Allora, quello che vorrei che fosse chiaro per leggere questa storia nella giusta ottica è che questa è una storia vecchia. E per vecchia intendo scritta ben 6 anni fa, quando ancora il fenomeno Mary Sue non era nemmeno stato diagnosticato :P. Lo so che Eleanor è un po' una Mary Sue. E so anche che il tema della figlia del Signore Oscuro è trito e ritrito. Per il fatto che Eleanor sia una Mary Sue, penso che a chiunque a 17 anni si sia cimentato con lo scrivere fanfiction si sia trovato a scriverne -_-'. Per il cliché della figlia del Signore Oscuro, vi assicuro che quando ho pubblicato per la prima volta questa storia su IoScrivo nel lontano 2001 non era ancora diventato cliché, forse ne esistevano un paio oltre alla mia, almeno dove pubblicavo io, SE esistevano O_o. Per il resto, vi posso solo dire: se fin qui vi è piaciuta, continuate la lettura. Se invece vi ha fatto schifo, potete pure smettere, nessuno si offende :). Io non scrivo per "accattivare la gente", per dar loro "un motivo per continuare a leggere". Scrivo per me stessa, perché è il mio modo di dar sfogo alla mia anima sognatrice. E pubblico per me stessa e anche per condividere con coloro che con le loro storie mi fanno sognare quello che spero che sia un pezzettino del mio mondo personale di Harry Potter. Eleanor Caroline Riddle è infantile come storia? Forse sì. Ma mi ha fatto sognare scriverla, e mi fa piacere condividerla con gli altri. Spero solo di donare a qualcuno di voi un pezzettino del mio sogno. Enid
Capitolo 11
La
Cattura
- Harry, Eleanor! – la Riley era tutta scarmigliata (niente in confronto
ad Harry, comunque…)
- Eleanor ha bisogno di cure. – disse riprendendo fiato il ragazzo.
Silente vide che anche Harry sanguinava dai un braccio, e prese al suo posto
delicatamente Eleanor.
- Anche tu hai bisogno di una sistemata. – disse il preside. Harry
guardò il suo braccio.
- Me n’ero accorto. – la Mc Granitt stava farfugliando qualcosa a
proposito di come era potuta succedere una cosa del genere, e intanto stava
stritolando un povero fazzoletto. Harry seguì Silente in infermeria, dove
Madama Chips li accolse borbottando. Eleanor non stava affatto bene. Entrambe
le spalle sanguinavano, anche se non sembravano esserci lesioni ad organi
interni. Madama Chips chiuse le tende e medicò Eleanor, mentre Silente prendeva
Harry da parte e gli chiedeva:
- Che è successo? –
- Non lo so esattamente. So solo che, dopo aver preso il Boccino, ho
visto un’ombra scura. Mi sono voltato e ho visto quel… coso portare via
Eleanor. Ho fatto dietro front e l’ho inseguito. Poi ho tentato di schiantarlo,
ma ce l’ho fatta solo dopo che il falco di Eleanor mi ha dato la sua bacchetta
da usare con la mia. E non ho completato l’opera. Devo essermi ferito allora.
Poi sono arrivati i gemelli Weasley, Ron ed Hermione che hanno finito di
schiantarlo e l’hanno legato. Io sono tornato indietro e il resto lo sa. –
- Mmm… - Silente era pensieroso – non quadra, manca qualcosa… - disse-
- Io ho detto quello che so. –
- Lo so, Harry. Ma credo che per la versione completa
dovremo aspettare che Eleanor si svegli. – in quel momento entrarono Ron,
Hermione, i gemelli e la professoressa Riley.
- Come stanno? – chiesero in coro. Madama Chips li zittì.
- Shhh! La bambina deve riposare! Ha perso parecchio sangue, e ora
dorme. Ma non è in pericolo di vita. – un sospiro di sollievo si levò dai
presenti. Ron si avvicinò ad Harry.
- Come stai? –
- Oh, è solo un graffio… ho avuto di peggio. – rispose Harry.
- Sei stato spericolato! – disse Hermione – ma senza di te quel
maledetto si sarebbe portato via Eleanor. –
- A proposito… che ne è di quel coso? – chiese Harry.
- Lo abbiamo legato. Ora se ne occuperà Hagrid. – rispose George.
- Ah, bene. – disse Harry.
- Vi ha detto cos’è? – chiese Silente.
- Sì, ha detto che era un… Avvoltoio gigante dei Carpazi. – rispose
Fred.
Madama Chips perse la pazienza:
- Questa è un’infermeria, non una piazza di mercato. – disse – se dovete
chiacchierare uscite… No, Potter, rimani: devo medicarti la ferita. –
Harry si sedette sul lato del letto vicino a Eleanor. Le tende erano,
ora, aperte, e si vedeva il viso pallido della ragazza. Harry notò le
fasciature arrossate sulle spalle. I capelli erano spettinati, sparsi sul
cuscino, mentre solo l’alzarsi e abbassarsi regolare delle coperte segnalava
che Eleanor Caroline Riddle era ancora nel mondo dei vivi.
- Si rimetterà? – chiese quando Madama Chips tornò con fasce e
disinfettante per lui.
- Certo. Se sono riuscita a rimettere te in sesto, lei sarà uno scherzo.
– commentò con un sorriso – ci vorrà solo un po’ di tempo, poi tornerà più in
forma di prima. – Harry tirò un sospiro di sollievo. Poi aggrottò la fronte.
Cos’era successo? Come aveva fatto Eleanor a scendere dagli spalti senza che
nessuno la vedesse, quando era arrivato Thanatos, e perché nessuno si era
accorto dell’arrivo dell’avvoltoio? Erano tutte domande cui solo Ellie avrebbe
potuto rispondere. E per ora era priva di sensi.
- Riposati, Harry. hai avuto una giornataccia anche tu. – disse Silente,
rientrando seguito da Hermione e Ron. Il ragazzo si rallegrò vedendo gli amici.
– Poppy, i ragazzi possono rimanere? Non faranno confusione, e a Eleanor farà
piacere avere gli amici accanto quando si sveglierà. –
- Va bene, preside. Ma mi raccomando, se si sveglia non la stancate. – i
ragazzi promisero. Harry, Ron ed Hermione, con tre sedie, si misero attorno al
letto della ragazza svenuta. Silente uscì e Madama Chips tornò nell’altro ufficio.
I tre, in silenzio, dopo un po’ si assopirono. Hermione stringeva la
mano di Eleanor, per farle sentire che erano lì. Ad un tratto Harry si svegliò.
L’aveva svegliato il dolore alla cicatrice. Si guardò intorno e, davanti a sé,
vide una macchia grigiastra sparire sotto uno degli scaffali in fondo. Svegliò
Ron e, insieme, si avvicinarono. Abbassandosi lentamente videro, li sotto, una
vecchia conoscenza.
- Ron! Acchiappalo! – disse Harry. il ragazzo allungò una mano sotto il
mobile, ma il topo con la zampa d’argento tentò di morderlo. Harry, incurante
di morsi e graffi, lo afferrò per la coda e lo tirò fuori. Ron afferrò una
delle federe sullo scaffale e Harry ve lo ficcò dentro. Per il trambusto era
accorsa Madama Chips e Hermione s’era svegliata.
Non l fecero nemmeno aprir bocca.
- Hermione, chiama Silente! C’è un intruso. – disse Ron. Hermione li
guardava interrogativa.
- Abbiamo catturato Codaliscia, sbrigati! – la esortò Harry. Al sentire
il nome Hermione s’alzò e corse via. Tornò pochi secondi dopo con Silente.
- La signorina Granger ha detto il vero? – chiese il preside.
- Quale altro topo potrebbe avere una zampa d’argento? – disse Harry.
Silente s’avvicinò, scostò un poco i lembi della federa e guardò dentro.
Poi, con un tocco di bacchetta, la chiuse.
- Poppy, vai a chiamare il ministero: abbiamo un caso di resurrezione, -
strizzò l’occhio a Harry. La cattura di Minus valeva la libertà di Sirius, il
suo padrino.
Nel trambusto, con l’agitazione, anche Eleanor aveva ripreso conoscenza.
I tre amici le si fecero intorno.
- Un avvoltoio… mi ha preso… il tempo era fermo… dove sono ora? – era
spaventata, un po’ confusa, ma abbastanza presente.
- Eleanor, sei al sicuro, sei in infermeria con noi. – disse Hermione.
La ragazza aprì gli occhi, dopo averli sbattuti un paio di volte. Fece per
alzarsi.
- No, Ellie, rimani giù, sei ferita. – le disse Ron. Silente la
sostenne, mentre Madama Chips le sistemava i cuscini dietro la schiena, per
sostenerla. Silente la poggiò giù, piano.
- Eleanor, come ti senti? – le chiese l’anziano parente.
- Come se mi avessero messo in un tritacarne… - rispose dolorante.
- Passerà, ti do qualcosa per il dolore? – chiese la dottoressa.
- No, resisterò… ho sopportato di peggio. –
- Va bene. Io sono là, se avete bisogno di me. – disse Chips – Ma, mi
raccomando, non la stancare. –
- D’accordo, Poppy. Grazie. – rispose Silente. Madama Chips uscì dalla
stanza. Silente disse:
- Gli uomini del ministero saranno qui a momenti. Ho fatto un
incantesimo a Minus: non si può trasformare, ora. Vado ad aspettarli. Voi non
la stancate, mi raccomando. –
- No, professore. – Silente uscì.
- Mi dite che è successo? – chiese Eleanor.
- È quello che volevamo sapere da te. – disse Ron.
- Intento raccontatemi quello che è successo e come mi avete ripreso.
Non ho molte forze. –
- Va bene. – Harry , Ron ed Hermione le raccontarono quello che era
successo.
- Ti sei ferito, Harry? – chiese Eleanor, vedendo la fasciatura.
- Solo un graffio, ho avuto di peggio. –
- Mi spiace, è colpa mia. –
- Ma nemmeno per sogno! – sbottò Hermione. – Sei nostra amica, ricordi?
E gli amici rischiano per gli amici. Vero? – disse, guardando Harry e Ron.
- Sì, Hermione, sì…- le disse Ron, mettendole un braccio attorno alle
spalle.
Eleanor accennò un sorriso. Poi fu lei a raccontare quello che era
successo. Harry, Hermione e Ron rimasero di sale.
- Fer…fermare il tempo? – chiese Ron.
- Sì. Mio padre è in grado di farlo…- rispose – Ma non credevo che
avesse effetto anche ad Hogwarts. Se non fossi riuscita a farlo ripartire… non
oso pensare a cosa sarebbe accaduto. –
- Tu sai governare il tempo? – chiese Hermione.
- Già. – quello era uno degli incantesimi insegnatele a forza durante la
prigionia, quando era piccola. Tanto radicati in lei da essersi inseriti nel
suo istinto di sopravvivenza. Gli occhi le si chiusero e, stanca, si
riaddormentò. Harry, che doveva rimanere in infermeria per il braccio, rimase,
mentre Ron e Hermione andarono ad informarsi da Silente, per l’affare Minus.
Harry pensò che non tutto il male veniva per nuocere, visto che avrebbe, quasi
sicuramente, fruttato la libertà del suo padrino e il liberarsi dei Dursley (e
non è poco! NdComy^^).
Harry si stese sul letto (“Se non ti stendi ti ci lego!” gli aveva detto
Madama Chips)
Il braccio non gli faceva male, e si mise a pensare. Aveva diversi pezzi
del difficile mosaico che gli si parava davanti, ma non tutti collimavano. Che
ci faceva Minus ad Hogwarts, come ci era arrivato? E poi, perché stava in
infermeria? Voleva portare via Eleanor, cosa che non era riuscito a fare
l’avvoltoio? Si portò la mano alla fronte. Gli prudeva la cicatrice. In quel
momento rientrarono Ron ed Hermione.
- Allora? Novità? – chiese.
- Silente sta interrogando Minus. Non sappiamo che stia dicendo, ma gli
uomini del ministero sono già arrivati, lo porteranno ad Azkaban. Intanto
Silente ha chiesto i documenti perché Sirius sia dichiarato innocente per non
aver commesso il fatto. Caramell era un po’ scornato, quando è uscito, ma non
gliel’ha potuto rifiutare, vista l’evidenza dei fatti. – disse Hermione.
Parlottarono della cosa per una mezzora. Poi sentirono Eleanor gemere, e
capirono che era sveglia. Le si avvicinarono e, mentre Harry la sosteneva,
Hermione le sprimacciava e sistemava i cuscini e Ron le portava da bere. Entrò
Madama Chips:
- Ah, bene, ho anche gli infermieri. – sorrise, vedendo che era tutto
apposto, e se ne tornò di là.
- Grazie. – sussurrò ai tre amici.
- Come ti senti? – le chiese Hermione.
- Se si può dire meglio. Mi fanno male le ferite, ma mi sento meno
debole. –
- È un buon segno. – disse Harry – quando sarai un po’ più in forze
Madama Chips ti darà una delle sue pozioni di guarigione rapida. Le ferite
saranno a posto nel giro di una notte. –
- E tu come lo sai? -
- Le ho collaudate tutte: da quelle per guarire le ferite a quelle per
far ricrescere le ossa… -
E mentre Ron finiva il racconto di come Allock aveva disossato il
braccio ad Harry, Eleanor si sentì serena. Era lì, con i suoi amici. Amici.