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Autore: A l b a_    04/02/2013    2 recensioni
Era il 10 dicembre, quando Blair Waldorf afferrò le mani del suo Chuck Bass, con una forza mai avuta prima.
Intenta a tenerlo con sé il più a lungo possibile, terrorizzata all'idea di perderlo, per sempre.
Faceva freddo fuori, faceva freddo anche dentro i loro occhi, lucidi e ammaliati dai ricordi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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It's getting dark too dark to see 
Feels like I'm knockin' on heaven's door 
Knock-knock-knockin' on heaven's door 
Bob Dylan
 
-Memories in the eyes-
Knockin'on heaven's door 
Non ho mai pensato alla morte.
Ho visto la gente che amavo morire, 
ho vissuto per hanni nella colpa per la morte di mia madre,
ho visto mio padre cadere da un grattacielo, e nonostante sapessi che era un mostro, 
ho covato per anni il senso di colpa.
Ho sfiorato la morte molte volte.
Ubriaco sul cornicione di un grattacielo, lei mi ha salvato.
Mi hanno sparato perchè volevo proteggere quel brillante che mi ricordava i suoi occhi.
Quella volta che l'ho vista scivolare dal mio contatto dentro quell'auto che si stava accartocciando, e senza pensarci l'ho stretta a me per proteggerla.
Ogni volta lei era presente, era la causa, la salvezza, la giusta motivazione per la quale morire.
Dalla prima volta che ho sentito il mio cuore accellerare il battito al suo contatto in quella limousine,
ho saputo per certo che sarei stato disposto a morire per lei, a morire mille volte.
 
All'età di 28 anni, sono morto. 
Per 5 minuti.
Ero in un'auto, stavo andando a casa da Blair per festeggiare un affare andato a buon fine, quando ho sentito un'onda d'urto improvviso,
e mi sono ritrovato schiacciato tra le lamiere.
La paura che mi attanagliava, perchè questa volta non avevo il suo corpo da stringere.
 
Cinquantatre anni prima, 
General Hospital di New York, 
2015, ore  12:30
 
- Grave trauma cranico provocato da un forte urto contro la lamiera di un'auto,
battito irregolare, fibrillazione ventricolare.
Dobbiamo agire velocemente, o lo perdiamo-
 
Non ricordo molto di quel giorno, solo il buio totale e il suono di quella voce squillante dell'infermiera, quell'odore insopportabile di disinfettante
e un dolore atroce che percorreva in fremiti tutto il corpo.
Mi chiesero il nome più volte, ma non riuscivo a ricordarlo, pensavo solo al suo, al suo viso quando mi avrebbe visto così.
A quel viso che forse non avrei visto mai più.
 
-Signore qual'è il suo nome? Signore? Signore?-
- Blair Bass, chia-matela-
-Cosa dice, chi è questa donna?-
-Mi-a moglie.-
 
E poi non sentì più neanche le voci.
 
Ora, 
General Hospital, New York
2065, ore 9.10
 
- Papà-
Si rigirò nel letto, e poi tirò su le coperte comprendo gli occhi infastiditi dalla luce solare.
Ogni mattina la stessa storia, era così da anni, da quando Claire ha avuto dei ricordi.
A parte quelle volte in cui lei non osava neanche entrare nella camera, perchè non voleva sapere cosa stavano facendo i suoi genitori.
-Tesoro mio, che cosa vuoi?-
Disse cercando di essere il più dolce possibile, ma Claire sapeva che era tremendamente infastidito.
- Ci sono zio Nate e zia Serena-
Un silenzio tombale assalì la stanza.
No, Chuck non poteva permettere che Nate lo vedesse in quello stato, 
era il suo migliore amico e per spirito virile davanti agli amici non si è mai ammalati in un letto e molliccioni, anche a 75 anni.
-Non possono entrare, voglio dormire-
Imbronciato pronunciò queste parole e si girò dall'altra parte.
Claire sorrise, e si diresse verso la porta facendo entrare i due.
 
Nate e Serena dopo il matrimonio di Chuck e Blair avevano avuto una storia piuttosto travagliata.
Lei diceva di essere innamorata di Dan, ma ogni volta che stava male e piangeva si presentava da Nate per essere consolata.
All'inizio Nate si tratteneva cercando di essere un buon amico.
Ma poi arrivò quel giorno in cui Serena si presentò in lacrime affermando di aver lasciato Dan.
Nel giro di poco si ritrovarono avvinghiati nelle lenzuola di lino color Champagne.
Questo meccanismo continuò a lungo finchè Serena tornò con Dan e a Nate arrivò l'invito per il matrimonio.
Nate quel giorno giurò a se stesso che se il giorno del matrimonio avesse visto Serena felice, l'avrebbe lasciata andare per sempre.
Ma quando quel giorno la vide scendere dalle scale e guardarlo con uno sguardo malinconico, e la camminata quasi obbligata, non seppe più che fare.
Lei poi sorrise a Dan e disse -si-
Ci fu un lungo periodo di tre anni durante i quali Nate pensò alla carriera, portò lo Spectator in cima alle vette e pensò un po' a sé.
Dopo tre anni, gli venne recapitato un biglietto, era di Serena.
La conseguenza fu un matrimonio alle malidive, lontano da tutti.
Con loro solo i loro migliori amici, Chuck e Blair.
 
- Ei Bass, cosa fai ti nascondi?-
Chuck, come un bambino impaurito, sperò con tutte le forze di essere diventato invisibile.
Poi accortosi che così non era, decise di uscire allo scoperto e affrontare quella penosa scena.
- No Nataniel, mi avete solo rotto i coglioni, IO STAVO DORMENDO.-
Serena si avvicinò con la sua solita aria civettuola, mai mutata nel tempo.
Era sempre bellissima, un luccichio unico.
- Su, Chuckie, piantala di fare il bambino. Non sei felice che ti siamo venuti a trovare?-
Chuck la guardo con la faccia di chi ha perso tutte le speranze.
- Si sorellina, sono felice che mi siate venuti a porgere l'ultimo saluto prima che io schiatti, ma sinceramente ne facevo volentieri a meno.-
Serena rimase immobile, colpita in pieno.
Poi si sporse e lo abbracciò di getto.
- Chuck, ti voglio bene-
Disse in preda al pianto.
Chuck allo si sciolse e l'abbracciò a sua volta.

Ciò che mi ha sempre spaventato della morte, non è il buio, il vuoto, il dolore.
Ho sempre avuto paura di vedere chi ho amato e rendermi conto che quella sarebbe potuta essere l'ultima volta.
Ho sempre odiato gli addii.

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Ei ragazzuoli!
*odiatemiodiatemiodiatemi+
lo so che sono in iper ritardo, ma non trovavo l'ispirazione.
Ho provato come dire quella bruttissima sensazione di fallimento.
Ahahahaha :)
Che dire?
In una notte di ispirazione mi è venuto in mente di inserire questo Flashback parallelo, dovrebbe continuare fino alla fine della storia, teoricamente.
Comunque, è stato un parto difficile, ma penso e spero di aver dato alla luce un buon capitoletto!
Sta a voi commentarlo!
Un bacio (:
B.
   
 
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