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Autore: pizia    23/08/2007    0 recensioni
Un nuovo nemico minaccia chi di più caro al mondo ha Buffy e pur di salvarlo la Cacciatrice è disposta a tutto.
Ci sono un po' tutti i personaggi principali di della quarta/quinta stagione di BTVS e della seconda di ATS.
AVVISO: se per qualche misterioso motivo amavate il personaggio di Riley Finn, non inizate nemmeno a leggere, mentre se siete fan della coppia Buffy/Spike forse non è questa la miglior storia per voi... io sono inguaribilmente innamorata di Buffy e Angel...
Come rating ho messo Giallo per scrupolo, ma un Verde sarebbe in realtà andato bene credo...
Non mi resta che augurarvi buona lettura.
E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni,
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

 

Sunnydale.

Era passato un mese da quel  loro primo, accidentale, bacio, e la natura dei loro rapporti era profondamente cambiata.
Ormai Buffy e Riley stavano insieme a tutti gli effetti e la Cacciatrice aveva riscoperto la serenità e l’equilibrio accanto a lui.
Riley era così diverso da Angel...
... Riley era solare, Angel era la notte...
... Riley non stava zitto un attimo, Angel non diceva mai più di tra parole di fila...
... Riley era istintivo, Angel rifletteva sempre prima di agire...
...i suoi amici si fidavano di Riley come non si erano mai fidati di Angel... persino Xander lo aveva accettato di buon grado...
E soprattutto Riley era vicino, mentre Angel era lontano...molto più lontano della distanza che separava Sunnydale da Los Angeles.
Non era stato facile per Riley distruggere, mattone dopo mattone, la muraglia che Buffy aveva eretto a difesa del suo cuore, ma lui non aveva mai mollato e alla fine aveva abbattuto ogni sua resistenza.
Neanche per Buffy era stato semplice fidarsi completamente di lui, consegnare un’altra volta le chiavi del suo cuore nelle mani di un uomo...di un uomo diverso da Angel... Ma ora era tutto alle spalle: ora nella sua mente e nel suo cuore c’era spazio solo per Riley, e questo non la spaventava perché sapeva che il ragazzo non l’avrebbe mai fatta soffrire...neanche senza volerlo...neanche per il suo bene...
L’unico momento veramente complicato della loro giovane storia era venuto quando avevano scoperto le loro reciproche attività notturne: si erano incontrati una sera, nel parco del campus, mentre entrambi davano la caccia a Spike o, come lo chiamava Riley, all’Ostile 17. Si erano guardati in faccia, gli occhi spalancati e la bocca aperta per la sorpresa, completamente dimentichi della loro comune preda che così, ancora una volta, era riuscita a fuggire e a mettersi in salvo in qualche cripta. Non erano riusciti a dirsi neanche una parola in quella circostanza, e il loro silenzio era proseguito anche nei giorni successivi. Poi, con l’aiuto di Giles, si erano chiariti e si erano accettati. Buffy aveva anche provato ad entrare a far parte dell’Iniziativa, ma l’opposizione della Walsh era stata categorica, e così era stato Riley ad aggregarsi alla Scooby Gang, pur mantenendo il suo ruolo nell’esercito. Avevano iniziato così la loro collaborazione e per i vampiri e i demoni di Sunnydale i tempi si erano fatti ancora più duri che in precedenza.
E di pari passo con la loro collaborazione, era cresciuta e si era rinsaldata la loro relazione amorosa, tanto che Buffy ne era ormai completamente coinvolta: Riley la amava ed era riuscito a cancellare dal suo cuore il dolore per l’abbandono di Angel. Certo, non era riuscito a cancellare Angel dalla sua vita, ma Buffy non voleva che questo accadesse: Angel era stato una parte molto importante della sua esistenza, l’aveva aiutata a crescere e le aveva insegnato ad amare, a soffrire, a cadere in piedi e a rialzarsi...e tutto questo l’aveva resa più forte, la più forte Cacciatrice mai esistita, ma anche una semplice donna che affronta la vita di petto senza lasciarsi annientare. Buffy non voleva dimenticare Angel, soprattutto non ora che, grazie a Riley, ripensare a lui non le faceva più sanguinare il cuore. Angel sarebbe rimasto nell’anima di Buffy finché non fosse morta (di questo la Cacciatrice era assolutamente certa), ma questo ormai non era più un problema.
Riley, dal canto suo, aveva fatto inizialmente una grande fatica ad accettare l’inequivocabile dato di fatto che una parte di Buffy sarebbe sempre appartenuta al suo rivale, ma col tempo aveva capito che mettersi a gareggiare con lui o cercare di screditarlo agli occhi del mondo non sarebbe servito a guadagnare punti nel cuore di Buffy e quindi aveva deciso di fare buon viso a cattivo gioco.
E aveva avuto ragione: ora Buffy era la SUA ragazza e la loro storia procedeva a gonfie vele, pienamente soddisfacente sotto ogni punto di vista.
Ma i loro rapporti non erano gli unici ad essere cambiati nel corso dell’ultimo mese: anche per Xander c’erano stati notevoli cambiamenti. La sua relazione con Anya era andata via via spegnendosi di pari passo con lo scemare della passione e il subentrare della noia. I due si erano lasciati di comune accordo e questo aveva permesso loro di rimanere in buoni rapporti, meravigliando persino il signor Giles per la maturità che dimostrarono in quell’occasione.
Tutto questo, tuttavia, non impedì a Xander di sentirsi perso e solo (in fondo si era piacevolmente abituato alla strampalata presenza dell’ex-demone al suo fianco), e la felicità delle sue amiche, pur rendendolo felice per loro, non faceva altro che acuire il suo senso di disagio (arrivò persino a comprendere il dolore di Buffy per la separazione da Angel, mentre fino a quel momento si era chiesto perché la ragazza piangesse invece che far festa per la partenza del vampiro).
Ma la svolta era giunta anche per lui, e nella maniera più inaspettata. La svolta aveva un volto noto, il volto di una ragazza che Xander credeva uscita per sempre dalla sua vita: la svolta della sua vita aveva avuto il volto e il nome di Cordelia Chase.
Era successo tutto molto in fretta, poche settimane prima, quando la ragazza era tornata a Sunnydale per parlare con Buffy (di Angel, probabilmente...); era successo tutto talmente in fretta che né Xander né Cordelia avevano completamente capito quello che stava accadendo loro: qualche schermaglia verbale conclusasi, proprio come ai tempi del liceo, con un bacio appassionato, i corpi stretti l’uno nell’abbraccio dell’altro. Ma non per questo i due ragazzi non si erano resi conto che quella era la svolta che le loro vite attendevano. Tempo ancora qualche settimana, in modo da dare a Cordelia il tempo di sistemare i suoi affari a Los Angeles, e la ragazza sarebbe tornata, definitivamente, a Sunnydale per vivere con Xander. Era semplicemente assurdo, lo sapevano benissimo entrambi, ma era quello che volevano e non avevano dubbi in proposito.
In mezzo a tanti sconvolgimenti (persino Giles aveva una nuova compagna che, forse, sarebbe riuscita a colmare il vuoto lasciato dalla morte di Jenny), l’unica coppia che pareva inossidabile erano Willow e Oz che, superato l’ostacolo Varuca, si erano ritrovati più uniti che mai.

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Los Angeles.

Questa volta tocca a me fare qualcosa per lui” pensava Angel, guardando Doyle e notando il dolore nascosto negli occhi del mezzo demone.
Angel aveva sempre intuito i sentimenti che l’amico provava nei confronti di Cordelia, e pochi meglio di lui avrebbero potuto comprendere il suo stato d’animo: non era facile vedere la donna amata fra le braccia di un altro; non era facile essere consapevole che un altro l’avrebbe fatta felice come a lui non era stato concesso...e soprattutto non era facile abituarsi ad idee del genere da un giorno all’altro. Ed era stato proprio da un giorno all’altro che Cordelia li aveva informati che avrebbe lasciato Los Angeles e la Angel Investigation per tornare a Sunnydale...per tornare da Xander Harris!!!
Angel aveva persino provato a parlare, con molta discrezione, a Cordelia per farla ragionare, badando di non lasciar trapelare nulla di ciò che sapeva, ma era stato tutto inutile, e alla fine il vampiro aveva dovuto riconoscere che la determinazione della ragazza era autentica ed incrollabile (oltre che folle!!!). Non si trattava di un capriccio passeggero e quindi alla fine si era ritrovato ad augurare con sincerità ogni felicità ai due...salvo poi sentirsi terribilmente in colpa nei confronti di Doyle che, in un certo senso, aveva tradito.
E’ dispiaciuto persino a me che ho sempre considerato Cordelia il mio flagello (altro che la maledizione degli zingari!!!), figuriamoci quanto possa far male a lui che ne è innamorato. Ma cosa posso dirgli per farlo star meglio: so per esperienza che non esistono parole adatte a lenire certi dolori, ma...”.
“Ci serve qualcun altro” affermò Doyle, strappando Angel dai suoi pensieri.
“Scusa?” chiese il vampiro che non era per niente sicuro che le suo orecchie avessero capito bene.
“Cordelia è andata via e quindi ci vuole qualcuno che la sostituisca: per quanto la sua efficienza non rasentasse esattamente il 100%, aveva ragione ad affermare che ti servisse una segretaria. Non ti preoccupare, me ne occupo io e solo quando sarò convinto di aver trovato la persona giusta la metterò al corrente di...tutto ciò che deve sapere...”.
Quella di Doyle non era una proposta, né tanto meno una richiesta di consenso; era un dato di fatto, una decisione presa, e anche se Angel non fosse stato d’accordo ci sarebbe stato poco da fare. “E poi non posso certo andarci io a pagare le bollette...non alle due di notte...” pensò Angel, accettando tacitamente la decisione dell’amico. E poi gettarsi a capofitto nel lavoro era senza dubbio uno dei migliori modi per non pensare a tutto il resto, e anche questo il vampiro lo sapeva benissimo.

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Dopo un mese di convivenza, Xander propose a Cordelia di diventare la signora Harris, e la ragazza, convinta e sicura come non mai, aveva accettato.
La cerimonia ebbe luogo la sera del 14 febbraio, per dare modo anche ad Angel di prendervi parte. Cordelia a proposito era stata categorica (il vampiro doveva esserci) e Xander aveva accettato di buon grado: in fondo, in un certo senso, questa volta aveva vinto lui...Cordelia aveva preferito lui ad Angel...questa volta era stato lui a portare via una donna al bel vampiro...e questo aveva rimarginato la ferita all’orgoglio che lo aveva portato ad odiare Angel per tanto tempo.
Angel e Doyle avevano cercato in tutti i modi di trovare una scusa per evitarsi quella tortura, ma era stato tutto inutile (quello era un periodo insolitamente tranquillo a Los Angeles), anche per le insistenze sempre più pressanti della futura sposa, e quindi la sera prima del matrimonio si erano armati di tutta la loro pazienza e di tutto il loro self-control ed erano partiti per la Bocca dell’Inferno.

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Era la prima volta che rivedeva Buffy dopo quel suo giorno da essere umano, due mesi prima, ed era la prima volta che la vedeva insieme a Riley Finn.
Credeva di essere pronto per quell’incontro. Ma non lo era affatto.
Credeva di essere pronto a recitare la parte del vecchio amore contento per la nuova felicità della sua ex-compagna, ma il suo copione era crollato come un castello di carte al minimo soffio di vento, e persino più velocemente.
Credeva che sarebbe riuscito a dominare il suo dolore, ma vederla sorridere, scherzare e guardare con occhi sognanti un altro uomo gli straziava il cuore in maniera più devastante di quanto avrebbe potuto fare un paletto di legno.
Era sul punto di fuggire, di congratularsi con gli sposi e di andarsene frettolosamente e in silenzio a scaricare la sua angoscia su qualche demone particolarmente sfortunato.
Non lo fece per due soli motivi.
Il primo era che non voleva dare alcuna soddisfazione a quel bell’imbusto: lo stava squadrando con l’aria del vincitore sin da quando era arrivato ed andarsene avrebbe significato dargliela definitivamente vinta, significava ammettere la sua sconfitta.
Il secondo motivo che lo trattenne al ricevimento nuziale fu Willow: Oz era rimasto bloccato a New York con la sua band per uno sciopero aereo, e quindi la giovane strega era rimasta da sola...e lo aveva letteralmente sequestrato. Stavano ballando insieme da tutta la sera, mentre Doyle si distraeva con Anya (affinità demoniaca...), ed Angel, alla fine, aveva dovuto ammettere che, viste le premesse, la serata stava andando meno peggio di quanto temesse.
“Non sapevo che fossi una ballerina provetta!” disse, sorridendo, rivolto alla sua dama.
“Beh, sono tante le cose che tu, come tanta altra gente, non sai di me. Io sono sempre e solo stata Willow, la rossa secchiona che ha per amiche le ragazze più carine ed ammirate della scuola... il brutto anatroccolo...” disse Willow, con appena un velo di malinconia nella voce.
“Lo sai benissimo che questo non è vero...” cercò di dire Angel.
“Ah, già! Tu una volta ti sei persino chiesto se non avessi sbagliato ragazza corteggiando Buffy invece che me...”. Willow si interruppe bruscamente, rendendosi conto della gaffe commessa: Angel in fondo aveva solo voluto farle un complimento e rinfacciargli le parole che il suo demone aveva pronunciato tenendola in ostaggio era stato un colpo basso. E Angel aveva visibilmente accusato il colpo. “Scusami Angel” tentò di rimediare. “Sono veramente una scema, non volevo ricordarti di lui...”.
Angel la interruppe dolcemente, sorridendo in maniera triste: “Non ti preoccupare Willow, va tutto bene. E poi non ho certo bisogno di te, o di chiunque altro per ricordarmi di Angelus... lui è in me... lui sono io e non posso dimenticarmene”.
“No, non è vero: tu sei tu, sei Angel... Lui è Angelus ed è diverso da te... Io non ballerei mai con Angelus!!!” gli disse la ragazza con convinzione, interrompendo per un attimo la loro danza.
Il sorriso di Angel si fece ancora più struggente: “Questo è quello che mi dico da cent’anni a questa parte per tirare avanti, ma non è la realtà. La verità e che, mi piaccia o no, io sono lui e lui è me... se così non fosse non avrei mai avuto bisogno di allontanarmi da Buffy...”.
“Eccomi qui! Come si dice? Parli del diavolo e spuntano le corna!”. Buffy si era avvicinata a loro e, per la prima volta nella serata, gli aveva rivolto la parola. “Will è tutta la sera che balli con Angel: comincio a pensare che dato che il gatto è a New York, la topolina balla a Sunnydale...”.
Era chiaro che quella di Buffy era stata una battuta (anche se di dubbio gusto), ma alla strega diede parecchio fastidio.
“Per quel che mi riguarda, l’unico topo che conosco è la povera Amy, e non credo che in questo momento stia ballando” rispose con tono seccato, quindi rivolta ad Angel: “Scusami, vado a prendere qualcosa da bere. Ci vediamo più tardi” e si allontanò verso il buffet, lasciando Buffy ed Angel da soli.
“Ma io stavo solo scherzando…” tentò di giustificarsi la Cacciatrice, che proprio non si era aspettata una simile reazione da parte della sua amica.
“Beh, devi ammettere che come scherzo è stato un po’ pesante...” la rimproverò distrattamente Angel.
“Domani, quando le sarà passata, le chiederò scusa. Intanto concedi un ballo anche a me o sei sua proprietà privata per tutta la sera?”. Il tono di Buffy era ancora scherzoso, ma, se anche poteva ingannare gli altri, la Cacciatrice non poteva nascondere a se stessa che il vedere la sua migliore amica per tutta la sera fra le braccia del suo ex le aveva in fondo dato fastidio.
“Io non credo che sia il caso, Buffy” si costrinse a rifiutare Angel, senza tuttavia avere il coraggio di guardare la ragazza direttamente negli occhi.
“Certo che è il caso, invece! Riley sta ballando con la sposa, mentre Xander balla con Anya: se lo sposo balla con la sua ex e nessuno ha nulla da ridire, vuol dire che possiamo tranquillamente farlo anche noi” e così dicendo aveva afferrato una mano di Angel e aveva messo l’altro braccio intorno al suo collo. Avevano così cominciato a ballare, e per quanto Angel tentasse di rimanere distaccato, l’avere Buffy fra le sue braccia riaccendeva in lui sentimenti soffocati ma mai morti.
Riley osservò quella scena, ma decise che, per quella volta, avrebbe fatto finta di nulla.
Al momento del lancio del bouquet fu Buffy che si ritrovò con il delicato mazzo di roselline bianche e profumate in mano, e tutti i presenti si congratularono con lei e Riley per le loro imminenti nozze… Solo Cordelia, notando lo sguardo di Angel non disse nulla, limitandosi a ballare col vampiro un paio di balli.

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Ma le sorprese a Sunnydale non si esaurirono certo con quel matrimonio lampo.
Erano infatti passate poco meno di due settimane dalla cerimonia (gli sposi non erano ancora tornati dal viaggio di nozze) quando Buffy cominciò a non stare troppo bene. Era una sensazione strana quella che provava la Cacciatrice e soprattutto era strano che durasse tanto a lungo: la capacità di guarire rapidamente (certo non come i vampiri, ma neanche come un normale essere umano) era uno dei suoi poteri, ma questa volta quei malesseri che la coglievano soprattutto la mattina, appena sveglia (lasciandola poi scombussolata per tutto il resto della giornata), proprio non accennavano a passare. C’erano momenti in cui il solo pensiero del cibo le faceva venire la nausea e altri in cui la nausea sarebbe venuta persino a Xander se se la fosse trovata di fronte mentre ingurgitava di tutto senza ritegno.
La sua attività di Cacciatrice, inizialmente, non ne risentì troppo, anche se cacciando Buffy provava una sensazione diversa dal solito: non si era mai sentita minacciata da un vampiro appena uscito dalla tomba, ma negli ultimi tempi anche il più sprovveduto novellino allertava i suoi sensi e il suo istinto neanche fosse stato il Maestro.
“Cosa mi sta succedendo, signor Giles? Cammino completamente sola in un cimitero e quando mi si presenta davanti un vampiro qualunque…un vampiro che normalmente ridurrei in cenere in meno di trenta secondi, bendata e in equilibrio su una gamba sola…e io comincio a combattere come se mi trovassi di fronte ad un incrocio fra il Maestro, Angelus e il Sindaco… Combatto come se dovessi proteggere qualcuno, ma non so assolutamente chi sia questo qualcuno! Eppure l’istinto è così forte…”
Giles la ascoltava attentamente mentre con cura puliva i suoi occhiali. Era un po’ preoccupato…non troppo però dato che, in fondo, la ragazza gli aveva appena detto che affrontava tutti i vampiri, indistintamente, come se si trattasse di una questione di vita o di morte, e quindi con molta più attenzione. E comunque non voleva allarmare Buffy inutilmente, non prima almeno di aver trovato nei suoi preziosi libri una possibile spiegazione per quella situazione.
“Non lo so cosa ti sta succedendo, ma non me ne preoccuperei troppo: la tua efficienza, in fondo, risulta aumentata, e questa non è certo una cosa negativa. Piuttosto come stai? Poco fa ho sentito Riley e mi ha detto che anche questa mattina ha avuto qualche piccolo problemino…”
“Se per ‘piccolo problemino’ lei intende il vomitare fino a rimettere anche l’anima, allora sì, ho avuto qualche piccolo problemino questa mattina…” rispose con noncuranza la ragazza. Non dava troppo peso a quei malori, anche se ultimamente, invece che diminuire, andavano facendosi sempre più frequenti.
“Perché non ti fai vedere da un medico? Anche se sei la Cacciatrice, anzi, proprio perché sei la Cacciatrice, non puoi scherzare con la tua salute. Non trascurarla stupidamente” le disse Giles con fare paterno.
“Ok, ok. Adesso me ne vado tranquilla a casa e chiamo il medico per fissare un appuntamento (così la finirete di darmi tutti lo stesso consiglio); poi mi farò un bel bagno caldo, mi berrò una tazza di fumante the alla vaniglia…”, ignorò l’espressione di disgusto che si era dipinta sul volto dell’inglese, “…e poi me ne andrò a letto  lasciando che, per una sera, il mio adorato ragazzo e i suoi amici se la cavino da soli. La Cacciatrice si prende una sera di riposo”.
“Mi sembra un’ottima idea: forse sei solo un po’ stanca” convenne Giles.

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Quella sera Riley rientrò dalla caccia più tardi del solito, visto che, ancora una volta, l’Ostile 17 era riuscito ad eludere tutti i loro piani per catturarlo; quando infine rientrò stanco, sudato e leggermente ferito, trovò ad attenderlo una Buffy completamente fuori di sé per la preoccupazione. Il giovane soldato, completamente sorpreso per lo stato d’animo della sua compagna, ebbe il suo bel da fare per tranquillizzarla, ma a furia di baci, rassicuranti abbracci e tenere carezze riuscì a restituirle un po’ di calma.
Fecero l’amore, come praticamente tutte le sere, ma questa volta Buffy non provò praticamente alcun piacere. Ovviamente finse di essere in estasi per non ferire il suo ragazzo, ma dentro di sé non riusciva a spiegarsi il perché di quella completa mancanza di coinvolgimento. Riley era dolce ed era decisamente un ottimo amante e un paio di volte insieme a lui era quasi riuscita a raggiungere quel piacere totale che aveva provato quell’unica volta con…
NO!!!” urlò nella sua mente la Cacciatrice, mentre il suo compagno, ormai svuotato di ogni energia, si era addormentato al suo fianco. “Non è possibile che dopo tanto tempo io ripensi ancora a quella notte: Riley è meraviglioso e non ho mai potuto lamentarmi di lui neanche come amante. E non è certo colpa sua se ultimamente io…non provo piacere… Deve esserci veramente qualcosa che non va… Poco male: domani ho appuntamento con il medico, così risolveremo questa situazione una volta per tutte”.
Si addormentò, e per la prima volta dopo mesi, sognò Angel. Lo vide che la baciava appassionatamente in piena luce del sole; lo vide sdraiato accanto a lei, nudo, che mangiava gelato al cioccolato; lo vide attaccato da un demone come quello che aveva incontrato nel suo ufficio e lo vide gravemente ferito… L’ultima immagine che ebbe di lui era quella di un Angel sorridente che teneva qualcosa fra le braccia con tenerezza infinita… Non fece in tempo a capire cosa avesse in braccio perché ormai si stava svegliando e le immagini del sogno si facevano confuse e scappavano dalla sua memoria come i vampiri scappano, quasi senza lasciare traccia, dalla luce del sole. Quando si svegliò dubitò persino di aver sognato…solo pochi frammenti rimanevano ancora impressi nella sua mente, e presto, probabilmente, sarebbero fuggiti anche quelli.
Non ne parlò, ovviamente, con Riley, neanche quando il ragazzo le chiese cosa avesse sognato di tanto bello da farla gemere e mugolare per tutta la notte.
“Spero almeno che stessi sognando me” disse con aria fintamente risentita.
“Veramente io stavo sognando di farlo contemporaneamente con Brad Pitt, George Clooney e Mel Gibson… Ma certo che stavo sognando te, scemo!”. Non sapeva perché gli aveva mentito, non avrebbe voluto farlo: stare zitta sarebbe stata la cosa di gran lunga migliore. “Non avrebbe neanche potuto accusarmi di avergli mentito. Comunque ormai è fatta, e lui è contento: ci manca poco che si metta a scodinzolare!!!” pensò.
“Adesso devo alzarmi: ho appuntamento col medico questa mattina”.
“Finalmente ti sei decisa!!!” le disse, baciandola dolcemente. Ma anche questa volta a Buffy diede fastidio quel contatto con lui e, con la scusa che era in ritardo, si divincolò velocemente dall’abbraccio del ragazzo. La nausea la stava assalendo di nuovo, ma fortunatamente quella volta fu meno peggio di tante altre.

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Due giorni dopo il telefonò dell’appartamento di Buffy e Riley squillò e fu la ragazza a rispondere: era il dottor Miller, il medico da cui si era fatta visitare.
“Tutto a posto signora Summers…”.
“Signorina” lo corresse Buffy.
“Oh, io credevo che…” cercò di dire il medico.
“E poi come fa a dirmi che va tutto bene: ancora questa mattina sono stata malissimo ed ora comincio a star male anche tutto il resto della giornata. Mal di testa, mal di schiena…e poi sono così nervosa ed apprensiva. E adesso che ci penso ho anche saltato l’ultimo ciclo. E lei viene a dirmi che va tutto bene!!!” lo interruppe Buffy ancora una volta, quasi aggredendolo.
“Beh Buffy, credo proprio che salterà ancora sette o otto cicli, ma i malesseri, se tutto va come deve andare, dovrebbero passare dopo il primo trimestre. Per quanto invece riguarda l’ansia, beh, temo che a quella dovrà abituarsi: i figli causano preoccupazioni e paure da quando nascono a quando muoiono”.
“Cosa diavolo c’entrano i figli ades…”. Buffy si interruppe, incominciando ad intuire ciò che il medico le stava dicendo.
“Lei è incinta Buffy” sentenziò il dottor Miller senza lasciare alcuna possibilità di replica. “Non è stato possibile stabilire di quante settimane sia, per quello ci vorrà anche un’ecografia, ma credo che lei abbia già un idea di quando questo bambino possa essere stato concepito. Congratulazioni!”.
“Grazie” biascicò Buffy ancora scioccata e Riley entrò in cucina giusto in tempo per evitarle di avere un incontro troppo ravvicinato con le piastrelle del pavimento. Si sentiva svenire: era incinta!
Ma non è possibile, io e Riley siamo sempre stati attenti” diceva una parte di lei.
Ma un’altra parte del suo essere controbatteva: “Beh, non proprio sempre attenti: quella volta, dopo quella terribile caccia, non avete certo badato alle precauzioni, e neanche quell’altra volta nella vasca da bagno…”.
Ok, ok, abbiamo capito. Va bene è possibile, ma è anche bello…?”.
Buffy sentiva quei pensieri come se tutto il suo essere si fosse scisso in due parti che adesso “combattevano” fra loro.
Di fronte a sé vedeva Riley che, preoccupatissimo, muoveva le labbra, ma non riusciva a sentire i suoni e le parole che uscivano dalla sua bocca. Poi la sua mente si schiarì un attimo e la sua coscienza tornò ad essere unitaria. Questo le permise di dire a Riley quelle tre parole che avrebbero radicalmente cambiato le loro vite: “Aspetto un bambino”.
A quella dichiarazione Riley ammutolì di colpo, ma all’espressione sorpresa del primo momento se ne sostituì in brevissimo tempo un’altra che definire estatica e sognante sarebbe stato riduttivo. L’abbracciò talmente forte che quasi la soffocò, e coprendola di baci finì per toglierle del tutto il fiato, tanto che la ragazza dovette allontanarlo per riprendere a respirare.
Riley sprizzava gioia da tutti i pori e da una mezz’ora non faceva altro che ripeterle quanto la amava e quanto sarebbero stati perfetti come genitori. Aveva persino già cominciato a pensare a dove e come sistemare la cameretta del bambino e a che nome gli avrebbero dato: “Se sarà maschio potremmo chiamarlo Robert, come mio padre, mentre se sarà una bimba potremmo chiamarla Mary, come mia madre, o Joyce, come la tua”.
Buffy storse il naso sorridendo: non intendeva in nessun modo dare a suo figlio il nome di uno dei suoi cari. Non le piaceva, e dargli il nome di uno significava scontentarne un altro. L’entusiasmo di Riley però l’aveva contagiata e la domanda che si era posta, “Lo voglio o no questo bambino?”, aveva ricevuto una risposta affermativa. Certo, non sarebbe stato semplice, lei era pur sempre la Cacciatrice ed aveva precisi doveri, ma quella che cresceva in lei era la sua creatura, e già l’amava alla follia.
Per quel giorno decisero di non svelare la lieta notizia ancora a nessuno perché volevano godersi da soli quella felicità così improvvisa ed inattesa.
Riley quella sera le preparò una deliziosa cenetta a lume di candela e passarono il resto della serata a progettare il loro futuro e quello del loro bambino davanti al caminetto, acceso anche se fuori faceva ancora caldo.
Solo un pensiero ribelle guastò la gioia di Buffy, proprio un istante prima di addormentarsi. Nella sua testa continuava a sentire un voce che ripeteva “…peccato che non sia di Angel…”.

  
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