalzai ancora
«Ah, sono entrata e ti ho proposto per aiutarlo!» fece uscire le parole così velocemente che quasi faticai a capirla
«TU COSA?»esplosi a quella notizia. Blair, dall’espressione, si sentì momentaneamente in colpa e strinse al petto un libro che teneva in mano
«Oh dai, non ti arrabbiare: l’ho fatto per te!» disse iniziando a saltellare sul posto come una bambina
«Come lo hai fatto per me?» chiesi più arrabbiata di prima. Ero rimasta scioccata: perché avrebbe dovuto farlo?
«Bèh, vedi, mi sembravi sempre giù di morale e poi te ne stai sempre per conto tuo! Soprattutto da quando…lo sai! Non farmelo dire»
Sbuffai abbassando lo sguardo, poi quando lo rialzai guardai Blair negl’occhi color nocciola «B, ma io ho già te! Me ne sto sempre per conto mio perché sono fatta così: non mi piace quando c’è troppa folla o… che qualcuno mi stia troppo addosso, cosa che invece Harry sta continuando a fare da stamattina! Lo sai che da te mi faccio fare tutto perché sei…bèh, sei tra le persone più importanti della mia vita, non c’era bisogno di fare questo…»
Blair mi mise le mani sulle spalle e mi guardò pensando alle parole giuste da dire  con sguardo fermo « Nicky, senti, hai bisogno di svagarti un po’: sei troppo chiusa in te stessa! Ho semplicemente voluto fati conoscere una persona con cui non avevi ancora attaccato briga!»disse ironica, anche se era la verità  « poi siamo sempre e solo io e te, non hai altri amici a parte me. Nicky promettimi che cercherai di conoscerlo e di fartelo amico…almeno un po’!»
Non sapevo che dire: mi aveva messa alle strette, sapevo che qualsiasi cosa avessi detto lei avrebbe trovato il modo di ritorcermela contro. Sbuffai scocciata
«Certo certo…» mi dovetti arrendere e mi allontanai da lei e dalla sua presa. Le sorrisi e sentii il clacson di un’auto suonare insistentemente; mi voltai e vidi i miei genitori chiamarmi da dentro l’auto grigia 
«Devo andare» dissigirandomi verso Blair e schioccandole un bacio sulla guancia abbracciandola  «Ti chiamo dopo pranzo ok?»  
 «Si si, ma intanto ripensa a quello che ti ho detto eh?»  continuò il discorso mentre mi fissava. Alzai gli occhi al cielo e la salutai con un cenno della mano; mi voltai verso l’auto ma mi fermai di botto quando una voce familiare mi chiamò da dietro
«Nicole!» mi voltai nuovamente collegando la voce all’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento: Niall; stava correndo verso di me sbracciandosi con qualcosa di piccolo tra le mani…il mio codino? Come faceva ad averlo lui? Mi guardò istintivamente il polso destro ed effettivamente non c’era, tornai a guardare Niall che mi era ormai di fronte
«Hai perso questo» disse sempre con quel sorrisetto in volto. Fissai il mio codino marrone tra le sue mani e lo presi titubante
«Ehm…Grazie!» risposi ancora confusa rialzando lo sguardo su di lui «Senti: dove lo hai travato?»
Il biondo rimase spiazzato dalla domanda, forse se lo aspettava…o forse no?
«Bèh…me lo ha dato una ragazza che ha detto di essere tua amica!» oh, vi prego, ditemi che non è vero! Sbuffai  cercando con gli occhi Blair: avrei voluto, anzi dovuto, ucciderla!
«Come ha detto di chiamarsi?» chiesi ricominciando a guardarlo, non avendo trovato Blair; anche se ero più che sicura fosse stata lei
«Blair se non mi sbaglio. Ma credo tu lo sapessi già! Non è vero?» disse guardandomi negl’occhi
«In un certo senso…è complicato»
Sentii di nuovo il clacson della macchina dei Miei e mi girai a guardarli: si stavano spazientendo e non era il caso di usufruire ulteriormente della poca pazienza rimastagli. Sbuffai e mi girò nuovamente verso Niall «Senti: devo andare. Ci si vede domani a scuola ok?» feci un gesto della mano a mo di saluto e mi diressi verso l’auto, senza dargli la possibilità di ribattere


Spazio dell’autrice:
 
Allora, questa è la prima FF che scrivo
Vi prego siate buoni, vorrei capire se vi è piaciuta e se continuare
Recensite perché voglio sapere cosa ne pensate e se volete il secondo capitolo
O almeno se  vale la pena metterlo
Per parlare della storia, in questo primo capitolo non si capisce molto di quello che succederà in seguito, ma è un inizio; Nicole è irritata da Niall solo perché le sta troppo attaccato, ma il perché si capirà in seguito. Non voglio scrivere altro perché finirei per dirvi troppo, ma vorrei davvero sapere se ho scritto qualcosa di sensato o meno. Anche senza recenzioni io metterò al più presto anche il secondo capitolo, anche se (ripeto) vorrei che recensiate soprattutto perché voglio capire se la mia storia è piaciuta, anche se è solo l’inizio.
CIAOOOO
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sandwich_1412