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Autore: Enid    26/08/2007    3 recensioni
Due parole sulla trama: a Hogwarts c'è un nuovo arrivo, anche se tardivo: è Eleanor Caroline Riddle (appunto, ecco il titolo :P). Alcuni dei segreti che si nascondono dietro di lei, li ignora lei stessa, e sarà Eleanor a dover decidere cosa fare: nascondersi o lottare? Beh, credo che qualcuno di voi che frequentava Ioscrivo e FF.it già conosca questa storia, visto che l'avevo già postata in quei luoghi^^... beh, ora c'è anche in EFP, che oltretutto è un sito molto ben fatto^^... Ciao a tutti! Enid/Niobe/MammaCo
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Allora, quello che vorrei che fosse chiaro per leggere questa storia nella giusta ottica è che questa è una storia vecchia. E per vecchia intendo scritta ben 6 anni fa, quando ancora il fenomeno Mary Sue non era nemmeno stato diagnosticato :P. Lo so che Eleanor è un po' una Mary Sue. E so anche che il tema della figlia del Signore Oscuro è trito e ritrito. Per il fatto che Eleanor sia una Mary Sue, penso che a chiunque a 17 anni si sia cimentato con lo scrivere fanfiction si sia trovato a scriverne -_-'. Per il cliché della figlia del Signore Oscuro, vi assicuro che quando ho pubblicato per la prima volta questa storia su IoScrivo nel lontano 2001 non era ancora diventato cliché, forse ne esistevano un paio oltre alla mia, almeno dove pubblicavo io, SE esistevano O_o. Per il resto, vi posso solo dire: se fin qui vi è piaciuta, continuate la lettura. Se invece vi ha fatto schifo, potete pure smettere, nessuno si offende :). Io non scrivo per "accattivare la gente", per dar loro "un motivo per continuare a leggere". Scrivo per me stessa, perché è il mio modo di dar sfogo alla mia anima sognatrice. E pubblico per me stessa e anche per condividere con coloro che con le loro storie mi fanno sognare quello che spero che sia un pezzettino del mio mondo personale di Harry Potter. Eleanor Caroline Riddle è infantile come storia? Forse sì. Ma mi ha fatto sognare scriverla, e mi fa piacere condividerla con gli altri. Spero solo di donare a qualcuno di voi un pezzettino del mio sogno. Enid

Capitolo 11

 La Cattura

 

- Harry, Eleanor! – la Riley era tutta scarmigliata (niente in confronto ad Harry, comunque…)

- Eleanor ha bisogno di cure. – disse riprendendo fiato il ragazzo. Silente vide che anche Harry sanguinava dai un braccio, e prese al suo posto delicatamente Eleanor.

- Anche tu hai bisogno di una sistemata. – disse il preside. Harry guardò il suo braccio.

- Me n’ero accorto. – la Mc Granitt stava farfugliando qualcosa a proposito di come era potuta succedere una cosa del genere, e intanto stava stritolando un povero fazzoletto. Harry seguì Silente in infermeria, dove Madama Chips li accolse borbottando. Eleanor non stava affatto bene. Entrambe le spalle sanguinavano, anche se non sembravano esserci lesioni ad organi interni. Madama Chips chiuse le tende e medicò Eleanor, mentre Silente prendeva Harry da parte e gli chiedeva:

- Che è successo? –

- Non lo so esattamente. So solo che, dopo aver preso il Boccino, ho visto un’ombra scura. Mi sono voltato e ho visto quel… coso portare via Eleanor. Ho fatto dietro front e l’ho inseguito. Poi ho tentato di schiantarlo, ma ce l’ho fatta solo dopo che il falco di Eleanor mi ha dato la sua bacchetta da usare con la mia. E non ho completato l’opera. Devo essermi ferito allora. Poi sono arrivati i gemelli Weasley, Ron ed Hermione che hanno finito di schiantarlo e l’hanno legato. Io sono tornato indietro e il resto lo sa. –

- Mmm… - Silente era pensieroso – non quadra, manca qualcosa… - disse-

- Io ho detto quello che so. –

- Lo so, Harry. Ma credo che per la versione completa dovremo aspettare che Eleanor si svegli. – in quel momento entrarono Ron, Hermione, i gemelli e la professoressa Riley.

- Come stanno? – chiesero in coro. Madama Chips li zittì.

- Shhh! La bambina deve riposare! Ha perso parecchio sangue, e ora dorme. Ma non è in pericolo di vita. – un sospiro di sollievo si levò dai presenti. Ron si avvicinò ad Harry.

- Come stai? –

- Oh, è solo un graffio… ho avuto di peggio. – rispose Harry.

- Sei stato spericolato! – disse Hermione – ma senza di te quel maledetto si sarebbe portato via Eleanor. –

- A proposito… che ne è di quel coso? – chiese Harry.

- Lo abbiamo legato. Ora se ne occuperà Hagrid. – rispose George.

- Ah, bene. – disse Harry.

- Vi ha detto cos’è? – chiese Silente.

- Sì, ha detto che era un… Avvoltoio gigante dei Carpazi. – rispose Fred.

Madama Chips perse la pazienza:

- Questa è un’infermeria, non una piazza di mercato. – disse – se dovete chiacchierare uscite… No, Potter, rimani: devo medicarti la ferita. –

Harry si sedette sul lato del letto vicino a Eleanor. Le tende erano, ora, aperte, e si vedeva il viso pallido della ragazza. Harry notò le fasciature arrossate sulle spalle. I capelli erano spettinati, sparsi sul cuscino, mentre solo l’alzarsi e abbassarsi regolare delle coperte segnalava che Eleanor Caroline Riddle era ancora nel mondo dei vivi.

- Si rimetterà? – chiese quando Madama Chips tornò con fasce e disinfettante per lui.

- Certo. Se sono riuscita a rimettere te in sesto, lei sarà uno scherzo. – commentò con un sorriso – ci vorrà solo un po’ di tempo, poi tornerà più in forma di prima. – Harry tirò un sospiro di sollievo. Poi aggrottò la fronte. Cos’era successo? Come aveva fatto Eleanor a scendere dagli spalti senza che nessuno la vedesse, quando era arrivato Thanatos, e perché nessuno si era accorto dell’arrivo dell’avvoltoio? Erano tutte domande cui solo Ellie avrebbe potuto rispondere. E per ora era priva di sensi.

- Riposati, Harry. hai avuto una giornataccia anche tu. – disse Silente, rientrando seguito da Hermione e Ron. Il ragazzo si rallegrò vedendo gli amici. – Poppy, i ragazzi possono rimanere? Non faranno confusione, e a Eleanor farà piacere avere gli amici accanto quando si sveglierà. –

- Va bene, preside. Ma mi raccomando, se si sveglia non la stancate. – i ragazzi promisero. Harry, Ron ed Hermione, con tre sedie, si misero attorno al letto della ragazza svenuta. Silente uscì e Madama Chips tornò nell’altro ufficio.

I tre, in silenzio, dopo un po’ si assopirono. Hermione stringeva la mano di Eleanor, per farle sentire che erano lì. Ad un tratto Harry si svegliò. L’aveva svegliato il dolore alla cicatrice. Si guardò intorno e, davanti a sé, vide una macchia grigiastra sparire sotto uno degli scaffali in fondo. Svegliò Ron e, insieme, si avvicinarono. Abbassandosi lentamente videro, li sotto, una vecchia conoscenza.

- Ron! Acchiappalo! – disse Harry. il ragazzo allungò una mano sotto il mobile, ma il topo con la zampa d’argento tentò di morderlo. Harry, incurante di morsi e graffi, lo afferrò per la coda e lo tirò fuori. Ron afferrò una delle federe sullo scaffale e Harry ve lo ficcò dentro. Per il trambusto era accorsa Madama Chips e Hermione s’era svegliata.

Non l fecero nemmeno aprir bocca.

- Hermione, chiama Silente! C’è un intruso. – disse Ron. Hermione li guardava interrogativa.

- Abbiamo catturato Codaliscia, sbrigati! – la esortò Harry. Al sentire il nome Hermione s’alzò e corse via. Tornò pochi secondi dopo con Silente. 

- La signorina Granger ha detto il vero? – chiese il preside.

- Quale altro topo potrebbe avere una zampa d’argento? – disse Harry.

Silente s’avvicinò, scostò un poco i lembi della federa e guardò dentro. Poi, con un tocco di bacchetta, la chiuse.

- Poppy, vai a chiamare il ministero: abbiamo un caso di resurrezione, - strizzò l’occhio a Harry. La cattura di Minus valeva la libertà di Sirius, il suo padrino.

Nel trambusto, con l’agitazione, anche Eleanor aveva ripreso conoscenza. I tre amici le si fecero intorno.

- Un avvoltoio… mi ha preso… il tempo era fermo… dove sono ora? – era spaventata, un po’ confusa, ma abbastanza presente.

- Eleanor, sei al sicuro, sei in infermeria con noi. – disse Hermione. La ragazza aprì gli occhi, dopo averli sbattuti un paio di volte. Fece per alzarsi.

- No, Ellie, rimani giù, sei ferita. – le disse Ron. Silente la sostenne, mentre Madama Chips le sistemava i cuscini dietro la schiena, per sostenerla. Silente la poggiò giù, piano.

- Eleanor, come ti senti? – le chiese l’anziano parente.

- Come se mi avessero messo in un tritacarne… - rispose dolorante.

- Passerà, ti do qualcosa per il dolore? – chiese la dottoressa.

- No, resisterò… ho sopportato di peggio. –

- Va bene. Io sono là, se avete bisogno di me. – disse Chips – Ma, mi raccomando, non la stancare. –

- D’accordo, Poppy. Grazie. – rispose Silente. Madama Chips uscì dalla stanza. Silente disse:

- Gli uomini del ministero saranno qui a momenti. Ho fatto un incantesimo a Minus: non si può trasformare, ora. Vado ad aspettarli. Voi non la stancate, mi raccomando. –

- No, professore. – Silente uscì.

- Mi dite che è successo? – chiese Eleanor.

- È quello che volevamo sapere da te. – disse Ron.

- Intento raccontatemi quello che è successo e come mi avete ripreso. Non ho molte forze. –

- Va bene. – Harry , Ron ed Hermione le raccontarono quello che era successo.

- Ti sei ferito, Harry? – chiese Eleanor, vedendo la fasciatura.

- Solo un graffio, ho avuto di peggio. –

- Mi spiace, è colpa mia. –

- Ma nemmeno per sogno! – sbottò Hermione. – Sei nostra amica, ricordi? E gli amici rischiano per gli amici. Vero? – disse, guardando Harry e Ron.

- Sì, Hermione, sì…- le disse Ron, mettendole un braccio attorno alle spalle.

Eleanor accennò un sorriso. Poi fu lei a raccontare quello che era successo. Harry, Hermione e Ron rimasero di sale.

- Fer…fermare il tempo? – chiese Ron.

- Sì. Mio padre è in grado di farlo…- rispose – Ma non credevo che avesse effetto anche ad Hogwarts. Se non fossi riuscita a farlo ripartire… non oso pensare a cosa sarebbe accaduto. –

- Tu sai governare il tempo? – chiese Hermione.

- Già. – quello era uno degli incantesimi insegnatele a forza durante la prigionia, quando era piccola. Tanto radicati in lei da essersi inseriti nel suo istinto di sopravvivenza. Gli occhi le si chiusero e, stanca, si riaddormentò. Harry, che doveva rimanere in infermeria per il braccio, rimase, mentre Ron e Hermione andarono ad informarsi da Silente, per l’affare Minus. Harry pensò che non tutto il male veniva per nuocere, visto che avrebbe, quasi sicuramente, fruttato la libertà del suo padrino e il liberarsi dei Dursley (e non è poco! NdComy^^).

Harry si stese sul letto (“Se non ti stendi ti ci lego!” gli aveva detto Madama Chips)

Il braccio non gli faceva male, e si mise a pensare. Aveva diversi pezzi del difficile mosaico che gli si parava davanti, ma non tutti collimavano. Che ci faceva Minus ad Hogwarts, come ci era arrivato? E poi, perché stava in infermeria? Voleva portare via Eleanor, cosa che non era riuscito a fare l’avvoltoio? Si portò la mano alla fronte. Gli prudeva la cicatrice. In quel momento rientrarono Ron ed Hermione.

- Allora? Novità? – chiese.

- Silente sta interrogando Minus. Non sappiamo che stia dicendo, ma gli uomini del ministero sono già arrivati, lo porteranno ad Azkaban. Intanto Silente ha chiesto i documenti perché Sirius sia dichiarato innocente per non aver commesso il fatto. Caramell era un po’ scornato, quando è uscito, ma non gliel’ha potuto rifiutare, vista l’evidenza dei fatti. – disse Hermione.

Parlottarono della cosa per una mezzora. Poi sentirono Eleanor gemere, e capirono che era sveglia. Le si avvicinarono e, mentre Harry la sosteneva, Hermione le sprimacciava e sistemava i cuscini e Ron le portava da bere. Entrò Madama Chips:

- Ah, bene, ho anche gli infermieri. – sorrise, vedendo che era tutto apposto, e se ne tornò di là.

- Grazie. – sussurrò ai tre amici.

- Come ti senti? – le chiese Hermione.

- Se si può dire meglio. Mi fanno male le ferite, ma mi sento meno debole. –

- È un buon segno. – disse Harry – quando sarai un po’ più in forze Madama Chips ti darà una delle sue pozioni di guarigione rapida. Le ferite saranno a posto nel giro di una notte. –

- E tu come lo sai? -

- Le ho collaudate tutte: da quelle per guarire le ferite a quelle per far ricrescere le ossa… -

E mentre Ron finiva il racconto di come Allock aveva disossato il braccio ad Harry, Eleanor si sentì serena. Era lì, con i suoi amici. Amici.

   
 
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