Capitolo 6
Grifondoro contro Serpeverde
Arrivò il sabato della partita di Quidditch. Grifondoro contro
Serpeverde. La squadra di Grifondoro era già negli spogliatoi, pronti ad
uscire, con i manici di scopa sulle spalle. Harry sentiva la forma aerodinamica
della sua Firebolt. Il nuovo portiere era un ragazzo del 3° anno, Dyan O’
Micheal, molto portato. Capitano era stata nominata Angelina Johnson. Sullo
stile di Baston stava “arringando” la squadra.
- Li dobbiamo battere, loro giocano scorretto, ma noi non dobbiamo
abbassarci al loro livello. Harry, contiamo su di te per prendere il Boccino
d’oro prima di quello sbruffoncello di Malfoy! –
- Contateci! – disse.
- Tanto perché non vogliamo metterti sotto pressione, eh, Harry? – disse
George, facendogli l’occhiolino.
Sentirono Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley, annunciare l’entrata
in campo. Si alzarono ed uscirono a testa alta, accolti dall’ovazione di tre
casate su quattro. Né Tassorosso né Corvonero volevano che Serpeverde vincesse.
In tribuna professori videro che c’era anche Silente, e Harry vide che i suoi
amici avevano fatto un altro striscione.. Dean Thomas aveva disegnato tutta la
squadra di Grifondoro volante, e Hermione l’aveva animata. Su c’era scritto “Ai
Leoni dorati del Quidditch!” Eleanor era accanto a Ron ed Hermione, e vicino ad
Hagrid, che sosteneva in alto uno dei lembi dello striscione.
Madama Bumb chiamò i capitani al centro per la solita stretta di mano.
Angelina guatò l’avversario e poi si staccò al volo.
- Giocatori! In volo! – montarono sulle scope e i 14 ragazzi si
sollevarono in aria. Madama Bumb fischiò e lasciò andare il Boccino. Questo
girò prima intorno a Harry e poi intorno a Malfoy, per tre volte. Poi spiccò il
volo verso l’alto sparendo dalla vista ad una velocità impressionante. Madama
Bumb fischiò ancora e lanciò la Pluffa in alto, poi liberò i Bolidi.
- Johnson si impossessa della Pluffa, e scatta verso la porta di
Serpeverde. Un bolide la carica, ma uno dei gemelli Weasley lo respinge…- Lee
commentava velocemente la partita che si svolgeva a ritmi rapidissimo. Intanto
Harry era ben al di sopra della mischia. Malfoy lo raggiunse.
- Sfregiato. – Harry non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Continuava ad
osservare freneticamente il campo alla ricerca di uno scintillio dorato, il
Boccino.
- Beh, adesso non si parla nemmeno più? – disse Malfoy, sprezzante.
Per tutta risposta Harry si lanciò in picchiata attraverso il campo. In
verità non aveva visto niente, ma gli piaceva l’idea di prendere in giro
Malfoy. Draco di lanciò all’inseguimento. La Nimbus 2001, però, non poteva
nemmeno competere con la Firebolt, non con Malfoy al comando, almeno. Harry si
fermò all’improvviso. Qualcosa gli era passato talmente vicino all’orecchio che
ne aveva sentito il sibilo. Allungò la vista verso il rumore e intravide il
Boccino. Si lanciò all’inseguimento a velocità supersonica, dribblando tra
avversari e compagni di squadra, seguendo l’anomala traiettoria del Boccino.
Malfoy gli teneva dietro. Ad un tratto un Bolide lo sfiorò: il Battitore di
Serpeverde aveva tentato di disarcionarlo, ma Harry aveva schivato la pesante
palla con una capriola. Così facendo, però, aveva perso di vista il Boccino.
Malfoy era ancora dietro di lui, figuriamoci: lui seguiva Harry perché da solo
non era capace di vederlo!
Harry tornò su, sopra il campo. Girandosi alla sua destra, verso la
tribuna di Grifondoro, vide il Boccino esattamente sopra la testa di Eleanor.
Si lanciò rapido verso di esso, mentre Malfoy era ancora in basso, a tentare di
capire dove si fosse ficcato. Tutta la tribuna di Grifondoro trattenne il
fiato, mentre uno dei Battitori di Serpeverde spediva un Bolide verso di lui,
e, in perfetta traiettoria, anche verso Eleanor, Hermione e Ron. Harry vide
Hermione tapparsi la bocca con le mani, dopo aver sussultato e Ron gridare di
non preoccuparsi per loro ma di schivarlo. Il Boccino era ancora là, i gemelli
Weasley erano impegnati con l’altro Bolide che tentava di colpire Katie Bell,
spinto dall’altro Battitore di Serpeverde. E comunque non sarebbero mai potuti
arrivare in tempo per deviarlo. Tutte le tribune trattennero il fiato, tranne
Serpeverde che continuava a gridare. Harry si trovava a prendere una decisione
fulminea. Doveva prendere il Boccino d’oro, anche perché erano a pari punti con
Serpeverde: 80 a 80. E se non lo avesse afferrato lui, lo avrebbe fatto Malfoy,
e avrebbero perso. Ma non poteva far colpire i suoi amici. Decise. Accelerò al
massimo, diventando una macchia rossa e oro che si dirigeva verso la tribuna.
Afferrò il Boccino e frenò di scatto. Lee stava annunciando la vittoria di
Grifondoro. Il tempo sembrò quasi rallentarsi, come nelle scene dei film. Harry
fissò Eleanor che gli faceva segno di no col capo, incapace di guardare.
Hermione stava gridando a Harry di spostarsi e Ron si stava sporgendo per
scansarlo, ma il Bolide arrivò e colpì il ragazzo ad una spalla, violentemente,
per poi cambiare traiettoria ed essere riacciuffato da Fred e George. Si sentì
il rumore dell’osso rotto e Harry perse i sensi per il dolore acuto, mentre
ancora stringeva, nell’altra mano, il Boccino. Stava cadendo quando Hagrid si
sporse e lo afferrò, con una sola mano, per la vita. Lo portò dentro la
tribuna, dove la folla fece spazio al Cercatore svenuto.
Eleanor, Hermione e Ron si misero a capannello accanto all’amico. Harry
riaprì gli occhi, facendo una smorfia per il dolore alla spalla.
- Ron…prendi il Boccino, per favore. – Ron
prelevò la sferetta dorata dalla mano di Harry.
- Dov’è la mia scopa? – chiese, poi.
- Ce l’ho io. – rispose Hermione, che aveva
le lacrime agli occhi. – sei uno stupido: ti potevi ammazzare. –
- Beh, ma almeno voi state bene, e io mi
rimetterò in fretta, a meno che non torni Allock a disossarmi il braccio. – la
frase strappò un sorriso ad Hermione e Ron. Eleanor, intanto, aveva preso la
sua bacchetta.
- Integra! – disse. Un raggio di luce
azzurra uscì dalla bacchetta e si posò sulla spalla, che sanguinava, di Harry.
Il ragazzo sentì un formicolio alla spalla e poi niente più dolore.
Hermione e Ron si voltarono verso Eleanor,
che stava aiutando Harry e mettersi a sedere. Controllò la spalla e vide che
era a posto. Harry ruotò il braccio, sorpreso.
- Ma…come hai fatto? – chiese Hermione,
sorpresa.
- È un semplice incantesimo. Me l’ha
insegnato…mia madre. – disse. In quel momento sopraggiunse madama Chips, che
era stata chiamata dalla professoressa Mc Granitt.
- Beh, che è successo? Mi hanno detto che
c’è un ferito…Ah, sei tu. – disse per nulla sorpresa – chi ti ha guarito? –
chiese, poi, vedendo che stava bene, ma che aveva una macchia più scura sulla
divisa scarlatta. Hermione e Ron indicarono Eleanor.
- Che incantesimo hai usato, bambina? –
- L’integra. – rispose Eleanor, che era
arrossita.
- Integra? Beh, complimenti, è perfettamente
riuscito. – disse, controllando anche lei la spalla di Harry. Alla tribuna
arrivarono anche gli altri componenti della squadra di Grifondoro.
- HARRY! Stai bene? – chiesero i gemelli
Weasley.
- Sì, sì…ora sto bene. – Hagrid riuscì
finalmente a parlare:
- Mi hai fatto prendere un colpaccio, Harry!
Ma perché non ti sei spostato? –
- Altrimenti colpiva Hermione, Eleanor e
Ron. – rispose semplicemente il ragazzo.
- Sei uno stupido! – disse, con le lacrime
agli occhi, - hai rischiato di ammazzarti! –
- Sono qui, sono vivo, non credo ci sia
altro che importi! E ho preso il Boccino. – rispose con un sorriso.
- Folle. – commentò madama Chips. – ora
vieni con me: voglio controllare che tu stia davvero bene. – lo fece prendere
di peso da Hagrid e lo trasportarono in infermeria. Era veramente strano vedere
Madama Chips, piccola e bassa, seguita a ruota da un gigante come Hagrid, che
teneva in braccio un fuscello: Harry. Eleanor, Ron ed Hermione ottennero dalla
dottoressa il permesso di seguirli, a patto che non lo facessero agitare.
In infermeria il ragazzo fu adagiato sul letto, anche se era molto
riluttante.
- Sto bene! – protestò.
- Aha, questo lo stabilisco io. –
disse madama Chips.
- Harry, dai retta a Chips. – disse Hagrid.
Ad un tratto si aprì di nuovo la porta dell’infermeria. Entrarono
Silente e la Mc Granitt.
- Potter, stai bene? – chiese la professoressa di Trasfigurazione,
visibilmente preoccupata.
- Sì, signora. –
- Questa streghettina l’ha guarito: è un portento! – disse Hagrid, poggiando con tutta la
delicatezza di cui era capace (immaginatevi Hagrid delicato…NdComy^^)una mano
sulle spalle esili della ragazza. La Mc Granitt guardò Eleanor da sopra gli
occhiali.
- Sei stata tu? – chiese. Eleanor annuì, arrossendo vagamente.
- Brava, bel lavoro. – disse di nuovo Madama Chips, ricontrollando la
spalla di Harry. Silente si avvicinò sorridendo al ragazzo e gli poggiò la mano
sull’altra spalla.
- Complimenti, Eleanor. Questo era tipico di tua madre. – Eleanor si
illuminò a queste parole. In genere le dicevano sempre che assomigliava a suo
padre, ed ecco che, finalmente, qualcuno le aveva detto che aveva preso dalla
madre. Silente sorrise vagamente da sotto i lunghi baffi, in direzione di
Eleanor.
Quando madama Chips decise che Harry stava bene, gli diede il permesso
di tornare al dormitorio. Accompagnato da Hermione, Ron e Eleanor, fece
ingresso in Sala Comune. Entrarono e furono in vestiti dalle ovazioni di tutti
i Grifondoro. Fred e George spararono un paio di fuochi artificiali Filibuster,
mentre distribuivano le cibarie che avevano recuperato in cucina. Angelina,
Katie, Alicia, Fred, George e Dyan portarono Harry praticamente in trionfo per
tutto il dormitorio. Finita la serata erano tutti così stanchi che posarono la
testa sul cuscino e s’addormentarono.