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Autore: Red Rope    03/02/2013    3 recensioni
Battery City, California 2019.
La vita degli abitanti della città è scandita da una routine programmata, tutti i giorni scorrono uguali, e anche per Jill è così.
Fino a quando non vede i Killjoy che scappano dalla città. Fino a che in lei non si risveglia qualcosa, e prende la decisione di cambiare la sua vita!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Che posto è questo?
E' tutto buio. Sento le braccia intorpidite, non riesco a muovermi. Ho un dolore fortissimo al petto, respiro male. Cerco di muovere la testa e gli occhi: ce la faccio.
Un'auto con un grande disegno sul cofano. Mi sembra di conoscerla. Mi volto dall'altra parte. Ray? Non riesco a far uscire nessun suono dalla mia bocca, e lui se ne sta lì, i riccioli ovunque, riverso a terra, non riesco a vederlo nemmeno in viso.
Dove diavolo sono? Chi sono?
Tento in ogni modo di alzare le mani, e alla fine ci riesco. Mani grandi, da uomo. Una giacchetta di pelle rossa. Ho le mani dello stesso colore della giacca, rosse di sangue forse.

Mikey!” urlai con quanto fiato avevo in corpo. Gerard aprì la porta in quell'istante, apparendo con i suoi rotolini di ciccia e le mutande tirate su di rincorsa.
Jill, che diavolo...”
Io...ho sognato di essere Mikey” singhiozzai. “E' stato terribile, ero nel deserto e Ray era accanto a me, sembrava morto”. Nascosi il viso tra le ginocchia, come a proteggermi. Sentii due braccia scivolarmi attorno, e Frank che mi baciava i capelli.
Stai tranquilla, stai tranquilla” mormorò, dondolandosi. “Racconta, dai”. Tirai su con il naso, e cominciai.
All'inizio non avevo capito, però...ero Mikey, nel sogno intendo”. Deglutii. “Ero ferita, e non riuscivo a muovermi. La macchina era lì, e Ray pure e...oh, non riesco a pensarci!”. Ripresi a piangere, più forte. Frank mi strinse di più, e dondolava, dondolava, fino a che i singhiozzi non si fecero meno forti, le lacrime affogavano la mia coscienza in un mare salato e tutto si fece più confuso.

E' strano, abbiamo girato tutto il deserto, e di loro nessuna traccia”. Martha stava bevendo una tazza di caffè mentre lo disse. Era venuta a portarmi alcuni pacchetti di sigarette, ultimamente fumavo più spesso. Non che fosse un vizio, era il nervoso, qualcosa a cui mi attaccavo per non sprofondare. Non le avevo raccontato del sogno di ieri notte, e so che lei me lo poteva benissimo leggere in faccia, senza bisogno dei suoi poteri, che avevo dormito malissimo: nonostante Frank fosse riuscito a calmarmi, avevo continuato a vedere il posto in cui il mio cervello faceva essere Mikey e Ray, ed era sempre buio, senza stelle. Non riuscivo a vedere nulla a parte Ray, le mie – di Mikey – mani, e l'auto, che ero sicura fosse quella di Kobra.
Annuii distrattamente alle parole della mia amica, e feci un altro tiro. “Non c'è qualche posto che possiamo aver dimenticato?”. Martha scosse la testa.
Senti, Jill, io sto cercando di fare di tutto, anche cercare la loro coscienza con la mente, ma nulla...” mormorò. “Non ho appigli di nessun genere, niente. E in genere, quando succede così, vuol dire che...”
Non lo dire nemmeno, loro sono vivi!” Grace glielo gridò, le lacrime di rabbia agli occhi. “Malconci, sicuramente, ma vivi!”
Io credo che non lo saranno ancora per molto, se non li troviamo” asserì Frank. “Insomma, i sogni di Jill non possono...”
I sogni di Jill?” Martha mi guardò, e solo allora la mia coscienza si risvegliò del tutto. “Jill, che sogni hai fatto?”
Io...ho sognato di essere Mikey” balbettai. Un lampo passò nei suoi occhi.
Jill, possiamo ritrovarli!” disse, entusiasta. “Raccontami i tuoi sogni, e non dimenticare nulla”
Martha, non c'è nulla da dire” mormorai. “Sogno di essere lui, ferito, e Ray è steso accanto a me, esanime. E' tutto buio, non vedo nulla, a parte le mie mani, Ray e l'auto”. Gli occhi di Martha si oscurarono.
Da punto e da capo” disse, facendo una smorfia. “Sei sicura che non ci sia nient'altro?”. Scossi la testa. Sembrava stesse pensando.
Non puoi fare nulla? Che so, mentre dormo e lo sogno cercare di capire dove sono loro...”
Non abbiamo la certezza che tu sia in contatto con la sua coscienza, Jill, visto che non hai mai mostrato avere poteri telepatici, come me” disse. “E non so fare una cosa del genere, in ogni caso. E' uno sforzo troppo grande”. Sembrava seriamente dispiaciuta.
E cosa pensavi di fare comunque con i miei sogni?”
Se ci fossero stati altri elementi avremmo potuto cercare qualcosa nel paesaggio, e sperare che tu fossi in contatto con lui”
Speranze vane, insomma” dissi, più duramente di quanto avrei voluto. Abbassò gli occhi, farfugliando delle scuse. Mi alzai, andando nella mia stanza: non sopportavo stare altro tempo lì così, a guardarci e a chiederci cosa fare. Li avrei cercati io, costi quel che costi.
Dio, se ci sei, ti prometto che smetterò di fumare se li troviamo.
Mi infilai una vecchia giacca di pelle di Mikey, azzurra, e presi la mia pistola.
Dove credi di andare?”. Mi voltai, guardando Dr. Death fermo sulla soglia della stanza.
Mi pare ovvio, a cercarli” dissi, infilando la pistola nella fondina, e avvicinandomi alla porta. “E ora lasciami andare”. Lo superai, guardando risoluta davanti a me.
Aspettiamo che faccia notte” disse. Mi voltai a guardarlo, come se fosse ammattito.
Doc, sono quattro giorni che sono scomparsi! Se non ci muoviamo rischiamo di perderli” sentivo le lacrime salirmi agli occhi, e un groppo in gola enorme. Lui non si mosse.
Aspettiamo la notte, Jill, dammi retta”. Si voltò, e fece un passo verso di me. “Ora dormi. Il sonno rivela molte cose”.
Non so per quale motivo seguii il suo consiglio. Forse perché mi fidavo ciecamente di lui, o forse per non pensare oltre, per paura che sarei potuta partire alla loro ricerca da sola.

Il deserto sotto i miei piedi era quasi inconsistente. Strana sensazione, devo ammetterlo. Alzo gli occhi, e il buio piano piano si dirada. Vedo il cielo azzurro, il deserto sempre uguale. E vedo la macchina. Sono Mikey? No, lui è lì, per terra. Riesco a vedere il foro della pallottola, il sangue rappreso sulla maglia gialla. Vedo Ray, vicino a lui, a pancia in giù.
Improvvisamente un'idea mi coglie. Devo guardarmi attorno, presto! Deserto a perdita d'occhio, niente strade nelle vicinanze. Inizio a camminare sempre più velocemente, alla ricerca di qualcosa.
Jill?”
Tutto torna buio, sempre più velocemente.

Tutto diventa nitido, sempre più velocemente.
Frank mi guardava il viso, preoccupato. Feci una smorfia, passandomi una mano sul volto. “Che succede?”
Ti stavi agitando tremendamente”. Grugnii.
Ero quasi riuscita a trovare il posto, Frank” mormorai. Lui spalancò la bocca, boccheggiando.
C-cosa?”
Ma è inutile quello che ho visto” continuai. “Deserto ovunque, niente rocce, niente arbusti. Niente di niente”.
Fece una faccia strana, quasi delusa direi. “Capisco”. Gerard entrò in quel momento, e si appoggiò allo stipite della porta.
Dr. D dice che dobbiamo prepararci. Sta calando la sera, dobbiamo uscire ora a cercarli”
E perché?” ribatté Frank, per nulla contento. Party Poison si strinse nelle spalle, abbassando la mascherina gialla da carnevale sul viso, e sparendo fuori dalla porta. Sospirai, mettendo i piedi giù dal letto, proprio dentro gli anfibi.
Montammo in macchina, lasciando Ricky con Grace – tra le proteste di entrambi.
Come mai questa escursione notturna?” fece ad un certo punto Frank. Dr. Death si strinse nelle spalle.
Ho una mezza idea, ma non so quanto possa essere valida” rispose, continuando a guidare. Accesi una sigaretta, e soffiai via il fumo nella notte del deserto. Poteva essere anche un'idea del tutto infondata, ma se ci poteva dare un minimo di speranza per trovarli sarei stata ben felice di provarla: non avevamo più niente da perdere, ormai. Non avevo più niente da perdere.
Viaggiammo per ore, fino ad arrivare lontani dagli ultimi nascondigli dei Killjoys, e scendemmo. Martha e Zack erano lì che ci aspettavamo.
Alla buon ora!” ci accolse Martha. Si stringeva in uno spolverino scuro per combattere il fresco, e teneva la pistola in mano.
Bene” cominciò Dr. Death. “Il piano è questo. Ci dividiamo in tre coppie, e perlustriamo la zona, come sempre. Abbiamo ancora quattro ore prima dell'alba, e per quel momento vi rivoglio qua”. Annuimmo, pronti ad andare alla ricerca dei nostri compagni.
E se li troviamo?” chiese Zack.
L'auto dovrebbe essere ancora con loro, caricateli là sopra e portateli qua” rispose Dr. D.
Io e Martha iniziammo a camminare, i sensi attenti e la pistola in mano. Non dicemmo una parola, sapevo che lei aveva la mente aperta per cercare le loro coscienze e poteva leggere i miei pensieri. Camminammo per diverso tempo, forse un'ora, fino a che non vedemmo un'auto nera parcheggiata nel mezzo del deserto.
Draculoidi pensai.
Dobbiamo stare attente, fu la sua risposta. Mi voltai, facendole segno che sarei andata avanti, e di coprirmi le spalle. Di nuovo una sensazione spiacevole si fece strada in me. Tentai di scacciarla, dicendomi che era tutta una suggestione a causa della sorte di Kobra e Jet. Mai mi sono sbagliata così tanto.
Ci eravamo avvicinate all'auto, per scoprire il corpo di un Draculoide che puzzava di marcescente in maniera nauseante. Doveva essere lì da una settimana, ormai. Martha si avvicinò per vedere come fosse morto, e uno sparo la colpì alla coscia. Crollò a terra, gridando dal dolore, e io non potei fare nient'altro che gettarmi a terra, cercando di capire da dove provenisse lo sparo. Strisciai fino a lei, e la trascinai con me fino all'auto. Si teneva la gamba, stringendola e digrignava i denti.
Martha” le dissi, preoccupata. “Fa' vedere, dobbiamo fermare l'emorragia!”. Levò lentamente le mani: il sangue usciva come se non avesse freno. Merda, l'arteria femorale era stata colpita? Merda. Merda. Merda. Strappai la manica della mia maglia e gliela strinsi attorno alla coscia, cercando di tirare il più possibile. Il sangue sembrò rallentare un minimo, ma non pareva intenzionato a smettere. Se non mi fossi sbrigata, sarebbe morta dissanguata. Rimaneva comunque il fatto che non sapevo dove portarla per poterla medicare.
Uno sparo ruppe il vetro vicino alla mia testa. Dovevo fare qualcosa per uscire da quella situazione di merda. Mi alzai, sparando alla cieca, e riabbassandomi subito. Un altro colpo passò proprio dove un secondo prima c'era la mia testa.
Vieni fuori, maledetto!” gridai. Il respiro di Shiny era irregolare, mi stavo preoccupando da morire. Nessuno rispose, a parte il vento. Forse lo avevo colpito? Provai ad alzarmi, e un altro colpo arrivò a sfiorarmi una guancia. No, era sempre lì il gran bastardo. “Vieni fuori!” gridai di nuovo.
Un colpo risuonò nell'aria, ma lontano da me e Martha. Aspettai qualche secondo.
Red, so che sei qui”. La voce mi era tremendamente familiare. “Red, sono io, papà”. Mi misi a piangere, sollevata, e mio padre apparve da dietro l'auto, la pistola ancora fumante. Asciugai le lacrime e mi alzai in piedi.
Dobbiamo curare Martha” dissi, cercando di farla alzare in piedi, ma lei era come svenuta, e terribilmente fredda. Il suo respiro era appena udibile.
Te stai bene?” mi chiese, avvicinandomisi. Annuii, tirando su con il naso.
Solo qualche graffio” risposi secca. “Aiutami, piuttosto. Quel Draculoide l'ha presa in pieno nella gamba”. Papà prese Martha in braccio, e cominciò a camminare, seguito da me.
Cosa ci fai qui?” gli chiesi. Lui mi guardò, sistemandosi meglio la mia amica in braccio.
Mi ha chiamato Dr. D”
Per cercare Kobra e Jet?”
Sì”.
Continuammo a camminare in silenzio.
E sai dove sono?” dissi, interrompendo il silenzio. Ero impaziente.
Non ancora” sospirò.
Non dicemmo più nulla. Lo seguii senza pensare, ero troppo stanca.

Il medico fece quel che poté. Era ormai passata l'alba quando uscì dalla piccola stanza che era stata usata come sala operatoria, ed era pieno di sangue dalla testa ai piedi. Mi guardò, in silenzio.
Signore?” dissi timidamente. Lui abbassò gli occhi.
Il proiettile ha colpito l'arteria femorale. E' morta mentre lo estraevo, aveva perso troppo sangue” disse con un fil di voce. “Fossero stati altri tempi, fossimo stati equipaggiati, avrei potuto tentare una trasfusione, ma con i tempi che corrono non so nemmeno quale sia il suo gruppo sanguigno, e non ne avrei avuto comunque a disposizione”.
Annuii, quasi non sentendo le sue parole. E' morta. Il mio cervello era capace solo di ripetere queste parole. Mi sedetti a terra, con gli occhi fissi in basso, senza dire nulla.
Red, puoi entrare a vederla se vuoi”. Mio padre parlò con una dolcezza che mi fece quasi paura. Annuii di nuovo, e deglutendo mi alzai per dirigermi verso la stanza.
Martha era stesa sul tavolo, gli occhi chiusi ed un espressione di dolore. Non mi ricordavo di avergliela mai vista, quell'espressione. Il suo viso era sempre stato sorridente, senza ombre. Le carezzai una guancia, sistemandole i capelli e allontanandoli dalla fronte imperlata. Non riuscivo a piangere, anche se sentivo quel tremendo groppo in gola che spingeva per uscire. Avevo perso prima Mikey, e ora lei. Cosa avrebbe detto Zack? Cosa avrebbe detto Grace? Mi sentivo responsabile della sua morte: se fossi riuscita ad uccidere quel Draculoide...
...non avresti potuto salvarla in ogni caso”.
La voce del Dr. D mi fece girare di scatto. Erano tutti lì in piedi sulla porta: Gee, Frank, Zack, il Dr.
Zack si avvicinò, lentamente, guardando la sua donna. Le prese la mano e se la portò alle labbra, baciandola con delicatezza, bagnandola di calde lacrime. Non sapevo cosa fare, mi sentivo soffocare.
Zack...” dissi, piano. Lui si voltò a guardarmi, e per un attimo mi aspettai che mi urlasse contro, che mi dicesse che era tutta colpa mia. Invece mi abbracciò, e fu allora che cominciai a piangere anch'io. Singhiozzava come un bambino, e io con lui: rimanemmo così, in piedi, abbracciati a piangere, e sembrava che le nostre anime si potessero toccare, entrambe dilaniate dalla disperazione per aver perso qualcuno di caro.

Non riesco a capire” mio padre stava guardando la cartina della California, indicando la Route Guano. “Il Draculoide che abbiamo trovato morto è quello proveniente dalla Costa Rica, con cui Kobra e Jet hanno avuto la sparatoria”.
E l'altro?” chiesi, torcendomi le mani.
L'altro era molto probabilmente quello che guidava”
Sì, ma come mai era sempre lì?” chiese Frank.
Lo avevano colpito ad una gamba, non poteva muoversi” rispose mio padre, serio. “Quello che non riesco a capire è dove possano essere finiti i vostri amici. Non possono essere andati lontani”. Il silenzio calò tra di noi, ognuno perso a scrutare la mappa.
Nel mio sogno il posto dove si trovano è vuoto, senza massi, arbusti o che” dissi ad un certo punto. Gli occhi di mio padre brillarono.
Sì, ma che posto può essere?” chiese Gerard.
La cisterna” disse mio padre, indicando con un dito un punto sulla cartina. Non era lontano da dove eravamo noi, circa a metà tra il rifugio e il posto dove avevamo trovato i Draculoidi.
Che aspettiamo?” dissi, balzando in piedi. “Dobbiamo trovarli! Ormai sono quasi sei giorni che sono là fuori”. Mi guardarono, spenti. Zack aveva portato Martha al Diner, a sotterrarla, e da quel momento nessuno di loro sembrava più sperare che Mikey e Ray fossero vivi. Vedere come la morte si era portata via velocemente Martha li aveva disillusi. “Avanti, ragazzi! Se non muovete quei culi andrò a cercarli da soli”
Jill, io...” Gerard cercava le parole.
Sono morti, ormai, non possiamo farci nulla” continuò Frank, prendendosi la testa tra le mani. Senti le mani prudermi.
Come potete dire una cosa del genere?” sbottai. “Gerard, è tuo fratello quello là fuori! Non sono morti! Non pensatelo nemmeno! Dobbiamo trovarli, per l'amor del cielo!”
Jill, è inutile ormai” rispose Party Poison, distrutto.
E' tuo fratello!” gridai, ancora più forte. “Se anche fosse morto, e io sono sicura di no, non ti piacerebbe sotterrarlo? Ma che diavolo vi salta in mente?”. Guardavano tutti le proprie mani, senza dire nulla. “Non valete davvero un cazzo” dissi duramente. “I Killjoys, i Fabulous Killoys. Non è vero nulla, è stata una menzogna finora. Dove sono finiti Party Poison, Fun Ghoul, Dr. Death? Dove sono finiti quelli che entrano a tutta velocità a Battery City e fanno un gran casino?”. Sentivo le lacrime vicine ad uscire. “Fate come volete, io vado a cercarli”. Mi voltai, prendendo la giacca che mi avevano dato e la mia pistola.
Vengo anch'io”. La voce di Gerard mi fece fermare. “Hai ragione. Solo il fatto che sia mio fratello avrebbe dovuto risvegliarmi: non possiamo lasciarli là, vivi o morti che siano”.
Contate su di me”. Il medico mi si avvicinò, posandomi una mano sulla spalla. “Quanto meno, se sono vivi potrò fare dei medicamenti rudimentali per portarli qua”. Gli sorrisi, riconoscente.
Figuratevi se vi lascio tutto il divertimento!” Frank scattò in piedi. “Andiamo, ragazzi!”.

La luce del primo pomeriggio era chiara in quella giornata di ottobre. La macchina correva sulla strada, veloce come mai: Gerard guidava come se ne andasse della sua di vita. Arrivammo alla cisterna dopo nemmeno un'ora, e scendemmo dall'auto.
Nel mio sogno non c'è nulla vicino a loro”
Dobbiamo allontanarci molto dalla cisterna, quindi” disse Frank. Annuii, e cominciai a camminare. Girammo a vuoto per oltre mezzo pomeriggio, e ormai l'imbrunire era sempre più vicino.
Jill, da queste parti non c'è nulla” mi disse Gerard. Stava perdendo di nuovo la speranza di ritrovarli. Scossi la testa, cercando di orientarmi.
Devono essere qui” dissi, risoluta. “Devono per forza”. Camminammo ancora, e scese la sera. Frank continuava a guardarsi attorno come un cane da tartufo che ha perso l'olfatto, sempre più disperato, e il medico trascinava pesantemente le gambe e la borsa con i medicamenti.
Jill, adesso basta” disse ad un certo punto Party. “Non possiamo continuare così!”. Mi girai, per urlargli chissà cosa, quando la mia testa fu catturata da una voce. ...only hope for me. Rimasi lì, a bocca aperta, con le parole che volevo dire sulla lingua e la voce nella mia mente. “Jill?”
Shh” feci, zittendolo. Cercai di capire da dove proveniva. The only hope for me is you. Destra. Mi misi a correre come una matta, tra le grida degli altri.

The only hope for me is you. Ancora a destra. Mi voltai e presi la direzione.

The only hope for me is you. La voce era più vicina, ma veniva dalla mia sinistra.

The only hope for me is you. La voce era sempre più vicina, davanti a me.

The only hope for me is you.

La scena che mi si presentò davanti era esattamente quella del mio sogno.
L'auto. Mikey a pancia in su, con la ferita all'altezza delle costole. Ray vicino a lui, a faccia in giù, la pozza di sangue vicino alla sua testa.
Jill...” la voce di Gerard si perse nell'aria, tra il fiatone per la corsa e il trattenere il respiro per lo stupore.
Li abbiamo trovati” sussurrai, talmente piano che sembrava avessi paura che scomparissero se solo lo avessi detto un po' più forte. 


Angolino dell'autrice!

Bene, ed eccoci al sesto capitolo! Io sono sicura che se Jill fosse reale non avrebbe così tanti ripensamenti a spararmi e a prendermi a sprangate come le succede con i Draculoidi, lol
La mia parte Angst sta prendendo il sopravvento, comunque. Mi sento una persona orribile, ma non odiatemi çAç E' una cosa molto sofferta anche per me far andare tutto storto! *dite voi: e allora perché lo fai? Perché ho un animo angst, ecco perché (?)*

Bene, dopo questo aspetto di sapere che ne pensate :3 (e in che modo avete intenzione di uccidermi, lol)

   
 
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