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Autore: IndelibleSign    04/02/2013    27 recensioni
-Hai un mese- trillò un uomo dal volto coperto dal buio [...]
-Un mese?- chiese spaesato il ragazzo facendo comparire sul suo volto una smorfia interrogativa. 
Non sapeva dove fosse e perlopiù quello sconosciuto pretendeva chissà cosa da lui.
-Hai trenta giorni per far innamorare questa ragazza di te, se non vuoi che muoia.. chiaramente- rispose trattenendo un risolino e porgendo al ragazzo una foto. 
Quella foto ritraeva una persona che Harry, il povero ragazzo, conosceva fin troppo bene: Jessie Sam Kogan, sua nemica giurata da ormai due anni dal momento che l'aveva rifiutato facendolo imbarazzare dinanzi tutta la scuola o quasi. 
[...]
-Ma lei odia me ed io odio lei- rispose esitando il ragazzo cercando di stare a quello che doveva essere un gioco.
Alla fine si era ritrovato in una stanza buia all'improvviso e soprattutto nel bel mezzo della notte, doveva pur esserci un valido motivo per tutto quello, giusto?
-E' questo il punto- aggiunse infine l'uomo per poi alzarsi faticosamente dalla sedia e allontanarsi verso una luce bianca accecante.
Genere: Comico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutta la verità.
cap. 30

-Quant’è?- chiese Roxie alla commessa, poggiando il suo vestito e quello di Jessie sul bancone.
La commessa le sorrise prendendo gli abiti, piegandoli e ponendoli in una busta.
-Sono 75€.- borbottò poi consegnando la busta nelle mani della bionda.
Le due pagarono per poi salutare ed uscire, contente al massimo.
-Secondo te i ragazzi sono andati a scuola?- sbottò a quel punto Roxie.
-Sì, e ci andremo anche noi. Nessuna storia.- trillò a prescindere dalla risposta.
-E va bene,- sbuffò Roxie -..però passiamo prima a casa per posare i vestiti.- concluse ricominciando a camminare frettolosamente.


-Ehi, Horan!- la voce di Harry distrasse Niall dal suo momento di ripetizione per il compito –Dove sono Liam e Zayn?- borbottò quest’ultimo abbracciando l’amico che subito richiuse il libro.
-Liam probabilmente è ad invitare Danielle al ballo di domani, mentre Zayn sarà con qualche altra ragazza.- rispose quest’ultimo con nonchalance.
-Ah, il ballo! Giusto!- trillò Harry portandosi una mano contro la fronte.
-Tu chi inviterai?- chiese il riccio sapendo già la risposta, ovviamente scontata.
-Credo che inviterò Roxie, e tu?- rispose il biondo avviandosi verso la sua classe di matemtica.
-Ovviamente Jessie.- ridacchiò.


-Signorina Anderson le sembra questa l’ora di entrare in classe?- strillò la professoressa di matematica –Ho anche annullato il compito a causa sua!- urlò ancora.
-Mi scusi, prof.- si scusò la rossa –ho avuto un problema.- si limitò a raccontarle.
La prof la ascoltò con nonchalance, facendole segno di accomodarsi.
Per sua (s)fortuna l’unico posto libero era quello accanto a Niall, così non esitò a sedersi accanto a lui.
-Ehi, Rox.- sussurrò il biondo.
Appena Roxie voltò il suo sguardo verso il biondo, i suoi occhi furono catturati dalle sue labbra leggermente socchiuse, cosa che le ricordò il loro bacio il giorno prima.
-James.- ridacchiò la rossa. Niall odiava essere chiamato per il suo secondo nome, ma se proprio voleva veder sorridere Rox doveva accettare il fatto che lei continuasse a chiamarlo così ogni volta.
-Mi chiedevo se..- il ragazzo si portò una mano nei capelli, scostandoli.
Roxie aveva passato un’intera giornata in sua compagnia e aveva capito diversi atteggiamenti di Niall:
1) Quando si porta una mano nei capelli e comincia a balbettare, è visibilmente nervoso.
2) Quando parla e non ti guarda negli occhi sta chiaramente mentendo.
3) Quando mangia.. ah, no. Lui mangia sempre e senz’alcun motivo.

-Se?- lo incitò lei.
Niall prese un profondo respiro, chiudendo gli occhi.
-Vuoivenirealballoconme?- disse velocemente –Allora, cosa ne dici?- le sorrise poi riaprendo gli occhi e trovandosi davanti una faccia allibita.
-Scusa, James, però non ho capito nulla.- ridacchiò lei attenta a non farsi sentire dalla professoressa.
Niall inspirò per la seconda volta, cercando di calmare il battito del suo cuore.
-Vuoi venire al ballo con me, domani sera?- chiese socchiudendo gli occhi in attesa di una risposta negativa.
-Ecco io so che probabilmente tu mi odi perché mangio in continuazione e parlo mentre lo faccio, quindi immagino che tu ora rifiuterai e per me va bene perché ti capisco..- il discorso insensato di Niall fu interrotto da un flebile:

-Sì.- sorridente di Roxie.
-Non preoccuparti, lo sapevo che avresti rifiut.. Cosa!?- urlò Niall sconvolto, attirando l’attenzione di tre quarti della classe, compresa la professoressa.
-Qualcosa della mia spiegazione non le è chiaro, Horan?- trillò appunto quest’ultima.
-Emh, no.. tutto chiaro.- si limitò a rispondere il biondo.
-Bene, venga alla lavagna a farmi quest’esercizio, allora.- concluse la prof porgendogli il gesso. Niall si alzò dal suo posto avviandosi verso la cattedra con in sottofondo la risatina inconfondibile di Roxie.
Si girò mostrandole il dito medio e l’unica cosa che seppe fare la rossa fu continuare a ridere.


-Buongiorno ragazzi.- trillò la professoressa Scarlett, la stessa professoressa che aveva sempre la battuta pronta e se ne usciva sempre con una frase insensata o fuori posto.
-Vedo che ci sono due assenti,- iniziò lei fissando il registro –Jonson e Kog..- ma proprio quando stava per pronunciare il cognome di Jessie quest’ultima varcò la soglia della porta, respirando affannosamente.
-Kogan!- urlò la professoressa –Ti sei data al footing?- ridacchiò.
Jessie rise, amava quella prof. Ormai era chiaro.
-Bene, accomodati pure. Ci sono due banchi liberi.- constatò.
Jessie fece per avviarsi verso un banco vuoto quando notò che gli unici due banchi liberi erano uno occupato da Louis e l’altro da Harry.
Chi avrebbe dovuto scegliere?
Senza pensarci su si avviò verso il banco di Louis, sedendosi senza voltarsi verso il riccio –sicura che la stesse osservando-.
-‘Giorno, Jess.- le sussurrò Tommo prima di essere fulminato da Harry.
-Ohohoh,- intervenne la professoressa Qui la tensione di taglia con un grissino!- strillò.
Un ragazzo al primo banco, lo stesso di pochi giorni prima, la corresse:
-Veramente è il tonno che si taglia con un grissino, la tensione di taglia con un coltello.- balbettò aggiustandosi gli occhiali.
Lo sguardo della prof. si spostò dal riccio al ragazzo che aveva parlato.
-Signorino Flack, scommetto che sarebbe contento di mostrare le sue tesi alla Signora Preside, vero?- sorrise amabilmente.
L’intera classe ridacchiò mentre il ragazzo si limitò a chinare il capo e assentire con un gesto della mano.
Scarlett sorrise annuendo. –Bene! Cominciamo con la nostra lezione e mi raccomando: sussurrate quando parlate tra voi, così sarà più facile credere che qualcuno mi ascolti.- concluse prendendo un pezzo di gesso e disegnando qualcosa alla lavagna.
Flack, il ragazzo, si limitò a sospirare cercando di calmare quella parte di lui che gli stava chiedendo di urlare ‘Questo è il manicomio?!’ e scappar via.
Fortunatamente ci riuscì ma quando la prof. si voltò trovando l’unico paia di occhi ad osservarla e ascoltarla, ossia quelli di Flack, urlò:
-Signorino Flack, pensa alle farfalle, si anticipi altri compiti, salta sui banchi o faccia pipì sui muri, ma non mi ascolti. La prego!- concluse lasciando basiti metà della classe che in quel momento la ascoltava.
‘Sì, è il manicomio’ dichiarò Flack.


-Ehi, che ne dici di venire al ballo con me, domani sera?- le chiese Louis affiancandola, subito dopo essere uscito dall’aula a causa della fine dell’ora.
-Sarebbe figo.- ridacchiò la bionda stringendo al petto i suoi libri.
-Lo prendo come un sì?- chiese euforico beccandosi un sorrisetto da parte di Jess.
-Esatto, è un sì.- rispose per poi voltarsi e scontrarsi contro Harry che aveva ascoltato tutta la conversazione, dato il suo sguardo perso, arrabbiato e frustato.
-Jessie..- provò a dire lui, ma lei lo bloccò scuotendo il capo negativamente.
-A domani, Hazza.- si congedò lei, allontanandosi.
Il suo piano andava a gonfie vele. Mancava poco, no?
Domani sera tutto sarebbe finito perché la scommessa con Brando aveva termine proprio il giorno del ballo.
Tutto sarebbe andato come doveva andare.
Giustamente.



-Roxie, Roxie!- la rossa riconoscendo la voce di Niall sbuffò, ma un senso di ansia mischiato a felicità si impossessò di lei.
-James.- disse lei fermandosi aspettando che il biondo la raggiungesse.
-Che ne dici di pranzare con me oggi?- le chiese lui, leggermente nervoso.
-Ma devo tornare a casa e..- iniziò la rossa, ma una volta notato lo sguardo perso di Niall si ritirò tutte le parole –Ok, è un’ottima idea. Dove?- concluse, quindi.
Vide lo sguardo si Niall rizzarsi di fronte a lei e le sue labbra incurvarsi in un sorriso dolcissimo.
-Io avevo pensato di andare da Nando’s, ma se preferisci qualcosa di più elegante per me va benissimo.- spiegò il biondo.
Roxie arricciò le labbra.
-Preferisco Nando’s.- rispose seguendo il biondo il quale pareva eccitato sia dal fatto che avrebbe mangiato da Nando’s, sia perché avrebbe mangiato con lei.


-Allora, cosa prendi tu?- le chiese Niall una volta sedutasi al tavolino vicino ai vetri.
-Credo che prenderò solamente un panino, e tu?- rispose lei sfogliando il menù.
Il biondo scosse le spalle. –I camerieri sapranno cosa ordino.- ridacchiò.
-Stai dicendo che sono una delle tante ragazze che hai invitato qui?- trillò infastidita.
-No, in realtà le ragazze volevano andare sempre ad un ristorante costoso..- sussurrò Niall –Intendevo che lo sanno perché vengo spesso qui, è una seconda casa per me.- concluse sorridendole. Immediatamente Roxie si nascose dietro il menù, consapevole del fatto che per un attimo aveva dimostrato di essere gelosa di lui.
-Quindi sono la prima che insieme a te viene qui?- sospirò lei chiudendo il menù e posandolo alla sua destra.
-In realtà sei anche la prima a cui ho dato un bacio, qui.- rispose lui.
La ragazza avvampò –In realtà non ci siamo baciati qui, James..- sussurrò Roxie.
-Ah giusto, provvedo subito.- rispose alzandosi, andandole alla sua sinistra e baciandole le labbra.
In quel momento non sapeva come avesse fatto a perdere tutta la sua timidezza e fare un azione del genere, ma gli piaceva e da come stava rispondendo lei, le piaceva sicuramente.
-Mi scusi,- una vecchietta sull’ottantina d’anni li interruppe, facendoli sobbalzare -..sa dirmi che ore sono?- chiese.
Roxie tossicchiò, imbarazzata, mentre Niall abbassò lo sguardo verso l’orologio al suo polso.
-Le 17.00, signora.- rispose lui, risedendosi e tenendo stretta la mano di Roxie.


“Giorno seguente, stessa ora.”
-Jessie, mancano solamente due ore alla festa e tu stai ancora in pigiama a mandarti messaggini con Louis!?- urlò Roxie entrando di soppiatto nella sua camera facendo roteare gli occhi alla bionda.
-No, ma fai pure come se fossi a casa tua. Eh!- urlò quest’ultima posando il cellulare sul comodino –E comunque la frase non è: ‘mancano solo due ore’, ma ‘mancano ancora due ore.’- sbuffò Jessie beccandosi un’occhiata fulminea dalla sua amica.
-Jessie Sam Kogan!- urlò Roxie gettando sul letto il suo borsone, dove probabilmente c’era tutto il necessario per la festa.
-Ok, ok.. ho capito.- sbuffò –Andiamo a prepararci.- concluse avviandosi verso l’armadio.
Roxie si lasciò scappare un gridolino d’eccitazione, per poi avviarsi nel bagno.


-Buongiorno signora.- trillò Niall salutando Anne, la madre di Harry.
-C’è Harry?- chiese il biondo guardandosi attorno.
-Sì, è a letto. Per favore, convincilo tu ad alzarsi.- sbuffò quest’ultima prima di salutare il biondo e dirigersi in cucina.
-Harry!- urlò Niall gettandosi sul letto e levandogli le coperte, scoprendo che fosse nudo.
-Ehi, fa freddo.- brontolò il riccio ritirandosi il lenzuolo.
Niall avvampò, sbuffando.
-Tra un’ora e mezza c’è la festa, perché sei ancora nel letto?- chiese ingenuamente.
-Facile, non ho intenzione di venirci.- dichiarò Hazza, sospirando e mettendo la testa sotto al cuscino, isolandosi.
-E’ per Jessie, è perché ci andrà con Louis?- chiese ancora.
Harry alzò la testa incatenando i loro sguardi e uccidendolo con gli occhi.
-Ok, ho capito.- dichiarò il biondo. –Ti ricordi che giorno è oggi?- aggiunse.
-Il giorno del ballo, l’avevo capito.- mugugnò.
-Errato!- urlò Niall –Oggi finisce la tua missione ‘Salvare Jessie’, il che vuol dire che Brando smetterà di darti filo da torcere e potrai tornare con lei!- spiegò saltellando.
Il riccio si rizzò sul posto, fissando con lo sguardo il calendario.
Niall aveva ragione, quella sera tutto sarebbe finito e Jessie –se fosse ancora innamorata di lui- sarebbe rimasta viva.
-Ti amo, fratello.- trillò lui gettandosi addosso all’amico.
-Ehi, Harold. Ti ricordo che sono un ragazzo impegnato ora, eh.- dichiarò Niall con uno strano accento fiero.
-Tu e la Anderson?- chiese sbalordito, Niall annuì.
-Ah, sono felice per te!- urlò Harry gettandosi addosso all’amico e abbracciandolo ancora.


-Jessie, dai scendi, per favore!- sbuffò Roxie dal piano inferiore.
Erano ormai le 19.05 e le ragazze avevano già cinque minuti di ritardo, tanto che Jaxon si era avviato con la sua accompagnatrice e Niall aspettava Roxie alla festa.
-Mi sento ridicola, sembro una ciliegia!- urlò dalle scale Jessie.
-Ti giuro che se non scendi ora io vengo su e ti faccio mettere i miei tacchi da 20 cm, e lo faccio!- la ricattò.
Nemmeno qualche secondo dopo che l’esile figura di Jessie scese le scale, fasciata nell’abito rosso, con ai piedi un tacco nero e i capelli ben stirati.
-Alla faccia della ciliegia, a me sembri una bonazza!- urlò volgarmente la rossa facendola girare.
La bionda sbuffò.
-Sbrighiamoci.- si limitò a dire indossando il lungo cappotto nero.


-Jessie!- la bionda si sentì chiamare, solamente quando si voltò notò la figura di Louis venire verso di lei: indossava uno smoking nero con una cravatta a righe blu, aveva i capelli alzati e in mano una coppa di champagne.
-Ehi, Tommo.- rispose lei salutandolo.
-Sei.. bellissimamente meravigliosa.- balbettò lui fissandola da capo a piede. Lei lo ringraziò con un cenno del capo, prima che quest’ultimo la prendesse per la mano e la tirasse verso le scale.
-Devo farti vedere un posto stupendo, vedrai.- disse lui, lei sorrise seguendolo.


-Harry, vedi lì!- urlò Niall indicandogli una scritta contro una vetrina della sala da ballo.
‘Controlla l’orologio, quanti minuti mancano alla morte di Jessie? Solamente cinque, Styles. Riuscirai a trovarla per salvarla?’ Harry sapeva perfettamente che l’autore di quella scritta fosse Brando e il fatto che mancassero cinque minuti lo rendeva tremendamente nervoso.
-Hai visto Jessie!?- urlò il riccio verso una marmaglia di gente.
Tutti lo fissarono sbilenchi, accennando un no.
-Io sì.- intervennero Liam e Zayn. –E’ salita sul tetto con Louis.- rise quest’ultimo.
Harry divenne immediatamente nervoso.
Il piano di Brando si stava compiendo.
Immediatamente si mise a correre verso le scale, -4 minuti.


-‘Dio Tommo, questa vista è stupenda.- dichiarò Jessie avviandosi verso i bordi del palazzo.
Da quell’altezza di vedeva una distesa di verde immensa, e lei amava i parchi.
Fece per voltarsi ma la scena che le si presentò davanti fu davvero orribile: Louis era armato con una pistola nera, puntata verso di lei.
-C-Cosa fai con quell’arma, Tommo?- balbettò lei, impaurendosi.
-Io sono il cattivo, Jessie. Io sono alleato con Brando e voglio vederti morta.- dichiarò quest’ultimo.
Jessie si immobilizzò.
Era impossibile, perché avrebbe dovuto fargli questo?
-Perché vuoi uccidermi?- urlò lei piangendo. Lui ridacchiò con gli occhi lucidi.
-Perché tu sei innamorata di Harry e quindi Brando ha perso la scommessa, ma noi vogliamo ugualmente vederti morta e quindi ti sparerò. Semplice.- concluse lui avvicinandosi, mentre Jessie si allontanò dal bordo.
-Cosa ti ho fatto!?- urlò ancora lei, cercando di non pensare al fatto che Louis le avesse chiaramente detto di volerla morta.
-Il problema non sei tu, amore, il problema sono i tuoi.- rispose lui, asciugandosi le lacrime.
-..Non capisco..- sussurrò lei.
-Tutto cominciò il 27 settembre di due anni fa. Io, mio padre e mia madre giravamo per Hartford a piedi. Io ero emozionato, stavano per comprarmi una macchina.
Cominciai a correre verso il negozio insieme a mio padre e mia madre, ma un improvviso rumore assordò le nostre orecchie. Ci voltammo e notammo che una macchina aveva investito mia madre. Lei era morta.- 
iniziò lui, quasi isolandosi e ritornando indietro nel tempo.
-Non capisco come tutto questo possa c’entrare con me!- urlò piangendo.
Louis la sentenziò, alzando ancora una volta l’arma verso di lei:
-La macchina era guidata dai tuoi genitori, Jessie. Quell’auto non si degnò a fermarsi, anzi, continuò a correre all’impazzata. Fu all’ora che ti vidi. I tuoi avevano una tua foto dietro al cofano dell’auto e io e mio padre giurammo che fino a quando tu non fossi morta, dando ai tuoi lo stesso dolore che avevamo noi in quel momento, noi non avremmo riposato in pace.-concluse il moro.
-Brando è tuo padre?- urlò Jessie.
Era rimasta sconvolta. Questo era il motivo di ogni fuga dei suoi?
Il motivo per il quale volevano proteggerla?

Louis annuì, puntandole ancora una volta la pistola.
-Ti prego Tommo, non ucc-uccidermi.- balbettò piangendo la bionda.
Louis la fissava con dolcezza.
Lui non aveva mai odiato Jess. Odiava solamente il fatto che fosse figlia di quei due stronzi che avevano rovinato la sua famiglia e per puro orgoglio doveva rovinare la loro.
-Io ti amo, lo sai benissimo.- le sussurrò Louis. –Ma ora che finalmente posso mettere fine a tutto questo dolore, devo farlo!- continuò asciugandosi la fronte impregnata dal sudore.
-Ma noi siamo amici.. ti prego.- ormai i pianti di Jessie sembravano essere l’unico rumore.
Passarono due minuti durante i quali Louis dondolava avanti e dietro e Jessie si limitava a pregarlo di risparmiarla e piangere.
-Basta.- intervenne ad un certo punto lui –Non posso ucciderti, ti amo.- concluse fissando di nuovo la sua amata Jessie.
Lei incurvò le sue labbra in un sorriso e nell’esatto momento in cui stava per ringraziarlo una pallottola le colpì la schiena, perforandola.
L’unica cosa che riuscì a pensare prima di cadere fu: ‘Se Louis era davanti a me, perché il colpo mi è arrivato alle spalle?’, poi il buio.

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Aloha! Oddio, non ci credo.. FINALMENTE SAPETE TUTTA LA VERITA'. 
Yeah. çç
Manca l'ultimo capitolo e l'epilogo e poi questa ff finisce. 
MI MANCHERETE, SANTO CLACSON IN CALORE.

Che ne dite? Il motivo era troppo sciocco? 
Il fatto è che ho cambiato 4873 motivi però questo mi sembrava il più "passabile", su.
Mi dispiace per il finale e..
SPOILER: 
nel prossimo capitolo ci sarà Ethan. :') 
Ethan è uno il mio personaggio preferito, sappiatelo.

In questo capitolo ho messo tanto -tanto- Noxie (Niall e Roxie) vi è piaciuto?
Io amo quella coppia. aww.

Questo è il vestito che indossa la nostra bellissima Jessie:

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E.. vi piace il nuovo banner? :3 
Io lo amo. sdfsg

Vi ringrazio per tutte le recensioni, siete la mia clacson di vita (oggi sono fine, eheh)

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina.

  
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