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Autore: Alyx    03/02/2013    6 recensioni
Camille non aveva mai pensato che cadere al di là di una sbarra le avrebbe procurato tanti problemi.
Non aveva mai pensato che la pazzia della sua migliore amica l'avrebbe fregata così.
Non aveva mai pensato, semplicemente, di innamorarsi di Louis Tomlinson.
***
Ecco perché aveva tanta fretta di andare all'aeroporto Alexis.
Due parole.
One Direction.
Ed ecco perché non me lo aveva detto: per quanto mi stessero simpatici quei tizi non avrei mai rinunciato alla mia dormita domenicana.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Are you brave enough?

Capitolo 5
Please. Friends only.

Quando arrivai al Albert Memorial, mi strinsi nella giacca e volsi lo sguardo al cielo.
Come sempre prometteva pioggia.
Mi tirai su il cappuccio della felpa e mi misi a sedere sul muretto che delimitava il Memorial.
Feci per mettermi comoda, sicura che avrei dovuto aspettare molto, ma un attimo dopo una figura nascosta anch'essa nel cappuccio del giubbotto, lo sguardo basso, si mise a sedere accanto a me.
-Dovresti ringraziarmi.- cominciò Louis col suo solito tono allegro.
-E perché di grazia?
-Non sai come mi sono conciato per evitare le fan e che manovre ho fatto per seminare i paparazzi.
Sorrisi. Non avrei mai sopportato di insinuare voci non vere sul mio e sul suo conto.
-Grazie.
Per la prima volta girò la testa e mi guardò sorridente, fissandomi coi suoi occhi azzurri.
-Hai così paura di farti vedere con me?
Sospirai e mi guardai intorno, in difficoltà.
-Sai, non credo di aver detto alla mia migliore amica fissata con il tuo gruppo che, ecco... insomma, tutto questo.
Lui rise.
-Non ridere. Ho più paura di lei che delle tue fan.
-Sa essere così spietata la tua amica?
-Non sai quanto. Sopratutto quando le nascondo qualcosa. O qualcuno.
-Qualcuno?
Mi strinsi nelle spalle.
-Una volta le ho nascosto una relazione, ecco piuttosto importante. È stato orribile quando l'ha scoperto dalle voci che giravano per i corridoi... 
Louis sorrise.
-Siete molto amiche?
Gli sorrisi di rimando. -È la cosa più importante della mia vita.- sussurrai tanto piano che temetti che lui non avesse sentito.
Calò un attimo di silenzio.
Presi coraggio.
-Perchè ce l'hai tanto con me, Louis?
-Se la metti così, sembra quasi una cosa brutta...- rispose ironico.
-È sbagliata.
-Solo perché lo credi tu.
-No. È impossibile. Fuori dai miei standard. Siamo troppo diversi. Non potrei mai solo pensare di essere la tua ragazza.
-Non ti sto chiedendo questo.
Sospirai. -Mi stai facendo capire di essere interessato nel portarmi a letto. 
-Non ti sto chiedendo nemmeno questo.
-Ma è quello che mi strasmetti!- sbottai.
Scese un silenzio imbarazzante mentre lui cercava le parole giuste per continuare.
-Sei strana, Camille. Mi hai incuriosito. E più sto con te, più mi viene voglia di conoscerti. 
-Sono esattamente come tutte le altre ragazze della mia età, anzi più tonta e sognatrice. Hai bizzeffe di fan che venderebbero le loro nonne o le loro tette rifatte per essere al mio posto. Perche non vai da loro?
-Perché loro non sono come te. Loro non sono te.
Cercai qualcosa da dire. Non doveva andare così. Lui avrebbe dovuto arrabbiarsi e andarsene con l'intento di non cercarmi più.
-Sei un bambino testardo.
Lui strinse le labbra in una linea sottile, mentre pensava.
-Facciamo così.- esodì poi. -Diventa mia amica. Nulla di più. Voglio solo qualcuno di normale con cui ridere e divertirmi semplicemente. Ti prego. Mi piaci, come persona, come ragazza, come agisci e come parli. Come sei. Mi sei sembrata diversa. Per favore. Solo amici.
Lo guardai confusa.
Diventa mia amica.
Quel ragazzo parlava come un bambino di sei anni. Incredibile come si esprimesse davanti alle persone con la chiarezza, la sincerità, la voglia di fare di un bambino.
-Io...- non sapevo che dire. Parlai senza pensare troppo. -Solo amici. Me lo prometti?- conclusi seria. Forse pensavo che fosse uno scherzo. Sì, uno scherzo del destino. E che presto sarei tornata alla mia vita normale, quando si sarebbe stancato.
Il suo viso si aprì in un sorriso gigantesco. -Sì. Te lo prometto.
Mi morsi il labbro inferiore.
-Va... va bene. 
Lui fece un salto di gioia e con un trillo mi prese e mi strinse in un abbraccio.
Io risi sconcertata, ma contagiata alla sua allegria.
-Ehi, ehi. Piano. Mi stringi troppo! Louis! Piano! Soffoco!
Mi schioccò un sonoro bacio sulla guancia e mi allontanò da se' prendendomi per le spalle.
-Devo andare ora. I ragazzi mi aspettano per il nuovo CD. Ci sentiamo più tardi. 
Io acconsentii ancora piuttosto scossa con un cenno del capo.
-Sarò un amico fantastico!- disse come se fosse stata la prima volta che lo prometteva ad una ragazza.
Non feci altro che balbettare confusa un -Ehm... Va bene.
Lui non smise di sorridere e mentre il cielo tuonava e le prime gocce di pioggia cominciavano a cadere, si girò per andarsene.
Quando sparì, dopo che si era voltato verso di me -si riusciva a vedere il suo sorriso a 100 metri di distanza- per la millesima volta, sospirai sentendomi quasi leggera e inspiegabilmente contenta. Alzai una mano e qualche goccia mi bagnò il palmo.
Con uno sbuffo felice tirai fuori l'ombrello e mi avviai alla London Library, dove lavoravo da mesi.
Il cellulare trillò dopo forse dieci minuti, e vidi due nuovi messaggi.
Il primo era di Alexis. 

Mi dispiace ma non ce l'ho fatta. Credo di aver dormito ad economia. Troveremo una soluzione stasera (vengo a cena anche oggi. L'ho già detto ad Hiram. Porto qualcosa io). Buon lavoro, Mil. Ti chiamo più tardi. A.

Il secondo di Louis.
Risi e scossi la testa. Era praticamente ossessionato.

Divertiti al lavoro. Ti chiamo quando finisco coi ragazzi. L.

Risi ancora e spinsi le porte della biblioteca, mettendo in silenzioso il telefono.
Per un attimo mi ero dimenticata di stare massaggiando con uno dei membri dei One Direction. Era solo Louis.
Il mio amico Louis.
Che mi costava dargli una chance?

***

Porsi sorridente a una ragazzina il suo libro appena preso in prestito che uscì tutta contenta dall'edificio. Tirai un sospiro di sollievo.Ormai mancava solo mezz'ora e poi avrei chiuso.
Come previsto Alexis mi aveva già chiamata quattro volte.
E si era pure arrabbiata quando le avevo detto che non avevo potuto rispondere perchè una vecchina con problemi d'udito era venuta per un libro ormai fuori stampa.
Mi lasciai cadere sullo sgabello, esausta per la lunga giornata lavorativa.
Non feci in tempo ad afferrare il mouse del computer che sentii il telefono vibrare in tasca.
Aprii la comunicazione, convinta che fosse Alexis.
-Alex, ti ho detto di smetterla. Tra poco sono a casa. E no. Tu e Hi non potete mangiare le patatine mentre mi aspettate.- Snocciolai mentre col cellulare incastrato tra la spalla e l'orecchio, adocchiavo un'email di un cliente.
Il problema era che non mi stava chiamando Alexis. 
E quando la persona dall'altro lato del telefono scoppiò a ridere, e io la riconobbi, quasi non feci precipitare l'apparecchio per terra.
-Scusa! Scusa Louis! Pensavo fosse Alexis! 
Lui non smise di ridere. 
-Ehi! Contieni la tua ilarità!
-Scusa! È che sei fantastica quando sgridi la gente.
-Se vuoi con te lo posso fare un po' più spesso!
-Più di quello che fai di solito!? Nah, non credo sia umanamente possibile.
Mi scappò una risata. -Se vuoi possiamo scommettere...
-Oh no, anche tu con le scommesse no! Ho già Harry che mi tormenta, quindi, no grazie!
Scoppiai a ridere mentre sentii in sottofondo un -Ehi! Non parlare male di me!- molto probabilmente Harry che si lamentava.
Insomma, sentire la sua voce, anche se solo dal telefono, dopo anni che Alexis mi tartassava con loro, mi fece uno strano effetto.
Lo stomaco mi si strinse e mi sentii terribilmente in colpa nei confronti della mia migliore amica.
Decisi che dovevo provare a fare qualcosa.
-Ehi? Che succede? Sei caduta in trance?
Ma cosa?
-Ehm... Senti. Non è che mi fai avete dei vostri autografi e quella roba che piace alle vostre fan sfegatate?
Lui rise. -Allora lo ammetti... Ti piacciamo.
-No. Cioè sì. Insomma non ho mai detto che non mi piacete! Solo che non sono una malata di voi come Alexis. E quelle cose sono per lei.
-Ah ecco. Cerchi di farti perdonare eh?
Gemetti di sconforto. -Credo che sia giunta l'ora di dirle tutto.
In quel momento entrò una ragazza in esplorazione.
Schiantai il cellulare dietro il bancone e cercai di contenermi.
-Buongiorno.- salutò lei.
-Buongiorno. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere a me. 
-Non si preoccupi. Lo farò.- rispose cortese.
Ci salutammo con un cenno del capo.
Riacciuffai il telefono.
-Senti, non è che mi chiameresti tra mezz'ora?- chiesi mentre tenevo d'occhio il negozio.
-Chi sei?
Prima di rendermi conto che quella non era la voce di Louis, mi venne quasi un infarto.
-Ehm...- balbettai confusa. -Io...
-Niall! Ridammi il cellulare!
Con un fruscio e qualche colpo e urlo, Louis riprese l'apparecchio.
-Scusa... Niall...
-Nessun problema. Più o meno. Ma richiama tra mezz'ora. È quasi l'ora di chiusura ed è un classico che la gente cominci a entrare tutta adesso.
Louis rise, strappandomi un sorriso con la sua risata cristallina. 
Aveva ragione Alexis a definirla così.
-A dopo. Così ho il tempo di picchiare Niall...
-Non fargli troppo male. Poverino, non ha fatto niente di che...
-Non preoccuparti.
Certo come no. 
-A dopo.
-A dopo.
Appena chiusi la comunicazione il campanellino della porta d'entrata tintinnò lasciando passare una coppietta seguita da un uomo d'affari. Come sempre
Tutti avevano voglia di venire in biblioteca quando stava per chiudere. Scesi dallo sgabello e mi preparai per le solite formalità.
Meno male era quasi finita.

***


Sbattei la porta di casa e mi feci notare con un -Sono tornata!
Lanciai la borsa e mi diressi in cucina, constatando che Hiram dovesse essere sotto la doccia.
Appena girai l'angolo Alexis mi saltò in collo, urlando.
-Ehi! Che è successo?
-Niallhafattounatwitcamprima! Niallhafattounatwitcam!
Sorrisi, ormai abituata a quegli scleri.
-Potresti ripetere più lentamente?
-Niall. Ha. Fatto. Una. Twitcam. - scandì la voce tremante di emozione.
Presi un bicchiere d'acqua.
-Ah sì? Che ha detto di nuovo?
-Che Louis forse esce con una ragazza, finalmente, visto che sono quasi sei mesi che ha rotto con Eleonor! Ha parlato con lei al cellulare di Louis!
Mi strozzai con l'acqua.
-Cosa?- pigolai.
Alexis mi guardò confusa. -Come mai tutto questo interesse?
Sospirai e mi misi a sedere.
-Volevo aspettare dopo cena, ma mi sembra che la situazione stia precipitando...- Alexis strabuzzò gli occhi. -Accidenti a Niall.- sibilai poi.
La mia amica mi venne vicino e mi prese la testa tra le mani. -Stai bene?- mi chiese come se la pazza fossi io.
-Mettiti a sedere, Alex. Ho da raccontarti un po' di cose.
Da quella domenica all'aeroporto fino all'ultimo nostro messaggio.
Lei mi ascoltò attenta, ma le sue espressioni continuavano a mutare. 
Prima ci rideva, poi divenne incredula, poi shoccata, poi infuriata. Quando finii mi guardava come se stessi scherzando.
-Mi prendi in giro.
-Vuoi provare a chiamarlo?
Mi guardò sospetta.
Proprio in quel momento Katy Perry iniziò a cantare. Capitava a pennello.
Le mostrai il display che lampeggiava il nome di Louis.
Poi glielo porsi.
-A te l'onore di controllare.- bisbigliai.
Alexis fissò per un attimo l'apparecchio che vibrava e suonava come se fosse stato una bomba pronta a esplodere poi aprì la comunicazione e lentamente se lo portò all'orecchio.
-Pronto?- disse timidamente.
Sentii la voce di Louis parlare a raffica e vidi la mia migliore amica sbarrare gli occhi.
Figurati se non aveva riconosciuto la voce di uno dei suoi idoli.
Io mi limitai a guardala come a dirle "Te l'avevo detto..."
Alexis non aprì più bocca, nemmeno quando sentii vagamente Louis chiamare il mio nome, invano.
Fulminata da un'improvvisa voglia di battere la mia amica, le sfilai il cellulare di mano e le lanciai un'occhiata maliziosa mentre con un -Sì? Dimmi.- uscivo in terrazza. 
Questa l'avrei pagata cara.

***

-Perchè ci hai messo tanto a rispondere?
-Ehm, ti ha risposto Alexis... E stava per svenire.
-Le hai detto tutto?
-Più o meno.
-E l'ha presa così male?
-Per il momento è solo scettica e sconvolta. 
Louis rise. -Buono. Mettimi nel tuo testamento, nel caso dovesse progettare la tua morte.
-Grazie. Bell'amico.
-Non fanno così gli amici?
Finsi di pensarci. -Quelli D.O.C. da televisione, no. Quelli della realtà sì.
-Io sono un amico reale.
-Buono a sapersi. In questo caso non mi stupirei più di tanto se dovessi alleati con Alexis e escogitare un piano per ammazzarmi.
-Sono contento di vedere che apprezzi i miei sforzi.
-Anche io.
Scoppiammo a ridere insieme, come se fossimo stati amici da una vita e non da sole poche ore.
-Tu coi ragazzi?
-Sono arrivato in ritardo e Niall stava per sclerare. Aveva una gran voglia di iniziare a registrare il nuovo album.
-E questo posso dirlo ad Alexis, o è Top Secret?
-Se con Top Secret intendi che le nostre fan ne sono già al corrente, sì è Top Secret.
-Ok. E a proposito di Niall. Perchè gli permetti di andare in giro a dire a tutto internet, fan, paparazzi, giornalisti e eschimesi...
-Cosa centrano gli eschimesi?
-... Eschimesi compresi. Zitto. Perchè gli permetti di andare in giro a spettegolare su di te? Anzi! Su di te e una ragazza misteriosa con la quale stai uscendo?! Ti avevo chiesto...
-Ehi! Piano! Niall è un idiota. Non lo sapevo. Aspetta glielo dico. 
Lo sentii mettere una mano sul cellulare e gridare: -Horan! Sei un idiota! E smettila andare a dire i miei affari a mezzo mondo!- poi si rivolse ancora a me. -Quindi dopo posso picchiarlo per bene?
Sbuffai come un cavallo. -No. Non si picchia la gente.
-Io infatti non picchio la gente. Picchio Niall.
-Che rientra nell'insieme matematico di gente. E poi mi sentirei in colpa. Povero irlandese. Poi chi le sente le vostre fan?
-Irlandese? Sai che è irlandese!?
-Certo che lo so.
-Non dovresti.
Che discorsi assurdi.
-Perchè no?
-Perchè no. Allora sei una nostra fan sfegatata! La "tua migliore amica" è solo una scusa, vero?
-Se vuoi te la passo.
-Va bene!
Non mi aspettavo quella risposta.
-Cioè... Volevo dire...
-Passamela!
Aggrottai le sopracciglia. -Ma...
-Tu fallo, Camille!
Mi strinsi nelle spalle pensando che in quel modo avrei ucciso Alexis, ma mi diressi verso la cucina chiamando il suo nome.
Alexis era riversa su una sedia, si sventolava con la vaschetta dei salumi e borbottava frasi incomprensibili e esagerate come: -Non ci posso credere. Ho parlato con Louis Tomlinson. Camille ha il numero di Louis Tomlinson. E lui le risponde. Lui la chiama!
-Alexis! Louis vuole sapere ... insomma tu digli che la pazza per i One Direction sei tu, e non io...
Lei sbarrò gli occhi e prese tremante il cellulare.
Non so cose le disse Louis, ma poco dopo lei cadde dalla sedia.
Acciuffai il cellulare mentre urlavo il nome di mio fratello a squarciagola.
-Louis, Alexis è svenuta. Facciamo che ci sentiamo più tardi eh?- dissi tesa.
Non gli diedi il tempo di replicare.
Chiusi la comunicazione.
-Hiram!!

***

-No, no, no, no! Non è vero! Dimmi che era un'altro dei miei sogni!- sbottò Alexis dopo che io e Hiram l'avevamo fatta sdraiare sul divano per riprendersi.
Mi limitai ad alzare le spalle.
Sentii il solito trillo del cellulare che mi avvisava di un nuovo messaggio.

Siete tutti vivi? L.

Gli risposi in fretta di non preoccuparsi e di pensare agli autografi, ma decisi di non fare vedere niente ed Alexis per il momento.
Mi sarebbe morta lì.
-E tu!- mi ringhiò contro. -Cosa aspettavi a dirmelo?! Che Niall lo dicesse al mondo?
-Non l'ha già fatto quello?
-Non cambiare discorso brutta ingrata! Sono la tua migliore amica! Avresti dovuto dirmelo subito!
-Lo so, lo so. È che oltre a essere la mia migliore amica sei una pazza furiosa stalker di quel gruppo!
Alexis lanciò un grido di eccitazione. -Ragione in più per dirmelo!
Mi portai le mani in faccia. - Cosa faccio adesso?- gemetti.
-Cosa fai?! Cosa fai?! Dio, Camille! Hai il numero di cellulare di Louis Tomlinson che ti viene dietro...-
Arrossii persino in posti che non pensavo di avere.
-....No no no! Alex sei fuori strada!-
-... E ti chiedi cosa fare?!
Aprii la bocca ma poi la richiusi.
Scese il silenzio.
-Tu, tesoro, hai molte cose da raccontarmi. 
-Alexis...- la implorai gemendo.
-Eh no, signorina. Niente "Alexis..."- mi fece il verso.
-Ti imploro non è successo niente! Siamo solo amici! L'ho messo bene in chiaro!
Lei si strozzò con la saliva. -Che cosa?! Gli hai detto chiaramente che siete solo amici?
-Sì! Ovvio!
Alexis scoppiò in singhiozzi. Si fa per dire. -Nooooo! Ma cosa hai fatto?! Vedi?! Vedi?! Se non ci sono io combini un disastro dietro l'altro!-Disse afferrandomi la testa e sbatacchiandomi da una parte all'altra.
-Alex! Alex!- cercai di liberarmi ma lei era in preda ad un attacco di... non so di preciso cosa fosse, ma era preoccupante. -Alexis! Mi fai male!
-Te lo meriti!- ululò. -Hai detto di NO a Louis Tomlinson! Ma ti rendi lontanamente conto di quel che hai fatto?!
Finalmente libera dalla sua stretta mia portai le mani nei capelli.
-Sì! Sì Alexis! Lo capisco meglio di te! Sei accecata dal mito di quei ragazzini da non accorgerti nemmeno che non avrebbe ne' capo ne' coda una relazione con uno di loro! Non ti rendi nemmeno conto che non funzionerebbe! Che non sarebbe mai seria! Che rischieresti di essere tradita cinque minuti dopo che esce da casa tua! 
Alexis buttò indietro la testa e la scosse.
-Camille. Tutte queste scuse che hai trovato... esistono anche nella vita reale! E tu dovresti capirlo più di me! 
Mi alzai di scatto.
-Smettila! Smettila di parlarmi così! Sai cosa? Ho paura, ok?! Anche se non fosse stato il- alzai gli occhi al cielo e imitai delle virgolette con le dita. - il "Mitico Louis Tomlinson". Sì! Perchè ho paura di innamorarmi di nuovo! Mi faccio schifo da sola Alexis! Voglio solo starmene in pace e vivere la mia vita tranquillamente! Non voglio un ragazzino che si spaccia per mio amante quando non gliene frega un accidenti di me! Quindi smettila! Hai ragione! Non l'ho rifiutato perchè è ricco, famoso e amato da milioni di adolescenti, ne' perchè sarebbe impossibile una relazione normale. No! Perchè non voglio nemmeno una relazione! È così difficile da capire?!- conclusi urlando.
Mi resi conto troppo tardi che per Alexis era solo un gioco, tutta quella scena.
Mi fissò tra il deluso, irritato, triste e incredulo.
-Camille, non tutti sono come Scott.
Basta. Mi ero stufata.
Afferrai alla svelta il mio giubbotto e ringhiando come una matta feci per uscire.
Sull'uscio mi fermai e guardai per un attimo Alexis e dietro di lei Hiram, che non aveva fiatato da quando Alex si era ripresa. 
-Vado a fare un giro!- urlai come un'isterica sbattendomi la porta alle spalle.
E non vi dico che dimenticai l'ombrello, classica uscita da telenovelas, perchè non ne avevo bisogno. Semplicemente non pioveva!


(To be continued...)





Angolo dell'Autrice:
Ma buonasera!
Oggi sono leggermente in ritardo, ma sono stata fuori tutto il giorno e non ho avuto tempo di aggiornare prima :)

Allora, be', questo è il capitolo. 
Finisce un po' male, ma tranquille, nel prossimo ci saranno tutte le spiegazioni. 
Mi sento sempre un po' scontata, ma ormai mi fa troppa fatica modificarla. 
 
Non so dove sia finita tutta la mia parlantina stasera ma sto abbastanza collassando. Ho camminato per tutta Firenze, avanti e indietro come una scimmia (?) e ho prosciugato tutte le forze. D:

Ringrazio come sempre le recensioni, giulia___, The_OwL_Gandalf, Writer96, Trich e WaitForIt. Grazie davvero un milione, siete magnifiche ❤
E io sono proprio moscia stasera. =.=
Invoco perdono. 

Grazie mille a tutti. Spero di non avervi deluso. :)
Un bacione e a Domenica!
Alice 

   
 
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