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Autore: hayley_core    22/08/2007    3 recensioni
questa è una ff sui 69 eyes. Pochi li conoscono e quindi non mi aspetto commenti da nessuno perchè so che la storia non riscuoterà molto successo.. qua sono tutti in balia dei tokio hotel.. però la posto lo stesso..tanto per fare una prova ^^. tornando alla ff è incentrata principalmente su hayley (groupie-protagonista) e timo-timo (rythm guitar dei 69 eyes). lei è da sempre "innamorata" di lui, finalmente riesce ad incontrarlo ma qualcosa non va come previsto..ben presto hayley si accorge di nuovi senitmenti, sentimenti che non può ignorare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CHAPTER 3

terzo capitolo ^^ spero che qualcuno lo legga lo stesso anche se non conosce i 69 eyes. grazie a chi mi ha scritto dei commenti sono stata davvero felice :) scrivete pure dei commenti anche solo per dire che la storia fa schifo!! no problem :D
THANK YOU VERY MUCH!!!

La stanza di Timo-Timo era grande e spaziosa. Non potevo credere ai miei occhi perché era davvero una cosa strabiliante: appena si entrava si veniva accolti in un salotto con divano e poltrona, tavolino e tv tutto arredato con grande gusto e raffinatezza, in bianco e oro. Dopo il salotto c’era un’altra stanza: la camera da letto con bagno accanto, assolutamente magnifico.
Timo mi fece accomodare in salotto.
- Prego,siediti, fai come a casa tua-
- Grazie. Ma è tutta per te questa stanza? Non la dividi con qualcun altro del gruppo?-
- No,avevano molto spazio nell’albergo e poche prenotazioni,così ci hanno lasciato una stanza per uno.- disse sorridendo - Vado a prendere un po’ di cerotti e disinfettante.-
- Non dimenticarti ago e filo per cucire!- gli ricordai.
- Ah giusto! Torno subito.- disse.
Mentre era via io mi guardai intorno. C’erano vestiti un po’ sparsi qua e là, in effetti non era molto ordinato il ragazzo…ma d'altronde non lo ero neanche io e non potevo di certo criticare gli altri. Poi notai una chitarra acustica appoggiata al muro in un angolo…fantastica…ero tentata di prenderla e cominciare a suonare qualcosa ma in quel momento arrivò Timo.
- Eccomi qua! - aveva in mano del disinfettante, alcune garze, dei batuffoli di cotone e dei cerotti. Poi tirò fuori dalla tasca del filo nero e un ago appuntito, me li porse e fece per andare a sedersi sulla poltrona.
- Bene, spogliati.- gli dissi mentre infilavo il filo nell’ago.
- Come, prego?- disse d’un fiato e tutti i disinfettanti e i cerotti gli caddero dalle mani. Io, ripensando che la frase, per come mi era uscita poteva sembrare alquanto ambigua, mi affrettai a precisare.
- Togliti la camicia, sennò come faccio a cucirtela??-
- Ah…si…certo. Certo…giusto…- disse balbettando. Iniziò a sbottonarsi la camicia e io non potevo fare a meno di guardarlo a bocca aperta, incantata come una deficiente. Ci provavo, ma non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ero così rapita da lui, come lo ero stata da quelle rose rosse nel vaso della hall. Non lo so, era un difetto o un pregio ma ero affascinata dalle cose belle, particolari, oscure, diverse. E lui era diverso…
Finito di sbottonarsi la camicia, se la levò e me la porse restando a petto nudo. Io la presi dalle sue mani, erano fredde, e così pallide…mi incantai di nuovo.
- Ahi…- fece Timo. Mi destai dai miei pensieri.
- Cosa c’è?- gli dissi.
- Brucia un po’.- senza neanche che me ne accorgessi Timo si era seduto sulla poltrona e aveva iniziato a curarsi il taglio.
- Oh, aspetta, fammi vedere.- mi avvicinai a lui e gli guardai la ferita. Presi un batuffolo di cotone e lo imbevei di disinfettante. Lo passai delicatamente sulla ferita.
- Ecco fatto, ora mettiamoci un cerotto e poi sei a posto!- aprii un cerotto e glielo posai piano piano sul taglio.- Come nuovo!- gli sorrisi.
- Già fatto? Bravissima, non ho sentito niente.- mi disse e io gli sorrisi ancora di più.
- E ora pensiamo alla camicia.- tornai a sedere sul divano e mi misi all’opera. Timo si sedette vicino a me.
- Sai che hai delle mani davvero molto belle?- mi disse osservandomi le mani.
- Grazie.- risposi io.
- Le tue dita sono lunghe e affusolate, riusciresti bene a suonare la chitarra.-
- La suono.-
- Davvero?-
- Si, ma non sono brava come te.-
- Che stupidaggine, basta esercitarsi!-
- Puoi suonarmi qualcosa?-
- Certo.- si alzò e andò a prendere la chitarra appoggiata all’angolo che avevo notato prima.- Cosa vuoi sentire?- mi chiese mentre si sedeva di nuovo accanto a me.
- Uhm…io ho un’assoluta passione per Wasting The Dawn o The Chair, a te quale piace di più tra queste due?- chiesi.
- Facciamo Wasting The Dawn? Io l’adoro.-
- Perfetto.- risposi entusiasta.
Timo attaccò con il primo accordo e iniziò a cantare. Suonava divinamente; le sue dita scorrevano tra le corde come l’acqua lasciata libera in un ruscello.
- Ecco, ho finito.- gli dissi alzando davanti a me e lui la camicia - come ti pare?- Timo smise di suonare e appoggiò per terra la chitarra guardando la camicia.
- Ma…è perfetta! È meglio di prima!-
- Eheh…non esagerare…-
- No, veramente, fatta così, con la cucitura che si intravede mi pare ancora più bella di prima!-
- Bè, grazie allora!- dissi arrossendo un pochino.
- Ma grazie a te! Fantastica…-
- Grazie.- gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso. Oh, aveva un sorriso così dolce! Però si era fatto tardi e io dovevo tornare a casa.- Io ora vado, dovrei tornare a casa.-
- Di già? Vuoi che ti accompagno?-
- No, grazie prendo un taxi.-
- Sei sicura? Guarda che a quest’ora può essere pericoloso specialmente se sei da sola.-
- No, tranquillo ho già preso un taxi la sera tardi, so badare a me stessa, non ti preoccupare.-
- Da sola?-
- Da sola. Non c’è problema. Buonanotte!-
- Posso solo chiederti…dove abiti è lontano da qui?-
- No, non tanto. Sono ospite a casa di April, i suoi sono in vacanza perciò in teoria potremmo tornare a casa a qualsiasi ora. Ma preferisco non esagerare.-
- E se invece restassi a dormire qui?- buttò lì Timo.
- Non credo, poi April si preoccupa…-
- Va bene. Allora buonanotte.-
- Buonanotte.- lui mi baciò sulla guancia.
Ero appena uscita dalla porta e non l’avevo neanche richiusa che Timo mi chiamò.
- Hayley! Mi daresti il tuo numero di telefono che magari in questi giorni prima dei concerti ci sentiamo?-
- Certo!- eeeeeevvaiiii!! Ci scambiammo i numeri poi ci salutammo.
Ero giù in strada, fuori dall’albergo, tirai fuori il portafoglio ma…
- Merda! Merda, merda, merda!!- gridai.
- Hey…che succede?- sentii una voce vagamente familiare…bassa…profonda…soffusa…alzai lo sguardo e vidi…
- Jyrki69!-
- Wow! Ma allora è vero che sono famoso…- mi rispose Jyrki.
- D- direi di si…- risposi io sconvolta.
- Bè? Che ti è successo?- mi chiese credo riferito ai numerosi “merda!” che avevo tirato.
- I- io dovevo prendere un taxi per tornare a casa…ma non ho abbastanza soldi…- dissi triste.
- Guarda, se vuoi io sto qui in questo albergo - disse indicando il Sevenfold - se vuoi passare la notte con me...- mamma mia, era uno che non perdeva tempo…
- No, non so…- ero veramente molto indecisa, sapevo che avrei dovuto tornare a casa di April, ma d’altra parte quando mi ricapitava un’occasione del genere? Così optai per l’opzione che era più ovvia (almeno per me…).
- D’accordo allora, se non ti da fastidio.- dissi sorridente.
- Fastidio? Più che felice di aiutare una ragazza in difficoltà!- rispose con aria ebete. Doveva essere un po’ ubriaco.
- Si…- su questo non ero molto sicura ma intanto lo stavo seguendo su per le scale che conducevano alla sua camera. E mentre io pensavo ai suoi secondi fini entrammo nella stanza che era grande, anzi enorme, come quella di Timo-Timo e arredata più o meno nello stesso modo.
- Waaahh… non so tu ma io sono veramente stanco!- mi disse Jyrki e si buttò sul letto ancora vestito. Io buttai la mia borsa e il mio cappotto in un angolo e mi sdraiai accanto a lui. Si girò con il viso verso di me e mi guardò.
- Carino il fiocchetto che hai tra i capelli.- sul lato sinistro della testa avevo messo un fiocchetto nero con dei minuscoli teschietti bianchi che lo decoravano, lo avevo comprato insieme ad April e anch’io lo trovavo semplicemente adorabile!
- Grazie, secondo me starebbe bene anche a te.- dissi scherzando.
- Dici?- delicatamente mi passò una mano tra i capelli e piano mi tolse il fiocchetto e se lo attaccò in testa - ebbene? Sono affascinante?-
- Seee...magnifico- risposi ridendo. Lui si alzò e andò a guardarsi davanti allo specchio.
- Uhm…si hai ragione, sono proprio bello.- disse ammirandosi.
- Eh, te l’avevo detto.- si ributtò sul letto. Mi accarezzò i capelli con la mano. Si girò. Ora era praticamente sopra di me. Si avvicinò al mio viso e poi…mi baciò. Sapeva proprio di alcol e di…canna, era senza dubbio ubriaco e forse anche fatto. Bè se quando era ubriaco era così dolce, la cosa non era poi tanto male, infatti mi stava abbracciando con dolcezza mentre mi baciava. Scese sul collo continuando a baciarmi teneramente e poi ci spogliammo.
- Jyrki, va bene tutto ma…potresti toglierti quel coso dai capelli? Mi fai troppo ridere!- dissi alludendo al fiocchetto che ancora dominava la chioma di Jyrki.
- Certo. Per le principesse gotiche questo e altro.- come si poteva non adorarlo quando diceva cose del genere?? Dopo che si fu tolto il fiocchetto ci baciammo ancora finché successe…quello che doveva succedere…
  
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