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Autore: itsJay_95    01/02/2013    3 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA-
Dal testo:
“Sei l'unico che può sentirmi. Di conseguenza: l'unico che può aiutarmi” Justin spalancò gli occhi. L'unico che poteva sentirlo?
“Mi prenderanno per pazzo se mi vedono parlare con un cane”. Il cagnolino ridacchiò annuendo. Chi non gli avrebbe dato del pazzo?
“E poi? Una volta che ti avrò aiutato che succederà?” domanda più che lecita.
“Riposerò finalmente in pace.”
Justin si rattristò nuovamente. Ryan era morto e quella dentro al cucciolo era solo la sua anima. Sempre se non stava sognando. Era tutto molto discutibile.
Magari era ubriaco.
“Che devo fare?” sbuffò infine.
“Devi far innamorare di te Daphne.”
Che cosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Il nuovo terzo incomodo.

 

Afferrò la grande borsa di pelle beige e la mise a tracolla per dirigersi alla sua auto. Prima di andare da Justin doveva andare a scuola e ritirare gli ultimi moduli da spedire al college al quale era stata ammessa. Harvard l'attendeva! Era così felice di avercela fatta ad entrare in quell'università, la sognava sin da quando era piccola, non avrebbe rinunciato per niente al mondo a frequentarla, e pensare che mancavano soltanto cinque settimane al suo trasferimento la faceva andare su di giri. Era contentissima!
Salii in auto sorridendo tra sé e si avviò verso il suo umile liceo canadese.
Quando arrivò parcheggiò l'auto nel posteggio che di solito usava Ryan e si ritrovò a pensare a quell'ultimo bacio che si erano dati in quel luogo.
Sorrise. Ryan avrebbe voluto vederla sorridere, perché quel parcheggio per loro era un posto dove ci si sorrideva e basta.
Sospirò oltrepassando la soglia dell'edificio che per quattro anni era stata obbligata a frequentare e si avviò velocemente alla segreteria dove la preside e colleghe stavano chiacchierando animatamente.
Daphne tossì per farsi notare da qualcuno e vide la preside voltarsi e perdere subito il sorriso che fino a poco prima aveva.
Cosa l'aveva rattristata?
Fece spallucce e iniziò a parlare spiegando il motivo della sua visita.
La preside annuiva con veemenza e alla fine le consegno una cartellina con dentro i moduli da portare il giorno dell'inizio del semestre. Si congratulò con lei per i risultati ottenuti al test di ammissione e le fece qualche domanda sul cosa voleva frequentare e quali fossero i suoi obbiettivi. Daphne si rispose senza chiedere perché di tale interesse, insomma era la preside e certe cose doveva già saperle, o no?
E tu come stai?” le chiese infine la donna.
Daphne ci pensò un istante: come stava? Non lo sapeva con certezza. Era triste ma fisicamente stava bene... “
Bene, credo” rispose incerta.
La donna annuì per l'ennesima volta e le posò una mano sulla spalla “
Sai, quando mi hanno detto di Ryan mi sono sentita male anche io. Mi dispiace tanto per quello che è accaduto Daphne, vorrei soltanto dirti, come abbiamo detto ai Butler, che se vuoi sfogarti la psicologa della scuola è sempre disponibile e se ne hai bisogno può venire anche a casa tua...” la donna provò a sorriderle ma Daphne era arrabbiata. Non capiva il perché di tale sentimento ma era arrabbiata tantissimo.
Come osava immischiarsi? La preside poi! Come... cavolo.
Proprio lei. proprio lei che aveva minacciato più volte Ryan di farlo bocciare perché la sua media in chimica era bassissima.
Vedo già uno psicologo. Uno con una laurea vera, sa. Non come la tipa che si scopa gli alunni qui” ringhiò la ragazza. Era risaputo da tutti che la psicologa della scuola era una ninfomane, ma la preside diceva che se non si faceva cogliere con le mani nel sacco – o con un ragazzo tra le gambe – allora non poteva cacciarla. Daphne odiava quella donna. Più volte Ryan era stato obbligato ad andare ad una di quelle sedute obbligatorie e ogni volta la donna faceva delle avance al ragazzo.
Era arrivato al punto di dire che era omosessuale per allontanarla, ma non servì a molto.
Daphne non aspettò la risposta della donna, le diede le spalle e si allontanò di fretta cercando di non voltarsi.
Passò davanti all'armadietto di Ryan e si avvicinò a fissarlo.
Era pieno di scritte.
Frasi che altri ragazzi gli avevano dedicato. Alcuni avevano attaccato delle foto, altri dei bigliettini.
Con grande sforzo, Daphne li staccò dal metallo e li infilò nella sua tracolla.
C'era anche un peluche a forma di rana: l'animale preferito del ragazzo.
Sospirò e si allontanò prima che i ricordi potessero invaderle la mente e renderla più triste di quando già non era.
Camminò velocemente nel corridoio vuoto e inevitabile fu il flashback che quasi la fece0 cadere, tanto sembrava vero.
Si ricordò di quando rimase a scuola in punizione e ormai era giunta l'ora di andarsene a casa. Ricordò di essere nello stesso punto nel quale, qualche mese prima, Ryan le saltò sulla schiena facendola quasi cadere.
Che ci fai qui?” aveva urlato lei dopo essersi ripresa dalla spavento.
Ryan la fissò negli occhi mentre sfoggiava il sorriso più bello che Daphne avesse mai visto “
Sono venuto a prendere la mia ragazza!” rispose come se fosse un'ovvietà.
Ti ricordi che devo andare in clinica ad aiutare i miei? Mia madre sarà fuori con l'auto...” proseguì lei triste. Voleva passare del tempo con Ryan, ma la punizione glielo impedì quel giorno. Ryan si tirò una mano in fronte, se l'era dimenticato.
Va beh, ti accompagno da quella bomba sexy di mia suocera” rispose intrecciando le sue dita con quelle della ragazza. Daphne sorrise mentre camminavano nel corridoio e facevano dondolare la mano, come se fossero bambini, e discutevano dell'orribile imitazione di Duffy Duck fatta dal ragazzo quel giorno a pranzo.
Ridacchiò, sia quel giorno, sia adesso mentre da sola, usciva dalla scuola verso la sua auto.
Daphne?” si sentì chiamare da quella voce così... sexy!
Si voltò e fu sorpresa di vedere Matteo in carne ossa davanti a lei.
Che cosa ci faceva lì, lui?
Matteo?” era, wow, dal vivo era cento volte meglio.
Il ragazzo le si avvicinò allargando un sorriso sul suo volto mentre si chinava ad abbracciarla.
Wow sei così sexy!” commentò lui al suo orecchio. Inaspettatamente, Daphne, si ritrovò ad arrossire come non le capitava da tempo. Sorrise imbarazzata mentre scioglieva l'abbraccio con il ragazzo e indietreggiò per fissarlo.
Che ci fai qui?” chiese lei cercando di non pensare al fatto che lui se la stava divorando con lo sguardo. Il ragazzo le sorrise, ma per motivi sconosciuti, Daphne si sentì in pericolo. Quel sorriso era troppo sinistro per i suoi gusti.
In realtà speravo di vederti, sai ieri mi avevi detto che dovevi ritirare dei moduli al liceo e ho sperato di vederti!” disse e a Daphne sembrò sincero. Fece spallucce sorridendo appena.
Stavo per andare da un amico... non ho molto tempo da dedicarti... per quanto resterai in città?” chiese cortesemente. In realtà sperava che Matteo rimanesse solo quel giorno in città a se ne andasse addirittura la sera stessa, le metteva paura dal vivo. Sapeva che era un bravo ragazzo ma i suoi occhi la fissavano in un modo ambiguo da farla spaventare.
Tutta la settimana, possiamo vederci domani, se non hai da fare!” disse con tanto entusiasmo che la fece ridacchiare.
Devo vedere cosa vuole fare Justin. Magari possiamo andare tutti in piscina!” propose lei.
Avrei preferito qualcosa di più riservato Daphne” in quel momento la ragazza si sentì cadere. Il modo in cui pronunciava il suo nome la faceva impazzire, letteralmente.
Ah, beh magari il pomeriggio andiamo in piscina e la sera mangiamo una pizza da me!” continuò. L'idea di rimanere da sola con lui non la entusiasmava molto, ma non doveva farglielo notare, non avrebbe mai voluto che lui potesse rimanerci male.
Matteo annuì e si misero d'accordo per vedersi il giorno dopo alla piscina comunale.

 

Domani andiamo in piscina” disse a Justin mentre impastava i biscotti.
Ma ci siamo andati due giorni fa...” borbottò lui.
Chi se ne frega?” continuò lei afferrando una goccia di cioccolato e lanciandogliela addosso subito dopo.
Justin alzò le sopracciglia e la fissò storto. “
Ah, la metti così, eh?” iniziò a riempirsi la mano con della Nutella e le si avvicinò pericolosamente.
Non ne hai il coraggio” rise Daphne liberandosi le dita dall'impasto.
Scopiamo?” rise Justin. Poi subito dopo sbiancò “Volevo dire scommettiamo! Scommettiamo!” disse notando l'espressione divertita di Daphne.
Daphne scosse il capo e afferrò una manciata di farina, senza esitazioni lanciò il contenuto del suo pugno sulla faccia di Bieber. Che ovviamente rimase a bocca aperta, lasciando che anch'essa si riempisse di farina bianca.
Adesso. Sei. Morta.” scandì bene lui mentre Daphne era piegata su se stessa ridendo senza trattenersi.
Le si avvicinò e le posò la mano sporca di Nutella sulla piccola scollatura della maglia della ragazza. Fu in quel momento che Daphne smise di ridere.
Si alzò in piedi e lo fissò torva.
Poi si girò verso il lavabo e riempì un bicchiere d'acqua e fece per berlo, ma poco prima di appoggiarlo alle labbra, lo rovesciò in testa a Justin, che ancora una volta rimase a bocca aperta... beh almeno ebbe l'opportunità di sciacquarsi la farina che aveva in bocca. Daphne gli fece un occhiolino e disse “
Non ringraziarmi” mentre si voltava a posare il bicchiere nel lavabo.
Sono a casa!” si sentì urlare dall'ingresso di casa. Justin iniziò a tossire: se sua madre avesse visto tutto quel casino sarebbe impazzita. Come minimo.
Mi hai sentito Justin? Justin...?” Pattie entrò in cucina e rimase immobile dinnanzi a tale orrore. La sua cucina era un disastro. E non solo per la lotta di farina, acqua e Nutella.
Buona sera signora Mallette!” la salutò Daphne mentre cercava di coprire la macchia di nutella dal petto. Ma finì col macchiare la maglia e rinunciò all'apparire pulita.
Daphne?” chiese titubante. Pattie conosceva gli Hays da prima che Justin nascesse, ed erano parecchi anni che non vedeva la figlia di Mara Hays. L'ultima volta che l'aveva vista fu alla scuola elementare... ma i suoi ricordi della bambina combaciavano perfettamente con la giovane donna che le stava di fronte. Daphne aveva lo stesso viso allegro e vispo che aveva da bambina.
Oh, quanto tempo cara! Come stai?” chiese una volta essersi ripresa dai ricordi.
Sporca, ma tutto normale!” ridacchiò Daphne. Pattie ridacchiò mentre annuiva e fissò in modo truce Justin che dietro Daphne cercava di darsi una ripulita.
Vieni a farti una doccia cara, ora Justin sistema tutto o lo uccido. Vero caro?” sorrise la donna. Daphne ridacchiò avvicinandosi alla donna, Justin rimase immobile e deglutì a fatica. Non gli piaceva il tono che la madre aveva appena utilizzato.
 

Che uomo di casa!” esclamò Daphne entrando in cucina dopo la doccia.
Indossava una vecchia maglia di Pattie e un paio di pantaloni di una vecchia tuta di Justin.
Mentre Justin stava lavando tutto il casino che insieme avevano fatto. “Ho messo i biscotti in forno” disse chiudendo il getto d'acqua calda del lavabo.
Quanto tempo fa?” Daphne annusò l'aria, effettivamente c'era proprio un buon profumo.
Doveva congratularsi con Justin?
Dici minuti. Altri cinque e direi che sono pronti” continuò sicuro della cazzata che stava dicendo. “Devono cuocere almeno mezz'ora, Justin
Lui alzò le spalle indifferente. “Volevo dire altri venti minuti. Tu non ti sbagli mai?
No” disse convinta afferrando una scatola di gocce di cioccolato e iniziando a mangiarle.
Offrì la scatola a Justin e lui ne estrasse una manciata piena di gocce che iniziò a mangiare.
Oggi ho visto Matteo” borbottò lei.
Matteo?” Justin non aveva sentito molto parlare di lui, sapeva solo che, purtroppo, esisteva e gli avrebbe portato guai, se lo sentiva.
Un amico. Molto carino. Domani te lo faccio conoscere.
Per questo vuoi andare in piscina?” disse serrando le labbra riducendole ad una riga sottile. Era geloso? Forse un po' alla fine aveva promesso a Ryan di proteggerla e di farla innamorare di sé. Ryan aveva anche il tempo contato e non voleva che l'amico se ne andasse senza la certezza che la sua Daphne fosse al sicuro con l'amico.
Daphne annuì e Justin sentii la rabbia crescere in sé. Dovette tirare un pugno contro la parete per evitare di urlare o fare scenate.
La ragazza sobbalzò per il gesto mentre lui incominciò ad imprecare a bassa voce.
Tutto apposto?” chiese timidamente.
Si” sbottò lui massaggiandosi la mano con le nocche arrossate.
Ti riaccompagno a casa. Domani andiamo in piscina per le dieci, va bene?” cercò di mantenere un tono di voce calmo e pacato mentre Ryan ringhiava appena. Probabilmente anche a lui dava fastidio il nuovo terzo incomodo: Matteo.






 


––––––––––––

ECCOMI ECCOMI ECCOMI!
Scusate il ritardo ma ho le mie motivazioni!
Uno: ero poco ispirata, e le cose senza ispirazione non le faccio perché già con l'ispirazione fanno cagare, pensate se le facessi senza.
Farebbero cagare il quadruplo!
Due: C'è stato il mio compleanno martedì, HO FATTO DICIOTTO ANNI FUCK YEAH, e ho avuo tutta la settimana piena.
Martedì ho fatto il tattto e sto organizzando la festa per i 18 quindi ho poco tempo per stare al pc.
Tre: ogni volta che dicevo di avere l'ispirazione non avevo modo di buttare giù delle bozze e quindi mi dimenticavo tutto.
Sorry.
Poi.
Vi ringrazio infinitamente per le recensioni che sono di nuovo aumentate
Siete fantastiche.
In più devo dirvi una cosa importante.
Una mia amica sta seguendo questa FF e se ne è innamorata
(?), come ha fatto non si sa, visto che fa pena, ma ok. Non critico i gusti altrui LOL

#notarelacoerenzainesistente

E lei vuole essere il cane. Ovvero Ryan.
Quindi il cane ha dentro anche l'anima di Michela oltre a quella di Ryan.
Contenta, Mich?
E che altro?
Ringrazio infinitamente tutte quelle che hanno messo la storia tra le preferite/ seguite/ ricordate.
Siete
hsdfkjghfkdgjkd
E ora me ne vado :3
Spero questa cacca vi piaccia!
Come sempre: mi lasciate una recensione? Peeeer favore!

Manu x


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