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Autore: LadyPalma    02/02/2013    1 recensioni
"I coniugi Prince si erano trasferiti a RavenTown, appena divenuti tali ed avevano acquistato una deliziosa villa isolata a pochi passi dalla dimora della famiglia Carter.[...]
L’influenza materna aveva quindi certo aiutato le doti innate delle due giovani Prince: Charlotte a venticinque anni era una ragazza molto bella e dai modi eleganti e graziosi. Aveva un’intelligenza molto sviluppata, purtroppo però non sul lato emotivo. Difficilmente si lasciava andare alle sue emozioni ed era difficile intuire dove finisse la riservatezza e iniziasse la freddezza. Aveva ereditato del tutto lo spirito femminista che nella madre era rimasto solo concettuale e professava di non volersi sposare mai. Rose invece, era una ragazza molto graziosa per i suoi diciassette anni, più simpatica e meno distaccata della sorella, ma non da lei, che seguiva sempre come un esempio e considerava il suo punto di riferimento."
La storia di Charlotte Prince insomma, una giovane che nel suo viaggio incontrerà presto anche l'amore: ma per chi? Il misogine Newton, il misterioso Lord WhiteHead...o qualcun'altro?
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VIII.

 

Il ritorno a Allan Manor di lord WhiteHead portò una ventata di vivacità alle successive giornate. Charlotte, inizialmente non troppo entusiasta di rinnovare l’incontro, si rivelò però intrigata all’idea di proseguire con lui la discussione precedentemente avviata. Lord WhiteHead era nato per conversare e per stare al centro dell’attenzione, proponeva sempre argomenti nuovi e teneva molto al giudizio di tutti i convitati, compresa naturalmente Charlotte. Adorava conversare, esporre le proprie idee e confrontarsi con quelle altrui e trovò molto presto in miss Prince una perfetta compagnia. Il terzo giorno infatti, durante una visita dei signori Allan ad una loro vicina conoscenza, a cui entrambi non avevano avuto il piacere di partecipare, Charlotte e WhiteHead si ritrovarono soli in salotto con la sola compagnia del reciproco scambio di opinioni.

Quella mattina fu l’occasione per Charlotte anche di dilettarsi nella lettura del libro che le aveva dato in prestito Theodora: poesie struggenti, romantiche, melodiose, in una parola coinvolgenti. Riusciva a comprendere ora perfettamente perché la signora Allan era così restia a separarsene e lei  stessa quella mattina non sarebbe riuscita in tale impresa, se non fosse stato per il suono del pianoforte. L’unico musicista della dimora infatti aveva finalmente concesso il lusso all’ospite di soddisfare la sua curiosità e quest’ultima, entusiasta e deliziata da quella melodia sconosciuta e dall’indubbia bravura del suo artefice, interruppe la lettura, usando il libro solo come copertura.  Charlotte alzava di tanto in tanto infatti occhiate verso il piano e non poté a quel punto negare non solo la bravura, ma anche l’indubbio fascino dell’uomo. Aveva un bel profilo, lineamenti aristocratici, lunghi capelli ricci e neri e un paio di occhi di un colore indefinito che scorrevano sui tasti bianchi. Erano verdi o forse azzurri, pensò Charlotte nelle sue fugaci occhiate; ma ebbe la certezza delle sue supposizioni solo quando due grandi occhi grigi fissarono i suoi. La ragazza arrossì vistosamente e tornò al suo libro; Lord WhiteHead invece sorrise e smise di suonare.

“Mia cugina mi ha riferito che non sapete suonare, è vero miss Prince?”

“Si, ho un pianoforte a casa ma né io né mia sorella siamo capaci di suonarlo, anche se confesso che mi sarebbe piaciuto molto”

La risposta di Charlotte così semplice, naturale e l’occhiata sognante che rivolse allo strumento, fecero immediatamente scattare nella mente del Lord una simpatica idea. Si alzò in piedi e si avvicinò alla ragazza, tendendole la mano.

“Posso insegnarvi io se volete”

Colpita dalla proposta, Charlotte alzò gli occhi verso di lui e incontrando nuovamente quei grandi occhi chiari che attendevano risposta, non potè far altro che sorridere e accettare. Si alzò in piedi anch’essa e a quel punto Lord WhiteHead invitò la giovane a sedersi affianco a lui davanti al piano ed iniziare immediatamente la prima lezione di piano. Poter accarezzare quei tasti bianchi e neri e dare un senso a quelle carezze era per miss Prince un’ emozione del tutto nuova e nonostante la musica non era mai stata la sua maggiore passione, non poteva proprio negarne il fascino. Continuò a provare per almeno un’altra ora, incurante del tempo, dello spazio, del mondo e perfino della persona che le stava affianco, finché il ritorno dei padroni di casa, la costrinse ad interrompere la melodia e a far partire invece sincronicamente un pensiero, ben poco armonico, alla vista dello sguardo deluso, stizzito e quasi geloso che Theodora le rivolse.

 

 

NDA:

Ecco sfornato anche l’ottavo capitolo! Spero vi sia piaciuto!!

Cosa nasconde lo sguardo di Theodora? E cosa succederà ancora tra Charlotte e il Lord? Lo scoprirete nei prossimi capitoli:)

   
 
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