Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: _Ecchan_    27/12/2012    2 recensioni
E se Ciel avesse avuto una sorella gemella?
E se entrambi avessero vissuto parte della loro vita non essendo consapevoli l'uno della presenza dell'altro?
E se si mettesse di mezzo un biondino a noi molto noto?
Se volete scoprire cosa sarebbe successo con tutti questi "e se" credo non vi resti altro che leggere e in questo caso: Buona lettura
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
KuroFic 1 La prima cosa che vide nel cuore della notte, quando aprì gli occhi, fu una densa cortina di fumo che le impediva di vedere a pochi centimetri di distanza dal suo viso. Il suo primo istinto fu quello di buttarsi ad aprire la finestra, ma si bloccò quando due mani la afferrarono per le spalle e la tirarono indietro mandandola a sbattere la testa contro lo spigolo della scrivania in mogano dove erano appoggiati alcuni importanti documenti. Tra di questi vi riconobbe una lettera che era sicuramente stata messa lì da poco e doveva contenere qualcosa d'importante. 
L'uomo che l'aveva ferita, quando vide che aveva adocchiato la lettera,  infilò una manò nella tasca della giacca e ne estrasse un pugnale che iniziò a fendere per colpirla, la ragazza inciampò nel tappeto finendo per terra, trovandosi dopo pochi secondi con un pugnale puntato alla gola, -ormai ti ho presa- l'aggressore avvicinò ancora di più l'arma alla ragazza, un solo movimento e avrebbe probabilmente anzi, sicuramente, perso la vita -non esattamente- riuscì a sussurrare afferrando la lama del pugnale.
Provò un dolore lancinante alla mano ma continuò a stringere per avere la presa ben salda, tanto che l'aggressore dovette lasciar andare la presa, lei ghignò divertita per poi impugnare l'arma dalla parte del manico e colpire l'uomo che cadde a terra.
Sapeva benissimo di non averlo ucciso però doveva  sbrigarsi ad uscire da quella casa. Afferrò la lettera e corse verso la porta di camera sua, per poi aprirla e trovarsi davanti un muro di fuoco. "Maledizione" fu quello che riuscì a pensare prima di sentire un grido proveniente dalla stanza al piano di sotto, quella dei suoi genitori e realizzò solo in quel momento che l'uomo che l'aveva aggredita probabilmente non era lì da solo. Cercò in camera sua qualcosa che la potesse aiutarla a spegnere il fuoco ma non trovò niente e l'unica soluzione, dopo quella di gettarsi tra le fiamme sperando di riportare meno danni del previsto, era quella di calarsi dalla finestra; da camera sua al giardino della villa c'erano più o meno tre metri d'altezza e forse avrebbe avuto la fortuna di atterrare in un cespuglio.
Si catapultò ad aprire la finestra, non avrebbe mai voluto rischiare ma la villa dove abitava aveva preso fuoco e aveva una ferita sulla tempia e una più profonda sulla mano. Poteva solo sperare nel meglio. Inspirò profondamente e, dopo aver preso coraggio, si lanciò.
L'impatto col terreno non fu minimamente paragonabile al dolore che provava nella mano, anche se, una volta atterrata, rimase con gli occhi serrati per paura che qualcosa potesse essere andato storto, teneva ancora la lettera stretta saldamente per paura di perderla, decise quindi di nasconderla nella tasca della camicia da notte per poi, assicurandosi che non ci fossero altri banditi in giro, alzarsi in piedi e correre verso il portone d'ingresso.
Avvicinò la mano sana alla maniglia ma, quando fece per aprirla, si ritrovò travolta da una figura che stava piangendo.

-Madre... perchè state piangendo?- aveva visto pochissime volte piangere sua madre, lei di solito era così forte, eppure ora stava mostrando la sua debolezza. -Elodie... devi scappare, loro ti stanno cercando per ucciderti!-
-Loro chi?- domandò cercando di non sembrare spaventata -e perchè dovrebbero volermi morta?-
-Non ho tempo per spiegarti purtroppo, figlia mia, hai con te la lettera?- annuì, -allora seguimi, tu devi scappare, devi salvarti!- afferrò la figlia per il polso e iniziò a correre verso la carrozza.
Elodie non riusciva a pensare a niente, se non al fatto che qualcuno la voleva morta.
La corsa fu la più breve della sua vita, anche se respirava a fatica sentendosi oppressa da un peso, salì sulla carrozza e rimase in attesa mentre sua madre pagava il conducente per portare Elodie a Londra.
-madre... perchè non venite con me?-
-eccole sono laggiù! Prendiamole prima che riescano a scappare-  "di nuovo quegli uomini" pensò Elodie,
-ascoltami bene, il conducente è disposto a portarti fino a Londra, io servirò da esca, li tratterrò fino a che non sarete partiti-
-no... non potete farlo-
gli uomini si stavano avvicinando sempre di più
-Arrivederci, Elodie-
la carrozza partì nel preciso istante in cui i banditi raggiunsero la madre di Elodie,  la quale riuscì a tenergli testa per qualche secondo, ma era troppo debole. Uno dei due uomini la raggiunse e, con un colpo deciso, la ferì al collo, Elodie vide il corpo di sua madre per terra, in una pozza di sangue, la vista iniziò a farsi sempre più sfocata a causa delle lacrime che iniziarono a scendere pochi secondi dopo, -mamma- sussurrò tra i shinghiozzi rannicchiandosi sulla panca.



ANGOLO AUTRICE:
Allora come vi pare?? (va a ripararsi dietro ad una trincea con l'elmetto da soldato)
Ho sempre avuto abbastanza paura a pubblicare qualcosa su Kuroshitsuji... e questa è la prima volta che pubblico!!!! (che emozione!!) 
Mi raccomando fatemi sapere come vi pare ok?
Baci
_Ecchan_

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: _Ecchan_