Tre
mesi prima…
“Che
bello andare a scuola.. non c’è cosa migliore secondo me. Si imparano taaante
cose, si fanno nuovi amici….. ma che cavolo sto dicendo?? La scuola è un posto
orrendo..e se potessi tappare ora la bocca al prof lo farei volentieri, visto
che non sta mai zitto e non mi fa dormire e..”
-Signorina
Ambrosi mi permetta… posso sapere cosa continua a scrivere piuttosto che
ascoltare la mia lezione?
Esclamò
quasi urlando il professore di chimica di Marta, facendo sobbalzare tutta la
classe.
-Ehm
niente prof, stia tranquillo!
-Io
direi proprio di no signorina.. e adesso mi porti qui il foglio dove sta
scarabocchiando!
-Oh
cavolo…
Sbuffò
Marta, in fondo era l’unica cosa che ormai poteva fare; ai prof spesso e
volentieri non si può sfuggire.
-Ah,
perché adesso agli insegnanti si dice pure stia tranquillo! Bel colpo sore!
Questa
è Elena, la migliore amica di Marta, anche se bisogna un po’ riflettere su
questa attribuzione. Perché Elena vuole così tanto ma tanto bene a Marta che
ogni occasione per lei è bella per stuzzicare l’amica con una serie di battute.
Eh
già, la loro è proprio un’amicizia speciale, così speciale che nessuno mai
potrebbe distruggerla.
Nel
frattempo Marta si era alzata, e con la faccia di chi sta per essere
giustiziato, si dirigeva verso la pericolosa cattedra, alla quale sedeva il
feroce… professore di chimica.
Insomma,
peggio di una qualunque scena dell’orrore.
-Uhm..
vediamo dove volano i pensieri della vostra cara compagna- sogghignò il
professore, iniziando a leggere mentalmente ciò che era scritto sul foglio
della ragazza.
Mano
a mano che proseguiva, i suoi occhi si dilatavano e il viso si faceva sempre
più paonazzo dallo stupore..e probabilmente anche dalla rabbia. Marta avrebbe
molto gradito sprofondare sotto terra e i compagni iniziavano a sbellicarsi
dalle risate intuendo ciò che il professore stesse leggendo; in fondo i
pensieri della loro compagna erano pressappoco uguali ai loro.
-Senta
prof.. io direi di dare una bella punizione a questa ragazzuola..- disse Elena
sorridendo ma mantenendo la voce seria.
-In
genere non accetto consigli dagli alunni signorina Lambrini, ma in questo caso
penso che lei abbia proprio ragione.
Marta
fulminò l’amica con lo sguardo ed allo stesso tempo la ammirò molto, perché al
suo posto non avrebbe mai trovato il coraggio di fare una cosa del genere.
Ed
ora la polla era lei, che era finita nei guai e già prefigurava la ramanzina
che avrebbe ricevuto da sua madre quando avrebbe saputo di questa bella
figuraccia.
-Ma
come sono felice.. dovrò solo aiutare quel grassone del bidello nel pulire le
aule della scuola..e non solo di mattina, ma anche al pomeriggio per colpa di
tutte quelle belle attività che si fanno qui.. e tutto ciò per una
settimana..uff..ma dico io.. solo in America o Inghilterra fanno fare ste cose!
Non era meglio se mi dava da scrivere centomila volte una stupida frase? E
invece no! Qui al liceo scientifico abbiamo il prof di chimica più stronzo
della storia, che si infuria per un innocuo bigliettino e decide di farmi
passare una settimana terribile!-
-Bene..
hai finito?- chiese con uno sbadiglio Elena.. – Cioè.. non è che il tuo
bigliettino fosse così innocuo..e poi il prof ha fatto la cosa giusta secondo
me, così bisogna fare con gli alunni testardi.- continuò cercando di non scoppiare a ridere, anche se sapeva bene
che l’amica non era poi così entusiasta.. stavolta aveva rischiato grosso.
-Guarda..
meglio se stai zitta oppure rischi di finire male.. – strillò Marta quasi
istericamente.
-Ok
ok.. però cerca di vedere il lato positivo..
-E
cioè?
-Potrai
rompere le scatole a Giada, quella cretina e logorroica della 2^D.. sai che bel
divertimento?
-Seee
come no.. è lei che ha più fegato e parole in bocca di me.. con appena due
frasette riesce a stendermi. – ribettè Marta sconsolata.
Stuzzicare
le ragazze più antipatiche della scuola non era mai stato il suo forte, e non
ci teneva nemmeno ora a farlo.. Il suo parere era: meno perdi tempo con quelle,
e meno ti rincitrullisci..non male eh?
-Vabbè
contenta tu.. uè io ora vado a casa sennò chi la sente mia mamma.. allora ci
vediamo domani ok? Ciao aiuto bidello..- disse Elena ridendo e scappando via di
corsa in bici.
-
Si si ci vediamo domani cara amica megliochevaisennòtispaccoilmuso! Hai visto
che bel nuovo soprannome? A domani..- le urlò dietro Marta – e ora prepariamoci
a sentire mamma…