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Autore: Hazzashairr    03/02/2013    2 recensioni
"sei tu che mi fai battere il cuore a mille appena ti avvicini, sei tu che mi fai sorridere anche solo sentendo la tua voce,è tra le tue braccia che mi sento al sicuro ed è nei tuoi occhi che mi perdo appena li guardo, è il tuo sorriso che mi fa sciogliere e sono i tuoi baci a farmi sentire al settimo cielo, io amo te, non lui, te..."
"davvero?"
"davvero"
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai improvvisamente a causa di un urlo sovraumano proveniente da vicino a me, alzai il busto di scatto e mi stropicciai gli occhi assonnati scoprendo Jud stesa per terra a pancia in giù.
-brutta mongola mi hai buttato per terra!-urlò dal tappeto con voce impastata dal sonno, poi riappoggiò la testa per terra ancora troppo addormentata per parlare. Detto ciò mi misi a ridere come una deficiente rotolandomi sul divano.
-ahahahah scusa Jud, la prossima volta non addormentiamoci sul divano senno ti ammazzo!-
Le dissi mentre lei sembrava morta stecchita sul tappeto con la bocca mezza aperta data la sua enorme stanchezza. Mi alzai e andai a lavarmi i denti, quando finii tornai di sotto e svegliai Jud ancora allungata sul tappeto.
-daiiii, Jud! Sveglia!-le urlai scrollandola per svegliarla. Ma visto che non si svegliava usai la mossa segreta.
-Jud sono le 4.00 di pomeriggio e noi non ci siamo ancora preparate, c’è il concertooo!- dopo quella frase si alzò di scatto e sbarrò gli occhi, iniziando a urlare e correre per la casa.
-AIUTOO! IL VESTITO, LE SCARPE, MA MI DEVO FARE UNA DOCCIA, NO NON C’E’ TEMPO..-
-Jud!-la richiamai, ma non mi ascoltò
-Jud-la chiamai di nuovo, ma di nuovo no mi ascoltò
-JUD!!!-le urlai questa volta, e lei si fermò senza capire.
-Jud, sono le 9.30 di mattina e tu ti sei appena svegliata, quindi ora calmati, non uccidermi e vieni a fare colazione-le dissi avviandomi verso la cucina con lei al seguito.
-tu mi vuoi dire che mi hai fatto prendere un colpo per niente?-chiese calma
-certo!-le dissi con fare ovvio, anche se sapevo che mi avrebbe ucciso di li a poco
-TU SEI PAZZA ! ma nonostante questo non ho voglia di picchiarti perché ho troppa fame!-detto ciò si mise a mangiare un cornetto tutto in un morso come un maiale. Quando finii di fare colazione andai a comprare per il pranzo.
Tornai a casa per le 11.30 e Jud si mise a cucinare come al solito, mentre io ero allungata sul divano a oziare.
Verso le 12.15 iniziammo a mangiare e quando finimmo ci mettemmo a vedere la tv, in un batti baleno si fecero le 16.30 così io corsi a farmi una doccia, appena finito mi asciugai bene i capelli e mi feci una fantastica treccia a lisca di pesce, poi mi provai il vestito, ma guardandomi allo specchio decisi di indossare qualcos’altro, allora misi questo:
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Poi aggiunsi I braccialetti, misi una collana lunga, decisi di usare la borsa beige solita, mi misi un filo di trucco, gli occhiali da sole, il portafoglio e come scarpe ero indecisa cosa mettere tra le mie paia di scarpe preferite, cioè tra le Vans bianche, le Superga rosa o le converse bianche, alla fine optai per le mie adorate e ormai consumate Vans bianche. Mi guardai allo specchio un attimo e scesi, e non trovando Jud la aspettai sul divano, appena scese corremmo in macchina e partimmo.
Arrivammo verso le 17.45, in perfetto orario, così parcheggiammo e andammo all’entrata. Dopo aver fatto vedere i nostri biglietti e chiesto come facevamo ad andare nel backstage alla fine del concerto ci dirigemmo verso i primi posti. Ci mettemmo a parlare e Jud era emozionatissima. Il posto si iniziò a riempire finchè alle 19 meno 5 tutti erano ai loro posti, e cinque minuti dopo entrarono i ragazzi, era bellissimo, tutto, l’atmosfera, le directioner che urlavano, i ragazzi sul palco, e soprattutto LUI sul palco, quel ragazzo con quegli occhi azzurri in cui ti puoi perdere, continuavo a fissarlo, finchè anche lui iniziò a farlo, in quel momento un brivido mi percorse la schiena e io distolsi lo sguardo, non avrei potuto reggere il suo sguardo, non dopo quello che era successo l’anno prima nello stesso posto, anche quella volta lo mi aveva guardato negli occhi e quella volta mi ci ero persa non rendendomi conto che mia sorella non era più di fianco a me. Non volevo rivivere quel giorno, era troppo brutto da ricordare.
Quando il concerto finì io e Jud ci dirigemmo verso un omone che era a pochi passi da noi.
-hem, mi scusi potrebbe dirci come andare nel backstage?-chiese Jud titubante a quel mostro.
-avete i pass?-chiese con un vocione che poteva appartenere a uno yeti più che a un uomo, Jud annuì e glieli fece vedere.
-perfetto seguitemi-disse, e detto questo si incamminò con noi al seguito. Ci portò in un lunghissimo corridoio con un sacco di porte, lui aprì la quarta e ci fece entrare. Superammo quell’omone ed entrammo, erano tutti e cinque li dentro, Harry era allungato su un letto con il cellulare in mano, Niall stava mangiando un pacchetto di patatine allungato sul divano, Zayn si stava specchiando con Louis dietro che faceva facce strane, mentre Liam era allungato su un divano senza maglietta. Appena entrammo tutti ci vennero in contro e Jud si mise a piangere per la felicità mentre io alzai gli occhi al cielo, Jud salutò tutti abbracciandoli uno per uno e poi toccò a me, li salutai e ci invitarono a sederci, così ci accomodammo tutti sul letto, non ci potevo credere, ero davvero li? Con LORO?
Jud iniziò a parlare e scherzare con tutti mentre io me ne stavo zitta a guardare. Ad un certo punto di una conversazione sui concerti che avevano fatto qualcuno disse qualcosa che attirò la mia attenzione.
-Anche l’anno scorso abbiamo fatto il concerto qui, è stato bellissimo, come ogni concerto che facciamo ovviamente. Alla fine del concerto ci avevano detto che una certa Giada era stata male per la troppa folla, ma poi ci dissero che stava bene e allora non ci preoccupammo più di tanto-disse Niall sorridente, Jud mi guardò allarmata mentre io mi alzai e corsi fuori, non ce la potevo fare, ero stata già troppo male, non volevo rivivere tutto, le lacrime iniziarono a scendere, trovai una uscita da quel corridoio e mi sedetti nei gradini della porta.
Dopo poco sentii la porta aprirsi e mi asciugai velocemente le lacrime, pensavo fosse Jud, ma mi smentì una voce cristallina che si mise a parlare.
-Hei, perché sei corsa via?-chiese il biondino sedendosi di fianco a me guardandomi.
-perché..no niente, niente di importante tranquillo, torna dentro dagli altri Niall- gli dissi guardando un punto imprecisato davanti a me, non volevo che mi vedesse piangere, e se gli avessi raccontato tutto avrei iniziato a piangere sicuramente.
-si che è qualcosa di importante, senno saresti rimasta di la e non avresti gli occhi lucidi per aver pianto-disse sorridendomi dolcemente, non volevo raccontarlo, ma avevo bisogno di dirlo a qualcuno, non lo avevo raccontato interamente neanche a Jud, non le avevo detto che mio padre mi aveva detto che era sotto mia responsabilità, avevo fatto 18 anni da poco, e io me la ero fatta scappare, non avevo raccontato a Jud che era colpa mia se mia sorella era stata male, avevo paura di come potessero giudicarmi le persone, ma Niall mi trasmetteva fiducia e allora decisi di raccontarglielo.
-L’anno scorso, al concerto di cui raccontavi prima, ero venuta qui con mia sorella, aveva nove anni e impazziva per voi, anche a me piacevate molto allora decisi di accompagnarla io, mi ero trasferita qui a Londra con Jud da poco, così mio padre la portò qui e io la accompagnai al concerto, eravamo nelle prima file, il concerto iniziò e io ero felicissima, continuavo a fissare te- ammisi diventando rossa- ad un certo punto anche tu iniziasti a guardarmi e io mi persi nel tuo sguardo, e non mi accorsi che mia sorella aveva lasciato la mia mano e stava cercando di arrivare il più vicino possibile al palco, a voi, me ne accorsi troppo tardi e allora corsi in mezzo alla folla a cercarla, mancava poco alla fine del concerto, quando tutti se ne andarono la trovai allungata per terra che ansimava, chiamai subito l’ambulanza e arrivarono a prenderla, in ambulanza perse i sensi, entrò in coma il giorno dopo e ci rimase per sei mesi, stette sei mesi nell’ospedale più prestigioso di Londra, io stavo li giorno e notte, mangiavo pochissimo, stavo diventando un fantasma, mi sentivo troppo in colpa, dovevo esserci io su quel lettino, non lei, era solo colpa mia! Piangevo ogni giorno,  dopo i sei mesi i medici pensavano non ce la potesse più fare, mentre io continuavo a crederci non potevo perderla è la mia unica sorella femmina, infatti una sera le stavo mettendo una vostra canzone, lo facevo sempre, perché lei prima di entrare in coma la sera a casa si metteva moments per addormentarsi, così io quando si era addormentata gliela spegnevo, e quella sera quando gliela misi aprì gli occhi, tornò a casa due settimane dopo ma io continuo a sentirmi in colpa comunque, e da quel giorno non vi ho più sopportato perché pensavo fosse causa vostra, ma solo ora capisco che è stata solo colpa mia e voi non c’entrate niente.- raccontai tutto con le lacrime che mi percorrevano le guancie, quando finii mi alzai e rimasi li in piedi a fissare la strada che passava li vicino, con le lacrime che percorrevano veloci le mie guancia.
Niall si alzò e mi prese la mano, mi girò verso di lui e mi abbracciò, in quell’abbraccio c’era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento, era coccoloso, dolce e trasmetteva sicurezza, appoggiai la testa sul suo petto e mi rilassai, lui mi accarezzò la testa e mi strinse a se.
-tu sei italiana giusto?-chiese sempre abbracciandomi.
-si, sono nata in Italia ma fino ai sette anni sono cresciuta in Inghilterra, mio padre è italiano e mio padre inglese e mi sono trasferita qui l’anno scorso per l’università-gli dissi con il sorriso, stavo benissimo con lui.
-allora se ti chiedessi un favore lo faresti per me?-mi domandò sorridendo.
-dipende che tipo di favore è-dissi
-sai, tra tre mesi, verso metà settembre partiremo per un tour mondiale e andremo anche in Italia, e quindi..mi chiedevo se..potresti darmi qualche lezione di italiano? almeno quando arriverò potrò dire qualcosa in Italiano alle fan e sorprenderle tutte!-disse felice, capii che entusiasta della sua idea.
-anche agli altri?-chiesi, lui aveva parlato solo di lui che voleva imparare, non anche degli altri.
-per il momento solo a me perfavore, poi se mai agli altri ci pensiamo un po’ più tardi-disse titubante.
Alzai la testa appoggiando il mento sul suo petto e lo guardai negli occhi, ero sempre stata brava a capire l’umore della gente dagli occhi, e capii anche il suo però gli chiesi comunque perché non voleva che insegnassi anche agli altri.
-perché gli altri no?-gli chiesi sempre guardandolo negli occhi
-perché..boh...probabilmente non ne avrebbero voglia-disse, ma si capiva che c’era qualcos’altro, non era quello il motivo.
-Niall..dimmi la verità, vedo dai tuoi occhi che è una bugia-lui distolse un attimo lo sguardo ma poi lo ripuntò sul mio, e vidi..un po’ di tristezza in quell’azzurro.
-è solo che.. guarda me e poi guarda gli altri, io non ho gli occhi di Harry, la simpatia di Lou, la dolcezza di Liam o i capelli di zayn, guardami-disse allontanandosi un po’ per farsi vedere- guardami e dimmi come farebbero le directioner ad amare me! Come? Sono gli altri la band, io sono solo nel posto sbagliato, dimmi come potrebbero amare me!-disse con gli occhi lucidi, gli andai vicino e gli presi le mani.
-mi prendi in giro Niall? Ci sono milioni di ragazze che ti amano, Niall sei perfetto, non ti servono gli occhi di Harry, la simpatia di Lou, la dolcezza di Liam o i capelli di Zayn per essere amato, hai due occhi che sono la fine del mondo, la risata più bella che io abbiamo mai sentito, uno sorriso che fa sciogliere, una voce che fa venire i brividi e un fisico da dio greco, non ti basta? Sei amato da mezzo mondo, se avessi un computer ti farei vedere quante ragazze ti amano! Tu sei uno della band perché lo meriti, senza di te i one direction non sarebbero i one direction lo vuoi capire si o si! Sei perfetto come sei!-gli dissi sorridendogli dolcemente, lui mi avvicinò a se e mi abbracciò di nuovo.
-Grazie, sei fantastica, allora me le dai lezioni di italiano?-chiese sorridendo
-se anche con gli altri si senno no-
-okay, okay anche gli altri, andiamo a dirglielo!-disse incamminandosi dentro con me dietro, finalmente avevo raccontato a qualcuno tutta la verità, e mi sentivo libera. Entrammo nella stanza e loro erano ancora li sul letto.
-Ragazzi! Hel ci darà lezioni di italiano per il nostro tour!-disse entusiasta, cn un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. Gli altri ne furono felici, e ne esultarono.
-quando si inizia?-chiese Liam allungato vicino a Jud, lei aveva sempre avuto una cotta per lui, ed ero felice di sapere che andavano d’accordo.
-beh anche domani se volete!-dissi io, ero felice di dargli ripetizioni erano davvero simpatici.
-PERFETTO-urlarono tutti in coro
Stettimo li con loro ancora un po’ e poi tornammo a casa, ci salutammo tutti e ci scambiammo i numeri, dopodiché tornammo alla macchina e andammo a casa. Parlammo felici tutto il tragitto, Jud era cotta in una maniera impressionante di Liam. Arrivate a casa mi diressi in camera, misi il pigiama e mi buttai sul letto, mi arrivò poco dopo un messaggio, e appena vidi il nome “BIONDO” sullo schermo sorrisi inconsciamente e lo aprii.
“buonanotte piccola, non vedo l’ora che sia domani per vederti, non sai quanto mia hanno tirato su il morale le tue parole, sei fantastica ti voglio bene. NIALL xoxo”
 Mi addormentai più felice che mai, ma senza pensare che Jake era ancora il mio ragazzo.



hei:D
buongiorno ragazze, anzi buona sera, 
ci ho messo tanto impegno in questo capitolo,
quindi perfavore lasciate qualche piccola recensione, ne sarei felicissima
e se vi piace perfavore potete pubblicizzarla un pò? PLEASE. vi sarei davvero grata.
beh, al prossimo capitolo
 ciao ciao:D<3

  
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