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Autore: Pontomedusa    05/02/2013    2 recensioni
Quando la costruzione della piramide è solo agli inizi, qualcuno attira l'attenzione del Sacro Imperatore Souther. E' coraggioso, sadico e con un certo talento per l'omicidio...ed è una giovane donna.
Forse Souther ha trovato chi potrebbe fargli battere il cuore?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raul, Souther
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Birds of a feather'
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Esco sulla terrazza per contemplare i progressi della mia piramide. La signorina aveva ragione; gli schiavi adulti lavorano meglio, anche se sono molto meno divertenti dei bambini, quando li fai frustare.

Almeno, qualche occasione per divertirmi me la offre lei. I soldati hanno cominciato a chiamarla Lady Azusa, e non c'è stato nessun altro tentativo di insubordinazione. I plotoni sembrano meglio organizzati e c'è più ordine nel mio esercito.

La vedo sul tetto di un edificio, più in basso rispetto al palazzo, sdraiata sulla pancia accanto a una giovane recluta. Sono curioso di sapere cosa stanno facendo. Essere la Fenice di Nanto ha i suoi vantaggi; salgo sul parapetto della terrazza e, con un unico salto, raggiungo il tetto, atterrando alle loro spalle.

Il movimento è abbastanza silenzioso da non essere notato dal ragazzo, ma il mio ufficiale gira la testa impercettibilmente; sono sicuro che mi vede, perché accenna un sorrisetto, ma poi si rimette in posizione senza dare segno di essersi accorta di me.

Ovviamente dovrei punire tanta impudenza con una morte lenta e dolorosa, ma mi piace troppo vederla lavorare.

La recluta è davvero giovane, praticamente un ragazzino, e impugna una balestra. A quanto pare, la bambolina lo sta addestrando come cecchino.

Il ragazzo non promette bene, però. Sembra terrorizzato.

Respira lentamente, respiri lenti e profondi, così...dentro...e fuori.”

Il ragazzo esegue, e il tremito delle sue mani diminuisce sensibilmente. Però è pur sempre molto giovane, o molto impaurito; altrimenti, ritengo che getterebbe almeno un'occhiata al fondoschiena della sua maestra, fasciato nei nuovi pantaloni su misura, di una stoffa così cangiante da sembrare argentea. Se l'ho notato persino io, i miei soldati non dovrebbero essere in grado di guardare altrove neanche sotto la minaccia delle armi.

Bravo. Adesso prendi un bel respiro profondo...e poi, piano piano, butta fuori tutta l'aria.”

Il ragazzo ubbidisce.

Adesso, coi polmoni vuoti, ascolta il battito del tuo cuore. Devi premere il grilletto fra un battito e l'altro.”

Il ragazzo prende la mira, ma non si decide a fare partire il colpo. Finché, paonazzo, si arrende, e ricomincia a respirare.

D'accordo, d'accordo, mettila giù un attimo.”

Il confettino si solleva su un gomito, tenendo la guancia appoggiata alla mano.

Qual è il problema?”

La-lady Azusa, è...è un uomo!”

Mi sporgo per guardare il bersaglio, posto dieci piani più giù, nella piazza d'armi. È uno dei miei uomini, legato a una sedia. Benedetta ragazza, quando perderà questo vizio di consumarmi i soldati?!

Sì, Toshi, è un uomo.” La bambolina infernale parla con un tono rilassato, da salotto. “E lo sai perché è legato laggiù?”

Ha-ha rubato del cibo.”

Perfetto Toshi, ha rubato il cibo del nostro Sacro Imperatore, e noi non possiamo permettere certi comportamenti, non è vero? Devo mantenere ordine nel mio esercito, se voglio conservare il rispetto dei miei uomini, non ti pare?”

Ah, ecco, c'è una ragione per cui lo sta usando come bersaglio umano. La signorina non spreca le mie risorse senza un ottimo motivo; sono rincuorato.

Giusto, signora.”

Perfetto Toshi, siamo d'accordo. Se il gentiluomo laggiù avesse rispettato il suo esercito e il suo Imperatore, adesso non saremmo qui.”

Ah, senti chi parla, a proposito di gente che manca di rispetto al Sacro Imperatore...

...ma il discorsetto sembra avere ottenuto il risultato atteso. Il ragazzo riprende in mano la balestra e riprende la mira. Inspira...Espira...Preme il grilletto.

Il soldato sulla sedia si accascia.

Il confettino del diavolo sorride.

Bravo ragazzo”, dice, dandogli una pacca sulla spalla. “Vedo un grande talento.”

L'espressione sul viso del ragazzo è un misto di orgoglio e orrore.

La sua maestra, con un unico, fluido movimento, rotola per girarsi a pancia in su, si mette seduta, si alza in piedi senza puntellarsi con le mani. Mi vede (ha anche il coraggio di fingere un'espressione sorpresa) e sorride, il suo solito sorriso da schiaffi.

Sacro Imperatore!” E si inchina. I suoi inchini mi sembrano sempre più beffardi dei suoi sorrisetti.

Quando la recluta sente queste parole, si gira di scatto e, appena mi vede, è così terrorizzato che si sbilancia all'indietro, rischiando di cadere dal tetto.

Il pulcino letale lo acchiappa per il colletto con la mano destra, mentre con la sinistra afferra la balestra.

Attento, giovanotto” dice, rimettendolo in piedi e tendendogli la balestra. “Queste non crescono sugli alberi.” Ma io mi sono accorto che ha agguantato prima il ragazzo, e poi l'arma.

La recluta mi fissa a bocca aperta, in un misto di paura, ammirazione, vergogna e chi sa che altro.

È un tiratore nato, Seitei. Per quanto riguarda l'arte della conversazione, ci stiamo ancora lavorando.” Lancia un'occhiata divertita al ragazzo, che adesso alterna i suoi sguardi di terrore imbarazzato fra me e la sua maestra. Che alla fine, evidentemente mossa a pietà, decide di salvarlo.

Vai Toshi, torna giù e aiuta i tuoi compagni a fare...pulizia.”

Il ragazzo corre via a testa bassa.

È sempre un piacere vederti massacrare qualcuno dei miei uomini, ma pensi che un giorno potrò avere la gioia di vederti uccidere un soldato nemico?”

Scoppia a ridere, una risata argentina che sembra di vero divertimento.

Mio signore, servirvi è il mio diletto...”

...te lo sento dire spesso, ma perché allora ho l'impressione che tu non faccia mai quello che voglio?”

Io faccio quello di cui avete bisogno, Seitei, che è meglio!” Ridacchia. “Sono qui da meno di un mese, e abbiamo conquistato dieci villaggi, senza perdere neanche un uomo...”

La mia occhiata vale più di mille parole.

...be', esclusi quelli che mi hanno contrariata, si intende...”

Se dovessi uccidere tutti quelli che mi contrariano, giovane impertinente...”

...ma voi lo fate, signore!” dice, spalancando gli occhioni e assumendo un'aria di assoluta innocenza.

Non tutti, comandante, non tutti.”

Torna improvvisamente seria, temendo forse di avere superato il limite.

...diciamo che io punisco i soldati che mi disobbediscono, per mantenere l'ordine e le gerarchie. Spero, Seitei, che riteniate che i benefici del mio lavoro siano maggiori dei costi.”

...e a proposito dei costi...”

Torna un po' di spirito nella sua voce: “...sono tutta orecchie, mio signore...”

Perché ho l'impressione che per il tuo guardaroba tu abbia scelto le stoffe più costose?”

Oh...perché è così, Sacro Imperatore.” Assume l'aria contrita del gatto che non è dispiaciuto di avere mangiato il canarino finché il padrone non lo sgrida. “Dal momento che il mio Imperatore ha una certa inclinazione a rovesciare le tavole imbandite, e fare giustiziare gli schiavi per un nonnulla, pensavo che il denaro non fosse un problema.”

Non è un problema quando lo spendo per me, signorina.”

Ammetto che mi piacciono le cose belle, Seitei....” e qui, mi scocca un'occhiata che farebbe arrossire persino qualcuno dei miei soldati. “...d'altronde, la mia persona è un'emanazione della vostra, ed è mio dovere avere un aspetto all'altezza della mia posizione.”

...E io devo ammettere che è più gradevole vederla vestita così, che infagottata in un'uniforme troppo larga per lei.

Bene, non parliamone più. Notizie dei confini a nord?”

Stiamo rafforzando le nostre posizioni, signore, ma la situazione è ancora confusa. Parto domani per controllare di persona.”

Chi pensavi di portare con te?”

Una cinquantina di soldati...Toshi, perché è ora che perda la verginità...”

...militarmente parlando, si intende...” Lo spero proprio, perché l'immagine che si è presentata alla mia mente mi ha fatto ribollire il sangue. Adesso che ci penso, anche il fatto che se lo porti sul tetto da solo mi irrita immensamente...

Si intende, si intende...e direi che sulla strada faremo una piccola deviazione fino a Blue Water. Ho bisogno di raccogliere...un consulente.”

Questa, poi. Chi diamine sarà? Avrà lasciato il fidanzatino al villaggio, e adesso approfitta della libera uscita per una vacanza romantica fra sangue e cadaveri? E soprattutto, a me cosa importa?

Possibile che l'uomo che ti serve non si possa trovare in tutto il mio esercito?”

Possibile. Ho proprio bisogno di Elliott. D'altronde, in base ai nostri accordi, tecnicamente tutti gli abitanti di Blue Water sono riservisti del vostro esercito.”

Ha pensato proprio a tutto.

Bene, parti pure. Ma voglio dispacci quotidiani.”

Sissignore.” Resta un attimo in silenzio. “Io prendo la strada facile” dice, accennando alla porta che conduce alle scale.

Vai, vai pure.”

La osservo mentre si allontana. Mi mancheranno i suoi sorrisini e le sue risposte impertinenti. Mi mancheranno...mi mancherà...?

No, certo che no. Semplicemente, sarà una noia finché non tornerà.

Ma per un attimo, mi sembra che l'aria profumi di miele. Miele e cannella.

 

 

Il movimento regolare della schiena di Syrio quasi mi culla, mentre ci dirigiamo verso Blue Water.

È quasi un mese che sono con Souther, e sono riuscita a convincerlo a sostituire i bambini con uomini adulti, con la scusa della produttività. Non che ci faccia onore usare schiavi, per quanto adulti, ma Roma non fu costruita in un giorno. E almeno il Palazzo Imperiale non sembra più un dannato orfanotrofio.

Inoltre, la mia politica di annessione dei villaggi, anziché di conquista, sta dando i suoi frutti. Niente morti, niente spargimenti di sangue. E nei villaggi alleati, i soldati non possono darsi a smargiassate o saccheggi.

Certo, insegno a ragazzini di neanche vent'anni ad ammazzare la gente. Questo, in realtà, lo facevo anche al villaggio, ma allora ero sicura che avrebbero ucciso solo quelli che se lo meritavano. Adesso, invece...

Inoltre, sono riuscita a non farmi ancora ammazzare dal Sacro Imperatore, nonostante le nostre schermaglie verbali. Anzi, ho l'impressione che gli piacciano. Piacciono anche a me, decisamente, anche se personalmente preferirei passare dalle parole ai fatti.

Tutte le volte che trovo una scusa per avvicinarmi a lui, mi lascia fare. Non posso farlo spesso come vorrei, ma ogni volta che riesco quasi a sfiorarlo...mi gira la testa, probabilmente perché il sangue va da qualche altra parte. Cosa darei per poterlo toccare davvero...

...e ho l'impressione che la sua compagnia non mi faccia bene. Mi sembra che mi piaccia ancora di più mutilare e uccidere, quando sento che c'è lui a guardarmi. Ogni prigioniero urlante, è un mio regalo per lui. A ogni tortura a cui assiste, è come se facessimo...l'amore?

No, questo è troppo anche per me. E inoltre, adesso ho delle preoccupazioni più impellenti. Sarà la prima volta che mi troverò in mezzo a una battaglia seria, esercito contro esercito. Ho davvero paura di non essere all'altezza. Per questo ho bisogno di Elliott; lui ha una vera preparazione militare, e inoltre già solo la sua vicinanza mi farà sentire meglio.

Arrivati nei pressi del villaggio, ordino ai soldati di aspettare a una certa distanza dalle mura. Le abitudini sono dure a morire, e se i miei compagni vedessero un esercito con gli emblemi del Sacro Imperatore schierato davanti alle porte, potremmo incorrere in qualche incidente imbarazzante.

Avanzo da sola, su Syrio, e lancio il fischio che è il segnale convenuto tra noi.

Sento voci di richiamo, e dopo qualche minuto le porte si aprono.

Smonto da cavallo, ed entro portando Syrio a mano.

Azusa!”

La prima a venirmi incontro è Hikaru, che mi abbraccia forte seguita a ruota dagli altri. Saluto tutti, ma noto che Elliott se ne sta in disparte, e mi guarda in modo strano. Mi sta tenendo il broncio?

Finiti i convenevoli, lo cerco con lo sguardo. Hikaru è vicino a lui. Un po' troppo vicino...più vicino di quanto stessero prima, d'abitudine.

Ma guarda un po'...

Mi avvicino.

Elliott, devo parlarti. Andiamo in un posto tranquillo?”

Guarda me, poi Hikaru. Sembra in imbarazzo.

Di lavoro, Elliott, ti devo parlare di lavoro.” Lui arrossisce. Hikaru non sembra capire. D'altronde, nessuno al villaggio ha mai saputo con certezza di noi due.

Dai, andiamo a farci un giro,” insisto.

Elliott borbotta qualcosa ad Hikaru, e finalmente mi segue.

 

È sempre stato il mio posto preferito, questo prato in cui cresce persino qualche fiore, dove piccoli gruppi di animali pascolano tranquilli. Chiudo gli occhi, e respiro l'aria profumata. Nella città di Souther non cresce neanche un filo d'erba, e il contatto con la natura mi era mancato.

Così, tu e Hikaru...”

Elliott diventa paonazzo. È incredibile come possa uccidere un uomo a sangue freddo, e poi si trasformi in un dodicenne quando si tratta di certi argomenti.

Aaahh, così non mi sono sbagliata. Sono contenta, sai. Siete carini insieme.” Ridacchio. “Sono solo stupita che sia successo così in fretta. Tanti anni a consumarsi sulla moglie del tuo migliore amico, e poi, in meno di un mese...”

Forse dovevo solo incontrare la donna giusta.” Si pente subito di quello che ha detto, e assume un'espressione di supremo imbarazzo; probabilmente, pensa di avermi offesa.

Va bene, va bene così. Noi non eravamo anime gemelle, hai ragione.”

No, Elliott, tu sei un brav'uomo; a quanto pare il mio ideale, invece, è un sadico signore della guerra dagli occhi di ghiaccio e il cuore di pietra.

Adesso mi sento un po' in colpa a chiederti quello per cui sono venuta. Ma ho davvero bisogno del tuo aiuto.”

Gli spiego la situazione che abbiamo al nord, e gli chiedo di venire con me.

Evviva, di nuovo insieme a tagliare teste, come ai vecchi tempi!”

Questo è l'atteggiamento giusto.” Sorrido.

Ma non mi hai detto come te la cavi, lì. Sono giunte certe voci...”

Sono tutte vere, temo.”

Il tuo stile lo riconoscerei ovunque.” L'orgoglio del maestro, nella sua voce.

Non sei l'unico che lo apprezza, a quanto pare.”

Qualcosa nel tono della mia voce, o forse nell'espressione del mio viso, gli fa intuire qualcosa.

Dimmi un po', Azusa, com'è questo imperatore?”

Oh, sembra cattivo all'inizio, ma in realtà è un gran simpaticone, davvero...”

Elliott mi pianta gli occhi in faccia.

Ah, davvero?”

Mmmm, più o meno.”

Sai, me lo sono sempre immaginato vecchio, grasso, magari un po' calvo...”

Mmmm, no. Te lo sei immaginato molto male.”

Azusa...?”

Adesso c'è del rimprovero, nel suo sguardo.

Oh, ti prego. Non farmi la morale. Me la faccio già abbastanza da sola.”

Elliott mi dà una pacca sulla spalla, e poi ci avviamo.

Il campo di battaglia ci attende.

   
 
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