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Autore: _MoonShine_    02/02/2013    7 recensioni
Ogni volta che alzo lo sguardo, ogni volta che guardo il cielo, ogni volta mi sento diversa. 
Hanno sempre detto che i miei occhi fossero strani, ma inizio a pensare che quel qualcosa che non andava era proprio in me.
Perchè nessuno le vedeva?
[…] La bambina dai capelli rossi alzò un dito indicando qualcosa nel cielo. […]
-Adesso le vedi?- […]
-Non è giusto! Voglio vedere anche io le tue isole- […]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Rein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Verità nascoste di un cielo sconosciuto ~



 

Il suono di passi veloci e sicuri riecheggiava nel lungo corridoio del palazzo del Regno della Luna. Un ragazzo dai capelli scuri e scompigliati tenuti fermi da una corona dorata avanzava verso il portone principale. Accanto a lui, sospesa per aria, c’era una bambina dagli stessi occhi che sorrideva allegra.
-Buongiorno- disse accennando un sorriso di cortesia mentre accoglieva nel suo castello il principe Bright e sua sorella. Milky si era catapultata vicino ad Altezza iniziando a toccarle ingenuamente i capelli. La principessa cercava di farle arrivare un’occhiata severa, ma la bimba sembrava non accorgersi del suo fastidio, continuando ad affondare le manine nella sua chioma bionda, mentre i loro fratelli si scambiavano qualche parola.
-Eravamo in uno dei villaggi del Regno della Luna per delle commissioni di famiglia, così abbiamo pensato di venire a portarvi i nostri saluti- sorrise Bright mentre strinse la mano di Shade in segno di saluto.
-Non era necessario disturbavi, ci siamo visti l’altra sera- rispose Shade mantenendo un tono gentile, anche se avrebbe voluto volentieri dire che aveva ben altro da fare che accogliere i loro saluti come se non si vedessero da anni.
-È stata carina la festa di benvenuto per Fine, non trovate principe Shade?-  ora anche Altezza aveva preso la parola con la vana speranza che ignorare Milky fosse la soluzione più utile. Il principe alzò le spalle con espressione poco interessata.
-Almeno non è successo nulla- pensò Bright ad alta voce portandosi due dita sul mento –Intendo, nessuna complicazione riguardo quella faccenda-
-Già, ma per quanto glielo terranno nascosto?- lo interruppe Shade chiedendo più a se stesso che ai suoi interlocutori per quanto Rein e la sua famiglia avrebbero taciuto sulla vera identità di Fine. Stranamente il suo tono era irritato, come ogni volta che parlava di questo argomento, non riusciva a essere d’accordo con i regnanti del Regno Solare, Fine avrebbe sofferto di più venendolo a sapere alla fine di questa storia.
-Penso che quando la Benedizione del Sole si sarà ristabilita del tutto le parleranno- Bright sembrava meno irritato di Shade, anche se pure lui riteneva che fosse sbagliato aspettare ancora con il rischio di perderla definitivamente, sempre che ci fosse comunque la speranza che una volta saputa la verità Fine sarebbe rimasta su Wonder. Tutti si chiedevano cosa avrebbe fatto.
-E la obbligheranno a restare per evitare altri squilibri? E se la Benedizione del Sole dovesse avere ancora dei vacilli che succerebbe? La rispedirebbero sulla Terra?- chiese alzando la voce e fulminandoli con lo sguardo, perché non capivano? –E i suoi sentimenti?!-
Bright e Altezza lo fissarono un momento incerti, il principe Shade non aveva tutti i torti. Fine era stata mandata sulla terra quasi appena nata perché il potere di Prominence contenuto in due eredi, Fine e Rein, era troppo grande e la Benedizione del Sole non era abbastanza equilibrata. Ma ora che il potere di Rein non bastava più erano stati costretti a riprendersi la loro principessa dai capelli rossi per riassestare quello squilibrio. Ma se Fine non avrebbe voluto rimanere lì? Se fosse voluta tornare sulla Terra provocando un altro problema di mancanza di Potere di Prominence alla Benedizione del Sole? O peggio, se Fine avesse accettato di rimanere, ma il potere sarebbe stato di nuovo eccessivo? L’avrebbero rimandata sulla Terra, sarebbe stata paragonata a merce di scambio tra mondi continuamente per evitare la loro fine.
-Lo so, ma non sta a noi dirle la verità- disse infine Bright abbassando la testa.
-E perché no?- chiese secco il principe del Regno della Luna.
-Come pensi che la prenderebbe se fosse chissà chi a dirglielo? Si sentirebbe ancora più ingannata di quello che è adesso se non fossero i suoi genitori e sua sorella a parlarle-
Shade non poté fare a meno di sbuffare sapendo che il principe dei Gioielli aveva ragione. Restava il fatto che era sbagliato aspettare, dovevano parlare subito, almeno avrebbe provato ad accettare l’idea.
-Ieri Rein e Fine sono venute nel nostro regno- disse poi cambiando discorso, mentre vedeva Altezza dirigersi verso il cortile reale dove era parcheggiata la loro mongolfiera.
Shade e Bright si misero a camminare dietro di lei. Il principe del Regno della Luna osservò Bright al suo fianco. Aveva visto Fine e Rein il giorno prima? Sicuramente Rein era voluta andare da lui vista la cotta che si era presa.
-Rein la stava portando a visitare qualche regno- continuò notando il suo interesse –Non sono venute qui?-
-No- rispose lui seccato. Cos’è, voleva rinfacciargli che le due ragazze erano andate nel Regno dei Gioielli e non nel Regno della Luna?
-Comunque Fine stava bene- sorrise Bright seguendo la sorella dentro alla mongolfiera e fermandosi sulla soglia –Sembrava che si trovasse bene con Rein-
Shade non disse nulla anche se a quelle parole si sentiva più sollevato, almeno Fine non aveva problemi per ora. Gli era piaciuto parlare con quella ragazzina due sere prima, alla sua festa di benvenuto, vederla sorridere mentre parlava del suo mondo. Lo poteva notare persino un cieco che era troppo legata alla sua famiglia terrestre e a quelle abitudini per cambiare vita da un momento all’altro.
Finalmente Bright si decise a salire sul suo velivolo e chiudere la porta dopo un cordiale saluto che Shade ricambiò con un sorriso e un educato “A presto”.
Quando tornò in camera sua aveva ancora quell’espressione seria e pensierosa. Gli venne il pensiero di parlare con Fine, ma Bright aveva ragione, lui non era nessuno per rivelarle una cosa simile.
Si tolse quello scomodo e giallo abito regale per indossare una semplice camicia e una giaccia blu notte in tono con i pantaloni. Quello sì che era stare comodi, al diavolo la ricchezza.
Si diresse verso le stalle reali dove liberò la cavalla che adorava fin da bambino, non c’era altro cavallo che non avesse montato se non Regina.
-Che ne dici, andiamo a fare un giro?- chiese dolcemente accarezzando il muso della bestia dai grandi occhi verdi e ricevendo una leccata sulla guancia.

 



-S-scusate..- mi trovavo davanti a un grande studio, precisamente sulla soglia. La stanza che mi si presentava davanti era molto ampia e con pareti gialline pallide coperte da diversi scaffali di libri e carte. Un grande tavolo inondato di fogli, penne e buste era al centro, illuminato dalla luce proveniente dalla finestra. Era lo studio dove il re Tolouse e la regina Elza si occupavano di riordinare, firmare e compilare carte e documenti relativi al regno.
Li avevo cercati per diversi minuti, mi ero girata mezzo castello da sola dato che Rein non c’era nella sua stanza. Avevo chiesto a qualche cameriera se l’avesse vista, ma niente, non sapevano nulla. Così mi ero arrangiata a trovare i diretti interessati senza l’aiuto della principessa. Ed eccomi lì, davanti alla loro porta che cercavo di attirare la loro attenzione nel modo meno impiccione possibile.
-Fine- vidi la regina Elza sorridere felice mentre si alzava e veniva verso di me. Mi mise una mano sulla schiena spingendomi dentro mentre il re continuava a stare seduto alla scrivania sorridendomi.
-I-io non vorrei disturbare..- nonostante fosse circa  cinque giorni che ero in quel castello non riuscivo a parlare normalmente a quei due sovrani, mi sentivo continuamente in imbarazzo, se non c’era Rein ero un pesce fuor d’acqua. Però, da quando mi aveva portata il giorno prima nei diversi regni e aveva avuto quell’improvviso cambio di umore, non mi aveva più parlato. O almeno, solo un “buongiorno” a colazione e un “ciao, a dopo” prima di sparire. Forse era arrabbiata con me, magari l’avevo infastidita senza nemmeno accorgermene. Restava il fatto che senza il suo aiuto era molto più difficile parlare con i suoi genitori.
-Ma cosa dici? Dimmi Fine, c’è qualche problema?- mi chiese la regina con quel suo tono così dolce e quel sorriso sempre stampato in faccia. Sembrava che solo il mio nome la facesse sorridere, forse perché mi vedeva come il fenomeno del momento.
-No no!- mi affettai a dire vedendo Tolouse che si metteva dritto sulla sedia pronto a sentire qualche problema da parte mia –Io volevo solo..- e fu in quel momento che mi resi conto che era troppo sfacciato da parte mia chiedere di sapere come potevo aiutarli al più presto perché volevo tornare a casa mia. Loro mi ospitavano, davano una festa per me, mi trattavano come una della famiglia e io?
-Cosa?- mi incitò il re appoggiando i gomiti alla scrivania.
-Beh, nessuno mi ha detto come posso aiutavi con.. sì con i poteri- non sapevo nemmeno io quali parole usare, sembrava che non volessero dirmi cosa fare.
Il re e la regina si scambiarono una veloce occhiata e io mi sentii nuovamente esclusa da tutto.
-Siamo felici che tu abbia preso sul serio questa faccenda- sorrise la regina. Certo che l’avevo presa seriamente, mi interessava salvare il mio mondo! –Ma non c’è fretta, come hai potuto vedere già dal tuo arrivo non ci sono stati problemi, nemmeno sulla Terra-
-Non ci sono più terremoti?- la interruppi. Mi zitti subito accorgendomi di aver alzato la voce, ma sapere che non c’erano più guai nel mio mondo mi aveva resa euforica.
La vidi annuire e accennare un sorriso, poi Tolouse continuò: -Esattamente. Probabilmente solo la tua presenza qui e quindi la presenza dei tuoi poteri abbiano sistemato lo squilibrio della Benedizione del Sole-
-Quindi è tutto risolto?- chiesi mentre un sorriso mi compariva sulle labbra. Non credevo fosse così facile salvare due mondi. Non avevo fatto nulla, solo andare su un altro mondo di punto in bianco passando da una specie di specchio fatto di cielo.
Li vidi fare un cenno impercettibile che interpretai come un “Sì, è tutto finito” e sorrisi ancora di più.
-Quindi posso tornare a casa?- mi accorsi solo dopo aver parlato che la mia sembrava più un’allegra affermazione che una domanda. E quando vidi le loro facce capii che avrei fatto meglio a usare un tono più interrogativo che sicuro.
La regina si era voltata verso il marito mentre il bellissimo sorriso che aveva mantenuto fino ad ora si era spento. Lo stesso, il re che ora mi fissava più serio con una nota di.. non lo so, sembrava come che volesse dirmi che mi era morto un parente.
-Noi pensavamo di aspettare ancora qualche tempo- disse mentre tutta la gioia che mi si era formata nel petto tornava allo stato inesistente e imbarazzato di prima –Non sappiamo se la Benedizione del Sole si sia ristabilita del tutto-
-Ah, capisco- dissi e non riuscendo a trattenermi abbassai la testa fissando le piastrelle quadrate del pavimento che andavano a farsi coprire da uno spesso tappeto rosso scuro. Sembrava quasi una scusa quello che aveva detto.
Sentii di colpo una mano posarsi sulla mia spalla e osservai la regina Elza sorridermi. Ero sollevata che le fosse tornata la voglia di incurvare le labbra guardandomi, ma mi sentivo un mostro vedendo che non era lo stesso sorriso spontaneo e sincero di prima. Sicuramente ora mi consideravano un’insensibile che vuole solo tornarsene a casa ignorando il destino del loro mondo. Ma come potevo non pensare alla mia famiglia? Mi mancava, e stare in quel posto era una cosa a cui non ero abituata.
-Sta tranquilla, qui sei la benvenuta, sarà questione di qualche tempo- Annuii mentre mi accompagnava di qualche passo verso la soglia.
-Ma non posso fare altro?- chiesi provocando la confusione sul suo viso –Intendo, devo solo rimanere e basta, non devo fare incantesimi o robe simili?- la mia domanda poteva benissimo sembrare stupida e infantile, ma continuavo a chiedermelo. Come previsto la regina trattenne una risata mentre si fermava sulla porta dello studio mentre io ero arrivata nel corridoio –No, sta tranquilla. Non è come nei libri di fiabe-
Le sorrisi per farle capire che avevo compreso. Lei mi salutò dicendo che ci saremo visti a cena dato che per tutto il pomeriggio sarebbero stati occupati con le carte e i documenti.
Mentre chiudeva la porta, prima che lo stipite si ricongiungesse con il muro, notai che re Tolouse e la regina si erano guardati in un modo che mi fece crollare la tranquillità che cercavo di mantenere sapendo che non potevo andarmene subito. Amarezza, tristezza, delusione c’era nello sguardo del re, e probabilmente anche in quello di Elza visto che era girata. Perché quei sentimenti? Avevo fatto qualcosa che non andava?
Perché avevo la netta impressione di continuare a far soffrire la gente che mi stava intorno? Prima Rein, poi il re e la regina. Ma che avevo fatto?
E perché avevo l’impressione, che si stava trasformando in certezza, che non volessero dirmi come stavano davvero le cose?
Un pensiero mi attraversò la mente e il sangue mi si gelò impedendo di proseguire verso un lato del corridoio. Mi strinsi nelle braccia mentre un brivido mi percorreva il corpo e il mio sguardo fissava il vuoto sul muro.
E se si comportassero così perché non volevano farmi tornare nel mio mondo?
 


 

 
 
 
SPOILER:
[..] -Che stai facendo?-
Qualcuno dietro di me aveva appena parlato riportandomi bruscamente alla realtà, troppo bruscamente. Sobbalzai pensando che nessuno potesse trovarmi lì. […]
-È una normalissima cavalla, non ti farà nulla- alzai la testa di nuovo verso colui che la cavalcava. “Normalissima cavalla”? […]
[…] -Sai questo non è un semplice lago- disse Rein fissando sognante l’acqua, chissà perché lo avevo intuito –Si dice che se pronunci tre volte il nome del persona che ami, il lago ti dirà se siete destinati a stare insieme-
Il mio sopracciglio destro si alzò da solo. […]
[…] -Ehi, quel tipo prima non c’era!- Rein attirò la mia attenzione indicando con la faccia spiaccicata al vetro una figura scura sulla riva del lago. Accanto a lui c’era una bestia grigia simile a un dinosauro. […]














Ciao ragazze! Mi dispiace per il ritardo, sono piena di impegni.. comunque oggi ho l'ispirazione quindi appena finisco di pubblicare questo capitolo vado a scriverne un altro per ogni storia che ho in corso che poi presto pubblicherò.
Spero vi sia piaciuto e di non aver deluso chi segue questa storia, aspetto con ansia i vostri commenti.
Il significato dell'immagine dovrebbe essere il fatto che Shade si preoccupa per Fine e dei suoi sentimenti. Io la scena dell'immi me la immagino quando Shade sta parlando con Bright.. un po' come negli anime che il ricordo o la figura di ciò a cui si riferisce appare alle spalle, non so se mi spiego. 
Beh comunque spero vi piaccia, a presto!
Bacioni enormissimi e coccolosi
Ross

  
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