« Cara mamma

Non so come la prenderà papà, ma davvero io non posso andarmene via così, lasciare new York da un giorno all'altro e trasferirmi in Africa per le sue ricerche zoologiche. Capisco l'importanza del suo lavoro, capisco lui, ma non capisco perché io non abbia libertà di scegliere ció che mi rende felice. Per questo ti chiedo di convincerlo , di fargli capire perché voglio rimanere nella confusione di new York insieme ai miei amici .. Insieme a Portia. Lo so, forse non servirà a niente ma ti chiedo di provarci, ci sono tanti lavori che può fare anche qui e una mente come la sua può accettarli ugualmente.

Prim. »

Una volta lette, le parole di Prim risuonavano piene di pietà, lei stessa se ne era accorta mentre con gli occhi scorreva velocemente il foglio, nel tentativo di correggere qualche errore o qualche concetto mal espresso. Era l'unico modo, l'unico modo per dire alla madre quello che detto a voce l'emozione avrebbe tradito .

Scrivere, per Prim era anche una valvola di sfogo, ma sapeva che mai come in questo caso le sue parole avrebbero potuto cambiare le cose. Bhé almeno avrebbe provato a cambiarle.

Inserì il foglio ben piegato nella busta da lettera e la mise nel cassetto della sua scrivania, sicura che quello fosse il luogo dove la madre sarebbe andata a curiosare, se non avesse avuto il coraggio di consegnarle quella lettera .

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Erano le 23.30 ed era ancora alzata, i suoi canoni da brava ragazza si stavano affievolendo poco a poco.Si mise il pigiama e si ficcó nel letto, quella sera non si sarebbe messa nemmeno l'apparecchio. Wao che ragazza cattiva.

Era tutta finzione, Prim si sarebbe svegliata l'indomani e avrebbe dato la lettera alla madre, avrebbe abbracciato il padre e sarebbero rimasti in quella chiassosa via di new York.

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Era tutta finzione, Portia si sarebbe svegliata l'indomani,avrebbe chiesto scusa a sua madre per essere sparita in quel modo e avrebbe di nuovo discusso con il fratello su cosa guardare in tv, avrebbe sistemato la sua tristezza con un sorriso di Prim e sarebbero andate a mangiare una pizza insieme ..

Ma non si sa per quale ragione le cose avvengano, c'é sempre un motivo e questo é certo. Ora se fosse una fortuna o altro non si sa, ma una cosa é sicura : mai si sarebbe pensato che due persone, due amiche , MIGLIORI AMICHE, potessero "scambiarsi" .

Nella vita si cerca sempre di mantenere intatti i propri sentimenti e di accettarsi per ció che si é, di accontentarsi e andare avanti . Eppure perché chi non lo fa, chi non accetta tutto questo, dovrebbe avere qualcosa che gli altri non sognano nemmeno? . Non si tratta di un "cambio vita, mi sposo! " come se fosse una serie di Real time . Questa é vita vera, e cose così non accadono certo tutti i giorni.

Venerdì,13 dicembre Ore 7.00

La sveglia suona sulle note di cold coffee di ed sheeran , e una luce fioca proviene dalla finestra, sembra tutto così bello, così perfetto quella mattina che Portia non ha proprio voglia di alzarsi da letto. La scuola, quello é il primo pensiero della mattina per Portia e la luce accecante che proviene dalla finestra non l'aiuta affatto, é evidente che é mattina, che la notte é passata e che un nuovo , noiosissimo giorno di scuola sta per iniziare .

Eppure c'era qualcosa di palesemente strano in quella luce , in quella finestra dove le serrande erano state chiuse la sera prima, per non parlare di quella suoneria sconosciuta che rimbombava nella stanza ..

Portia non ci mise molto a capire che qualcosa non andava, le bastó aprire fievolmente gli occhi per accorgersi di essere in un' altra stanza e di avere qualcosa che le ricadeva sulle spalle. Due ciocche di capelli dorati si facevano largo sulla spalla sinistra , mentre un iPhone suonava rumorosamente sul comodino, ma il suono non era abbastanza alto da coprire l'urlo emesso poco dopo da Portia .

Quella non era la sua stanza, quelli non erano i suoi capelli e quello non era il suo cellulare .

Si alzó velocemente senza curarsi del fatto che anche il letto non era il suo . Aprì velocemente un'anta dell'armadio che appariva alla sua destra .

Quelli non erano i suoi vestiti, ma cosa più sconvolgente

Quella non era lei ..

Nello specchio di fronte a lei appariva una figura slanciata , con uno sguardo terrorizzato, la vita stretta e i fianchi appena accennati, gambe esili e braccia in tensione.

 Occhi verdi come il mare e capelli biondi come spighe di grano lasciavano ancora più spazio allo stupore . Portia affievolì il grido emesso prima portandosi lentamente le mani sulla bocca,   per poi pronunciare con un soffio di voce un nome ..

«Prim »

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