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Autore: Dream16    27/08/2007    8 recensioni
Le case Grifondoro e Serpeverde erano sempre state in rivalita’ tra loro. Era cosi’ dal litigio di Godric e Salazar, mille anni prima, quando fondarono Hogwarts. Con il tempo le cose non erano affatto cambiate e tutti gli insegnanti erano stufi dei continui litigi tra i grifoni e le serpi. Non si poteva passare un giorno senza che si sentisse la McGranitt dire: “Malfoy, Potter! Nel mio ufficio per favore!”. Cosi’ il professor Silente convoco’ gli insegnanti per discutere della faccenda. Gli insegnanti presero’ cosi’ la decisione di dare una strana punizione ai primi Serpeverde e Grifondoro coinvolti in una rissa…
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chap11
11. QUALCOSA STA CAMBIANDO…


Hermione sbatte’ le palpebre un paio di volte, prima di mettere a fuoco il posto dove si trovava.
Era in un piccolo spiazzo del bosco, ma comunque sempre nel cuore della foresta, e la luce del sole si era vagamente scurita, questo voleva dire che era passata almeno un’ora da quando era svenuta.
Ricordava tutto nei minimi dettagli, l’orso, il dolore al braccio, la luce rossa, la voce…
Gia’, la voce. Quella voce che non era riuscita ad identificare. Quella voce che l’aveva salvata da una morte quasi certa…
“Granger, ti sei svegliata finalmente!” fece una voce alle sue spalle.
Si giro’ e vide Draco che veniva verso di lei.
“T…tu? Sei stato tu che mi hai salvata dall’orso??” chiese stupita Hermione.
“Proprio salvata direi di no. Ci hai quasi rimesso un braccio…” disse il biondo lanciando un’occhiata al braccio che, solo in quel momento se ne accorse Hermione, era fasciato da una sciarpa verde scuro.
“Ma…perche’?”
“Ma che razza di domande sono?? Dovevo lasciarti morire??” rispose lui contrariato.
“No…be’, grazie!” mormoro’ la Grifondoro.
“Niente…” borbotto’ lui.
Probabilmente se Piton avesse cominciato a regalare punti extra a Grifondoro, Hermione non sarebbe stata piu’ sorpresa di come lo era in quel momento.
Draco Malfoy le aveva salvato la vita E le aveva fasciato il braccio con la sua preziosissima sciarpa E non se n’era andato lasciandola sola nel bosco, ma l’aveva portata (probabilmente in braccio) fino ad una radura piu’ sicura.
Be’, questo non puo’ essere Draco Malfoy!
“Che fine ha fatto l’orso?” chiese curiosa Hermione dopo un lungo silenzio.
“L’ho schiantato e l’ho fatto addormentare per un po’.” fece lui noncurante sedendosi vicino a lei.
“E ora come facciamo a tornare indietro?” chiese preoccupata la Capo Scuola.
“Aspettiamo che qualcuno ci venga a prendere, perche’ non mi ricordo piu’ che strada ho fatto per arrivare qui.”
“Che cosa??? Ma lo sai che potrebbero non trovarci mai???” sbotto’ irosa la ragazza.
“E secondo te ci lasciano qui??”
“Be’…e’ possibile! E guarda, ha iniziato anche a nevicare!” disse Hermione guardando il cielo.
“E allora?”
Hermione scatto’ in piedi, lasciandosi sfuggire un lamento per la fitta al braccio.
“Ti fa ancora male?” chiese con un tono che doveva essere noncurante, ma che tradiva una certa preoccupazione.
“Un po’.” rispose lei risedendosi.
Draco le prese il braccio e sciolse piano la sciarpa, rivelando uno squarcio nella maglia di Hermione, e un taglio abbastanza profondo e molto lungo, con ancora un po’ di sangue rappreso.
“Non fara’ infezione?” chiese Hermione.
“No, l’ho disinfettato.” rispose lui.
“E con cosa?” s’incuriosi’ la Grifondoro.
“Magia, Granger!”
“Oh, gia’…” sospiro’ lei.
Dopo aver esaminato a lungo il taglio, il Serpeverde prese la bacchetta e mormoro’ un incantesimo, e quasi immediatamente il taglio si rimargino’, lasciando pero’ una lunga cicatrice argentea.
“Che incantesimo era?” chiese stupita Hermione.
“L’opposto del Sectumsempra. Ricuce le ferite, ma solo dopo che il flusso di sangue si e’ fermato.” rispose Draco. “Puova a muoverlo.” ordino’ poco dopo.
“Ma non e’ mica rotto!” protesto’ lei.
“La vuoi finire di rompere? Fino a prova contraria sono io quello che ha la madre Medimaga, percio’ zitta.”
La ragazza sbarro’ gli occhi. “Tua madre e’ una Medimaga?”
“Era…” la corresse lui, abbassando lo sguardo.
“Oh.” fu l’unico commento che usci’ dalla bocca di Hermione. Chissa’ perche’ aveva usato il verbo al passato… Non poteva essere morta. Si sentiva parlare un sacco di Narcissa Malfoy ultimamente.
“Mio padre le ha chiesto di smettere e di stare a casa circa tre anni fa…” disse lui cogliendo lo sguardo interrogativo di Hermione.
La ragazza annui’, e mosse piano il braccio.
“E’ a posto. Non sento nulla.” disse poco dopo.
“Perfetto. Che ne dici di fare l’Incanto Quattro Punti per tornare alla radura dove sono tutti?”
“Non lo puoi fare tu?”
“No. Silente ha detto che non possiamo fare magie, ma l’ho sentito dire alla McGranitt che ogni bacchetta ne avrebbe potute fare al massimo tre. Io ho lanciato lo Stupeficium all’orso, ti ho curato il braccio e ho usato l’incantesimo congelatore quella volta nella baita quando ti eri rotta la caviglia. Percio’ ora tocca a te.” spiego’ lui.
Hermione prese la sua bacchetta e la poggio’ sul palmo della mano aperta. Mormoro’ l’incantesimo e la bacchetta comincio’ a girare velocemente, finche’ non si fermo’ indicando un sentierino poco visibile alla loro destra.
“Quello e’ il Nord. Se non mi sbaglio, la radura dovrebbe essere a Nord-Ovest, quindi non ci resta che prendere quel sentiero tenendoci sempre un po’ sulla sinistra…” disse Hermione.
D’un tratto, sentirono delle voci alle loro spalle, si girarono e videro Blaise, Ginny, Melanie, Pansy, Ron, Harry e Caroline che gli venivano incontro correndo.
“Finalmente vi abbiamo trovati! E’ da un’ora e mezza che giriamo in tondo!” esclamo’ Pansy col fiatone.
“Comicio a pensare che lo fate apposta a scomparire cosi’!” scherzo’ Harry.
“Ma che e’ successo?” chiese Ginny.
“Hermione, perche’ sei cosi’ pallida?” domando’ Melanie.
“Altro che pallida…cadaverica!” commento’ Caroline.
“No, sul serio, ragazze, sto bene…” ma aveva appena finito di dire questo, che tutto intorno a lei si fece confuso, sbando’ e svenne. Fortunatamente Draco l’aveva presa appena in tempo, prima che si facesse davvero male, sbattendo la testa a terra.


“Come mai e’ svenuta?” chiese Pansy quella sera a casa.
“Blaise dice che puo’ succedere quando si perde molto sangue… E la febbre e‘ dovuta al fatto che nevicava e lei era senza sciarpa ne mantello.” rispose Harry.
Erano seduti sul divano, mentre tutti gli altri erano impegnati a girare per casa per assistere Hermione, che era in uno stato semi-coscente e molto debole.
Ginny era andata a prendere dei medicinali in paese, Melanie stava preparando una zuppa calda, Blaise continuava a misurarle la febbre, che pero’ continuava a salire ogni ora, tanto che ormai era salita a 38.9.
Draco invece stava in camera dell’amico, apparentemente noncurante del fatto che Hermione stava male.
Solo Pansy che era passata per caso davanti alla porta chiusa, l’aveva sentito sfogliare dei libri del S. Mungo per trovare una medicina.
In quel momento Ginny entro’ con le braccia cariche di pacchetti farmaceutici.
“Oh, sei qui con Pansy…” disse piano avvicinandosi.
“Ciao Gin! Hai trovato le medicine?” chiese Harry.
“Si’. E’ meglio che le porti subito a Herm, almeno vediamo se scende la febbre.”
“Okay, allora vado a dare il cambio a Blaise. Ci vediamo dopo!” fece il moro prendendo un pacchetto di aspirine e salendo le scale.
“Ehi Blaise? Posso entrare?” chiese davanti alla porta della camera dell’amica.
“Si’, certo.”
Apri’ piano la porta e vide il Serpeverde seduto accanto al letto che esaminava il termometro e Hermione che sonnecchiava.
“Quanto ha?”
Blaise sospiro’. “Non me ne intendo molto di questi aggeggi babbani, ma credo che abbia 39. Hai portato l’aspira non so cosa?” chiese il moro Serpeverde.
“Si chiama apririna!” ridacchio’ Harry porgendogli la pasticca.
“Be’, ti dispiace se mi vado un po’ a riposare?” fece Blaise alzandosi e dirigendosi verso la porta.
“Figurati, sto io con lei.” aspetto’ che il ragazzo fosse uscito, poi si sedette sul letto di Hermione.
“Herm? Hermione? Sono Harry…” fece piano.
“H…Harry?” rispose lei aprendo piano gli occhi.
“Ciao piccola! Come ti senti?” disse l’amico sorridendo.
“Diciamo che sono stata meglio…”
“Ti ho portato l’aspirina.” le disse Harry porgendole un bicchiere d’acqua in cui galleggiava una piccola pasticca.
“Grazie. Sai, mi sento molto meglio.” disse la riccia dopo che ebbe bevuto.
“Spero solo che per Capodanno starai bene!”
“Ma si’, non ti preoccupare!” rise lei.
“Be’, ti lascio sola, cosi’ puoi riposare.” e dopo averle dato un bacio sulla guancia usci’ dalla camera chiudendo la porta.


Intanto in salotto Melanie e Blaise stavano tranquillamente giocando a scacchi, quando videro Ron che usciva dalla cucina e saliva in fretta le scale.
“Che gli succede?” chiese il moro.
“Non so. Ultimamente e’ un sacco strano. Parla sempre meno e non rivolge la parola a Hermione. Secondo te che puo’ essere successo?”
“Be’, darei per scontato che hanno litigato, ma su cosa non saprei dirlo.” rispose Blaise.
“Uff…certo che Ron e’ proprio impulsivo! Non mi stupisco che litighi tanto con Herm…” fece Melanie.
Nello stesso momento Ron era davanti alla porta chiusa della stanza di Hermione, indeciso se entrare o no.
Alla fine prese un bel respiro e abbasso’ la maniglia, entrando nella camera.
Hermione sollevo’ lo sguardo dal libro di Antiche Rune e lancio’ un’occhiata severa al rosso.
“Come stai?” chiese Ron avvicinandosi a lei.
“Meglio, grazie alle medicine che Ginny mi ha portato.” rispose lei.
“Mmh…” fu il commento del ragazzo.
A quel punto Hermione sbuffo’ e poggio’ il libro sul comodino.
“Si puo’ sapere cosa vuoi?” sotto’.
Ron rimase interdetto per qualche secondo, prima di dire con il tono piu’ serio possibile: “Voglio sapere cosa ti sta succedendo. E lo voglio sapere ora.”
“Scusa? Guarda che non mi sta succedendo nulla! Mi pare di avertelo gia’ detto a Natale, ma se non mi ascolti…” disse Hermione.
“Io non ti ascolto?? Semmai sei te che non mi vuoi dire cosa ti succede! Mi vuoi dire cosa c’e’ tra te e Malfoy?” torno’ all’attacco Ron.
“Te l’ho gia’ detto! Niente! N-I-E-N-T-E!”
“Certo, come no…” mormoro’ sarcastico il Grifondoro.  
“Ron, non c’e’ niente tra me e quella Serpe! Come te lo posso fare capire?!?”
“Non c’e’ bisogno che me lo faccia capire, Hermione. Ho gia’ capito tutto…” disse piano Ron.
“Ah si’? E cosa hai capito??” chiese la riccia.
Ron aspetto un poco prima di parlare, poi, con un tono triste, disse:“ L’ho capito che sei innamorata di lui.”
Hermione si blocco’. Non avrebbe mai pensato che lui, il suo migliore amico Ron, l’ombra di Harry Potter, il ragazzo che spesso era messo da parte e doveva continuamente competere con la bravura sua e di Harry, avesse capito che lei era innamorata del loro peggior nemico.
“Io…ma…cosa dici, Ron?” fece lei piano, con voce tremante.
“Hermione, non sono stupido. Ma mi chiedo come abbia fatto Hermione Granger, studentessa modello di Hogwarts, ad innamorarsi di Draco Malfoy….”
“Ron, io non sono…”
“NON prendermi per cretino, ‘Mione! Non mentirmi! Lo so che ne sei innamorata. Ti chiedo solo una tua conferma precisa…perche’ spero di sbagliarmi…” la interruppe lui alzando la voce.
La ragazza fece un sospiro profondo.
Era vero, ne era innamorata, ma non poteva dirlo a Ron. Si sarebbe arrabbiato, come minimo. E avrebbe cercato di spaccare la faccia a Draco.
Ma era il suo migliore amico, e una parte di lei voleva davvero che Ron lo sapesse…
“Ron…io…” lacrime calde le uscivano dagli occhi color cioccolato.
“Hai…hai ragione.” riusci’ a dire alla fine.
Ron sbarro’ gli occhi.
“Hermione, mio Dio! Come puo’ essere successo??” le chiese quasi urlando.
“Ti prego, abbassa la voce! Ho mal di…”
“Non chiedermi di abbassare la voce Hermione! Come PUOI esserti innamorata di lui?!?” la interruppe.
“Ron, mi dispiace!”
“E’ il nostro peggior nemico!!!” fece furioso.
“Lo so!” Hermione ormai aveva il viso rigato di lacrime. Sperava davvero che Ron capisse, ma ovviamente si sbagliava.
“Avrei fatto meglio a parlarne con Harry…” disse in un sussurro che pero’ fu udito dal rosso.
“Oh, be’, ovvio! Harry puo’ capirti, mentre io no, eh? Harry vuole solo il tuo bene, mentre io no, vero?” sbotto’ ancora piu’ arrabbiato.
“No! Ron, io non intendevo dire questo! Volevo solo…” la ragazza fu interrotta da Draco che entrava in stanza.
“Che sta succedendo qui?” chiese il biondino guardando i due Grifoni.
“Assolutamente niente che ti riguardi, Malferret!” e detto questo Ron usci’ dalla camera sbattendo la porta.
Hermione cerco’ di asciugarsi le lacrime e si mise a sedere sul letto.
“Che ti ha fatto?” le domando’ Draco avvicinandosi.
“Niente…e’ tutto a posto…” ma a dispetto di quel “tutto a posto”, nuove lacrime le uscirono dagli occhi.
Il Serpeverde si sedette sul proprio letto e comincio’ a fissarla.
“Si puo’ sapere perche’ mi fissi??” fece lei smettendo per un attimo di piangere.
Perche’ sei bellissima…
“Perche’ e’ strano vederti piangere. Non pensavo che una come te fosse cosi’ fragile.” rispose Draco.
“Piangere non significa essere fragili! Significa saper esternare i propri sentimenti. Cosa che tu non fai mai!”
“E chi ti dice che non lo faccio?”
Hermione rimase basita da quelle parole, ma si riprese quasi subito e ricomincio’ a singhiozzare.
“Ron dovrebbe essere felice per me!”
“Felice per cosa?” chiese curioso Draco.
La ragazza a quel punto capi’ di aver parlato troppo, e abbasso’ lo sguardo.
“Malfoy?” lo chiamo’.
“Si’?”
“Non e’ che…potresti sederti vicino a me?”
“Perche’?”
“Non mi piace parlare alla gente lontana…” spiego’ lei, ben sapendo che il motivo era un altro.
“Ma se ci sono si e no due metri tra il tuo letto e il mio!” ghigno’ Draco. Ma si alzo’ comunque e si sedette accanto ad Hermione.
“Certo che sei proprio una frignona! A proposito, ma tu non hai la febbre? Dovresti stare sdraiata!”
La ragazza scrollo’ le spalle e si rimise a leggere.
Draco usci’ dalla stanza lanciando un ultimo sguardo ad Hermione.
Due ore dopo, quando rientro’ per andare a dormire, la vide cosi’ fragile e debole, rannicchiata sotto le coperte, ed ebbe un po’ compassione per lei.
Si avvicino’ piano, e senza quasi accorgersene, le poso’ un leggero bacio sulla testa, poi s’infilo’ a letto.
Nell’oscurita’, due occhi nocciola si erano aperti, e un sorriso increspava le labbra di Hermione.



SPAZIO DELL'AUTRICE
Salve a tutti! Questo capitolo e' stato molto difficile da scrivere, e l'ho scritto almeno dieci volte prima di decidere di pubblicarlo.
Bene, qui vediamo un'Hermione molto triste per il litigio con Ron, e un Draco che comincia a provare qualcos'altro oltre all'odio nei confronti della Grifondoro.
Nel prossimo capitolo si capiranno meglio i sentimenti del bel Principe Serpeverde, e nemmeno lui potra' negare che Hermione gli sia cosi' indifferente.
Un'altra cosa: lo so che sto riservando poco spazio a Melanie e Blaise, come anche a Pansy, Ron, Ginny e Harry, ma loro avranno un ruolo importante nei prossimi capitoli, percio' bisogna solo avere un po' piu' di pazienza...
Spero che l'undicesimo capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio tantissimo:

DumbledoreFan: Ciao tesoro!! Be', che dire, Draco da bravo cavaliere l'ha seguita per vedere dove andava, e cosi' s'e' cacciato nei guai pure lui, ma se Herm non si fosse allontanata probabilmente sarebbero stati salvi tutti e due! Devo dire che seguire contemporaneamente le vicende di otto ragazzi non e' certo una cavolata, infatti, come hai detto tu, quei due "pucciosetti" (ihihih!) di Blaise e Melanie non si vedono molto. MANON TI PREOCCUPARE!! Nei prossimi chappy avranno un ruolo importantissimo insieme a Harry e Pansy, che come Serpeverde e amica di Draco potra' dare una mano a capire i sentimenti di Dracucciolo! Un bacione, tvumdb!

Fly Piton: Ciao!! Grazie mille per la recensione!! Mi fa davvero felice!! Spero ti sia piaciuto questo chap, perche' ho avuto un po' di difficolta' a scriverlo! Un bacio! 












 
 
  
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