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Autore: SabrinaPennacchio    31/01/2013    1 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Diciottesimo ---




«A dire il vero, questa situazione mi sembra davvero troppo surreale»
Angel sospirò, spazzolando i capelli di Sabrina, cresciuti appena da quando era arrivata a Fell's Church.
Detto da lei che era un vampiro, beh, non suonava molto bene. Lei era la prima a poter essere considerata qualcosa di surreale, se si voleva anche mettere che nelle sue vene scorreva sangue per metà umano: la prova vivente che il non umano aveva superato sé stesso.
Questo però non cambiava la situazione: «Perché diamine quella maledetta volpe abbia puntato proprio te, - sin dalla nostra vecchia cittadina, non lo capisco seriamente» strinse appena i denti, accarezzando i capelli dell’amica, mentre continuava a spazzolarla.
Le piaceva farlo, lo trovava rilassante.
La bruna sospirò, facendo spallucce: al momento Shinichi, o come si chiamava, era l’ultimo dei suoi pensieri, nonostante potesse sembrare stupido da parte sua.
Era rientrata da casa di Damon e subito aveva chiamato Angel, per chiederle di passare insieme quella notte, approfittando dell’assenza dei suoi genitori da casa per qualche settimana, a causa di un viaggio di lavoro.
Tornare a fare come nella loro vecchia cittadina, tornare a fare quei pigiama party fra sole donne, non era male, soprattutto se fatto fra solo lei e la sua migliore amica.
Un giorno di questi, ora che ci pensava, non sarebbe stato male invitare anche Elena, Bonnie e Meredith, e passare una serata tutte insieme.
Forse sarebbe servito a tutte e cinque, svagarsi un po’, come se andasse tutto bene.
«Non saprei, Angy» sospirò, voltandosi verso di lei quando questa ebbe finito di pettinarla.
Era fine ottobre, ormai, e il freddo iniziava a farsi sentire. Fortuna che in camera aveva i caloriferi che scaldavano un po’ tutte le stanze.
«A quanto pare ha un conto in sospeso con Damon, anche. E questo non aiuta»
la vampira fece una smorfia con aria d'ovvietà «E chi non ha conti in sospesi con Mister-Faccia-Da-Schiaffi?»
Sabrina rise a quel nomignolo inventato sul momento: Angel non lo sopportava affatto.
Non che fosse difficile, in effetti. Il comportamento di Damon era seriamente da prendere a pugni, in un certo qual modo, nonostante forse fosse stato proprio quell’ atteggiamento, in parte, a colpirla… o semplicemente era stata soggiogata e basta, prima di iniziare a provare seriamente qualcosa per lui: ancora non riusciva a darsi una piena spiegazione a quei sentimenti nati forse troppo velocemente.
«Ma stai zitta tu, che parli così solo perché sei affascinata da Stefan» la prese in giro, poi, dandole un leggero colpetto sulla schiena.
La mora arrossì di colpo, andando a sedersi sul letto che l’amica aveva improvvisato nella sua stanza, che, al contrario della sua vecchia camera, ne aveva solo uno, seppur a due piazze. Ad Angel, però, piaceva dormire da sola per potersi muovere liberamente nel sonno «E questo cosa c’entra?»
«Eccome se c’entra!» rise, l’altra, alzandosi dalla sedia accanto alla scrivania specchio, usata per truccarsi, per poi saltarle addosso e iniziare a solleticarla «Qua secondo me Elena deve spaventarsi. Amica amica fai, e poi le fotti il fidanzato»
la migliore amica rise «Mica sarebbe male l’idea»
«Angel» fermò il solletico, Sabrina, guardandola con rimprovero, seppur con un sorriso «Non si fa»
ella fece spallucce «Sono un vampiro, cosa vuoi che mi importi di cosa si fa e cosa no?»

«En conséquence, toi me dites que cette fois toi ne connais pas comment doi faire.» {Di conseguenza, mi stai dicendo che stavolta non sai come uscirne.}
Sage sospirò, legando i lunghi capelli ramati in un codino, sistemandosi dopo una doccia calda. Sorrise, avvicinandosi al suo cagnone Saber e al falco Taalon, dando delle carezze ad entrambi: era molto affezionato a quelle due piccole creature demoniache, che ormai portava con sé da quando aveva deciso di sfuggire al suo ruolo di Guardiano della Dimensione Oscura.
Nonostante suo padre gli avesse dato l’obbligo di seguire i suoi ordini, lui aveva preferito andarsene all’ avventura, facendo di testa propria: era un Nobile e un potente vampiro e di certo, al contrario dei suoi simili, non avrebbe avuto alcuna punizione, anche perché, sinceramente, sarebbe morto chiunque avesse provato a fermarlo. E lo sapevano bene.
Sage e Damon si erano conosciuti un giorno alle Hawaii, per caso, mentre il moro era nei guai. Gli aveva salvato la vita, e da lì, era nata la loro amicizia: l’unica prima e vera amicizia di un Damon ormai vampiro.
«Touchè» un suono gutturale uscì dalle labbra di Damon, mentre beveva il suo drink alcolico di Black Magic, alzando un bicchiere verso l’amico «Vuoi?»
Questi gli si avvicinò, accettando l’invito, prendendo poi il bicchiere e riempirselo. Si sedette, infine, su una delle poltrone scarlatte accanto alla finestra dove Damon era appoggiato: alla fine aveva acquistato un appartamento vero e proprio. Stare in albergo era diventato scocciante.
«Che io sappia: i Kitsune per procreare hanno bisogno di una vergine umana» spiegò il rosso, schioccando le dita per far si che la luce di quella stanza si accendesse: non amava molto stare alla sola luce di una piccola lampada: o buio o luce. Questo era il suo motto. Bianco o nero, per lui non esisteva il grigio.
«Stai tranquillo, allora, che quel fottuto bastardo non avrà una vergine» e un sorriso si increspò sulle labbra del maggiore dei fratelli Salvatore, senza che nemmeno se ne accorgesse «E copriti quel corpo palestrato e abbronzato, se non vuoi che qui qualche vicina si prenda la briga di venirci a denunciare per atti osceni» scherzò, poi, gettando una maglia all’amico francese
«Oh, mon amour, credi sul serio che potrebbero prenderci per due amanti?» ridacchiò, per poi ammiccare, mandandogli un bacio scherzoso «A me la cosa non spiacerebbe affatto»
«A me farebbe schifo. Devo salvare la mia reputazione se voglio farmi qualcuna e mangiare» fece, Damon, con espressione alquanto disgustata all'idea.
Sage scoppiò a ridere a quelle parole, facendo bere un po’ di liquore anche a Saber.
«Tornando a fatti seri:» riprese il discorso, il moro «Sai per caso come tornare nella Dimensione Oscura per trovare qualche altro modo per annientare i fratelli psicopatici?»
l'uomo dai capelli di bronzo fece spallucce «Se lo avessi saputo, avrei già agito. Come tornarci lo so, il problema è che posso andare solo io, essendo ancora in possesso del mio Potere da Guardiano, ma servirebbe a poco. Se ci fosse stato un altro modo per eliminarli, oltre a quello che già avete provato quando siete andati a salvare il tuo fratellino adorato» Damon fece una smorfia a quelle parole e a quel pensiero: magari lo avesse lasciato marcire! «te lo avrei detto» concluse l’amico, sgranchendosi le braccia «Di conseguenza, per il momento: siamo fottuti.»

«Come sarebbe a dire che la ragazzina umana non è più una vergine?»
Misao urlò, gettando per aria la sfera luminosa dove stava spiando Damon e Sage, facendola frantumare in mille pezzi «Shin!» urlò il nome del fratello dietro di sé, che si tappò un orecchio con un dito, chiudendo un occhio per il fastidio della voce squillante della sua sorellina: a volte era seriamente insopportabile quella donna «Stai calma, Misao, non mi serve una vergine»
«Ti serve eccome, una vergine!» insistè lei e il fratello che urlò sopra «Ma secondo te, dove si trovano vergini del 2000, eh? Sei forse ammattita!?»
La mora arrossì appena, a quelle parole, arricciando le labbra per poi avvicinarsi a lui con aria mezza colpevole «Gomen, Shin, non volevo» parlò con voce smielata, mettendosi poi a gattoni sul divano dove lui era seduto. Gli si avvicinanò con la grazia di un felino, accarezzandogli il petto con le unghia lunghe «Contraddirti è l’ultima delle mie intenzioni, onii-chan»
Shinichi allungò il ghigno, accarezzando i capelli della sorellina un po’ isterica, ma che lui adorava da morire: infondo, era tale e quale a suo fratello. «Ti perdono, nee-chan» Sussurrò, accarezzandole il viso mentre lasciava che lei gli regalasse quelle attenzioni «L’unico impedimento che Damon potrebbe procurarci, sarebbe trasformare la ragazzina in un vampiro. Mmma!» esclamò, alzando l'indice di colpo, con aria soddisfatta. Il fatto che una preda che non aveva nulla a che fare con quella stupida cittadina e i suoi stupidi difensori, ora si fosse implicata con questi, era fastidioso, ma non un dramma «Il nostro giovane amico avrà tanti di quegli impedimenti, non solo dalla ragazzina stessa, che il gioco sarà nelle nostre mani, stavolta, e nessuno riuscirà a portarci via la vittoria» rise, ribaltando le posizioni e afferrando la sorella per i fianchi, mettendola sotto di sé
«Quanto sei diabolicamente astuto, fratellino» la risatina squillante di Misao riecheggiò nella dimensione Kitsune dove essi erano nascosti, mentre cingeva il collo di suo fratello con le braccia, rubandogli un bacio passionale.

«Come sarebbe a dire: Matt, stavolta stanne fuori!?»
La voce del biondo alzò di poco il tono, nonostante lui non fosse abituato, mentre si ritrovavano tutti a parlare nella camera di Stefan nella pensione della signora Flowers.
«Matt, vogliamo che tu ne stia fuori stavolta» ribadì la bionda, mettendogli una mano sulla spalla «Hai visto com’è finita la scorsa volta. A causa dei due Kitsune, Caroline ha perso la testa e sei quasi stato mandato in carcere per stupro, o anche di peggio!»
il biondo scosse il capo «Ma stavolta non è l’intera città in pericolo, Elena!»
«Non possiamo sapere che intenzioni in realtà hanno, quei due squilibrati» intervenne Meredith, a braccia conserte, seduta sul letto di Stefan, con accanto Bonnie. La sua solita aria fredda e risoluta «Ce la siamo vista veramente brutta la scorsa volta. Io di certo non ho dimenticato tutto ciò. E anche la signora Flowers se l'è vista brutta, lo sai.»
«E solo perché io sarei l’unico umano fra voi, Mer, dovrei starne fuori? Potrei aiutare comunque!» di certo a Matt la cosa non piaceva affatto: Elena da quando era tornata dalla sua vita da vampiro ad angelo, era di nuovo finalmente umana, certo, ma era come se ormai non lo fosse più; Meredith era una cacciatrice di vampiri; Bonnie era una strega e Stefan stesso era un vampiro.
Non lo avevano mai tenuto fuori dalla faccenda, comunque, anche nelle situazioni peggiori
«Matt… non vogliamo esporti a pericoli come la scorsa volta» il visino di Bonnie, incorniciato dai capelli rossi, si intristì appena «Per favore…»
«Se avremo bisogno di te, con faccende che un umano possa affrontare senza pericoli, non ti lasceremo fuori, hai la mia parola, amico» Stefan lo guardò con aria seria e Matt, vedendo la decisione ormai completamente irremovibile dei suoi amici, non poté fare altro che annuire, chinando la testa, dando, poi, un pugno sul petto di Stefan
«Ma, amico, se mi terrete fuori, sappiate che non ve la caverete affatto.»
il vampiro annuì, allungando un sorriso «Stai tranquillo, avremo sempre bisogno di te»
L’unica vera domanda da porsi, però, era: quella unione contro i Kitsune, sarebbe servita a qualcosa, stavolta?!









Oo Angolino Dell'Autrice oO





Mamma mia quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aggiornato!
CHIEDO UMILMENTE PERDONO A TUTTI!
Sono andata a controllare e quando mi sono accorta che sono quasi 3 anni che vi faccio attendere, mi sono sentita in colpissima ç_ç perdonatemi!
In questi tre anni sono accadute tantissime cose belle e brutte e purtroppo non ho avuto modo di aggiornare la mia storia.
Rileggendo ho anche trovato tanti di quegli errori e quelle cose messe su in modo strano, che adesso ho provato a sistemare e fare di meglio, con questo nuovo capitolo!
Spero vi piaccia e spero vivamente di ritrovare tutti coloro che seguivano -solo leggendo- e recensivano la mia fan fiction.
E ovviamente, spero di trovare anche nuovi fan <3
Mi siete mancati tanto.
Vi chiedo ancora scusa, vi giuro che mi farò perdonare, aggiornando spesso come prima!
Un bacio, la vostra

MikuChan
   
 
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