Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: nickiminajgiastenarg    05/02/2013    2 recensioni
è strano quanto la vita possa cambiare in così poco tempo. è proprio vero quando le persone ti dicono che le cose belle succedono quando meno te lo aspetti.
-Hey ragazzi cosa vi va di fare?- Chiese Michael.
-Io propongo obbligo giudizio e verità, o il gioco della bottiglia.- Disse Brenda guardando dritto negli occhi Justin.
-Mmh io conosco un gioco più divertente, è molto simile al gioco della bottiglia, ma diciamo è un po' più carino. Ecco allora esiste una bottiglia, CAPITAN OVVIO, e la dobbiamo far girare, poi ecco non esiste la possibilità di scegliere cosa fare, ma esiste solo il bacio, si lascia girare la bottiglia per due volte e le due persone scelte dovranno baciarsi, anche se capiteranno persone dello stesso sesso, che ne pensate?- Disse una ragazza di cui non sapevo il nome.
-Ok- Dissero tutti in coro.
Non ero molto convinta, ma era un gioco e non mi sarei tirata indietro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Belen's chapter.
Presi dei biscotti e del latte e feci colazione, poco dopo spuntò Justin dalle scale e notavo che mi stava fissando.
-Cos'hai Bieber una paresi facciale?- Rise poi passò una mano fra i suoi capelli, stava cercando di sedurmi? Mi dispiace per lui, ma non mi faceva nessun effetto.
Si mise dietro di me e appoggiò una mano sul mio fianco, poi mi baciò il collo.
-Che ne dici di ripetere quello che abbiamo già fatto?- Disse sospirando sulla mia pelle.
-Dico che sarà possibile solo nei tuoi sogni, preparati o arriveremo in ritardo.-
Mi alzai e lo spinsi di poco per poi andare nella mia stanza per farmi una doccia veloce ed indossare qualcosa di accettabile per continuare il nostro 'percorso scolastico'.
Scesi al piano di sotto e stranamente Justin era già pronto.
-Hai qualche appuntamento?- Chiesi scherzosamente. 
-Non mi pare di averti chiesto qualcosa, che succede.. sei già gelosa?-
-Oh canne a prima mattina signor Bieber?-

-Come mai questo atteggiamento con me, signorina?-
Non risposi, non lo sapevo nemmeno io, mi andava di rispondergli così, lui non mi stava a genio, e sinceramente non vedevo l'ora che finisse questo stupidissimo viaggio.
Rangiungemmo i nostri compagni e finalmente potevo staccarmi un po' da quel ragazzo con cui vivevo ormai una seconda vita.
-Come va con Justin?- Mi chiese una mia compagna.
-Una meraviglia- Risposi ironicamente. 
Scoppiò una sua risata e poi le spiegai come stavano le cose. Quando le dissi quello che era successo ieri sera per un attimo mi pentii, non avrei dovuto dirlo, ora l'avrebbe saputo tutta la scuola, ero la nuova puttana di Justin Bieber. Ammetto che il ragazzo ci sa fare, e non poco. 


'le sue mani mi sfioravano i fianchi, un tocco freddo, ma delicato. la sua bocca baciava ogni centimetro della mia pelle, respirando a fatica.'

Mi ricordai di quel momento e istintivamente mi morsi un labbro.

'ero su di lui, gli sfilai la maglietta ed iniziai a baciargli il petto, arrivai fino al suo collo, sorrisi e lui mi incitò a fare di più. continuai a baciarlo, ma questa volta scendendo verso il basso, mi fermai accanto all'elastico dei suoi boxer, lo tirai con le labbra e lui incurvò la schiena e alzando il bacino verso l'alto mi incitò ad andare avanti.'

Cercai di fermare quei pensieri, e per mia fortuna ci riuscii, anche grazie alla prof che continuamente mi chiamava.
Entrammo in una sala, era enorme e piena di sedie.
-Bene ragazzi mettetevi in coppia con i vostri coetanei, e guardatevi negli occhi.-
Oh perfetto non potevo desiderare altro. 
Justin si avvicinò sorridente a me e si sfilò gli occhiali per poi farmi un occhiolino. Guardai verso l'alto, poi feci roteare gli occhi.
-Bene allora, sappiamo che questo non ha nulla a che fare con questo viaggio, ma dobbiamo assolutamente sapere come vi trovate fra di voi, quindi a turno il notro professore passerà fra di voi e a turno uno di voi due dovrà dire i difetti dell'altro.-
Chi mi sta facendo tutto questo da lì sopra? Pensai.
Era arrivato il nostro turno.
-Tocca a voi.- Disse l'uomo sulla trentina.
-Inizia tu.- Disse poi indicando me.
Sentivo che avevo tutto nelle mie mani, ora potevo finalmente dire tutto quello che pensavo.
-Quanti ne posso dire?- Chiesi all'uomo.
-Cinque.-
-Va bene, inizio.-
Inspirai e poi feci uscire tutta la rabbia che avevo dentro.
-Antipatico, orgoglioso, presuntuoso, scostumato, sfacciato.-
L'uomo annuì e poi scrisse tutti gli aggettivi che avevo detto.
-E' il tuo turno giovanotto.-
Justin mi guardò negli occhi e sorrise convinto.
-Testarda, bugiarda, stupida, bipolare, permalosa.- 
Incrociai le braccia sotto il petto, e corrugai la fronte.
-Non è vero!- Dissi innervosita.
-Vedi? Sei permalosa! Non accetti il giudizio di nessuno, sei una bambina viziata.-
L'uomo si allontanò nel frattempo lasciandoci discutere.
Dopo quelle sue parole gli rirai uno schiaffo in pieno viso, poi mi rigirai ma lui mi bloccò per il braccio, e mi rigirò verso lui.
-Mi stai decisamente facendo innervosire ragazzina.-
-Fanculo.-

Justin mi tirò uno schiaffo, ma fortunatamente i professori fermarono all'istante la discussione.
Entrai nel bagno per guardarmi allo specchio, Justin mi aveva fatto davvero male, non era un semplice schiaffo come quelli che ti danno le mamme quando le fai innervosire, era uno schiaffo fortissimo, con tutto il dolore al suo interno, sicuramente si sarebbe fatto un livido. Uscii dal bagno e chiesi alla prof se potevo tornare a casa, e lei acconsentì.
Uscii da quella sala e a passo veloce ritornai a casa, ero sola, completamente sola. Chiamai Christian, sicura di trovarlo a casa visto che oggi non c'era. 
-Pronto?-
-Chris, sono io Belen, ti va di farmi un po' compagnia a casa?-
-Va bene, ma non sei andata con la tua classe?-
-Vieni, e così ti spiego tutto.-
-Arrivo, dammi cinque minuti.-
-Va benissimo, a dopo.- 

Attaccai, e andai a cambiarmi per stare più comoda. Indossai dei pantaloncini con una canotta e rimasi a piedi scalzi, legandomi un po' i capelli in una coda.
Bussarono alla porta ed io andai ad aprire in fretta.
-Hey-
-Ciao Chris.-

Mi guardò per un secondo poi appoggiò la sua mano sul mio viso delicatamente.
-Cosa ti sei fatta?- Mi chiese preoccupato.
-Vieni, entra ti spiego tutto.-
Feci entrare Christian e lo portai nella mia stanza, non volevo che Justin ci vedesse, almeno se era nella mia stanza potevo evitare altre discussioni.
Mi misi sul mio letto sedendomi a gambe incrociate, poi feci segno a Christian di raggiungermi.
-Allora?- Disse.
-E' stato Justin.- Dissi secca, senza paura, senza far scendere nessuna lacrima.
-Cosa?!- Gridò Christian.
-Sì..-
-Non ci credo, non può..lui..no.-

Gli spiegai come era andata la giornata passo per passo, e la sera gli chiesi se gli avrebbe fatto piacere restare con me, e lui accettò senza nessun problema. 
-Cosa ti va di mangiare?- Chiesi a Christian che era concentrato a guardare la tv.
-Oh sì Christian anche a me va bene, grazie per la risposta eh!- 
-Scusa, ero concentrato.. pizza?-
-Va bene, vada per la pizza.-

Chiamai e dopo cinque minuti arrivarono le nostre pizze. Di Justin non c'erano tracce, ed era meglio così. 
Christian continuava a mangiare la sua pizza a bocca aperta sapendo che a me dava fastidio. 
-Christian per favore, potresti smetterla?-
-No.- Disse a bocca piena.
Presi il mio cuscino e glielo buttai dritto in testa, poi salii sulle sue spalle aggrappandomi come un panda.
-Smettila o giuro che ti strozzo.-
Christian in tutta risposta si rigirò su se stesso facendo mettere me sotto e facendomi il solletico.
-Mi arrendo ti prego, mangia come vuoi.-
Christian si fermò, ma iniziò a ridere, sicuramente era per la mia faccia in quel momento. 

-Belen?- Sentii una voce dal piano di sotto, e dei passi avvicinarsi.
La porta si aprì di scatto e avanti ai notri occhi c'era Justin che ci guardava entrami spostando lo sguardo velocemente.
-Christian potresti uscire un secondo?- Chiese Justin non molto calmo.
Christian annuì, e poco dopo uscì dalla stanza facendomi un occhiolino per rassicurarmi. Justin chiuse la porta e si avvicinò a me, io indietreggiai fino ad arrivare a toccare il muro con le spalle.
-Come ti è venuto in mente di darmi uno schiaffo oggi?- Sussurrò sulle mie labbra, afferrando con una mano il mio viso.
-Potrei farti la stessa domanda.- Risposi fredda.
-Ascolta, io non voglio arrabbiarmi con te, ma tu non mi lasci scelta. Sei irritante, fastidiosa, sei in un certo senso strana.-
-Grazie.-

Sorrise. -Mi dispiace per averti fatto questo livido, non era mia intenzione.- Rallentò la presa sul mio viso allonanandosi di qualche centimetro.
Non risposi, il suo gesto di sicuro non sarebbe passato inosservato per me. Era una cosa fatta e non si poteva tornare indietro. 

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ciao bellezze, si sono viva ancora. 
ho cercato di farlo abbastanza lunghetto, dovrei aggiornare anche le altre due storie, ho aggiornato prima questa perché è quella che mi sta più a cuore, ma dettagli.
comunque spero mi perdoniate un giorno, e spero vi piaccia.

-claudia.
  
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