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Autore: Elenie Estel    26/08/2007    2 recensioni
Sentì qualcosa muoversi nel letto accanto a lei. No. Non era possibile. Era solo un sogno. Strinse più forte il cuscino, che emise un sonoro "Ahia!"... (seguito di "Vacanza da ricordare" e di "Vivere e sopravvivere"
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo della terza parte della avventure della mia Kate... In questa occasione non posso fare a meno di ringraziare (non lo farò mai abbastanza) le mie lettrici più fedeli. Lily (che tifava per Ray), Eilantha (che non amerà questo capitolo, lo so... scusa tesoro...), Evenstar e tutti quelli che hanno dedicato un po' del loro tempo a seguire le evoluzioni create dalla mia mente contorta. Solo un immenso GRAZIE!


Faceva caldo, anche se giugno era solo iniziato.
Persino la leggera brezza che soffiava dal lago era bollente.
Sotto una grande quercia sedevano due persone.
Kate era seduta a gambe incrociate contro il tronco e leggeva in silenzio, accarezzando distrattamente la testa di Sirius, che teneva in grembo.
Il ragazzo sembrava perfettamente a suo agio in quella posa, e non faceva niente, se non godersi le coccole. Aveva voglia di parlare, ma sapeva che Kate si sarebbe arrabbiata se la avesse interrotta. Gli esami erano tremendamente vicini.
Mancavano appena diciassette ore all’inizio della prima prova, ma non era preoccupato.
Tra un dispetto e l’altro aveva racimolato una preparazione ottima, con l’aiuto del suo migliore amico.
Notò che alla ragazza mancavano poche pagine alla fine del tomo di Incantesimi, e si decise ad aspettare ancora un paio di minuti prima di rivolgerle la parola.
Poi, finalmente il libro finì, e Kate lo chiuse di scatto. Poi appoggiò la testa al tronco, tenendo gli occhi chiusi.
Solo quando li riaprì Sirius si azzardò a parlare.
“Allora, principessa? Tutto chiaro?”
“Direi di sì. Non è di Incantesimi che mi preoccupo. Anzi, di nessuno degli esami, forse…”
“E di cosa, allora, mia signora?” chiese Sirius, tirandosi su.
“Di quello che verrà dopo.”
“E perché? Fino a ieri avevi le idee chiarissime!”
“Le ho ancora, ma ora… è tutto così vicino… così VERO…”
“Sarai perfetta, come sempre. Lo sei per natura.”
“Vorrei esserne convinta come lo sei te… perché se non mi prendessero…” rabbrividì. “Non so che altro potrei fare.”
“Esistono migliaia di professioni nel mondo magico! Ne troverai una che ti piace!”
“Ce n’è una che mi piace. Ma è difficile! E se dovesse andare male?”
“Non è possibile che ti vada male, sei praticamente perfetta!”
“Questo lo hai già detto… Vabbè, lascia stare… te come ti senti? Domani anche tu avrai da sudare!”
“Tutto ok, baby! Andrà benissimo, che cosa credi!”
“Già, già… benissimo.”
Sirius si era tirato su e la guardava in faccia.
“Non mi freghi, lo sai? Qualcosa non va.”
“È vero. Qualcosa non va. NOI non andiamo.”
“E perché?”
“Sirius… tu mi piaci. Tantissimo. Il tempo che passo con te non mi sembra mai abbastanza. Ma… tu hai ancora due anni di scuola, e io, sempre che mi prendano, ho almeno tre anni di corsi davanti. Sarà dura vederci. Persino scriverci, forse. Finora siamo stati gomito a gomito per anni. Ora per la prima volta… capisci?”
“Capisco cosa vuoi dire, ma non vedo il problema.” Rispose cauto Sirius. “È vero, presto saremo più lontano. Ma abbiamo ancora tutta l’estate davanti. Preferisco non pensarci. Non ancora, almeno…”
“Vedi? Io non riesco a vedere le cose così!”
“E come le vedi?”
“Vedo che ho paura di perderti, ma non so come fare per evitarlo. Non credo sia possibile per due come me e te passare due anni lontani come… come se non fossimo lontani, se mi capisci.”
“E per questo vuoi piantarmi?” chiese Sirius, montando in collera.
“NO! Io non voglio mollarti. Ma non so come fare a non mollarti.”
“Certo che sei strana… e ti fidi veramente poco di me!”
“Non che tu mi aiuti a fidarmi! Sai, la mattina a colazione ci sono anche io, quando guardi tutte le ragazze che entrano dalla porta! Non è che un comportamento del genere ispiri fiducia!”
“AH, È QUESTO IL PROBLEMA! E LE ORI CHE PASSI CON IL TUO AMICHETTO A RIPASSARE? DI QUELLE NON PARLI!”
“NON OSARE INSINUARE NIENTE SU RAY! PER COLPA TUA HO ANCHE LITIGATO CON LUI. IL MIO MIGLIORE AMICO. E SOLO… PER TE!”
“SE TI DISPIACE TANTO PERCHÉ SEI QUI CON ME E NON CON LUI, A RIPASSARE?”
“SAI CHE TI DICO? ALMENO LUI HA UN MINIMO DI DECENZA, E NON SBIRCIA GLI SCOLLI DI TUTTE LE RAGAZZE CHE GLI PASSANO VICINO!”
“COSA? COSA FAREI IO?”
“Sì, TU!”
Kate si alzò e si trasformò. Tornò a passo di corsa verso il castello. In quella forma non ebbe bisogno di fermarsi finché non raggiunse la torre. Si ritrasformò, si buttò sul letto e chiuse le tende. Poi scoppiò a piangere.
Sirius rimase sotto la quercia a guardarla finché non si confuse nell’erba. Poi si voltò verso il lago e cominciò a camminare, senza badare a dove andava. La ragazza gli aveva proprio urtato i nervi.
‘È veramente impossibile!’ pensò tra se, camminando.
Non se la sentiva di tornare subito dentro. Non aveva voglia di vedere nessuno. Continuò a camminare intorno al lago, immerso nei suoi pensieri.
‘Ma che gli è preso? Forse ha ragione chi dice che è pazza… forse dovrei lasciarla perdere. In un certo senso ha anche ragione. Un’altra me la trovo in un baleno, ma… No. Così le do ragione! Ah… che casino…’
Si era fatto buio, e lo stomaco cominciava a reclamare la cena. Controvoglia si avviò verso il castello. Nell’ingresso incontrò gli amici che scendevano per la cena.
“Ehi, Felpato! Che ne hai fatto di mia cugina?” chiese James, allegro.
L’occhiata che ricevette di risposta fu sufficiente a prevenire altre domande o commenti.
“Adiamo, che sto morendo di fame!” disse poi, spingendoli verso il tavolo dei Grifondoro, già pieno. “Non voglio beccarmi gli avanzi!”
Quando furono a sedere, non poté fare a meno di girarsi intorno. LEI non c’era. E neanche Emmeline Vance. Ray Cooper, invece, era a una decina di posti da lui, con un amico.
‘Chissà dove si è cacciata’ non poté fare a meno di chiedersi. Poi si lasciò assorbire dalle chiacchiere dei suoi amici.


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Alla prossima! Non ho ancora deciso come si intitolerà, ma di sicuro, come nei casi precedenti, farò un salto di uno o due anni. Spero di esservi piaciuta finora e di continuare a piacervi.
  
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