Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: _Ecchan_    02/02/2013    2 recensioni
E se Ciel avesse avuto una sorella gemella?
E se entrambi avessero vissuto parte della loro vita non essendo consapevoli l'uno della presenza dell'altro?
E se si mettesse di mezzo un biondino a noi molto noto?
Se volete scoprire cosa sarebbe successo con tutti questi "e se" credo non vi resti altro che leggere e in questo caso: Buona lettura
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Signorina Elodie, tra poco saremo a Londra- la ragazza sobbalzò, per quanto tempo era rimasta rannicchiata? Si sistemò sulla panca e guardò il suo riflesso nel finestrino della carrozza, gli occhi color zaffiro erano ancora un po' gonfi a causa del pianto e i capelli blu, solitamente raccolti in una coda alta, erano tutti spettinati. Sciolse i capelli e li pettinò un po' con la mano sana per poi strapparsi una striscia di stoffa dalla manica della camicia da notte e bendarsi frettolosamente la mano ferita, fermando poi la medicazione con il nastro.
Si ricordò solo in quel momento della lettera così, per ammazzare il tempo, decise di leggerla.
Aprì la busta e subito ne uscirono un foglio e una foto, la quale ritraeva un bambino che stava giocando. "ma... questo bambino è identico a me" pensò osservando attentamente la foto e cercando qualche differenza, decise quindi di leggere la lettera. Il foglio era molto spiegazzato ma Elodie riuscì lo stesso a riconoscere la scrittura di sua madre, quei tratti molto eleganti e tracciati frettolosamente che la distinguevano.
Iniziò a leggere sperando di trovare spiegazioni riguardanti il motivo dell'aggressione e la foto che le era stata data:

'Cara Elodie,
non saprei nemmeno come inziare perche il contenuto di questa lettera ti è stato nascosto per tanto, forse troppo tempo.
Mi avevano detto di aspettare fino al compimento dei tuo 16 anni almeno, ma io non potevo sopportare oltre, il peso che dovevo portare era troppo.
Voglio iniziare dicendoti che tu sei la gioia più grande della mia vita, so come hai sofferto a causa dei continui litigi tra me e tuo padre, e di come, a causa della crisi economica che ci ha colpiti anni fa, hai dovuto rinunciare a tutte le cose che ti piacevano; per esempio lo studio del pianoforte e del canto e tutti i balli a cui eravamo soliti partecipare.
Mi piaceva vedere come osservavi le persone più grandi che ballavano, immaginandoti da adulta, al loro posto. Sei cresciuta troppo in fretta figlia mia, hai iniziato ad occuparti della casa a soli otto anni e ogni volta che mi aiutavi a stendere i panni oppure a preparare il pranzo o la cena, mi sentivo la donna più felice del mondo. Ho capito però che la felicità che provavo vedendoti crescere di giorno in giorno, era una specie di compenso per il peso che ho dovuto portare e porto ancora oggi. Ora hai 14 anni, e sei pronta per sapere la verità.
Tu sei stata adottata. Non so come reagirai quando leggerai questa lettera, ma sicuramente vorrai sapere tutta la verità, che ora ti scriverò.
Tutto è iniziato il 10 dicembre 1875, faceva molto freddo quel giorno e io e la tua vera madre eravamo nella stessa stanza d'ospedale per due motivi completamente differenti. Tua madre avrebbe avuto pochi giorni dopo due bambini, mentre io avevo appena perso il mio a causa di un grave incidente. La vita per me aveva perso senso, ero andata a Londra solo per una vacanza e avevo in poco tempo perso una delle gioie più grandi della mia vita. Tua madre è stata molto gentile, mi ha consolata e in poco, pochissimo tempo siamo diventate amiche.
Quando quattro giorni più tardi siete nati tu e tuo fratello, mi sentivo felice per Rachel, eravate due bambini splendidi. Tuo fratello, Ciel, era nato per primo ed era un pochino più robusto mentre tu, nata per seconda, eri piccolissima e sembravi una bambola di porcellana.
Rachel rimase in ospedale nei giorni successivi, mi avevano messo nella stanza vicina quindi non la vedevo più tanto spesso, un giorno andò a farle visita la regina in persona, io credevo che volesse congratularsi, augurarle buona fortuna. Invece sentii Rachel scoppiare a piangere, non ne capivo il motivo e più ci pensavo più mi sentivo triste per lei e mi chiedevo cosa fosse successo. La regina andò via pochi minuti dopo essere andata a farle visita e io non ebbi abbastanza coraggio per andare a chiederle cosa stava succedendo.
La mattina seguente, quando mi svegliai trovai una lettera nella quale Rachel mi spiegava che non era previsto che avrebbe avuto due gemelli, e la regina non accettava ciò che era successo, devi sapere, Elodie, che il tuo vero padre era il cane da guardia della regina, ed ogni ordine della regina non poteva fare a meno di portarlo a termine. Perciò quando la regina ordinò a tua madre di abbandonarti, perchè sarebbe stato più vantaggioso tenere un figlio maschio per mandare avanti il nome Phantomhive, lei fu costretta, a suo malgrado, ad accettare.
Non sapendo a chi affidarti decise di darti in adozione a me, che avevo appena perso il bambino e, non sapendo cosa fare, accettai.
So che proabilmente ti sembrerà assurdo che te l'abbiamo tenuto nascosto per così tanti anni, ma fu tua madre, quando riuscii a rintracciarla, che mi pregò di non dirtelo fino a che non ti avessi ritenuta pronta. Rachel mi ha chiesto di inviarle delle tue foto, per vederti crescere, anche se a distanza, e io l'ho sempre accontentata.
Ti prego non odiarmi per averti tenuta nascosta la verità per così tanto tempo, anche se lo farai, sappi che io ti vorrò bene per sempre.
baci
Tua madre'

-Quanto manca per arrivare a Londra?-
domandò stringendo forte il pugno... troppo forte. La ferita ricominciò a sanguinare sporcando la medicazione e un angolo della lettera ormai spiegazzata,
-Non dovrebbe mancare molto, perchè me lo chiedete?-
un rumore di spari e il finestrino rotto a pochi centimentri dal viso di Elodie. Stava succedendo di nuovo. Ci fu una pausa di silenzio quasi surreale,
-scusatemi signorina, il viaggio non sarà più molto comfortevole-
La carrozza iniziò ad andare velocemente, troppo velocemente. Elodie continuava ad essere scaraventata da una parte all'altra come una trottola quando prendevano le curve, ma se serviva per non farsi raggiungere a lei andava più che bene.
Pioveva e la strada che stavano percorrendo era molto pericolosa oltre che buia. Il cavallo prese una curva molto larga e la carrozza slittò.
Elodie non capì all'istante quello che stava succedendo, la carrozza si piegò di lato, schiantandosi e iniziando a scivolare in quella che, alla ragazza, sembrò una caduta infinita.

-capo, credete che sia morta?-
-deve esserlo per forza, nessuno riuscirebbe a sopravvivere dopo una caduta del genere, e comunque, nel remoto caso in cui dovesse essere ancora viva, ormai è nella foresta, piove e molto probabilmente è anche ferita, la stradina che percorre la foresta è poco trafficata e potrebbe considerarsi davvero fortunata se qualcuno decidesse di aiutarla... Ora dobbiamo occuparci del conte Phantomhive e fare in modo che non riesca a leggere la lettera, ma per il momento, la nostra missione si può dire compiuta-
E i due si allontanarono

Elodie si sentiva stordita, era rannicchiata in un angolo della carrozza ormai distrutta e la cosa più inquietante era che non sapeva come uscirne. Tra l'altro i finestrini erano andati in frantumi e una scheggia abbastanza grossa le aveva ferito un fianco. Fece pressione più volte sulla portiera e, finalmente, strisciò fuori da quell'incubo. Rimase per un po' sdraiata per terra completamente indolenzita, per poi alzarsi con molta fatica e iniziare a camminare, nella speranza di trovare una strada che la potesse portare a Londra.
Proseguì per vari chilometri fino a che, a causa di una fitta al fianco, cadde su una stradina sterrata.

-Anche questa visita si è rivelata un buco nell'acqua-
-danna-sama, lo sapevate che a quest'età avrebbero iniziato ad arrivarvi proposte di fidanzamento-
-già... ma non immaginavo sarebbe stato tutto così noioso...  le ragazze nobili pensanso solo ad apparire belle, ai bei vestiti... tutto questo mi ha rotto-
-Danna-sama, se permettete, sarete costretto a fidanzarvi con una nobile per mandare avanti il vostro buon nome-
Alois sbuffò. Per quanto ancora sarebbe stato costretto a partecipare a quegli stupidi incontri? A lui l'amore sembrava la cosa più stupida al mondo.
La carrozza si fermò di colpo, -E adesso cos'è successo?- domandò il conte guardando distrattamente fuori dal finestrino -Non ne ho la più pallida idea Danna-sama- spiegò Claude. Alois scese dalla carrozza e, incuriosito, corse a vedere cosa l'avesse fermata.
Il cavallo era immobile vicino a quello che sembrava il corpo di una ragazza.
Il conte si avvicinò alla ragazza, la quale cercò di alzarsi ma gemette e si lasciò cadere di nuovo. 
-Claude... c'è una ragazza ferita... dobbiamo aiutarla!-
Alois non riuscì a capire come, ma sentiva crescere dentro di se il bisogno di proteggerla, cosa che non era mai capitata, forse perchè in quel momento sembrava la creatura più fragile del mondo.

Il demone comparve dietro al suo padrone, -Yes your highness- si inchinò, Alois prese in braccio la ragazza ferita, la quale dapprima si dimenò poi però, priva di forze, si lasciò trasportare.
"Sento che quest'ultima visita non si è rivelata proprio un buco nell'acqua Danna-sama" pensò Claude divertito prima di seguire il suo padrone sulla carrozza.


ANGOLO AUTRICE
hehehehe che tenero Alois
Alois: Non è divertente farmi comportare così da rammollito!
Elodie: E non fare lo smorfioso, negli avvertimenti c'era scritto, piuttosto, perchè io dovrei accettare di farmi aiutare da uno come lui??
Alois: Cosa intendi con il termine 'Uno come lui' ??
_Ecchan_: Ok... smettetela di litigare se non volete fare cose non scritte nel contratto che per sbaglio è finito nel camino.
Alois e Elodie: Che cosa??
_Ecchan_: Hey niente spoiler!! Comunque fatemi sapere cosa ne pensate della fic, sono accettate tutte le critiche sia positive che negative (ovviamente sempre che non siano solo per insultarmi)
Baci
_Ecchan_


  
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