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Autore: Half Of Nothing    02/02/2013    4 recensioni
Cinque storie apparentemente non legate tra loro. Dieci persone speciali che incontrandosi, cambieranno il proprio destino.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-A M. che ha appena scoperto di essere incinta e non ha nemmeno finito le superiori.
Andrà tutto bene.

Ti prego fai che la trovi. Ti prego ti prego ti preeeego.
Questa foresta è troppo inquietante, ma vedi te se io Louis William Tomlinson devo andarmene in giro alle 5 di sera a cercare una ragazza scomparsa.
Uffa.
-Che poi posso anche mettermi a parlare tanto non c’è ness…OH PORCA CAROTA!- urlo sobbalzando alla vista di una ragazza seduta in mezzo al sentiero.
È bionda, indossa una maglietta azzurra e dei pantaloni neri.
È lei.
-S sei Sorrow?- domando avvicinandomi cautamente, mi hanno detto che è pericolosa
-NON TI AVVICINARE!- mi urla girandosi di scatto, io sorpreso dalla sua reazione cado per terra
-ahi che male…- mi lamento massaggiandomi il didietro, lei mi guarda confusa e poi scoppia a ridere.
Questa è stana forte!
-scusa, non volevo spaventarti. Comunque si, sono Sorrow, ma tu chiamami Wendy- mi dice avvicinandosi piano e tendendomi la mano, che accetto.
-io sono Louis, piacere- gli rispondo io sorridendole, poi dopo qualche secondo le ribatto felice –come Wendy di Peter Pan!- lei sorride e abbassa lo sguardo.
 

-allora Peter come la chiamiamo?- domandò la giovane donna mentre metteva una mano sulla pancia ormai gonfissima
-uhm… Wendy! Come l’amica di Peter Pan!- rispose il piccolo bambino biondo mentre dava un bacino alla pancia della mamma.

 
-Ho sentito quello che hai fatto… è la verità o se lo sono inventato?- domando timidamente dopo che mi sono seduto qualche metro dopo di lei, dandole la schiena.
Mi ha chiesto, o meglio, supplicato di non avvicinarmi a lei.
-dipende da che cosa ti hanno raccontato. Sai, Loro in tutti questi anni se ne sono inventate parecchie. Mi hanno dipinta come un’assassina violenta e pericolosa.- fa una piccola pausa, quasi a calmarsi, poi riprende –la cosa brutta è che sono davvero un’assassina, e anche pericolosa-
Lei nonsembra un’assassina.
Più un angelo semmai.
Insomma, tu la vedi per strada, bionda, alta, occhi azzurri e bella.
Si perché lei è questo, bella.
Non figa, non provocante ma bella. Una bellezza di quelle rare, difficili da trovare.
-allora lo chiedo a te. Cosa è successo veramente?- domando avvicinandomi di qualche centimetro.
Lei prende un bel respiro, l’ennesimo devo dire,  poi inizia a raccontare, e mentre racconta posso giurare d’averla sentita piangere.
-avevo un fratello maggiore sai? Peter. Cinque anni esatti di differenza, nati lo stesso 13 dicembre. Io e lui eravamo inseparabili, davvero. Giocavamo sempre noi due. Il nostro gioco preferito era quello dove facevamo finta di essere Peter-Pan e Wendy. Lui era davvero pazzo di quel cartone, lo guardava anche due volte al giorno, per questo mi ha chiamata Wendy.
Era un bel giorno di Maggio quando decise che saremmo usciti per una gita.
Al lago, il nostro posto preferito, ci andavamo sempre con mamma e papà, ma in quel tempo erano molto impegnati perciò ci andammo da soli.
Erano le quattro del pomeriggio quando iniziammo a litigare. Per cosa? Non ricordo, ricordo poco di quel pomeriggio, so solo che ero molto, molto arrabbiata. Ricordo che ad un certo punto desiderai ardentemente che soffrisse, ero davvero furiosa.
Erano le quattro e mezza quando lo vidi accasciarsi al suolo e iniziare a contorcersi dal dolore. Rotolava, gemeva e si lamentava forte. Si teneva la testa, lo stomaco, le gambe. Continuava a urlare che stava andando a fuoco, ma il fuoco ce l’aveva dentro. Continuò così per un tempo lunghissimo, e io ero accasciata vicino a lui che continuavo a piangere continuando a desiderare con tutta me stessa che smettesse di provare dolore.
Solo molto tempo dopo ho capito che una volta iniziato, non so più fermarlo.
Erano le cinque in punto quando cadde nel lago in preda alla disperazione, quando morì affogato.
Dopo non ricordo più nulla, so solo di essermi svegliata nell’istituto, nell’infermeria, circondata da dottori che tenevano in mano una cartella con scritto quello che da quel momento sarebbe diventato il mio nome: Sorrow-
Un attimo.
Un attimo e mi ritrovo stretto a lei con una tale forza che non sapevo nemmeno di possedere.
E lei si fa stringere, si fa consolare, non si oppone nemmeno quando le asciugo le lacrime dalle guancie.
Ha smesso di scappare.
E la guardo, così bella.
E posso giurare di sentirla sorridere quando le sussurro –per me sei solo Wendy.-
 

Louis e Wendy non sono andati a Parigi, come gli altri.
Loro hanno trovato il loro posto lì, in quella foresta.
Hanno costruito una casa, in quella foresta.
Si sono amati, in quella foresta.
Oh si, amati moltissimo. Come pochi sanno fare.
Louis e Wendy hanno avuto un bellissimo bambino.
Peter.
Purtroppo non molti sanno come è iniziata la loro storia.
Ma tutti sanno come è andata a finire.
Louis e Wendy si sono amati, totalmente, incondizionatamente, e per sempre.

   
 
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