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Autore: Fiamma Erin Gaunt    01/02/2013    1 recensioni
1977, la prima guerra magica infuria e Voldemort recluta seguaci.
Il giovane Regulus Black desidera unirsi a lui per ripristinare il giusto ordine nel mondo; cosa accadrà quando incontrerà Charis Selwyn, misteriosa ed imprevedibile Serpeverde, che sembra essere l'unica in grado di capirlo sul serio?
Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.
Dal capitolo 5:
- Black, si può sapere che ti prende? –
- Non mi prende nulla, piuttosto, come mai sei qui? Mulciber è un baciatore così pessimo da spingerti a fuggire? – replicò stizzito.
- Ti prego, dimmi che non ti stai davvero atteggiando a marito tradito – esclamò divertita.
- Io non mi atteggio a niente, ma non sono un pupazzo con cui puoi giocare e aspettarti che non provi nulla, Selwyn – le soffiò a fior di labbra, rabbioso.
- Non ti avevo mai visto perdere il controllo, mi piace questo Regulus – commentò, mordicchiandosi il labbro con fare provocatorio.
D’impulso annullò la distanza che li separava, reclamando le sue labbra come se fossero una sua proprietà e cingendole i fianchi.
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Rabastan Lestrange, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Cap 2















 
- Allora, si può sapere dove ti eri cacciato? – esclamò Rabastan, non appena Regulus ebbe messo piede nel dormitorio.
- Ero in biblioteca – replicò, lasciando cadere la borsa ai piedi del letto e allentandosi la cravatta; solo nell’intimità della sua stanza riusciva ad abbandonare quella patinata aura di perfezione che mostrava in pubblico.
- In biblioteca? –
- Sì, quel posto dove ci sono tutti quei libri e di solito si va a studiare, non credo che tu ci sia mai stato – intervenne Barty, che tra i tre era quello più ligio al dovere.
- So cos’ è una biblioteca, ma non capisco perché ci sia andato – replicò piccato il ragazzo.
- Che domanda difficile, magari è andato a studiare? –
- Crouch, ti avviso, stai camminando sul filo dell’ Avada Kedavra – lo avvertì con tono minaccioso.
Regulus sbuffò, ne aveva proprio abbastanza dei continui battibecchi di quei due; sembravano provare un immenso gusto nel tormentarsi a vicenda.
- Ero andato in biblioteca per cercare la Selwyn – replicò, deciso ad interrompere quello scambio di battute che altrimenti sarebbe andato avanti per ore.
Rabastan scoccò un’occhiata compiaciuta a Barty, come a dire che lui aveva avuto ancora una volta ragione, ma l’occhiataccia del giovane Black lo convinse a resistere al piacere di esordire con un “Io lo avevo detto”.
- E? –
- E cosa? – chiese perplesso.
- Come cosa, l’hai trovata? –
- Sì, abbiamo parlato per un po’ – replicò, sorvolando sulla sua richiesta di aiuto; lo imbarazzava il dover ammettere di aver avuto bisogno di qualcun altro.
- Hai parlato con la Selwyn civilmente? – chiese Barty, come se la cosa fosse assurda.
- Sì, e non avete idea di cosa ho scoperto –
- Che è davvero fatta di ghiaccio? – scherzò Rabastan, mentre Barty si univa alle sue risate.
- No, anche lei è interessata alla causa – replicò, una scintilla d’entusiasmo che gli accendeva la voce.
Barty lo guardò con aria di educata incredulità.
- Stai cercando di dirmi che Charis Selwyn è interessata a qualcosa che non sia se stessa e il proprio tornaconto? –
- Ehi, Barty, detta così sembra una cosa brutta – intervenne Rabastan, con appena una punta d’ironia.
- Sì, l’ho vista mentre studiava degli articoli di giornale sui Mangiamorte, aveva quella scintilla nello sguardo –
Non c’era bisogno che Regulus dicesse altro, sapevano esattamente a cosa si riferiva; tutti loro avevano quella scintilla, una luce quasi maniacale nello sguardo, quando parlavano della causa e dell’Oscuro Signore.
- D’accordo, mi hai convinto, ma non mi è chiara una cosa: perché sei così entusiasta? – indagò Barty, che non ricordava di aver visto Regulus così soddisfatto dalla partita contro i Grifondoro dell’anno prima, quando era riuscito ad acciuffare il Boccino da sotto il naso di Potter.
- È ovvio, abbiamo una nuova compagna, usciti da Hogwarts incrementeremo le fila dei Mangiamorte – replicò, come se la risposta fosse scontata.
- Ehi, a me sta bene, ho solo una domanda: per caso, ti interessa la Selwyn? – interloquì Rabastan, prestando attenzione alla reazione dell’amico.
C’era una certa rigidità nel volto di Regulus, o si stava sbagliando?
- No, è solo una ragazza con idee affini alle mie – replicò diplomaticamente.
- Perfetto, allora posso provarci –
- No! – esclamò Regulus, con un impeto che stupì persino sé stesso.
- Avevo capito che non ti interessava – disse con fare insinuante Rabastan, un ghigno divertito che si dipingeva velocemente sul volto dai tratti decisi.
- Ed è così, ma non voglio problemi –
- Da quando in qua causo problemi? –
- Rab, tu sei una fonte imperitura di problemi – replicò Barty, beccandosi in tutta risposta una cuscinata in pieno volto.
- Parla come mangi, Crouch – aggiunse subito dopo.
Regulus sorrise divertito e si sdraiò sul letto, ad assistere alla lotta tra i due, finchè un cuscino non lo colpì in pieno. Bene, se volevano la guerra l’avrebbero avuta.












 
 
************
 
 







Charis era sdraiata sul letto a baldacchino, la mente che ripercorreva il pomeriggio passato in compagnia di Black. Forse era stata troppo frettolosa nel giudicarlo, non era un tronfio pallone gonfiato come suo fratello. In particolare, l’aveva colpita quel suo lieve accenno a una sofferenza di qualche tipo; doveva trattarsi di qualcosa di molto personale, visto che non aveva aggiunto altro, e lei non se l’era sentita di indagare oltre.
Del resto anche Charis aveva la sua buona dose di sofferenza; fin da piccola era stata considerata come un’erede di secondo piano, non era all’altezza di Giano, il suo perfetto fratello maggiore. La sua speranza era quella che, una volta che avesse finito la scuola e si fosse unita ai Mangiamorte, i suoi genitori sarebbero finalmente stati orgogliosi di lei.
Per tutta la vita aveva rincorso la loro approvazione, invidiando i continui successi di suo fratello e soffrendo per la mancanza dell’amore dei genitori. I Selwyn, come tutte le altre famiglie Purosangue, non erano particolarmente inclini a manifestazioni d’affetto, ma nei suoi confronti sembrava esserci una vera e propria ostilità.
Basta, doveva smettere di pensarci, aveva promesso a se stessa che non avrebbe più permesso loro di farla soffrire.
Lei era forte, più forte di quelle stupide emozioni, e lo avrebbe dimostrato. Charis Selwyn sarebbe diventata la più feroce Mangiamorte che il mondo avesse mai conosciuto.
 
 
 









Spazio autrice:

Eccoci con il nuovo capitolo. Vorrei ringraziare quanti hanno recensito (appena ho un attimo di tempo risponderò singolarmente), seguono, preferiscono, ricordano o semplicemente leggono la mia storia.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Alla prossima.
Baci baci,
              Bella_92
  
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