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Autore: giapponesina    31/01/2013    3 recensioni
Incesto, perversione o semplicemente un amore, puro, semplice e vero. un legame di sangue per impedimento, o un segreto devastante. Non voglio accennarvi tanto sulla storia, spero possa piacervi. Buona lettura. Giapponesina
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molto probabilmente le parole che potevano descrivere la sensazione che stava provando in quel momento non erano ancora state scoperte.
Era come si stesse osservando in uno specchio invecchiato di qualche anno. Lo stomaco le si torceva forte. Grida soffocate scalpitavano per uscire, ma intorno solo un silenzio assordante.
 < Oh figlia mia sei così bella >  le si avvicinò per sfiorarla.
< Non mi toccare. > allontanò la sua mano con un gesto violento. La donna guardo il suo sguardo. Si impietrì nel vederlo perso nel vuoto.
    < Ho così tante cose da spiegarti >
< Non voglio ascoltarti. Io non ti conosco e non voglio sapere nulla di te > la ragazza era in preda alla disperazione. La donna si aspettava una simile reazione, la più giusta, del resto, e si fece contagiare dalle sue lacrime.
< Lo so che ora sei confusa, spaesata, dammi un’occasione per spiegarti >
< Confusa? Ma no cosa te lo fa pensare? Piombi qui dal nulla dicendomi che sei mia madre. Cosa dovrei fare secondo te? Oh mio Dio mi scoppia la testa >
La donna la osservava in tutte le sue movenze, quel suo caratterino, era identica a suo padre da quel punto di vista. E la cosa le provocò un nodo alla gola.
< Ero solo una ragazzina, così impaurita, non riuscivo a sostenere una situazione più grande di me >
< Così ti sei sbarazzata di quel peso. Non posso crederci la mia vita è stata tutta una finzione. I miei affetti, mia madre e Ash. Lui non è mio fratello > quel pensiero la devastò. Quanto aveva desiderato quella cosa e ora non le pareva vero che il tutto fosse possibile. La testa le faceva male. Iniziò a collegare i tasselli mancati, quel colore rosso dei suoi capelli così estraneo a quella famiglia. I suoi occhi verdi, così identici a quelli della donna che aveva di fronte. E quel sentimento proibito per suo fratello così innaturale, così irrealistico. Tutto era più chiaro.
< Ho seguito la strada errata, ho consegnato il mio cuore nelle mani della persona sbagliata che me lo ha restituito in frantumi. Ho abbandonato mia figlia per seguirlo. Una scelta che mai mi perdonerò. Ma sapevo che non sarei stata in grado di crescerti e Delia lo avrebbe fatto nel migliore dei modi. E devo dire che non avrebbe potuto fare meglio >
<  Non ti rendi conto di quello che mi stai facendo? Come posso continuare ad avere una vita normale? Ti presenti qui dopo sedici anni dicendo di essere mia madre,è vero mi avrai messo al mondo, ma questo non ti da il diritto di assumerti questo ruolo >
< Hai pienamente ragione e ne sono consapevole, ma come puoi tu definire cosa sia normale e cosa non ? sai ho parlato con quel ragazzo, Ash. Lui si che ti ama davvero. Ti ho lasciata proprio in buone mani. >
A quel pensiero Misty si identificò nella donna. Anche lei aveva sempre affermato che la normalità non può essere personificata. Ma quella situazione era tutto tranne che normale.
E poi aveva parlato con Ash. Era stato lui, di sicuro, a farle incontrare. Ancora una volta aveva cercato di proteggerla.
La donna capì che quello era il momento di riprovare l’avvicinamento. Le sfiorò i capelli con estrema delicatezza. La ragazzina non respinse il gesto questa volta. Era terrorizzata dai sentimenti che stava provando.
< Non puoi pretendere che ora tutto si sistemi, io ho bisogno di tempo. Devo rifletterci su. Devo fare chiarezza su tutto >
< Tutto il tempo che vuoi. Credimi va bene anche così. Non puoi immaginare quanto abbia desiderato sfiorarti almeno una volta > la donna si gettò in terra in preda alla disperazione. Le lacrime erano incontenibili, il suo era un pianto liberatorio. La ragazzina non sapeva come comportarsi, aveva solo una tale confusione in testa. Doveva vedere Delia parlarle ascoltare le sue motivazioni e le sue giustificazioni. E poi c’era Ash. Lei doveva assolutamente vederlo,
guardava la donna con immensa tristezza. Aveva davvero sofferto per la loro separazione. Ma la cosa che più le dava tormento era che non riusciva proprio ad odiarla.
Non capirà  mai perchéle persone  fanno certe cose, non capirà  mai ciò che pensano, non capirà mai cosa ti vogliono dimostrare.
Sono persone che valga la pena o no, devi rischiare per capire come sono, se poi ne è valsa la pena, sarà solo il tempo a deciderlo.
Sta a te decidere come vuoi che vada
Le si affiancò con cautela, quasi impaurita dai suoi sentimenti. Le posò una mano sulla spalla e il gesto fece sobbalzare la donna che le mostrò un sorriso bagnato più tenero che mai avesse visto.
Lei abbozzò un sorriso, non sapeva perché lo aveva fatto, ma sapeva che era il momento giusto per farlo.
< Ci sono ancora tante cose che vorrei sapere. >
< Posso raccontarti tutto quello che vuoi >
< Non ora, ho già subito troppe emozioni tutte in una sola volta. Potremmo rivederci. >
< Certo. Io alloggio in un Hotel qui vicino, vieni a cercarmi quando vuoi >
< Vorrei che fossi tu a cercarmi, ancora una volta. Ne ho bisogno davvero >
La donna strinse forte tra le braccia la ragazzina, ormai le lacrime di una finivano dove iniziavano quelle dell’altra. Non ci furono più parole, solo silenzi intensi.
Dopo qualche momento la donna si sistemò i capelli, asciugò gli occhi inumiditi e salutò la ragazza, avvisandola che si sarebbero incontrate l’indomani al parco.
Ma quelle parole la colpirono come un fulmine a ciel sereno.
< Non mi abbandonerai di nuovo, vero mamma? >
< Tesoro mio, non lo farei mai e poi mai >
E fu così che si ritrovarono l’una nelle braccia dell’altra.
 
Il ragazzo osservava la scena da lontano. Aveva visto l’abbraccio delle due donne. Aveva sentito la loro promessa. Sospirò di sollievo a quelle parole. Finalmente il tutto era chiarito. O almeno quasi tutto.
Ora doveva entrare lui in scena. I loro sentimenti, le loro paure, le loro emozioni dovevano essere rese note al mondo intero.
Pensò di nuovo al loro primo bacio. La cosa lo eccitò notevolmente. Aveva voglia di lei sotto ogni forma possibile. Doveva essere sua e finalmente poteva esserlo.
Entrò con cautela in casa, la ragazza doveva trovarsi in camera sua, poiché giù in cucina tutte le luci erano spente.
La porta della stanza era aperta, lei era lì. Bella come non mai, intenta ad osservare delle vecchie foto di loro due quando erano piccoli.
Le si avvicinò silenziosamente sospirandole all’orecchio parole in tono dolce e supplichevole.

< Ash? Sei tu, non ti avevo sentito entrare > il suo sguardo era tremendamente malinconico
< Vuoi parlarne? > sapeva che lei aveva un bisogno enorme di farlo e lui del resto c’era sempre stato.
< Ho incontrato mia madre. La mia vera madre. Incredibile vero > una lacrima le rigò il suo splendido viso.
< Lo so. Come è andata? >
< Non saprei dirlo. Inizialmente il panico mi ha posseduta, poi ascoltandolo ho cominciato a provare compassione per lei. Come se in fin dei conti l’avessi sempre saputo >
< Quella donna ha tanto amore da volerti dare, ha bisogno di tempo. Penso che entrambe ne abbiate bisogno >
< Grazie Ash, ancora una volta hai fatto qualcosa di carino per me >
< Non devi ringraziarmi. Anzi dovresti prendermi a schiaffi per come ti ho trattato >
Ripensò alle sue parole… “E a fine ballo farò l’amore con lei ”
< Sei stato a letto con quella lì > riferendosi alla sua compagna di classe
< Ti riferisci a Lucinda? > Scoppiò in una sonora risata.
Lei lo guardò con fare indispettito.
< Cos’hai da ridere? >
< Le tue domande mi fanno ridere, sei sempre stata così gelosa e penso che lo sarai per sempre >
< Non serve tergiversare, vai al dunque >
< No non ci sono stato, avevo altro di più importante a cui pensare >
La guardò dritto negli occhi. Finalmente quei suoi bellissimi occhi verdi smeraldo erano posati solo si di lui. Le passò le dita tra i capelli, un brivido percosse i corpi dei due come se fossero uniti da un filo invisibile.
Era così dannatamente bella. La prese fra le braccia, la strinse così forte quasi da spezzarle il respiro.
Erano finalmente assieme, senza pregiudizi, senza finzioni, senza peccati. Solo loro e il loro amore puro.
La baciò.
Una dolcezza unica, per poi mutarsi in una passione terrena.
< Ti amo Misty. Ti ho sempre amata e ti amerò per sempre. Oltre ogni limite >
< Ash ti amo anch’io >
Un bacio suggellò quel loro amore. Iniziarono a percorrersi esplorando ogni parte del loro corpo. Avidamente. Lussuriosamente. Teneramente.
L’uno aveva bisogno dell’altra.
Fecero l’amore. Uniti in un solo battito, in un solo respiro. Parole soffiate, frasi spezzate. Gemendo all’unisono per poi esplodere nel piacere assoluto.
Sfiniti da quella passione si addormentarono abbracciati, sereni. Dopo tanto tempo era arrivata la quiete che riportò quel tanto atteso sole dopo la tempesta. 
 
 
 Ormai erano trascorse diverse settimane dal giorno della rivelazione. La signora Delia si era stabilita del tutto e aveva fatto ritorno a casa, dove aveva raccontato tutta la storia fin dall’inizio.
La storia di lei con Ash andava a gonfie vele. Il mondo intero era a conoscenza del loro amore. L’unico a dispiacersi fu Gary, ma anche lui cedette all’entusiasmo dei due adolescenti così pazzamente innamorati.
Misty incontrava regolarmente la madre ogni giorno e anche in quel pomeriggio di estate, ormai inoltrata si erano incontrate.
< Mi fa davvero piacere che le cose tra te ed Ash procedono per il verso giusto, almeno potrò partire sapendo che ti lascio in buone mani >
< Partire? Ma scusa mamma per dove? >
< Le vacanze sono finite, devo ormai tornare a lavoro, non si vive di solo emozioni >
< Ma non mi avevi accennato nulla >
< Tesoro ho pensato che c’erano cose ben più importanti da sapere piuttosto che dirti la data della mia partenza >
< Ma io non voglio separarmi da te, proprio ora che ti ho ritrovata >
< Tesoro abito a Nagasaki, non sono mica dall’altra parte del mondo. Tornerò per le vacanze invernali, oppure potrai venire tu da me, ogni volta che ne hai voglia >
La notizia della partenza della madre le aveva lasciato l’amaro in bocca. Non voleva lasciarla andare via, aveva ancora tanto da assorbire da lei. Quell’idea le passò per la mente. Una scelta troppo importante da prendere, e poi come l’avrebbe presa Ash, avrebbe capito le sue intenzioni. Malescelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
< Posso venire a vivere da te? >
< Come? >
< Si insomma, potrei venire a vivere da te. Essere come una vera famiglia, vivere la quotidianità >
La donna restò interdetta. La proposta della figlia le illuminò il cuore. La sua gioia fuoriusciva da ogni poro.
< Ma certo Misty, non c’è altro al mondo che desidererei di più >
Sarebbero partite il giorno seguente. La cosa più difficile ora era parlarne con lui.
 
La notte era scesa, avevano cenato tutti assieme quella sera, lei sua madre, Ash e Delia. Come una vera famiglia.
Le due donne stavano terminando di sparecchiare, mentre i due ragazzi si recarono in camera. Quello era il momento per parlargli.
< Ash dovrei parlarti >
< Le parole possono aspettare, ora la mia bocca reclama altro > la baciò.
< No davvero è una cosa importante. Una decisione che ho preso >
< Se neanche un mio bacio può farla aspettare, deve trattarsi davvero di qualcosa di importante. Dimmi pure > le sfiorò i capelli con le dita, come solo lui sapeva fare. Il che rendeva la cosa ancora più difficile.
< Mia madre domani farà rientro a Nagasaki. >
< Così presto, avevo sperato che si trattenesse di più, in modo da trascorrere tutta l’estate assieme >
< Ma non è tutto. Io andrò con lei >
Le parole trafissero il suo cuore come lame acuminate. Fu freddato in un istante. E pensieri gli offuscarono la mente.
Misty avvertì subito la sua reazione. Sapeva che non sarebbe stato facile. Ma ormai lei aveva deciso.
< Cosa stai dicendo? Spero che tu stia scherzando? >
< No Ash, sono seria >
< Ma come puoi sbattermi questa tua scelta in faccia? Senza consultarmi ne nulla. E dimmi che ne sarà di noi? Che ne sarà di me? >
< Ora ho bisogno di mia madre. Comprendimi ti prego. Tra noi non cambierà nulla, il mio sentimento per te è troppo forte che va oltre le distanze, oltre ogni limite non dimenticarlo >
< Sono solo parole. Solo belle parole. Lasciami solo per favore >
< Ma Ash? >
< Per favore Misty >
Capì che doveva lasciarlo solo. Doveva concretizzare il tutto. Quella notte dopo tanto tempo la passò insonne. Come un flashback del passato. Il giorno seguente fu il giorno degli addii, dei ringraziamenti. Fu il giorno della rinascita, ma anche dell’addio alla sua vita passata.


Il momento era arrivato. C’erano proprio tutti a salutarla alla stazione. Tutti tranne uno. Lui.
< Oh Misty, promettimi che mi chiamerai ogni giorno. Come farò senza la mia migliore amica >
< Eva sarò qui per le vacanze invernali e poi una volta al mese Delia mi ospiterà per un fine settimana. >
< Si ma non sarà lo stesso> le due amiche si strinsero in un forte abbraccio.
< Delia grazie di tutto. Per tutto l’amore che mi hai dato, per avermi cresciuto come tua figlia >
< Misty per me sei stata una figlia. Sarà così strano adesso senza te > le lacrime le inumidirono il volto.
< Dai non piangere. Verrò a trovarvi il prima possibile >
< Misty dobbiamo andare >
< Ancora un attimo ti prego > lui doveva arrivare. Non poteva lasciarla andare via così. Senza un ultimo saluto.
< Dobbiamo proprio andare, non pensò che lui verrà >
Diede un ultimo abbraccio all’amica e alla donna che l’aveva cresciuta con tanto amore. Salì sul treno che l’avrebbe portata via, lontana dai ricordi, verso una nuova destinazione.
Il treno partì e con esso anche le sue speranze di rivederlo un’ultima volta. Quando stava per uscire dalla stazione lo vide. Era lui.
< Misty >
< Ash allora sei venuto > era costretta ad urlare, i rumori del treno erano assordanti.
< Misty io ti aspetterò. Ti aspetterò in eterno. Ti amo. Oltre ogni limite >
< Ogni oltre limite. A presto Ash >
Il treno ormai aveva preso velocità, il ragazzo era ora un puntino nero in lontananza. Si ripromise che lo avrebbe amato per tutta la vita e oltre.
Il ragazzo dal canto suo pensò che l’avrebbe aspettata. Anche tutta la vita. Perché era vero il loro sentimento aveva superato ostacoli maggiori.
Non ti innamori di una persona per caso, solo per la sua bellezza o per i suoi occhi. Ti innamori della persona che ti completa di più, di quella che ti fa stare bene.
Aspetterò il tuo sorriso che illumina i miei giorni.
Aspetterò il tuo abbraccio che da calore alle mie giornate.
Aspetterò le tue mani che percorrono con dolcezza il mio corpo.
Aspetterò le tue labbra che disseteranno le mie.
L’avrebbe aspettata perché il loro amore andava davvero oltre ogni limite.



NDR Siamo arrivati al termine della mia storia... spero di non aver deluso nessuno. e spero che a qualcuno sia piaciuta un po'. grazie per avermi seguita
  
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