Era notte fonda e Šibenik e
Tonks erano uscite per un giro di perlustrazione nei confini di Hogwarts.
“Allora come va con il lupo
mannaro?”
Chiese beffarda la Serpeverde
mentre Tonks divenne leggermente imbarazzata.
“Oh mio dio sei diventata rossa
quanto i tuoi capelli!”
Disse prendendola in giro
Šibenik che dopo il bacio con Sirius aveva capelli lunghi e blu.
“Cosa vuoi che ti racconti?”
“Tutto nei minimi particolari!
Sai l’ho osservato bene e se non stesse con te, un giretto me lo sarei fatta!”
“Šibenik!”
Disse riprendendola Tonks.
“Cosa c’è? Sai come sono fatta!”
“Sì lo so! Non farti venire
certe idee in testa!”
“No … no, non ti devi
preoccupare ora la mia attenzione intanto è tutta su il caro Black!”
“Mio cugino?”
Chiese spiazzata la Grifondoro.
“Ogni volta che ci incontriamo
litighiamo come pazzi … e l’ultima volta ci siamo baciati!”
“Cosa?!”
“Anche tu stai con uno più
grande, quindi non rompere!”
“Sì … sì è vero, ma lui è mio
cugino!”
“E allora? Non dirmi che non ci
hai fatto mai un pensierino?”
“Sì … no, uhm …. Ah diavolo
Šibenik cosa mi fai dire!”
Ma improvvisamente la
chiacchierata tra le due ragazze venne interrotta dal materializzarsi di vari
Mangiamorte che le attaccarono, Šibenik prontamente insieme a Tonks reagirono
al loro attacco.
Poi improvvisamente Šibenik
pensò che quella situazione era ridicola e che quindi finisse subito che in una
manciata di secondi si ritrovò smaterializzata con gli altri Mangiamorte alla
loro base. Tutti si guardarono impietriti e un po’ intimoriti guardarono la
ragazza che annoiatamene si diresse subito verso i suoi alloggi dove però trovò
ad aspettarla i suoi genitori.
“Finalmente sei arrivata!”
Le sbraitò la madre quasi
aggredendola, mentre il marito a fatica la trattenne.
“Quegli idioti di vostri compari
mi hanno aggredita mentre stavo chiacchierando con la mia migliore amica, la
prossima volta potete dirgli di aspettare almeno che finiamo di parlare?”
“Eri con quella traditrice del
suo sangue?”
“Sbaglio o è tua nipote e mia
cugina?”
Rispose Šibenik altezzosa alla
madre.
“Dovrei farti un Crucio per
questa tua esclamazione!”
Sbraitò Bellatrix alzandosi in
piedi e avvicinandosi pericolosamente alla figlia.
“L’importante è che Šibenik non
abbia fatto sciocchezze! Non ti sei mostrata a combattere al suo fianco vero?”
Chiese Rodolphus cercando di
calmare gli animi.
“Certo che l’ho aiutata, sono
usciti dal nulla e mi hanno lanciato incantesimi addosso, ma non è durata molto
ho desiderato che quella situazione assurda smettesse e mi sono ritrovata a
casa con tutti i Mangiamorte al seguito!”
Disse lei tranquillamente,
mentre i suoi genitori trasalendo si guardarono negli occhi.
“So che i maghi non possiedono
poteri del genere … uhm meglio per me!”
Disse tranquillamente la ragazza
facendo spallucce e buttandosi sul suo letto.
“Ora potete uscire di qui? Ho
sonno!”
I genitori non aggiunsero altro,
lasciarono che lei rispose loro in modo così scanzonato e lentamente uscirono
dalla stanza.
I 3 ragazzi, che ormai avevano
lasciato l’orfanotrofio visto che Harry si era ripreso del tutto, si erano
rimessi in viaggio, ma non avendo notizie su cosa fossero gli Horcrux di
Corvonero e Grifondoro erano in un vicolo cieco, anche perché nonostante
avessero fatto ricerche nessuna aveva portato da nessuna parte. Ron dal suo canto
sapeva delle ricerche di Ginny, Luna e Neville, ma visto che non gli avevano
dato notizie non pensò di dire che era in contatto con Luna.
Ormai Natale si stava
avvicinando e Harry aveva promesso ai suoi amici che almeno per la festività si
sarebbero fermati.
“Chissà cosa staranno facendo a
Hogwarts?”
Disse Hermione pensando ad alta
voce, mentre lei con i due amici stavano camminando ormai da ore per cercare un
posto dove passarci la notte.
“Già! Mi manca sapete?”
Disse Ron.
Harry non rispose, anche a lui
mancava Hogwarts, ma dall’altra parte sentiva che senza Silente ormai non aveva
più senso.
“Chissà come devi stare tu
Harry …”
Disse poi Hermione accelerando
il passo e avvicinandosi al ragazzo.
“Lontano da Hogwarts … da
Ginny!”
Harry si voltò e guardò la
ragazza intensamente.
“Ma io ho …”
“te …”
Stava per dire, ma per fortuna
se ne accorse in tempo e fece in tempo a non farselo sfuggire.
“… voi!”
Improvvisamente quel momento fu
interrotto da una serie di rumori e in breve tempo i 3 ragazzi si ritrovarono accerchiati
da vari membri dell’Ordine.
“Finalmente vi abbiamo trovati!
Avete saputo nascondere bene, eh? Sareste bravi Auror!”
Disse Malocchio con la sua voce
gracchiante.
“Ragazzi torniamo a casa!”
cercò di dire tranquillamente
Lupin.
“No! Noi dobbiamo continuare la
ricerca degli Horcrux!”
Rispose Harry.
“Possiamo farlo noi!”
Disse Bill.
“NO!”
Urlò il ragazzo sfoderando la
bacchetta e seguito così dai suoi due amici.
“Non costringeteci a fare
questo!”
Disse quasi sull’orlo delle
lacrime Hermione.
“Vi prego non fate sciocchezze
ragazzi! Torniamo a casa!”
Cercò di dire Tonks prima di
essere colpita da uno stupeficium.
“Harry cosa hai fatto?”
Gli urlò Lupin.
“Quello che faremo a ognuno di
voi se tenterete di fermarci! Non vogliamo farvi del male, ma se intendete
riportarci a casa ci difenderemo!”
Disse seriamente Harry e al suo
segnale Hermione e Ron lanciarono in serie dietro di lui una serie di
incantesimi che facendogli da scudo permise loro di scappare.
Corsero … corsero … corsero …
corsero a perdi fiato, avevano già camminato molte ore quel giorno. I loro
piedi erano indolenziti, ma non potevano fermarsi.
Harry si fermò vicino a un
albero a riprendere fiato, ma quando si voltò vide dietro di sé solo Hermione.
“E Ron dov’è?”
“Non è con noi Harry?”
Disse lei preoccupata e fece
per tornare indietro quando il ragazzo la bloccò prendendola per un braccio.
“Non possiamo! E’ meglio che
andiamo …”
“Ma …”
“Ci staranno cercando! Dobbiamo
continuare Herm, su andiamo!”
Lei stava per controbattere
nuovamente, ma Harry fece scivolare la sua mano nella sua e correndo la portò
via con sé.
Visto che Natale si stava
avvicinando Ginny decise di dare un tocco natalizio perfino alla Stanza delle
Necessità dove di nascosto si stava prendendo cura di Draco senza dirlo nessuno
né a Luna … né a Neville.
Quando lo andò a trovare una
notte, vide che ormai si era rimesso bene anche se la pelle sul braccio era la
più faticosa a ricrescere.
Quella sera lo trovò svegliò
a petto nudo sotto le coperte con la schiena appoggiata alla testiera del letto
a leggere un libro, entrò senza fare rumore e senza dire nulla si avvicinò a
lui per vedere come stava.
“Credo che la pelle sul
braccio ricrescerà a fatica, probabilmente ti rimarrà una brutta cicatrice, ma
per il resto sei tornato come nuovo …”
Disse solamente la ragazza
senza guardarlo in faccia, mentre sedutasi sul bordo del letto stava
controllando il braccio.
“Perché lo hai fatto?”
Chiese poi lui
improvvisamente posando il libro, ma lei non rispose e fece per andarsene
quando lui trattenendola a sé la costrinse a guardarlo.
“Rispondimi! Perché lo hai
fatto?”
“Era troppo anche per me
come eri ridotto, non potevo sopportarlo e poi …”
Disse lei in un sussurrò
allungando la sua mano sul suo petto.
“… questo segno, questa
cicatrice è colpa mia! Il mio stupeficium ha peggiorato la tua ferita!”
Lui le prese i polsi con
violenza.
“Dovevi lasciarmi morire!
Dopo tutto quello che ho fatto tu mi curi? Cosa diavolo ti salta per la mente?”
“Mi stai aggredendo perché
ho voluto aiutarti?”
Chiese lei quasi in lacrime
urlandogli contro, quando lui improvvisamente le lasciò i polsi e l’avvicinò a
sé baciandola, ma questa volta lei con
grande sorpresa sia per sé stessa che per Draco non reagì.
“Pensavo che fossi la
ragazza di Potter?”
Disse lui sprezzante una volta
staccatosi.
“Ma lui non è qui o
sbaglio?”
Rispose senza neanche
pensarci, infatti poco dopo si portò le mani alla bocca.
“Toglimi una curiosità,
perché Ginny?”
Chiese poi lui come se
niente fosse successo.
“Cosa vuoi dire?”
Chiese lei stupita da quel
suo cambiamento repentino di atteggiamento.
“Ginny è un diminutivo vero?
Sai ho sempre pensato che fosse patetico! Meglio il tuo nome, qual è Virginia …
Ginevra?”
“Patetico eh? Non so tu
quale preferisci?”
“Virginia, mi è sempre
piaciuto!”
La ragazza lo guardò
intensamente negli occhi e senza riconoscersi si alzò e lentamente si fece
scivolar via la veste che portava.
“Allora visto che per il
mondo sono Ginny … solo per te potrei essere Virginia …”
Disse lei lievemente mentre
lui prendendole la mano la fece avvicinare e sedere accanto a sé baciandola con
passione. Ben presto si ritrovarono entrambi nudi sotto le morbide lenzuola
argento di seta, i baci di Draco esploravano e baciavano ogni piccolo lembo
della candida pelle della sua Virginia. La ragazza dal canto suo non si
riconobbe, ma si lasciò andare a quel maremoto di emozioni, era diverso da
Harry … e da ogni altro ragazzo che aveva avuto … nessuno aveva mai saputo
guidarla così, travolgerla così, farle perdere la ragione così …
Virginia fece scorrere in una
dolce carezza la sua mano sulla ferita del petto di lui provocata dal suo
incantesimo, mentre Draco faceva scorrere la sua mano sul suo viso su un
piccolo segno lasciatogli dal loro scontro.
Entrambi in quei segni
lessero probabilmente una somiglianza di cui non si erano mai accorti: il
sentirsi a disagio nelle loro situazioni di vita e il volersi trattenere sempre
tutto dentro esplodendo poi in atti di violenza pura.
“Probabilmente non sono
tanto diversa da te … altrimenti non c’è spiegazione al mio comportarmi così …”
Sussurrò lei.
“Allora è un bene …”
Disse poi lui mentre lei lo
guardava senza capire.
“… perché vorrebbe dire che
c’è ancora una speranza per me …”
Lei piegò il viso e poi
facendo inarcare la propria schiena alzò il suo volto per andare a incontrare
le labbra di lui, da lì in poi fu una danza impazzita di emozioni che andavano
a incontrarsi e scontrasi in una danza mortale. Lui entrò in lei e tutto sembrò
finire … sembrò sparire … sembrò esplodere in un piacere immenso.
Appena Ron fu riportato a
casa alla sede dell’Ordine ad attenderlo trovò la sua intera famiglia ad
aspettarlo. In un primo momento fu un abbracciarlo e baciarlo, ma ben presto
quel comportamento, come lui si immaginava, cambiò e si trasformò in una
sgridata di proporzioni enormi da parte dei suoi genitori che dalla cucina
avevano fatto uscire tutti i suoi fratelli.
“Ronald Weasley cosa diavolo
ti è venuto in mente di fare? Harry era sconvolto e po’ aver fatto una scelta
sbagliata, ma voi non dovevate incoraggiarlo! Mi stupisco di te ed Hermione!”
Gli urlò la signora Weasley
alterata.
“Lui ha un compito da
portare a termine, voi dovreste solo essere contenti che almeno non era da solo
ad affrontarlo!”
“Ronald non usare quel
tono!”
Lo ammonì il padre.
“E’ inutile che stiamo qui a
parlare, tanto ogni cosa che dico non andrebbe bene! Siete convinti che quello
che stavamo facendo era sbagliato e anche se stessi qui a discuterne tutte la
notte non mi convincereste mai che intanto siete voi in torto!”
Ron si stupì di sé stesso
non gli era mai capitato in vita sua di mostrare una tale aggressività, poi
cercando di non perdere il tono che aveva assunto voltò le spalle alla famiglia
e salì velocemente le scale che portavano alle camere superiori dove vi
incontrò tutti i suoi fratelli ad aspettarli.
“Wow Ron ci hai stupiti!”
Disse George arrotolando un
filo color carne.
“Avete spiato la litigata
con le Orecchie Oblunghe?”
Chiese lui senza sapere se
essere preoccupato e sollevato da quello che avevano sentito.
“Sì e sei stato una vera
rivelazione!”
Disse Fred entusiasta
dandogli una pacca sulla spalla.
“Ben detto Fred! Siamo
orgogliosi di te!”
Disse poi Ginny andandogli
incontro e abbracciandolo.
“Come sta Harry? Sai Luna mi
ha detto che vi siete sentiti …”
“Oh non ti devi preoccupare
lui si sta rimettendo, sai ti pensa molto …”
A quella frase Ginny divenne
leggermente rossa e abbassò il viso.
“Ho detto qualcosa di
sbagliato?”
“No è che … niente, niente …
anche … anche mi manca molto! Forse ora è meglio che andiamo a dormire però no?
Domani è Natale!”
Ron, Fred e gorge guardarono
sospettosi Ginny, ma tentarono di far finta di niente.
“A proposito domani che si
fa?”
“Io torno a Hogwarts!”
Disse sicura la ragazza che
non aveva voglia di passare il Natale con i suoi genitori e che desiderava ardente
un altro incontro con Draco.
“Lo farò anch’io, qui non è
aria!”
“Oh sarà bello Ginny così
staremo insieme a Neville e Luna anche loro sono lì! Ah e la sai l’ultima i
Corvonero sono in dormitorio con noi e i Tassorosso con i Serpeverde!”
Disse lei entusiasta.
“Davvero e perché?”
Chiese il rosso senza
capire.
“Ron pronto? Dico, ma è
ovvio!”
Rispose George.
“Eccolo tornato il nostro
solito fratello un po’ tardo!”
Disse poi beffardo Fred.
“Siamo appena 55 studenti e
con te 56 … la frequenza dopo l’anno scorso è crollata …”
Disse un po’ malinconica la
ragazza prima che sentendo dei passi su per le scale si diedero velocemente la
buona notte e ognuno corse nella propria camera.