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Autore: DumbledoreFan    24/08/2007    10 recensioni
“Un momento…se non ho cugini, questo vuol dire che io…” mi fermai un attimo, e fissai intensamente gli occhi smeraldini di Potter. “Che io sono l’ultima discendente diretta della famiglia Black…” continuai in un soffio. Il ragazzo annuì con il capo. Tornai a osservare il cerchiatto bruciacchiato dove doveva esserci la figura di mio padre. Sotto il suo nome c’era una targhetta vuota, e subito dopo una linea con un cerchietto e un’altra targhetta vuota, con l’eventuale posto per altre. Ci passai le dita sopra. Lì avrei dovuto esserci io. “Non credi che sia venuto il momento di aggiungere un nome lì?” mi fece inaspettatamente il moro.
La dinastia Black è conclusa perchè i due fratelli sono entrambi morti. Ma ne siamo proprio così sicuri?? Leggete e scoprirete che qualcuno aveva un segreto di cui nemmeno lui era a conoscenza...
Genere: Malinconico, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti mie prodi! (Ok, questa me la potevo risparmiare!XD) e finalmente sono tornata con un altro capitolo dell'Ultima discendente dei Black!Mi scuso in primis se vi ho fatto aspettare un po', ma ho avuto dei piccoli problemi nello scrivere questo capitolo, che in realtà ho in testa da parecchio tempo. Avrei dovuto postarlo due giorni fa, ma non riuscivo a scriverlo, facevo un pezzetto e mi fermavo, un pezzetto e mi fermavo, che tortura!! Tra l'altro mi è venuto anche leggermente più lunghino del solito, ma penso che per voi sia meglio! Allora, in questo chap vedremo una Siria novellina a Hogwarts che cerca disperatamente di ricordarsi la strada per i sotterranei, che poi viene convocata dal grande capo (alias Silente) che gli affiderà una strana missione. Che cosa?? Leggete e scopritelo!!Bacioni e buona lettura!

Quando il banchetto finì, tutti si alzarono provocando un gran baccano con le panche che grattarono per terra. Pansy andò in cima alla fila di Serpeverde per guidare quelli del primo anno, mentre Blaise mi fece segno di stargli vicino.
“Il dormitorio di Serpeverde si trova nei sotterranei della scuola, che non sono particolarmente difficili da raggiungere, il problema è poi trovare la Sala Comune…” mi spiegò il moretto, e io annuii cercando di memorizzare bene le sue parole. Mi fece segno di allungare il passo, e dopo aver sceso una lunga e fradda rampa di scale ci ritroviamo in quelli che devono esseri i sotterranei. L’aria è fredda e umida, non c’erano finestre, e c’era un atmosfera molto algida. Le pareti erano spoglie, e c’era un silenzio estenuante. Feci un piccolo sorriso. Mi piaceva quell’atmosfera!!
“Ora, fai molta attenzione…” mi disse Blaise, e ci fermammo di botto.
“Arrivata qui, devi girare alla seconda a destra” spiegò, e io cercadi di memorizzare “seconda a destra”. Girammo e mi ritrovai in un altro corridoio quasi identico a quello precedente.
“Ora invece dobbiamo svoltare la prima a sinistra” continuò il moretto, mentre io mi guardavo sempre in torno per scovare qualche particolare che avrebbe potuto aiutarmi nel ricordare la strada. Altro corridoio, stessa storia.
“Di qua, di nuovo a sinistra…”
Ok, avevo il brutto presentimento che mi sarei persa più di una volta, visto che davvero sembrava tutto uguale! Blaise intuì la mia preoccupazione e mi sorrise incoraggiante.
“Dai, non è una tragedia!! Te la ricorderai la strada, vedrai non è poi così difficile…prova a ridirmela fin qui?” fece il moretto divertito.
“Seconda a destra, sinistra, sinistra…” ripetei decisa. Il ragazzo annuì vigorosamente.
“Ora qui in fondo a destra…”
Intanto, dietro di noi c’era un gruppo di Serpeverde più o meno nostri coetanei, e più in disparte Theodore Nott e Draco Malfoy parlvano assiduamente di qualcosa che doveva essere abbastanza importante. Più indietro ancora, c’erano tutti i primini che erano ancora più intimoriti e attoniti di me, ma la maggiorperte delle Serpi aveva già raggiunto la Sala Comune. Continuai a guardarmi in giro, poi Blaise riacquistò la mia attenzione.
“Siamo quasi arrivati…di qua a destra e poi sempre in fondo…” e ancora una volta svoltammo. Decisi di distogliere l’attenzione da quei corridoi così dannatamente uguali, e posarla su un soggetto moolto più interessante. Draco Malfoy aveva appena finito di parlare con Theodore e stava andando avanti da solo, con un elegante passo lento e cadenzato che trasudava fascino. Teneva lo sguardo basso e pensieroso, e le mani in tasca, ma all’improvviso ne tolse una per passarsela fra i capelli biondissimi. Un gesto estremamente seducente, e io rimasi quasi incantata a fissarlo. Solo la voce di Blaise, mi riscosse dai miei pensieri non proprio innocenti.
“La porta della Sala Comune è nascota in questa parete…” disse il moro, indicandomi una parete sulla nostra sinestra. Una parete VUOTA tutta UGUALE! Santo Salazar, ma un posto migliore per il tuo dormitorio no, eh?!
“E io come accidenti faccio a sapere dov’è nascosta?!” sbottai irritata. Il moro mi fece un segno verso la parte di fronte. C’era una fila di armature distanziate da meno di un metro.
“Settima armatura” continuò Zabini. Io le contai con lo sguardo fino alla settima, dove ci fermammo. Mi guardai di nuovo intorno, ma poi sospirai rassegnata.
“Non ci arriverò mai!!”
“Dai, non è una tragedia, in fondo è abbastanza semplice!! Seconda a destra, sinistra, sinistra, destra e destra…settima armatura in fondo…” riepilogò Blaise, e io cercai di memorizzare accuratamente. Annuii incerta.
“Oh, che stupido, quasi mi dimenticavo il trucchetto!!” esclamò improvvisamente, battendosi una mano sulla fronte. Io lo guardai interrogativa, corrugando le sopracciglia.
“C’è un trucco per ricordare la strada per i dormitori!!” spiegò.
“E che aspettavi a dirmelo?!?!?!” esclamai spazientita. Ma all’improvviso sentii una voce sussurrarmi calda all’orecchio.
“Se lo guardi dall’alto, il percorso per arrivare alla Sala Comune di Serpeverde, delinea una “S”…basta solo avere un po’ d’immaginazione”
Mi voltai di scatto e riconobbi la figura accattivante di Draco dietro di me, che mi sorrideva divertito. Io ci pensai un attimo su, ripercorrendo la strada con la mente, ovviamente dall’alto…
Oh caspita, era vero!! Lanciai uno sguardo intenso al biondino e ghignai.
“La nuova parola d’ordine, Dra?” chiese Blaise, fermo davanti alla parete vuota. Malfoy si rivolse a lui.
“Serpentese”
Al sentir quella parola, la porta scorrevole nascosta fra la fredda pietra si aprì lasciandoci passare. Ok, avrei dovuto anche ricordarmi la parola d’ordine…
Entrammo in uno sfarzoso sotterraneo lungo, dal soffitto basso, con le pareti di pietra ricoperti di arazzi verdi rifiniti d’argento, e un grande camino in marmo. Sparsi qua e la c’erano divani e poltrone verdi scuro, tavoli in ferro battuto e sedie in ciligio rivestite anch’esse di pelle. Appese al soffitto c’erano raffinate lampade cilindriche di vetro verdi, che emanavano luce soffusa.
“Notevole…” fu il commento che proferii appena ebbi avuto la panoramica generale della Sala Comune. Questa era ancora meglio di Grimmuild Place!
“Già, non è niente male…” rispose Draco, avviandosi verso una poltrona poca distante dal camino, e io e Blaise lo seguimmo, sedendoci su un divano lì accanto. Mi misi comoda e esclamai trionfale.
“Casa dolce casa”
Le due Serpi ridacchiarono divertite, e il moro al mio fianco ribattè.
“Puoi dirlo forte Siria!”
Malfoy annuì, e cominciò a cercare qualcosa nel suo mantello. Dopo un attimo tirò fuori un pacchetto di sigarette, e la sua bacchetta. Io lo guardai interrogativa.
“Si può fumare a scuola?” chiesi incredula. Lui ghignò.
“No….ma noi siamo Serpeverde…” rispose porgendomi il pacchetto. Io sogghignai di rimando e ne sfilai una, per poi portarmela alle labbra, e accendermela con un tocco di bacchetta. Blaise sbuffò.
“A lei offri e a me no?” fece falsamente offeso. Io ridacchiai mentre sbuffavo una nuvoletta di fumo, e il biondino lanciò poco delicatamente le sigarette a Zabini, che le prese al volo.
“Grazie amico…” rispose tutto contento. In quel momento arrivarono Pansy e Daphne, che si posizionarono in un divanetto di fronte al nostro, con l’aria un po’ stanca. Pansy continuava a guardarmi male, mentre Daphne si rivolse a me con una specie di sorriso.
“Ho visto che sei nel dormitorio con noi e Millicent…” mi disse.
“Buono a sapersi!” ribattei anche io con un mezzo sorriso. La Parkinson improvvisamente si alzò e andò verso Draco. Si sporse verso di lui, e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Il biondino le sorrise malizioso e lei le stampò un leggero bacio sulle labbra, prima di lanciarmi uno sguardo di sfida e allontanarsi. Sentii uno strano gorgoglio allo stomaco, ma lo ignorai, cercando di sembrare il più rilassata possibile, aiutata dalla sigaretta che tenevo fra le labbra.
“Non fare caso a Pansy, è semplicemente scettica con i nuovi arrivati…piano piano si abituerà…” cercò di rassicurarmi Blaise, e io annuii distrattamente. Posai la testa all’indietro, mentre facevo l’ultimo tiro. Intanto, Zabini e la Greengrass avevano cominciato a parlare della squadra di Serpeverde, e io concentravo l’attenzione sul biondino alla mia sinistra, ripensando a come quel bacio fra lui e la Parkinson mi avesse dato fastidio.
“Sai giocare a Quidditch, Siria?” mi chiese Daphne riportandomi alla realtà.
“Molto bene, azzarderei…a Beuxbaton ero cacciatrice della squadra del mio “club” (che sarebbe come la “casa” qui a Hogwarts)…” risposi ripensando a tutte le volte che ero finita nell’infermeria giocando a Quidditch.
“Hai detto cacciatrice?” domandò improvvisamente Malfoy. Annuii vigorosamente.
“E’ perfetto!!L’anno scorso ci è proprio andato via uno dei cacciatori!” esclamò Blaise allegro. Sia Draco che Daphne annuirono con il capo.
“Tieniti libera per sabato…farò i provini per cacciatore e portiere…” mi disse il biondo.
“D’accordo…sei tu il capitano della squadra?” feci incuriosita.
“Ovviamente…” rispose con un ghigno compiaciuto. In quel momento la porta della Sala Comune si aprì, ed entrò un uomo vestito in una lunga tunica nera, i capelli dall’aria unticcia e un grande naso adunco. Blaise spense all’istante la sigaretta, e da lì capii che era un professore. Questo si avvicinò a noi con aria gelida.
“Signorina Black?” mi chiamò, e io mi girai leggermente intimorita.
“Il Professor Silente la vuole vedere” disse freddamente.
“Non ho fatto niente!!” esclamai in mia difesa, e i ragazzi vicini a me ridacchiarono.
“E’ vero Professor Piton, è stata sempre qui con noi…” fece Blaise in mia difesa, ma manteneva l’aria divertita.
“Non è una cosa proprio positiva, Signor Zabini…e ora, Signorina Black, se vuole seguirmi…” sentenziò il Professor Piton, mentre si avviava di nuovo verso l’uscita della Sala Comune.
“Buona fortuna” mi fecero in coro il moro e la bionda, mentre Draco mi rivolse solo un sorriso sbieco, che io ricambiai leggermente, prima di alzarmi e seguire il professore. Uscimmo velocemente dalla Sala, e a passo svelto risalimmo i sotterranei. La figura inquietante dell’uomo mi accompagnò fino al primo piano, dove ci fermammo davanti ad un gargoyle di pietra. Durante tutto il tragitto non dissi una parola, ma squadrai timidamente l’uomo dall’aria gelida, e una smorfia cattiva disegnata nel volto. Davanti alla statua, Piton disse.
“Pallini acidi” e il gargoyle si spostò, lasciando spazio ad una scala a chiocciola.
“Il Preside l’aspetta dentro” mi disse sempre con il suo tono distaccato.
“Grazie…” risposi, prima che l’uomo si dileguasse. Ero leggermente preoccupata all’idea che Silente volesse vedermi. Che cosa voleva?!
Salii le scale e mi ritrovai davanti ad una porta di legno intarsiato. Feci per bussare, ma prima che le mie nocche toccassero la porta, sentii la voce del Preside invitarmi ad entrare. Aprii la porta ed entrai nell’ufficio di Silente, una stanza circolare, piena di libri antichi e oggetti strani. L’uomo dalla barba argentea era dietro la sua scrivania che mi sorrideva cordiale.
“Prego Signorina Black, si accomodi…” mi disse il Preside, e io mi sedetti su una sedia di fronte alla sua scrivania. Mi fissò per un estenuante attimo con quei suoi occhi azzurri e acquosi, più penetranti di una lama affilata, e io dovetti spostare lo sguardo sulle mani che tenevo in grembo. Pensai che fino ad allora, Silente era l’unica persona di cui non avevo saputo tenere lo sguardo. Ma poi una vocina scomoda si fece spazio nella mia mente, rivangando un ricordo…
Harry Potter…
Fortunatamente il Preside mi distolse dai miei pensieri.
“Credo che si stia chiedando per quale ragione l’ho chiamata nel mio ufficio…” iniziò l’uomo.
“In effetti…” risposi, alzando di nuovo lo sguardo, riacquistando quella sicurezza che mi era stata tolta.
“Ebbene, devo parlarle. Devo chiederle due…come posso dire…favori?” continuò il Professore, e io lo guardai storto.
“Due favori?? A me?” ribattei sorpresa. Silente annuì.
“Proprio a lei…”
Avrei voluto rispondergli con insolenza, dicendogli che io non facevo favore a dei babbanofili come lui, ma ancora una volta incrociai il suo sguardo, e la mia arroganza cadde miseramente.
“Per esempio?” domandai distaccata.
“Prima di tutto, devo chiederle una cosa che forse non le farà molto piacere, ma che mi sembra importante…” esordì il Preside.
“Vorrei che lei non tagliasse i rapporti con Harry”
Io strabuzzai gli occhi di pece in un’espressione sbalordita.
“Come scusi?!?!?!” chiesi pregando di aver capito male.
“Ho detto che vorrei che lei non tagliasse i rapporti con Harry” ripetè l’uomo.
“Allora, primo potrebbe anche darmi del tu, e secondo, per quale ignobile ragione non dovrei tagliere i rapporti con Potter?!” sbottai indignata.
“Ti spiego subito. Forse Harry te l’ha già fatto capire, ma tu sei l’unica cosa che gli rimane di Sirius, la sua ultima speranza di avere una famiglia, perciò è come se tu fossi diventata una specie di “famiglia”, e credo che perdere anche te sarebbe un vero strazio per lui. E questo lo renderebbe incredibilmente vulnerabile a Voldemort. Perciò, non ti chiedo di stare sempre e solo con lui, solo di salutarlo per i corridoi, studiarci qualche volta assieme, ritrovarvi un pomeriggio per fare una partita a scacchi, qualsiasi cosa, basta che non lo abbandoni totalmente…” spiegò il Preside, e io lo guardai alienata. Dovevo mettere in chiaro la situazione.
“Professore, sono convinta che lei si è reso conto di quanto io non sopporti Potter e…” cominciai, ma venni interrotta da Silente.
“Non più di tanti…tu credi di odiare Harry più di quanto lo fai in realtà…vedrai, non sarà una tragedia, anzi…”
Continuai a fissarlo sconvolta. Quell’uomo non sapeva cosa stava dicendo! Ero venuta a Hogwarts proprio per levarmi quel Potter dai piedi una volta per tutte, e lui mi diceva che avrei dovuto frequentarlo ancora?! Quante bottiglie di FireWhisky si era scolato a cena?! Provai a ribattere, ma l’uomo dalla barba argentea m’interruppe ancora.
“La seconda cosa che vorrei che facessi, è molto più importante della precendente…” si soffermò un attimo, fissandomi negli occhi.
“Vorrei che mi tenessi d’occhio Draco Malfoy”
Questa volta non solo strabuzzai gli occhi, ma spalancai anche la bocca.
“Che cosa?!?!?!?!” esclamai completamente attonita.
“Ho dei sospetti rilevanti su quel ragazzo, e vorrei affidarti questa specie di missione. Vorrei che tenessi d’occhio i suoi spostamenti e le sue azioni, per vedere se fa qualcosa che non dovrebbe…e non parlo di semplici marachelle ai Grifondoro…parlo di qualcosa di molto più serio…” e mi lanciò uno sguardo eloquente. A quel punto capii.
“Lei crede che Draco sia immischiato con i Mangiamorte e i loro affari?”
“Ho dei sospetti che potrebbero farmelo pensare…ovviamente non accuso nessuno, ma per quello che so, tu sei l’unica persona di cui posso fidarmi tra i Serpeverde per affidarti un compito del genere…”
“Come fa a sapere che si può fidare di me?? Non mi pare che io ancora mia sia unita a voi, no?” sbottai indispettita. L’uomo mi guardò storto.
“Posso fidarmi proprio per questo…perché sono sicuro che ancora non hai deciso…”
“Ma lei lo sa vero, che se io non decidessi un giorno di stare con lei, questa missione le si ritorcerebbe contro, no?”
“Per allora sarò preparato…” ribattè il Preside, sorridendo.
“Allora siamo d’accordo?” mi domandò speranzoso.
“Aspetti un attimo…lei non crederà mica che io faccia questo per niente, no?! Io non faccio mai niente per niente!” sentenziai decisa. Lui annuì.
“Avevo immaginato che mi avresti detto una cosa del genere…e io per questi due favori sono pronto a ricompensarti…cosa vuoi?” mi chiese Silente. Io ci pensai su, poi mi venne in mente che tra le materie avrei dovuto sceglierne una aggiuntiva fra Divinazione, Cura Contro le Creature Magiche, e Babbanologia.
“Voglio essere esonerata dalla materia aggiuntiva, e prendere Aritmanzia” dissi convinta, e il Preside annuì. Poi mi venne in mente un'altra cosa che mi sarebbe potuta essere molto utile.
“E voglio avere l’accesso consentito alla Sezione Proibita della libreria”
Il Professor Silente mi squadrò per un minuto buono, con un’espressione pensosa, ma alla fine cedette e acconsentì.
“Allora siamo d’accordo” sentenziai stringendo la mano del Preside. Mi alzai e dopo aver salutato il Professor Silente, uscii dal suo ufficio e scesi le scale a chiocciola. Poi mi guardai un attimo in torno.
Un momento…com’era la strada per arrivare ai Sotterranei?!

Ed eccoci alla fine del decimo capitolo. All'inizio vediamo Siria che prende confidenza nell'ambiente delle Serpi, e mette l'attenzione su un bel biondino (giù le mani dal mio Dracucciolo!!NdME IN PREDA A CRISI DI GELOSIA), poi viene misteriosamente convocata da Silente che le chiede di compiere una strana missione, oltre a quella di mantenere i rapporti con Harry: tenere d'occhio Draco Malfoy. Che cosa avrà in mente Silente? E cosa farà Siria? Come si comporterà con lui e Harry? E cosa trama Draco per far insospettire Silente??
Questo e molto altro nella prossima puntata!!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito, ma purtroppo non posso soffermarmi per i ringraziamenti singoli!! Bacioni, e al prossimo capitolo!!

...---*Alexa*---...
   
 
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