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Autore: Medy    05/02/2013    5 recensioni
"Roma, città eterna, città ove la storia si vive giorno per giorno, dove ogni strada parla , racconta, sussurra eventi , storie, giorni diversi da quello vissuto, giorni passati che hanno lasciato la loro traccia in ogni luogo e roccia , in ogni struttura, in ogni scultura e strada.
Roma , città dei mille colori, delle mille voci, dei sorrisi, delle bellezze, città della cultura stessa. Bellezza illuminata dal sole, bellezza sfiorata con raggi di luna. Meta, sogno, luogo di desideri e attimi da non perdere.
Roma , bellezza eterna, intramontabile......"
Roma farà da sfondo ai vari eventi che cambieranno la vita di ognuno di loro. Roma darà vita a sentimenti e scoperte di sè tenuto per lungo tempo nascoste o del tutto sconosciute.....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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Naturalmente grazie a te whitesnow che senza la tua cocciutaggine, avrei gia abbandonato...grazie TI VOGLIO BENE <3  Vacanze Romane -
-Secondo Capitol
o-

Il sole picchiava forte, donando all’erba un colore smeraldino che illuminava lo splendido paesaggio,che in quella tarda mattina, si saziava dell’allegria dei raggi del sole. Un leggero vento, scompigliava debolmente i ciuffi d’erba, trasportando un profumo di terreno e fiori , donando all’olfatto dei presenti, la piacevole sensazione di concedersi quel profumo.C’era un tranquillo silenzio, di chi non amava il frastuono della città, di chi , rifugiatosi in quei luoghi , aveva sperato ed elemosinato quegli attimi di pace eterna. La campagna Romana si estendeva per kilometri, donando lo splendido spettacolo, non negandosi ai nuovi arrivati.
Lo sbuffo di Draco destò Blaise e Theodore dall’osservare ciò che si prestava a loro. Il giovane Malfoy fece scivolare il leggero cappellino in paglia sugli occhi, nascondendo la loro delicatezza al sole che radiava forte su di loro.
“ Cazzo, questo sole mi ammazza” Il lamento del rampollo non tardò ad arrivare. Lamento che era stato il protagonista del loro breve viaggio, durato poche ore. Erano giunti li, con il sole alto, pronto a riscaldare ogni luogo. Il caldo estivo era soffocante e insopportabile, tanto da rendere gli abiti un fastidio di cui si sarebbero privati volentieri. Theodore sciolse la sua Kefia, lasciando finalmente il collo sottile libero , e Blaise si sfilò la camicia in jeans, e legandola ai fianchi, permise ai piccoli spifferi freschi di asciugare il velo di sudore presente sulla pelle bronzea . Gli occhiali erano scivolosi sul viso, ma necessari per proteggere lo sguardo.
“Perché questa stramaledetta Passaporta, doveva farci sbucare kilometri di distanza da casa tua?” Draco si lasciò cadere sul manto erboso, gettando altrove lo stivale, che li aveva condotti in quel luogo. Cercando riparo dietro a quel leggero cappello, che non avrebbe resistito ancora al sole troppo forte, che continuava a picchiare con forza. Theodore si scompigliò i folti e indomabili capelli corvino, lasciando i pensieri altrove, lasciando che rimanessero a ciò che avevano lasciato poco prima, a chi, poco prima aveva dovuto lasciare con la solita e finta indifferenza.
“Alza il tuo bel culo da rampollo, e proseguiamo… “La voce di Blaise risuonò stanca e spossata. Priva di forze , lasciate inghiottite da quel calore che stava riscaldando ogni centimetro di pelle, sottraendogli le forze, piano, a piccoli pezzetti, in piccoli e impercettibili momenti.
“E le valige? Chi le porta? Non certo io” La schiena di Draco toccò l’erba, che lo accolse nella sua morbidezza. Draco era disteso con il cappello che copriva totalmente lo sguardo, non dandogli la possibilità di scorgere gli sguardi scettici che Theodore e Blaise si scambiarono, non riuscendo ad accettare quel comportamento , tipico del rampollo Malfoy.
“Ottimo… buona giornata Draco” Blaise non perse tempo nel convincere l’amico a ragionare, e seguirli. Si diresse alle valige, sparse per il prato, e con Theodore al seguito, si mise in spalla la grossa sacca, e strinse tra le mani le due pesanti valigie, stile babbano, e si diressero lungo il sentiero erboso, che li avrebbe condotti a Villa Zabini, che li attendeva a pochi kilometri di distanza. Draco non avrebbe mai abbandonato i suoi modi borioso e altolocati , non avrebbe mai rinunciato alle comodità che l’agiatezza economica, di cui la sua famiglia aveva sempre goduto, poteva donargli. Non avrebbe mai abbandonato quei suoi modi eleganti, e sopraffini che lo rendevano un perfetto rampollo. Ma i due amici non avrebbeo assecondato i suoi capricci, trasformandosi come coloro che lo avevano sempre viziato, servito e riverito come lui era abituato. Avrebbero ignorato ogni capriccio pronunciato, ogni suo modo velenoso e borioso.
“Siete dei bastardi….” L’urlo li raggiunse, e Blaise non riuscì a non trattenere un ghigno soddisfatto, per la piccola vittoria appena assaporata.
 
                                                                                 *
 
                                                                     
Villa Zabini si ergeva alta e imponente. Governando con prepotenza gran parte di quel luogo incontaminato e lontano dal frastuono urbano. Era sempre stata li, da fin quando gli abitanti avevano memoria, e mai nessuno aveva visto tempi in cui quella magnifica e candida struttura avesse trovato difficoltà. Mostrava con ardore e arroganza, la sua magnificenza, e la ricchezza di cui godevano i proprietari che la curavano con amore e dedizione.
Blaise era stato poche volte in quel luogo, quelle poche volte in cui la sua tenera età gli aveva impedito di sottrarsi ai desideri della madre, che desiderava con amorevole e fastidiosa insistenza la sua presenza li. Hogwarts era stata la sua salvezza, la scusante per non recarsi in quel luogo circondato da un alone di noiosa tranquillità. Ma quell’estate, Roma lo aveva richiamato a se, e lui non aveva potuto rifiutare quell’ennesimo invito giunto puntuale.
“ Ti odio… “ Blaise ghignò all’ennesimo sbuffo rabbioso giunto da Draco, che mai prima di allora, si era ritrovato costretto a trascinare dietro di se un cumulo di valigie , che sfregandosi contro i palmi di mano, avevano rovinato la delicata e curata pelle candida, che stava risentendo dei caldi raggi solari che non la smettevano di picchiare con forza.
“Abbiamo capito Draco, adesso puoi anche chiudere il becco” Theodore si sfilò con noia gli occhiali dal volto, stropicciandosi gli occhi, stanco di quelle nenie da donnicciola piagnucolante, che Draco non smetteva di urlare fieramente.
“Questo è un lavoro da servi. Maledizione! “ Le valigie furono gettate in terra con rabbia , aprendosi e sparpagliando i pregiati indumenti, che il rampollo aveva trascinato con se. Abiti che non lo avrebbero camuffato per bene per le strade di quella città eterna, che ancora attendeva il loro passaggio, che ancora doveva godere della loro presenza.
“Smettila di comportarti da principessina, e muovi il culo… Nessuno verrà a servirti qui.” Blaise afferrò nuovamente i bagagli, e proseguì per quei pochi metri che ancora li separavano da Villa Zabini, ignorando le ingiurie che Draco sputava senza ritegno contro di lui. Chiunque avesse assistito a quella scena, avrebbe osservato tre perfetti sconosciuti, apparentemente in contrasto tra loro. Apparentemente restii ognuno alla presenza dell’altro. Senza sapere che in realtà, ogni velenosa parola pronunciata dalle loro bocche, era il modo di approcciarsi, e comunicarsi amicizia, quell’amicizia che resisteva ancora, che era resistita nel tempo. Quell’amicizia in cui , gesti, parole, sguardi non comunicavano alcun bene, ma silenzi e occhiate complici racchiudevano la loro alleanza.
“Principessina…” Theodore non mancò di sfiorare l’orgogli di Draco con velenoso sarcasmo, rischiando di ritrovarsi privo di arti o semplicemente schiantato altrove. Ma il benvenuto, anticipato, della splendida Signora Zabini mise fine a tutto. Regalando ai giovani, un motivo per trovare piacevole quel luogo.
“Ragazzi, che bello avervi qui” La voce sottile e cristallina di Dana Zabini, accolse i tre giovani , due dei quali, rimasero basiti di fronte a quella bellezza intramontabile, che gli anni trascorsi, non aveva lasciato scivolare via. La pelle mora e setosa si scontrava perfettamente con i brillanti colori, dell’abito in velo che fasciava perfettamente il corpo sottile. Gli occhi lucidi e giovanili erano socchiusi in un sorriso che stendeva perfettamente le labbra morbide e piene , che avevano ingannato per anni, gli innumerevoli coniugi, che a loro malgrado erano stati rapiti da tale bellezza. I capelli ricci e ribelli, erano racchiusi in una stretta capigliatura che padroneggiava sulla testa, creando una corona di capelli  e ornamenti vari. L’abbraccio di quella madre amorevole fu accettato da Blaise, che però, non potè evitare di scrutarla con sguardo rabbioso e contrariato. Quel sorriso fin troppo allegro, gli occhi troppo vispi e caldi, e la sua insistenza ad averlo li,aveva destato sospetti in lui, che lo avevano tormentato per tutto il viaggio. Entrambi si guardarono, si scrutarono con lo sguardo, leggendosi dentro, leggendo cosa avessero da dirsi entrambi, capendo subito al volo ciò che i loro silenzi racchiudevano.
“Salve signora Zabini”Theodore interruppe quella comunicazione silenziosa, sfoderando il suo buon costume, baciando con eleganza la morbida e profumata mano, che gli fu porta distrattamente.
“Theodore, Draco…Benvenuti” Il distacco dei loro sguardi mise fine del tutto a quel contatto. Ed entrambi finsero , entrambi si mascherarono di sorrisi.
“Draco, sei pallido, accomodiamoci dentro” L’ultimo componente giunse affaticato e stanco, e nonostante la spossatezza, e il caldo insopportabile che ormai non era piu capace di sopportare, Draco salutò elegantemente la padrona di casa, accettando con altrettanta eleganza la salvezza prestatagli dalla penombra delle villa che si apriva a loro.
Ci fu un battito di mani veloce, e in poco tempo, ritornarono a ricoprire la carica regale che scorreva nelle loro vene.  Goffi inservienti e collaboratori domestici giunsero in loro aiuto,  e attenti a non incrociare i loro sguardi, scortarono i carichi all’interno della maestosa Villa. Si incamminarono poco dopo, senza rischiare di mischiarsi agli inservienti, e giungendo al portico stile vittoriano, presero posto nella frescura che il gazebo in giardino offriva. Un leggero venticello , piacevole e rinvigorente, diede al volto arrossato di Draco del sollievo, e il tè freddo , donò alla gola un piacevole conforto.
Consumarono tutti ciò che gli venne offerto in un silenzio fatto di stanchezza e tensione, e Blaise non riuscì ad evitare di soffermarsi sullo sguardo della madre, che più di lui, sembrava voler nascondere quella verità che ben presto avrebbe dovuto svelare, senza preamboli o giri di parole.
“Avete intenzione di visitare Roma? “ Il silenzio fu rotto, con una nota di tensione e timore. La sicurezza della splendida Dana Zabini, sembrava scivolar via, sotto lo sguardo inquisitore, dell’unico uomo che non avrebbe mai trovato sostituti.
“Draco non vede l’ora” Theodore nascose il ghigno malefico. sorseggiando trionfante il suo Tè e decretando il destino di Draco, che prima di poter ribattere in qualunque modo, si ritrovò a dover annuire ai vari suggerimenti che Dana Zabini, elencò con entusiasmo.
 
 
 
 
                                                                                 *
 
 
“Non riesco a capire perché non hai accettato che tua madre ci concedesse l’autista. Le mie gambe bruciano di dolore, non ho ancora avuto la piacevole sensazione di sentire l’acqua sulla mia pelle, e per di più questo sole maledetto non si appresta ad andar via…Odio dirlo…ma mi mancano i sotterranei” Non c’era attimo in cui la voce di Draco non martellasse le loro teste. Camminava trascinandosi a fatica, non osservando la magnificenza di quella città , che con le luci di quel caldo pomeriggio si mostrava in tutta la sua bellezza. Orde di turisti da tutto il mondo accorrevano nella città immortale, per goderne delle sue meraviglie, non pronunciando una sola parola che potesse rovinare quel tour nella storia, nella cultura di una civiltà  mai dimenticata.
“Roma non si visita in auto… si vive calpestandone la pietra! E poi, sappiamo che Piton ti manca.. Ma non dirlo ai quattro venti” Blaise camminava con molta sicurezza tra quelle strade , che nonostante lo avessero visto poco, richiamavo alla sua memoria piccoli ricordi, in cui lei e sua madre erano stati i protagonisti di quei luoghi, ammirandone più di tutti i particolari e le bellezze artistiche che la ornavano , donandole quell’aria magica che l’aveva resa indimenticabile per molti. L’amore di una vita per altri.
“Però Draco ha ragione…Pausa?”Theodore sentiva le gambe dolere , e il caldo soffocante era divenuto insopportabile anche per lui, che nonostante il suo essere silenzioso, non potè evitare di manifestare.
“Ritorniamo alla tua stramaledetta Villa, e concediamoci un buon riposo. Questa città possiamo visitarla domani…oppure…prendiamo il primo passaporta e andiamo dove avremmo dovuto essere!” La proposta di Draco  non risuonò fastidiosa o impossibile. Blaise in quel momento avrebbe voluto recarsi ovunque, ovunque lontano da li, lontano da quell’ennesima realtà scomoda e inaccettabile. Lontano dall’ennesimo comportamento immaturo e inspiegabile della madre, che continuava a collezionare trofei, senza concedersi un limite , senza preoccuparsi di come lui avrebbe potuto sentire questo continuo fluire di ipotetici padri, di ipotetici figure guida. Aveva compreso fin da subito quale fosse il reale motivo del ardente desiderio della madre di averlo li, aveva compreso troppo bene , il perché di tale accanimento. Theodore e Draco non sapevamo, ma ben presto anche loro sarebbero stati i protagonisti di quell’ennesima commedia romantica che sua madre non faceva altro che allestire, per compiacere i suoi giorni noiosi.
“Ho voglia di un gelato….” I pensieri fluivano ininterrottamente , ma la sua attenzione fu richiamata da una piccola folla,che si accalcava frenetica in un piccola bottega , che con i suoi colori vivi e colorati richiamava l’attenzione dei turisti.
Draco lo guardò estrefatto, non riuscendo a credere a quella richiesta, e Theodore dovette seguirlo, accettando di assaggiare il famoso gelato italiano, di cui molti ne esaltavano la qualità.
“ Cazzo” L’imprecazione giunse forte e chiara ma non abbastanza minacciosa da frenare il passo delle due serpi.
Un odore di vaniglia e latte saltò all’olfatto, e la dolce musica , richiamava ricordi infantili e piacevoli. C’erano bambini che osservavano la cascata di cioccolato con sguardo sognante e goloso. Anziane donne, che assaporavano con gusto la cremosa crema che arricciava , in una smorfia piacevole le loro labbra rugose. I risolini delle ragazze che , al passaggio dei tre rampolli, non poterono evitare di notare, tre bellezze tanto diverse eppure accumunate dalla medesima cosa: La perfezione nei modi e lineamenti. Draco nonostante avesse il viso arrossato, conteneva ancora il pallore elegante, e gli occhi erano ancora un fiume tempestoso. Theodore, per la capigliatura scomposta e ribelle, mostrava ancora quella bellezza selvaggia, non volgare e rozza. E Blaise, facendosi largo tra la folla,mostrava la sua figura alta e aitante, fiera , di un principe moro, misterioso e oscuro. L’attenzione dei presenti fu completamente gettata su di loro, e molti si spostarono appena, dando libero passaggio ai tre giovani che si appoggiarono al vetro, in cerca di accostamenti gustosi da poter assaporare.
“Questo posto pulula di Babbani, idioti e rozzi…” Draco bisciò tra i denti, guardando con aria disgustata i presenti in quel piccolo luogo.
“siamo noi gli intrusi, Draco, non loro..” Theodore puntò un’invitante crema bianca pallido, con venature ambrate, ignorando le sciocchezze che continuavano ad uscire dalle labbra del amico, insoddisfatto di quel viaggio, insoddisfatto di ogni cosa presente in quel luogo.
“Smettila di lamentarti, e addolcisciti un po’” Blaise si voltò infastidito verso di lui, rimproverandolo con lo sguardo. Si guardarono , scrutandosi e sfidandosi. Si poteva leggere fastidio e rabbia nei loro occhi, ma Theodore non diede peso a quel flebile scontro che avrebbe trovato una fine pacifica. Rimaneva incollato ad osservare le varie, e presunte creme , che avrebbero addolcito il suo palato, lasciando che i due amici trovassero un accordo a quella vacanza, non scelta da nessuno, non desiderata da alcuno dei tre, datagli con la forza e presunzione.
“Posso aiutarvi….?” Una voce si intromise senza chiedere clemenza, e  Draco sentì un fastidioso brivido percorrergli la schiena, il piccolo scontro con Blaise perse attrattiva e interesse, l’orda di babbani che lo spintonavano involontariamente, smise di esistere, e ogni fibra del suo corpo , ogni articolazione nervosa , rispose a quella voce, che avrebbe riconosciuto tra mille. Stridula , saccente, presuntuosa. Con quella vena di superiorità, che la rendeva squillante e pronta. Sentì un leggero battere sull’occhio, e l’incredulità farsi strada dentro di lui. Vide lo sguardo di Theodore, apririrsi in una smorfia di divertimento sadico, e Blaise, sorrise con trionfo a pochi centimetri da lui. Voltò appena il capo, e quando scorse la capigliatura folta e ispida, della MEZZOSANGUE Granger, decretò quella vacanza un incubo manifestatosi sadicamente.
“Schifosa MEZZ….” Hermione sgranò gli occhi incredula, sentì le viscere cadere completamente. Le sentì in subbuglio, sentì l’aria mancare completamente, e riscoprì un’agilità mancatale. Si fiondò verso Malfoy, e prima ancora che quella parola fosse pronunciata con veleno e astio, fece aderire la sua mano alle labbra del rampollo purosangue, che sgranò gli occhi incredulo di quel gesto azzardato e inverosimile.
“Zitto idiota” Hermione non diede peso allo sguardo di disgusto che quel tocco provocò in lui. Non diede peso ai due serpeverde che la guardavano increduli e divertiti a quella scena che mai avrebbero immaginato possibile.
“Anche a Roma…Non posso stare davvero tranquilla” Lo sguardo duro si rivolse a Theodore e Blaise, che ignorarono quell’accusa del tutto inutile.
“Non crederai che ti abbiamo seguita…Granger” Blaise prese parola, mettendo in chiaro ciò che Hermione avrebbe potuto fraintendere.
“No, Zabini...Credo che il destino è nefasto..Tra tante persone che avrei voluto incontrare..voi non risultate nemmeno tra le ultime cento…” La sua mano aderiva ancora con forza alla bocca di Draco, come se il desiderio di soffocarlo, stesse facendo leva sulla razionalità .
Hermione sentì le mani gelide stringerle il polso, e scaraventata lontano, con violenza.
“non azzardarti mai più a toccarmi…schifosa mezzosangue….” Draco sbraitò incurante degli occhi increduli dei clienti, che spostavano confusi, l’attenzione dai tre ragazzi, ad Hermione, che in tenuta bianca e rosa, si ricompose, cercando di apparire tranquilla, nonostante dentro di se avesse un caos di rabbia.
“Potete anche lasciare la gelateria, se non vi dispiace…ma io devo lavorare…” Hermione si mostrò gentile, disponibile, finse tutto ciò, per non destare sospetti nei clienti. Ma i sorrisi sadici apparsi sul volto di Blaise e Theodore, le fecero comprendere che il sangue delle serpi, era velenoso davvero, e le loro intenzioni poco nobili.
“In realtà…” Blaise si voltò nuovamente verso il bancone, ancora desideroso del gustoso gelato che avrebbe donato alle labbra secche e aride una piacevole sensazione e desideroso di portare avanti la tradizione che ornava le loro giornate ad Hogwarts, la tradizione di torturare con gustosa cattiveria i rivali Grifondoro. Stare lontano da Hogwarts non avrebbe cambiato le cose.
 Ma l’attenzione fu catturata completamente da un tuono, che squarciò la sua vista. Non ricordava come accadde l’incontro con Daphne, non ricordava come accadde e come potè decretarla come sua ragazza, ma ricordava bene che una sensazione tale non l’aveva mai provata. Ricordava bene, che il cuore non ebbe un balzo tanto alto, da sembrar essere completamente volato altrove. E ricordava bene che occhi come quelli non li aveva mai visti. Quegli occhi lo investirono totalmente. Erano profondi, lucenti, di un verde che sembrava non appartenere a quel mondo. Erano colmi di una luce propria, una luce ritrovata in un tunnel dove il buio era padrone. Una luce bramata da tempo, desiderata, adorata, acclamata.Quegli occhi di chi l’anima l’aveva in unione con il corpo, e non abbandonata in un baratro di tristezza. E quel viso, era tanto dolce da colpire violentemente, e sentire il vuoto intorno, non vedere altro che quella dolcezza che scoppiava senza sforzo, con naturalezza. Blaise si sentì spiazzare , si sentì completamente privo di forze quando quel fulmine lo colpì il cuore, e lo fece tuonare con se.
“Hermione , ti prego, non perdere tempo con i clienti…Gia Renèè e Lyn mi rallentano il lavoro” Quel rimprovero suonò con tale dolcezza da non sembrare tale. Non era rabbioso, ma solo una richiesta , semplice e non piagnucolata. Anche la sua voce era melodiosa, e Blaise si sentì uno sciocco quando in cuor suo pensò di volerla rientire, e risentire ancora.
“Scusa Hanne…arrivo” Hermione guardò i tre con sguardo colmo d’ira, e prima di ricevere l’ennesimo rimprovero, ritornò ai clienti, che attendevano di essere serviti come giusto che fosse. Blaise osservava ancora la giovane ragazza, rapito completamente da quegli occhi, che teneva bassi, attirati completamente da altro. Pregava in se di ricevere quello sguardo, e pregava in se , come uno sciocco sentimentale, di sentire quella voce.
“Allora?” Blaise si destò, e si saziò del suo sguardo, che lo guardava con l’attesa di ricevere ordini.
“Allora…” Blaise ripetè stupidamente, e Theodore gli venne in soccorso.  Ordinarono e pagarono, e prima di poter fare qualcosa, Blaise si ritrovò lontano da quei lapislazzuli che avrebbe osservato ininterrottamente per ore, ritrovandone i riflessi lucenti, e ammirandone la luce.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Posta:
Eccomi di ritorno… Ok, sono stata via per….TROPPO TEMPO…ma dovete perdonarmi e capirmi… per molteplici motivi, che non vi elencherò, perché credetemi sono MOLTEPLICI E DEPRIMENTI davvero , non ho potuto scrivere…. Perdonatemiiii!!! >.<
Comunque , rieccomi con il secondo capitolo di questa storiella tanto carina e simpatica…Non è un granchè lo so…potevo fare di meglio, ma tra la fretta, la stanchezza e la poca ispirazione..bhe mi è uscito questo obrobrio!
Comuqnue come ho voluto far capire, i tre Serpeverde si sono recati a Roma, e il motivo per cui la madre di Blaise lo vuole li è unico… Si è capito? No? Prossimo capitolo sarà spiegato meglio, ^_^ …. Poi….avete capito che c’è una Drahermione…ebbene siiiii….sarà una DRAMIONEE …per i FAN, spero che siate contenti!! …. Però comuqnue Blaise rimane il protagonista, e chi sarà mai questa Hanne???? Cosa ha fatto al nostro rampollo aitante e fiero?? Bhe…colpo di fulmine noooo!!!!???....E come si concluderà??? Perché ricordatevi che c’è una fidanzata che lo aspetta…quindi….cosa vuole combianre il nostro Blaise?????? X saperlo , continuate a seguirmi, se non vi frega…va be T.T abbandonatemi pureee…..
Ok, sclero delle 04:26! Ole!!!!
Grazie per avermi letto, e spero in un commentinooo!! Un bacioneeeeeeeeeeeeeeeeeeee
MEDY ( E non più sfiammella, because she is dead O.O ) XD <3

 

  
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