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Autore: Cecilia    26/08/2007    2 recensioni
Eccomi dopo tanto tempo a scrivere una fan fic su Harry Potter, partorita proprio al mare grazie al meraviglioso paesaggio della Croazia. Insomma vi troverete in questa fan fic molte coppie ed è il seguito del 6°libro (no spoiler 7°libro). L'Ordine della Fenice sta cercando di ritrovare il magico trio in cerca di Horcrux quando una strana presenza arriva tra di loro. Draco vive come un reietto sia tra i Mangiamorte che tra la comunità magica, mentre Ginny e Luna tornate a scuola si troveranno le proprio vite sconvolte da fatti imprevisti. 4 storie apparentemente separate si uniranno alla fine in un gran finale. Mi raccomando recensite! ^^ P.S.= AU Sirius non è morto!
Genere: Romantico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda e Šibenik e Tonks erano uscite per un giro di perlustrazione nei confini di Hogwarts

Era notte fonda e Šibenik e Tonks erano uscite per un giro di perlustrazione nei confini di Hogwarts.

“Allora come va con il lupo mannaro?”

Chiese beffarda la Serpeverde mentre Tonks divenne leggermente imbarazzata.

“Oh mio dio sei diventata rossa quanto i tuoi capelli!”

Disse prendendola in giro Šibenik che dopo il bacio con Sirius aveva capelli lunghi e blu.

“Cosa vuoi che ti racconti?”

“Tutto nei minimi particolari! Sai l’ho osservato bene e se non stesse con te, un giretto me lo sarei fatta!”

“Šibenik!”

Disse riprendendola Tonks.

“Cosa c’è? Sai come sono fatta!”

“Sì lo so! Non farti venire certe idee in testa!”

“No … no, non ti devi preoccupare ora la mia attenzione intanto è tutta su il caro Black!”

“Mio cugino?”

Chiese spiazzata la Grifondoro.

“Ogni volta che ci incontriamo litighiamo come pazzi … e l’ultima volta ci siamo baciati!”

“Cosa?!”

“Anche tu stai con uno più grande, quindi non rompere!”

“Sì … sì è vero, ma lui è mio cugino!”

“E allora? Non dirmi che non ci hai fatto mai un pensierino?”

“Sì … no, uhm …. Ah diavolo Šibenik cosa mi fai dire!”

Ma improvvisamente la chiacchierata tra le due ragazze venne interrotta dal materializzarsi di vari Mangiamorte che le attaccarono, Šibenik prontamente insieme a Tonks reagirono al loro attacco.

Poi improvvisamente Šibenik pensò che quella situazione era ridicola e che quindi finisse subito che in una manciata di secondi si ritrovò smaterializzata con gli altri Mangiamorte alla loro base. Tutti si guardarono impietriti e un po’ intimoriti guardarono la ragazza che annoiatamene si diresse subito verso i suoi alloggi dove però trovò ad aspettarla i suoi genitori.

“Finalmente sei arrivata!”

Le sbraitò la madre quasi aggredendola, mentre il marito a fatica la trattenne.

“Quegli idioti di vostri compari mi hanno aggredita mentre stavo chiacchierando con la mia migliore amica, la prossima volta potete dirgli di aspettare almeno che finiamo di parlare?”

“Eri con quella traditrice del suo sangue?”

“Sbaglio o è tua nipote e mia cugina?”

Rispose Šibenik altezzosa alla madre.

“Dovrei farti un Crucio per questa tua esclamazione!”

Sbraitò Bellatrix alzandosi in piedi e avvicinandosi pericolosamente alla figlia.

“L’importante è che Šibenik non abbia fatto sciocchezze! Non ti sei mostrata a combattere al suo fianco vero?”

Chiese Rodolphus cercando di calmare gli animi.

“Certo che l’ho aiutata, sono usciti dal nulla e mi hanno lanciato incantesimi addosso, ma non è durata molto ho desiderato che quella situazione assurda smettesse e mi sono ritrovata a casa con tutti i Mangiamorte al seguito!”

Disse lei tranquillamente, mentre i suoi genitori trasalendo si guardarono negli occhi.

“So che i maghi non possiedono poteri del genere … uhm meglio per me!”

Disse tranquillamente la ragazza facendo spallucce e buttandosi sul suo letto.

“Ora potete uscire di qui? Ho sonno!”

I genitori non aggiunsero altro, lasciarono che lei rispose loro in modo così scanzonato e lentamente uscirono dalla stanza.

 

I 3 ragazzi, che ormai avevano lasciato l’orfanotrofio visto che Harry si era ripreso del tutto, si erano rimessi in viaggio, ma non avendo notizie su cosa fossero gli Horcrux di Corvonero e Grifondoro erano in un vicolo cieco, anche perché nonostante avessero fatto ricerche nessuna aveva portato da nessuna parte. Ron dal suo canto sapeva delle ricerche di Ginny, Luna e Neville, ma visto che non gli avevano dato notizie non pensò di dire che era in contatto con Luna.

Ormai Natale si stava avvicinando e Harry aveva promesso ai suoi amici che almeno per la festività si sarebbero fermati.

“Chissà cosa staranno facendo a Hogwarts?”

Disse Hermione pensando ad alta voce, mentre lei con i due amici stavano camminando ormai da ore per cercare un posto dove passarci la notte.

“Già! Mi manca sapete?”

Disse Ron.

Harry non rispose, anche a lui mancava Hogwarts, ma dall’altra parte sentiva che senza Silente ormai non aveva più senso.

“Chissà come devi stare tu Harry …”

Disse poi Hermione accelerando il passo e avvicinandosi al ragazzo.

“Lontano da Hogwarts … da Ginny!”

Harry si voltò e guardò la ragazza intensamente.

“Ma io ho …”

te …

Stava per dire, ma per fortuna se ne accorse in tempo e fece in tempo a non farselo sfuggire.

“… voi!”

Improvvisamente quel momento fu interrotto da una serie di rumori e in breve tempo i 3 ragazzi si ritrovarono accerchiati da vari membri dell’Ordine.

“Finalmente vi abbiamo trovati! Avete saputo nascondere bene, eh? Sareste bravi Auror!”

Disse Malocchio con la sua voce gracchiante.

“Ragazzi torniamo a casa!”

cercò di dire tranquillamente Lupin.

“No! Noi dobbiamo continuare la ricerca degli Horcrux!”

Rispose Harry.

“Possiamo farlo noi!”

Disse Bill.

“NO!”

Urlò il ragazzo sfoderando la bacchetta e seguito così dai suoi due amici.

“Non costringeteci a fare questo!”

Disse quasi sull’orlo delle lacrime Hermione.

“Vi prego non fate sciocchezze ragazzi! Torniamo a casa!”

Cercò di dire Tonks prima di essere colpita da uno stupeficium.

“Harry cosa hai fatto?”

Gli urlò Lupin.

“Quello che faremo a ognuno di voi se tenterete di fermarci! Non vogliamo farvi del male, ma se intendete riportarci a casa ci difenderemo!”

Disse seriamente Harry e al suo segnale Hermione e Ron lanciarono in serie dietro di lui una serie di incantesimi che facendogli da scudo permise loro di scappare.

Corsero … corsero … corsero … corsero a perdi fiato, avevano già camminato molte ore quel giorno. I loro piedi erano indolenziti, ma non potevano fermarsi.

Harry si fermò vicino a un albero a riprendere fiato, ma quando si voltò vide dietro di sé solo Hermione.

“E Ron dov’è?”

“Non è con noi Harry?”

Disse lei preoccupata e fece per tornare indietro quando il ragazzo la bloccò prendendola per un braccio.

“Non possiamo! E’ meglio che andiamo …”

“Ma …”

“Ci staranno cercando! Dobbiamo continuare Herm, su andiamo!”

Lei stava per controbattere nuovamente, ma Harry fece scivolare la sua mano nella sua e correndo la portò via con sé.

 

Visto che Natale si stava avvicinando Ginny decise di dare un tocco natalizio perfino alla Stanza delle Necessità dove di nascosto si stava prendendo cura di Draco senza dirlo nessuno né a Luna … né a Neville.

Quando lo andò a trovare una notte, vide che ormai si era rimesso bene anche se la pelle sul braccio era la più faticosa a ricrescere.

Quella sera lo trovò svegliò a petto nudo sotto le coperte con la schiena appoggiata alla testiera del letto a leggere un libro, entrò senza fare rumore e senza dire nulla si avvicinò a lui per vedere come stava.

“Credo che la pelle sul braccio ricrescerà a fatica, probabilmente ti rimarrà una brutta cicatrice, ma per il resto sei tornato come nuovo …”

Disse solamente la ragazza senza guardarlo in faccia, mentre sedutasi sul bordo del letto stava controllando il braccio.

“Perché lo hai fatto?”

Chiese poi lui improvvisamente posando il libro, ma lei non rispose e fece per andarsene quando lui trattenendola a sé la costrinse a guardarlo.

“Rispondimi! Perché lo hai fatto?”

“Era troppo anche per me come eri ridotto, non potevo sopportarlo e poi …”

Disse lei in un sussurrò allungando la sua mano sul suo petto.

“… questo segno, questa cicatrice è colpa mia! Il mio stupeficium ha peggiorato la tua ferita!”

Lui le prese i polsi con violenza.

“Dovevi lasciarmi morire! Dopo tutto quello che ho fatto tu mi curi? Cosa diavolo ti salta per la mente?”

“Mi stai aggredendo perché ho voluto aiutarti?”

Chiese lei quasi in lacrime urlandogli contro, quando lui improvvisamente le lasciò i polsi e l’avvicinò a sé baciandola, ma questa volta lei con  grande sorpresa sia per sé stessa che per Draco non reagì.

“Pensavo che fossi la ragazza di Potter?”

Disse lui sprezzante una volta staccatosi.

“Ma lui non è qui o sbaglio?”

Rispose senza neanche pensarci, infatti poco dopo si portò le mani alla bocca.

“Toglimi una curiosità, perché Ginny?”

Chiese poi lui come se niente fosse successo.

“Cosa vuoi dire?”

Chiese lei stupita da quel suo cambiamento repentino di atteggiamento.

“Ginny è un diminutivo vero? Sai ho sempre pensato che fosse patetico! Meglio il tuo nome, qual è Virginia … Ginevra?”

“Patetico eh? Non so tu quale preferisci?”

“Virginia, mi è sempre piaciuto!”

La ragazza lo guardò intensamente negli occhi e senza riconoscersi si alzò e lentamente si fece scivolar via la veste che portava.

“Allora visto che per il mondo sono Ginny … solo per te potrei essere Virginia …”

Disse lei lievemente mentre lui prendendole la mano la fece avvicinare e sedere accanto a sé baciandola con passione. Ben presto si ritrovarono entrambi nudi sotto le morbide lenzuola argento di seta, i baci di Draco esploravano e baciavano ogni piccolo lembo della candida pelle della sua Virginia. La ragazza dal canto suo non si riconobbe, ma si lasciò andare a quel maremoto di emozioni, era diverso da Harry … e da ogni altro ragazzo che aveva avuto … nessuno aveva mai saputo guidarla così, travolgerla così, farle perdere la ragione così …

Virginia fece scorrere in una dolce carezza la sua mano sulla ferita del petto di lui provocata dal suo incantesimo, mentre Draco faceva scorrere la sua mano sul suo viso su un piccolo segno lasciatogli dal loro scontro.

Entrambi in quei segni lessero probabilmente una somiglianza di cui non si erano mai accorti: il sentirsi a disagio nelle loro situazioni di vita e il volersi trattenere sempre tutto dentro esplodendo poi in atti di violenza pura.

“Probabilmente non sono tanto diversa da te … altrimenti non c’è spiegazione al mio comportarmi così …”

Sussurrò lei.

“Allora è un bene …”

Disse poi lui mentre lei lo guardava senza capire.

“… perché vorrebbe dire che c’è ancora una speranza per me …”

Lei piegò il viso e poi facendo inarcare la propria schiena alzò il suo volto per andare a incontrare le labbra di lui, da lì in poi fu una danza impazzita di emozioni che andavano a incontrarsi e scontrasi in una danza mortale. Lui entrò in lei e tutto sembrò finire … sembrò sparire … sembrò esplodere in un piacere immenso.

 

Appena Ron fu riportato a casa alla sede dell’Ordine ad attenderlo trovò la sua intera famiglia ad aspettarlo. In un primo momento fu un abbracciarlo e baciarlo, ma ben presto quel comportamento, come lui si immaginava, cambiò e si trasformò in una sgridata di proporzioni enormi da parte dei suoi genitori che dalla cucina avevano fatto uscire tutti i suoi fratelli.

“Ronald Weasley cosa diavolo ti è venuto in mente di fare? Harry era sconvolto e po’ aver fatto una scelta sbagliata, ma voi non dovevate incoraggiarlo! Mi stupisco di te ed Hermione!”

Gli urlò la signora Weasley alterata.

“Lui ha un compito da portare a termine, voi dovreste solo essere contenti che almeno non era da solo ad affrontarlo!”

“Ronald non usare quel tono!”

Lo ammonì il padre.

“E’ inutile che stiamo qui a parlare, tanto ogni cosa che dico non andrebbe bene! Siete convinti che quello che stavamo facendo era sbagliato e anche se stessi qui a discuterne tutte la notte non mi convincereste mai che intanto siete voi in torto!”

Ron si stupì di sé stesso non gli era mai capitato in vita sua di mostrare una tale aggressività, poi cercando di non perdere il tono che aveva assunto voltò le spalle alla famiglia e salì velocemente le scale che portavano alle camere superiori dove vi incontrò tutti i suoi fratelli ad aspettarli.

“Wow Ron ci hai stupiti!”

Disse George arrotolando un filo color carne.

“Avete spiato la litigata con le Orecchie Oblunghe?”

Chiese lui senza sapere se essere preoccupato e sollevato da quello che avevano sentito.

“Sì e sei stato una vera rivelazione!”

Disse Fred entusiasta dandogli una pacca sulla spalla.

“Ben detto Fred! Siamo orgogliosi di te!”

Disse poi Ginny andandogli incontro e abbracciandolo.

“Come sta Harry? Sai Luna mi ha detto che vi siete sentiti …”

“Oh non ti devi preoccupare lui si sta rimettendo, sai ti pensa molto …”

A quella frase Ginny divenne leggermente rossa e abbassò il viso.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”

“No è che … niente, niente … anche … anche mi manca molto! Forse ora è meglio che andiamo a dormire però no? Domani è Natale!”

Ron, Fred e gorge guardarono sospettosi Ginny, ma tentarono di far finta di niente.

“A proposito domani che si fa?”

“Io torno a Hogwarts!”

Disse sicura la ragazza che non aveva voglia di passare il Natale con i suoi genitori e che desiderava ardente un altro incontro con Draco.

“Lo farò anch’io, qui non è aria!”

“Oh sarà bello Ginny così staremo insieme a Neville e Luna anche loro sono lì! Ah e la sai l’ultima i Corvonero sono in dormitorio con noi e i Tassorosso con i Serpeverde!”

Disse lei entusiasta.

“Davvero e perché?”

Chiese il rosso senza capire.

“Ron pronto? Dico, ma è ovvio!”

Rispose George.

“Eccolo tornato il nostro solito fratello un po’ tardo!”

Disse poi beffardo Fred.

“Siamo appena 55 studenti e con te 56 … la frequenza dopo l’anno scorso è crollata …”

Disse un po’ malinconica la ragazza prima che sentendo dei passi su per le scale si diedero velocemente la buona notte e ognuno corse nella propria camera.

 

   
 
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