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Autore: Sybil Blues    02/02/2013    2 recensioni
Ginny Weasley ha sedici anni, trascorsi nell'ombra proiettata dall'amicizia fra suo fratello e Harry Potter. Quello stesso Harry che non è mai riuscita a dimenticare, e al suo sesto anno ad Hogwarts proverà a farlo sul serio. Ma il labirinto di feste, vendette e solitudine la porterà a conoscere un segreto terribile. E a perdere sé stessa.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Neville Paciock | Coppie: Dean/Ginny, Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Apro gli occhi. La consapevolezza del mio corpo, del dolore fisico si acuisce all'improvviso. Non so dove sono, ma non oso muovermi. Non ricordo esattamente cosa sia successo, a parte l'inaspettato arrivo di Mrs. Purr. Che quell'odiosa gatta sia benedetta.
Malfoy è qui con me. Nell'ombra rischiarata dalla luna, percepisco i suoi movimenti e sento il suo respiro. Affannato, come se stesse piangendo di nuovo.
Muovo impercettibilmente la testa e lo vedo. E' seduto su un vecchio sgabello, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani che affondano nei capelli chiari quasi quanto la luna. Se solo avessi la bacchetta...
Non posso far altro che stare qui e aspettare.
Malfoy si alza e inizia a camminare per la stanza. Su e giù, su e giù, come se fosse un animale selvatico imprigionato in una gabbia. Su e giù. Sembra essersi dimenticato della mia presenza.
Si sbottona velocemente il colletto della camicia e i polsini e si tira su le maniche. Se solo non fosse stato proprio davanti al raggio di luce, non l'avrei visto. C'è qualcosa sul suo avambraccio sinistro, qualcosa che attira il mio sguardo e lo respinge contemporaneamente. Teschio e serpente uniti in un patto mortale.
 Il Marchio Nero.
Mi sfugge un gemito spaventato. Malfoy si volta verso di me, puntandomi fulmineo la bacchetta addosso.
«Ben svegliata, Weasley» Estrae dalla tasca la mia bacchetta. «Scommetto che daresti una mano, per riavere questa, non è vero?» Non rispondo. Si accovaccia all'altezza del mio viso.
«Ti ho fatto una domanda» ribadisce, con la voce falsa e strascicata.
«Ridammela!» sbraito, mettendomi a sedere. La stretta di Malfoy mi blocca e mi spaventa ulteriormente.
Lui ride, maligno. «Voglio che tu sappia che non ti ho fatto niente. D'altronde, non avrei mai potuto toccare una Sporca Traditrice come te»
Bugiardo, bugiardo, bugiardo.
«Tu mi hai baciata» protesto. Un attimo dopo mi pento delle mie parole.
«E' stato l'alcool, non io. Ed è del tutto irrilevante»
«Pensa i tuoi amici Serpeverde, come lo riterrebbero irrilevante» ribatto. Voglio solo andarmene, ma non riesco a trattenermi dal disprezzarlo. «Hai ordinato di farmi violentare, stupido furetto!» La mia voce è così acuta che, fra poco, la sentiranno solo i pipistrelli. Mentre lo distraggo, cerco di studiare un modo per afferrare la mia bacchetta, inerte fra le sue dita affusolate.
«Sta' zitta. Lo so che ti sarebbe davvero piaciuto se Corner ti avesse presa in quel vicolo» Il polso si muove e sulla mia guancia si apre un graffio.
«Come... come fai a sapere» boccheggio, mentre una sottile scia di sangue mi macchia il volto. «Come puoi sapere dove...?» Mi tremano le gambe e la voce.
«Lo so e basta. Come so che tu mi hai visto piangere, stanotte. Hai visto questo, vero?» protende il braccio sinistro verso di me, con naturalezza, come se mi stesse mostrando un tatuaggio qualsiasi.
«E sai che tutto ciò avrà delle conseguenze, immagino»
Deglutisco e mi alzo in piedi.
«Dammi la bacchetta e fammi uscire da qui. Non dirò niente» mento.
«Certo. La sorella del miglior amico di Potter, la più grande confidente di Granger, la figlia di membri dell'Ordine della Fenice non dirà a nessuno che Draco Malfoy è un Mangiamorte» L'ultima parola cade pesante come un macigno su di noi. Lo è davvero. E' davvero uno di loro. E' uno di quelli che vogliono spezzare la vita di Harry, magari sarà lui che ucciderà mio padre e torturerà mia madre.
Malfoy urla qualcosa di incomprensibile, il suo sguardo è quello di un folle, il suo volto è una maschera bianca di dolore.
«Devi aiutarmi» mormora, più a sè stesso che a me. «Devi aiutarmi. Siediti» ordina, indicandomi lo sgabello che prima era stato suo.
«Ti prego» lo imploro e mi vergogno di me stessa, ma non posso fare a meno di supplicarlo e strisciare ai suoi piedi come una serpe. «Ti prego. Obliviami. Non lo saprà nessuno»
«No!» grida, torturandosi le mani e girandosi verso la parete. «Non posso farlo. Non puoi capire»

All'alba, finalmente, esco da quell'aula maledetta. Malfoy ha detto che non ci ha visti nessuno, a parte Mrs. Purr al settimo piano. La stanza dove abbiamo trascorso la notte sarà il nostro luogo d'incontro, dove gli racconterò tutto ciò che Harry sospetta su di lui e lo aiuterò a fare ciò che deve. Qualunque cosa sia. Se non lo farò, a quanto pare, a subire la sua ritorsione saranno Hermione e Neville. E Dean. Ha capito che è importante per me, perchè quando l'ha nominato ha detto che i miei occhi hanno ripreso a brillare, nella penombra.
Prima di sparire nel dedalo di corridoi del castello, mi ha detto che gli dispiaceva. Mi dispiace. Schifoso ipocrita bastardo. Troverò un modo per far sparire quel sorrisetto strafottente dalla sua faccia da idiota. Da Mangiamorte.

I giorni scivolano lenti e vischiosi. Cerco di stare il più possibile lontana da Hermione, in modo da non sentire cose che sarò costretta a riferire. Lei è offesa dal mio atteggiamento, ma decido di non rivelarle niente di ciò che è accaduto la notte scorsa.
Ogni notte il Marchio di Malfoy mi balugina davanti agli occhi, ogni notte prendo piuma e calamaio e traccio le parole 'Ciao, mamma' per poi stracciare la pergamena.
Non so cosa fare. Sono imprigionata in una cella da cui uscire è difficile e pericoloso.
Chissà come si comporterebbe Hermione.

Mangiare in Sala Grande è piuttosto seccante, perchè sento lo sguardo insistente di Malfoy sulla nuca. Come adesso. So che mi sta osservando, mentre finge di ridere alle battute idiote di Tiger e Goyle e io cerco di concentrarmi sulla mia polpetta. Sto per addentarla, quando la sua voce mi sorprende alle spalle.
«Posso avere l'onore di parlare con te, Weasley?»
«Cosa vuoi da mia sorella, Malfoy? Ti conviene lasciarla in pace»
«Altrimenti? Ci stupirai tutti con le tue incredibili abilità magiche?»
Ron scatta in piedi, insieme a Harry.
«E' tutto a posto» tento di rassicurarli. Hermione mi rivolge uno sguardo dubbioso, che ignoro.

Seguo la schiena di Malfoy, che mi conduce in un'aula vuota. Sigilla la porta con un incantesimo e io stringo forte la bacchetta.
«Non stai facendo quello che ti ho chiesto» sbotta, dandomi le spalle. «Non ci stai nemmeno provando. E il mio tempo continua a scorrere»
«Sto facendo il possibile» ribatto. «E il tuo tempo non è un mio problema» Lo dico per provocarlo. Voglio che mi spieghi cosa diamine significa, ma lui vomita solo un'altra serie di minacce.
La mia pazienza ha un limite. La mia paura ha un limite.
«Diffindo» Uno squarcio si apre sulla manica destra della sua camicia immacolata. Mi guarda stupito e furioso. Il teschio tatuato attira il mio sguardo.
«Non mi fa paura guardarlo, chiaro? Tu non mi fai paura. Almeno, non ho paura per me, ma per le persone che amo. Sei una Serpe infida, Malfoy, e non vorrei avere nulla a che fare con te, ma purtroppo ce l'ho. Sto custodendo un segreto disgustoso che ogni notte mi attanaglia lo stomaco per l'orrore. Ti sei lasciato marchiare come una bestia da macello e non te ne rendi nemmeno conto. Sei suo. E se vuoi continuare a esserlo, perlomeno segretamente, ti conviene dirmi tutto. Tutto quello che sto contribuendo a fare. Tutto quello che devo sapere» La mia voce si incrina, la mia bocca si contorce per le pericolose e tremende parole che sto pronunciando, ma prima che una lacrima la raggiunga, il viso pallido di Malfoy cala su di me, le sue mani mi stringono i fianchi e la mia schiena sbatte goffamente contro il muro. Le sue labbra sottili si muovono sulle mie con rabbia dolce. Il mio corpo si rilassa e le mie mani corrono sui suoi capelli biondi.
So che non è la mia bocca che sta baciando.
Sono le mie parole.
Il mio coraggio. Quello che mi manca per respingerlo.

Non sto baciando Malfoy, sto baciando Draco.
 
  
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