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Autore: 1dscarredme    05/02/2013    1 recensioni
Traduzione di Sleepyhead di nonsense http://onedirectionfanfiction.com/viewstory.php?sid=8599&ageconsent=ok&warning=4
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cosa sorprendente di me, è che sono in grado di prepararmi in pochissimo tempo.
Beh, oltre alle belle occhiate che lancio e al mio sex appeal vincente.
Mi gettai nella mia missione. Per fortuna, avevo fatto la doccia la sera prima e i miei capelli non erano così orribili e non puzzavo. Grazie a Dio. Riuscii a prendere il mio paio di shorts a vita alta preferiti , i quali facevano sì che le mie gambe sembrassero lunghe un miglio, un bel top bianco corto che metteva in mostra po’ del mio diaframma.
Era sexy, abbastanza.
Mascara, eyeliner, lucidalabbra. Fu troppo facile. Prepararsi in tre minuti era come fare una passeggiata nel parco. Se volevano sfidarmi, mi avrebbero dovuto dare 90 secondi. Così avremmo davvero testato le mie abilità.
Prendendo la mia borsa a tracolla e mettendo un paio di Toms bianche, sorrisi con orgoglio a Liam e Louis, che erano a bocca aperta in cucina.
"Come hai fatto ...?"
"Due ... minuti ..."
"E 'un dono, davvero." Sorrisi, gonfiando il petto. "Non chiedetemi come faccio”.
"Sembra che tu sia stata tre ore in bagno a sistemarti i capelli." Piagnucolò Louis, scuotendo la testa. "Sei un fottuto mistero, Lark".
Mi piace.
Mistero.
Sono misteriosa.
Questa mi è nuova.
"Muoviamoci," Liam ridacchiò, gettando il suo braccio intorno alle spalle. "Prima che Tabs scopra che manchi. Winnie mi ha informato di tutto, comunque. Sei mai in orario? "
"Ehm ..." mormorai mentre uscivamo dal bus.
"Non preoccuparti di rispondere, amore." Louis ridacchiò. “Si prolungherà solamente su come hai bisogno di imparare a gestire il tempo!"
"Beh, è vero." disse Liam con fiducia. "Tutti, in particolare tu Tommo, potrebbero usarne un po’."
I due litigarono scherzosamente mentre andavamo verso la stazione radio. Sapevo che avevano un’intervista quel giorno, ma non avevo proprio idea di che cosa si trattasse. Facevano sempre questo genere di cose, ma mai una volta io e il resto delle ragazze eravamo state invitate. Quando chiesi a Liam di ciò, si strinse nelle spalle.
"Reed ha detto che Tabs ha detto che lavorerete un po’ di più adesso. Qualcosa riguardo all’essere più influenti o qualcosa del genere. Non lo so. "
Accigliai.
Lavorare. Di. Più?
Andrà bene.
"Pensate a quanto tempo passerai con noi, piccola." Gridò Louis felice, battendo le mani.
Vagamente ricordando che Louis aveva visto il mio seno pochi minuti prima, arrossii e misi gli occhiali da sole. Meglio nascondere la mia vergogna.
Ricordatemi di non rimanere mai da sola in una stanza con Louis Tomlinson. Non credo che sarò in grado di sopravvivere senza morire dall’imbarazzo.
Se solo non avesse urlato. Che bisogno aveva di gridare?
Sigh.
Entrammo nell'edificio e subito notai che Niall stava raccontando a Tabs una storia fantastica ed ero certa fosse la cosa più stupida di tutto il mondo. E probabilmente riguardava il cibo.
Anzi, sicuramente riguardava il cibo.
"Ehi Sutton," Harry sorrise sfacciatamente.
"Ciao Harry," risposi con la stessa voce, facendogli l’occhiolino. Cosa c’è? Ci interessavamo a vicenda.
Cosa che mi piacerebbe portare avanti, grazie mille.
Si chinò, premendo le sue labbra sulla mia guancia come saluto, mormorando poi a bassa voce. "Belle gambe".
Gli sorrisi in risposta. I miei occhi si spostarono verso di Zayn, il quale si trovava di fronte a me, con gli occhi incollati al suo cellulare. "Um, ciao Zayn?"
"Ciao."
Aggottai la fronte e aprii la bocca per chiedergli cos’avesse, ma Niall lanciò un’occhiata nella nostra direzione. Agitò le braccia in giro come un pazzo. Uh oh.
"Scappa!" sibilò Louis.
Con una spinta morbida di Liam, mi nascosi dietro Tabs e corsi verso Astrid e Reed . Winnie era seduta sulla panchina vicina, usando il cellulare, come al solito, fregandosene di tutto. "Ciao!" strillai, strofinando le mani sui miei pantaloncini. "Cosa succede?"
"Non posso credere che tu sia in ritardo. Dopo la scorsa notte! " sbottò Reed a bassa voce. "Ho una mezza idea di dirlo a Tabs e Bobby in questo momento."
"Oh, andiamo Reed," sospirò Astrid, scuotendo la testa. "Lascia in pace Sutton. Ha trascorso una notte difficile. "
Sorrisi. Quella è la mia migliore amica!
"Per favore, per l'amore di tutto ciò che è buono nel mondo, non dirlo Tabs", sussurrai, aggrappandomi al braccio di Reed e facendola classica faccia da cucciolo di cane. "Per favore! Farò qualsiasi cosa! Sarò sempre in debito. "
Gli occhi scuri di Reed traballavano tra me e Astrid, che stava fissando Reed con uno sguardo altrettanto implorante. "Ugh, va bene. Ma tu mi devi un favore, Lark ".
"Grazie!" ridacchiai, afferrando il suo viso e premendole un bacio sulla guancia. "Non te ne pentirai, Reed! Questo è l'inizio di una nuova Sutton. Lavorerò duramente, sarai così orgogliosa!"
Reed girò solamente gli occhi, ma annuì. Distolsi lo sguardo, cercando di sopprimere il sorriso.
"Salve signorine."
Conoscevo quella voce. La terribile Tabs si stava avvicinando.
Forzare un sorriso, "Buongiorno Tabs!
Gli occhi socchiusi, "Sei stata qui tutto questo tempo?"
"Sì, io-"
"Era in bagno," Reed si schiarì la gola. "Non è stata sento troppo bene, vero Sut?"
"Ehm ... no." tossii, strofinando la mia pancia. "Ho mangiato del manzo cattivo ieri sera. Grazie per avermelo dato, Astrid! "
Diedi un pugno alla rossa sulla spalla.
Troppo forte.
Oh bene.
"Va bene." Sospirò Tabs. "Non ho il tempo di preoccuparmi dei tuoi imbrogli, signorina Lark. Abbiamo un pomeriggio davanti a noi e non vogliono avere niente a che fare ... ", dimenò le mani, indicandomi," ... questo. "
Deglutii. Che cosa voleva dire?
Ma comunque, missione compiuta!
"Reed," iniziò Tabs, guardando i suoi appunti. "Ho bisogno che tu e Astrid andiate in albergo e iniziate a lavorare sulla documentazione e ai piani per l’imminente signing. So che mi avete detto di essere interessate nella gestione dell’intervista di oggi, ma onestamente non riesco ad immaginarvi.."puntò il dito nella mia direzione. “..a capo di qualcosa che richiede più di due minuti di attenzione."
Strinsi gli occhi. Ho un nome, sai?!
"Oh, non c'è problema. Winnie può condurre l'intervista, non è vero, Win? "disse Reed, gli occhi guizzanti verso la brunetta seduta sulla panchina.
Winnie si limitò a sorridere, "Certo che posso. Puoi contare su di me. "
Vomito.
"Bene. Allora siamo d'accordo. Ho qualche telefonata da fare durante l'intervista, quindi c’è bisogno che tu ti assicuri che facciano ciò che devono fare. Niente cose divertenti, va bene? " Tabs prese il suo cellulare dalla tasca. "Capito?"
"Capito," sbottai. Ok, era decisamente fuori luogo. "Ehm ... mi dispiace."
Tabs mi fissò prima di premere il suo cellulare contro il suo orecchio e allontanarsi.
"Oddio," risi, saltellando sulle punte dei piedi. "Crisi evitata, giusto?"
"Non scherzare su questo, Sut." Reed alzò gli occhi.
"Non voglio!" Protestai, gettando le mie mani in aria. "Inoltre, Winnie è in carica. Io sono solo là sullo sfondo."
"Come se ciò accadrà mai." Winnie ridacchiò, abbracciandomi. "Non ti preoccupare Reed, ci penso io a tenerla in riga."
Le due brunette si scambiarono uno sguardo d'intesa prima che Astrid mi diede una pacca sulla spalla. Che cosa stava succedendo?
"Ci vediamo dopo, ok?" Astrid sorrise.
"Ciao!"
"Oi, allora parlateci del vostro delirio su Twitter ieri sera, ragazzi! Chi è la bella (lo pronuncio bene?) Sutton Lark  sulla quale avete twittato tutta la notte? "
Harry ridacchiò, coprendosi la bocca mentre Niall sorrise.
Mi sedetti, inorridita.
"Sutton è una delle nostre assistenti personali," spiegò Liam, sempre affascinante. Dio benedica la sua anima. "Anche una grande amica. E’ seduta là, dacci un’occhiata, piccola. "
Lasciate stare. Accidenti a lui!
Dodici teste si voltarono nella mia direzione. Il mio volto arrossì mentre alzavo goffamente la mano. Okay. Va bene, adesso giratevi tutti.
Non lo fecero. Niall era lì seduto con un sorriso da ebete.
Accidenti a tutti!
"E’ la migliore." Concordò Niall, diffondendo il sorriso sul suo volto. "E’ esilarante".
"Bella come non so cosa, anche." Aggiunse Harry con la sua naturale voce profonda e rauca. Detto da chiunque altro sarebbe stato normale, ma se proveniva da Harry sembrava che volesse venire a letto con me.
Non che mi dispiaccia, però.
Mandatelo pure!
"Assistente personale, eh? Vi prende il caffè e vi fa il bucato, allora? Il lavoro sporco? "
"E' pigra," rispose Zayn, ridacchiando. "Non fa nessuna di queste cose. Viene pagata e praticamente non fa niente”.
Aspetta.
Che cosa?
L'intervistatore rise: "Quindi ha ottenuto il lavoro per il suo aspetto, vero tesoro?"
Vidi il sangue.
Vidi rosso.
Fottuto Zayn Malik.
Con uno sbuffo, mi alzai e me ne andai dalla piccola stanza. Fanculo. Winnie poteva fare da babysitter a quegli stronzi senza di me.
Stava per farmi licenziare. Annunciando al mondo intero che la loro assistente personale, che era stata proprio sotto le luci dei media il giorno prima, facevo a malapena il mio lavoro? Fantastico. Fottutamente fantastico. In pochissimo tempo sarei tornata al mio appartamento a Londra. Avrei dovuto chiamare la mia coinquilina probabilmente, farle sapere che sarei arrivata dannatamente presto.
Mi sistemai in una poltrona nella hall, misi le cuffie nelle orecchie e contai i minuti fino a quando quegli stronzi non ebbero finito l’intervista.
Ok, va bene. Non erano tutti stronzi.
Ma Zayn? Già. Lui lo era.
Non potevo credere che avevo pensato di scopare con lui. Che cosa stavo pensando?
Era stato scortese con me quando l’avevo visto quella mattina, mi aveva a malapena detto “ciao”, e adesso mi aveva fatto apparire come la peggiore dei dipendenti del settore.
Il che, glielo concedo, potrei essere.
Ma ancora. Avevamo condiviso cupcakes! Avevamo avuto un momento tutto nostro!
Era stato carino per tutto il tempo, e ora? Faceva lo stronzo.
L’avrei affrontato. Non c'era altro che potessi fare.
 
Un'ora più tardi, Winnie stava scortando i ragazzi fuori dalla stazione radio con me in fondo, guardandoli in cagnesco. Dovevamo accompagnarli in albergo dove avrebbero potuto fare doccia e prepararsi prima che tutto il gruppo uscisse a cena.
In breve, il management voleva che i ragazzi fossero mozzafiato. E visto che noi assistenti personali saremmo uscite con loro, avevano pensato che quattro ragazze che indossavano abiti stretti avrebbero attirato ancora di più l’attenzione.
Yippy.
Reed e Astrid erano di nuovo impegnati in albergo, a fare del lavoro per Bobby. Il che significava che la terribile Tabs mi stava lentamente seguendo. Sentivo i suoi occhi fissarmi come dei pugnali nella schiena quando Liam rallentò il passo per camminare accanto a me.
"Stai bene, Sut?"
"Sto bene."
"Non si direbbe troppo."
"Beh, lo sono".
"Sutton." Liam rise, gettando il suo braccio intorno alle mie spalle. "Dimmi cosa c'è che non va."
Ugh. Perché deve parlare in quel modo. Perché deve essere così dannatamente dolce e sensibile e perfetto?
Farebbe confessare anche un serial killer che è rimasto nascosto per 50 anni. È tutto occhi e sorrisi gentili ed è decisamente ingiusto.
"Zayn è uno stronzo." Sbottai.
Liam buttò indietro la testa, ridacchiando. "Beh, lo sappiamo tutti, o no? Non preoccuparti di lui, piccola. Gli dirò qualcosa. "
"Va tutto bene," scossi la testa. "Voglio parlare con lui."
"Ooooh. Malik farebbe meglio ad avere paura. "Liam ridacchiò.
Annuii. Farebbe bene sì ad averne.
L’avrei attaccato verbalmente.
"Scusatemi ragazzi, devo prendere questa!" Zayn gridò come entrammo nella hall dell'hotel, spingendo le nostre valigie. Eravamo riusciti a ingannare i fans facendogli pensare che i ragazzi avrebbero soggiornato in un altro hotel e quindi fummo fortunati per essere entrati senza alcun conflitto. "Qualcuno mi porterebbe la valigia al piano di sopra?"
Fu rilassante.
"Ci penso io” mormorò Liam nel mio orecchio, prendendo la mia valigia e accennando alla direzione verso la quale era andato Zayn.
I miei occhi guizzarono verso di lui. Annuii. "Va bene. Grazie. "
Ci siamo, Sutton. La tua possibilità. Dì a quella testa di cazzo tutto ciò che pensi.
Spalancai la porta della piccola sala riunioni.
"Qual è il tuo problema, Malik?" scattai, irrompendo nella stanza e incrociando le braccia sul petto. "Ti comporti come un idiota da ieri. Qual è il tuo problema?"
Sutton Lark. In missione.
Zayn alzò lo sguardo dal suo cellulare: "Nessuno, tesoro."
"Cosa sono tutte queste stronzate?" scattai, furiosa. Mi avvicinai, prendendo il suo cellulare dalla sua fottuta mano e buttandolo per terra.
Ha! Gli sta bene!
"Che cazzo Sutton?" Gridò, alzando le mani in aria. Si chinò per raccoglierlo, ma lo fermai.
"Nuh uh, non ancora. Prima rispondi alla mia domanda! " lo colpì al petto.
Colpo. Colpo. Colpo. Ho sempre pensato che colpire fosse sempre efficiente.
"Non mi colpire." Prese il mio dito, tenendolo stretto. Accigliai, ma la sua presa divenne più stretta facendo sì che corrispondesse al suo sorriso malizioso.
"Io colpisco chi voglio!" Ribattei.
Brutta rimonta. Chissene frega.
"No."
"Sì. "
"Sei una bambina, lo sai?" sospirò Zayn, socchiudendo gli occhi e lasciandomi il dito. Feci un passo indietro, sentendo il rossore piombare sul mio volto.
"Non lo sono. E siamo entrambi d'accordo sul fatto che non pensi a me come una bambina visto il modo in cui mi hai guardato il culo negli ultimi due giorni. "
"Solo perché penso che tu abbia un bel culo, non significa che non creda che tu sia una bambina." Zayn sollevò un sopracciglio, chinandosi a prendere il suo cellulare.
Accigliai. "Sì."
"No."
"Va bene, allora sei un pedofilo. Non è importabre. " tenni le mani in alto, girando gli occhi. Presi il mio cellulare dalla tasca. "Voglio solo fare un annuncio su Twitter. Ho un sacco di followers, sai? Un sacco di followers che sono in attesa che io gli dia qualche notizia sul loro ragazzo di Bradford preferito. Vorrei solo scrivere ... ah, sì. Ecco fatto. Zayn Malik, pedofilo. Guarda il culo alle dodicenni di tutto il mondo. "
Zayn socchiuse gli occhi e mi trattenne un sorriso. Esatto, battuto da una Lark. Come ci si sente, Malik?
Mi prese il cellulare dalla mano. Rimasi senza fiato, guardando il mio prezioso vecchio iPhone atterrare con un tonfo sul tappeto. Alzai lo sguardo verso di lui, fumante. "Vaffanculo, Zayn."
"La vendetta è una brutta bestia, non è vero?"
"Conosco qualche altra cosa che è una brutta bestia.” risposi. "Ancora non hai risposto alla mia domanda. Perché ti sei comportato come una testa di cazzo prima? Pensavo che fossimo amici. Hai agito come se fossi una fetta di prosciutto. "
"Ti conosco da tre giorni, piccola. Non siamo proprio amici. "
"Sei un fottuto stronzo, lo sai?"
"Così mi hai detto prima." Zayn si strinse nelle spalle. Lo guardai semplicemente, chinandomi a prendere il mio cellulare.
Scherzi a parte, qual era il suo problema? Il giorno prima era gentile, mi aveva salvato da fangirls fottutamente spaventose, mi aveva offerto un po' di cupcakes, ci eravamo scambiati degli sguardi fottutamente intensi.
Era bipolare?
Mi sento come se fosse bipolare.
"Non sono bipolare".
Ops, l'ho detto ad alta voce?
"Chissene frega. Sei così fottutamente lunatico. Non ne posso più. " sbottai. "Ci vediamo più tardi, Malik."
“Aspetta”.
"Perché? Così puoi diventare una testa di cazzo più grande? "
"Non hai mai sentito parlare di lavorare duro per ottenere ciò che si vuole, Lark?" Zayn si avvicinò e presi il respiro. Eravamo a malapena separati, ora. Potevo guardare direttamente in quei penetranti occhi dorati.
Oh.
Oh.
Oh.
"Chi è che lavora duro per ottenere ciò che vuole?" strinsi gli occhi, incrociando le braccia sul petto e creando spazio tra di noi. "Che cosa sei, una quindicenne?"
"Sicuramente ha funzionato, non è vero? Chi è la stronza riccia circondata da tre salsicce e vedi chi è il ragazzo che è faccia a faccia con una ragazza molto sexy in una stanza isolata? "
Sbattei le palpebre.
Battei le palpebre.
Oh.
Oh.
Oh.
Zayn continuò, "E poi, qual è il tuo problema in ogni caso? Indossando quegli shorts corti e stretti. Stai cercando di farci morire precocemente? Niall non riusciva nemmeno a concentrarsi sulla sua pizza. "
Guardandolo sotto le ciglia, mi sentii cambiare. Sutton imbarazzata, fuori dalla finestra. Eravamo lì, da soli. Tre giorni di tensione sessuale ed eravamo finalmente soli, con una possibilità.
Che cos’aveva twittato Zayn ieri? Qualcosa riguardo a cogliere l'occasione?
"Fanculo".
Dovetti prendere la situazione in mani. Problemi, il volto Zayn Malik, e le mie mani che tenevano il suo viso maledettamente bello tra di esse.
Premendo entrambe le mani contro il suo petto, spinsi un confuso e spaventato Zayn Malik sul divano. Atterrò con un forte tonfo, le labbra aperte in stato di shock.
E poi mi sorrise, avvicinandosi. Ecco. Non potevo più tornare indietro a questo punto. Questo maledetto tango che stavamo ballando, stava durando troppo. Se questo stronzo non aveva intenzione di fare la prima mossa, che diamine Sutton Lark andava a prendere quello che voleva.
Lo volevo. Lo volevo così fottutamente tanto, cazzo.
Facendo scivolare una gamba su un suo fianco, e l'altra gamba su quello opposto, mi misi in braccio a Zayn Malik.
Ero in braccio a Zayn Malik.
Il calore si avventò sulle mie guance quando presi in un pugno la sua t-shirt nera dallo scollo a V, tirando il suo corpo vicino al mio. "Non pensi che sia giunto il momento che tu mi conceda una vera pomiciata?"
Le parole sconvolsero anche me. A volte penso di avere un alter ego molto troia che viene fuori ogni volta che sono in compagnia di bel ragazzo. Perché la normale Sutton non avrebbe mai, mai, fatto una cosa del genere.
Dovrei darle un nome.
Qualcosa di sexy come. Sai, come Vivianne.
Vivianne Glitterjugs.
Questo è il suo nome,
Vivianne Glitterjugs: attira i ragazzi dalla pubertà.
"Mi stai chiedendo di pomiciare con te, Sutton?" Sussurrò Zayn, i nostri volti a pochi centimetri l'uno dall'altro. Il mio seno premuto contro il suo petto e le sue mani sulle mie gambe nude, finchè mi fece poggiare saldamente le mie labbra sulle sue. Intrecciò le dita con le fibbie della cintura sui miei shorts mentre un onnisciente sorriso apparve sul suo volto.
"Beh, lo farai?" chiesi, appoggiando la mano sullo schienale del divano per stare in equilibrio.
"Non lo so," scherzò Zayn, il pollice che disegnava cerchi sul mio ombelico esposto. I suoi occhi dorati brillarono maliziosamente. "Dipende".
"Da che cosa?" Sussurrai, spingendomi contro di lui facendo sì che i nostri bacini si toccassero. Zayn si irrigidì per un momento, ma lasciandosi scappare uno dei suoi ghigni caratteristici.
Essendo così vicina a lui, iniziai a notare cose che non avevo mai notato prima. Come il modo in cui la lingua spuntava dietro i denti quando sorrideva, soddisfatto di sé. O come le sue ciglia fossero dannatamente lunghe e come gli piacesse guardare da sotto di esse, perché sapeva che avrebbe fatto impazzire me e molte altre ragazze. Zayn era consapevole di sé in ogni modo possibile, lo usava a suo vantaggio, copriva le persone con le sue lunghe dita. Anche i suoi zigomi erano perfettamente definiti, ebbi l’occasione di toccarli e sentire come la mia struttura ossea fosse inferiore.
Zayn era un piccolo angolo di paradiso.
Non c'è da meravigliarsi del fatto che alla gente piaccia fare battute sul fatto che sia innamorato dello specchio. Se fossi così, lo farei anch’io.
"Da quanto lo vuoi." Chiarì Zayn, lasciando scivolare la sua mano fino al mio culo. Mi piegai al suo tocco, premendo me stessa più forte contro di lui in modo che i nostri nasi si toccassero. Lui mosse le ciglia e sfiorò la mia guancia. "Quanto sei disposta a supplicare."
Mi sentivo le mie viscere esplodere. Dio, le sue parole. Così fottutamente sexy.
Ma avevo bisogno di rimanere concentrata. Il mio gioco. Non potevo lasciare che Zayn Malik vincesse. Per quanto lovolessi, per quanto avrei voluto invocare affinchè mi portasse dove voleva andare, non potevo. Sarebbe lui a muoversi, non io.
"Dovrei dirti la stessa cosa," dissi nel suo orecchio, premendo il dito contro il suo petto e facendolo scorrere verso il basso, sentendo i suoi tonici muscoli addominali fino a fermarmi poco prima del suo “pacchetto”.
Dio, non volevo altro che andare avanti.
Autocontrollo Sutton!
Autocontrollo.
È solo un ragazzo.
Certo, un ragazzo molto bello. Un ragazzo molto famoso. Un ragazzo di grande talento.
Ma sempre un ragazzo.
E tu, Sutton, sei solo una ragazza.
Una ragazza molto arrapata.
Resisti!
"Quanto lo vuoi, Zayn?" tubai con una voce bassa e sensuale, premendo le labbra contro il suo orecchio e leccandolo leggermente.
Accidenti a te Vivianne, sei brava.
Dovrei farla venire fuori più spesso. Vivianne Glitterjugs, gente.
Zayn gemette piano, ma sembrava volesse che mi mettessi in contatto con lui ancora più velocemente. Prima che me ne rendessi conto, le sue labbra si appoggiarono sulla pelle appena sopra la mia clavicola. Si mosse dolcemente finché le sue labbra arrivarono appena sotto la mascella. I suoi baci erano così delicati, così leggeri, che mi facevano impazzire. Impazzire.
Stavo per impazzire.
Zayn Malik stava per mandarmi in un manicomio.
"Gesù Cristo ..."
Le parole scivolarono dalla mia bocca prima di sapere cosa stava succedendo.
E con questo, avevo perso.
La bocca di Zayn si schiantò contro la mia.
Inibizioni, perse.
Le mie mani trovarono il suo collo, tirandolo più vicino a me. Le sue mani strette intorno al mio culo. Fu frenetico, appassionato, entrambi non vedevamo l’ora che arrivasse un altro momento per prendere ciò che l’altro aveva da offrire. La sua lingua si spinse nella mia bocca e si mosse con la mia. La sua bocca era calda e le sue mani erano come coltelli quando le mise sul mio addome scoperto.
Avevo imparato nelle prime fasi del tour che toccare i capelli di Zayn era un reato capitale. Ma in qualche modo, Vivianne non sembrava saperlo. E così nel calore del momento, aggrovigliai le dita con i suoi capelli, tirando la testa più vicino e mordendomi il labbro.
Si allontanò, sorridendo. "Non i capelli, bionda".
Gli sorrise, "Io tocco tutto quello che voglio, Malik."
I suoi occhi si appannarono mentre sollevava le mani facendole scorrere sotto il mio top, lentamente. I nostri occhi rimasero intrappolati in una sorta di stallo alla messicana. Ci fu un tacito accordo. Chi avrebbe distolto lo sguardo prima avrebbe dovuto fare un favore sessuale all’altro.
E tutti e due volevamo quei favori sessuali.
Le mie dita non si mossero. Le sue nemmeno, scivolando lentamente sulla mia schiena nuda fino a raggiungere la chiusura del reggiseno. Non vacillai, gli occhi fermi su i suoi dorati.
Stavo morendo di caldo. Il sangue che scorreva nelle mie vene sembrava pungere in ogni momento. Sapevo quello che volevo. Sapevo cosa voleva. Ma non potevo perdere. Eravamo costantemente in una sorta di battaglia e questa volta, Sutton Lark avrebbe vinto.
Le sue dita non frugarono nemmeno e Zayn sganciò il reggiseno. Questo, che era senza spalline e che avevo messo quella mattina, atterrò dolcemente in mezzo a noi. Nessuno di noi si mosse per spostarlo. Le mie dita continuarono ad aggrovigliarsi con i suoi capelli, mentre lui, lentamente, muoveva le mani su e giù sulla mia schiena nuda.
Presi l'iniziativa, mi avvicinai, toccandogli la mascella con le labbra. "I tuoi capelli sono belli."
"La tua pelle è così morbida," osservò subito, appoggiando la testa all'indietro e disegnando un piccolo cerchio con le dita.
"Sei un baciatore spazzatura," provai, succhiando la sua pelle appena sotto l'orecchio. Si tese ancora una volta, le sue mani afferrarono i lati del mio busto.
Sentivo la stretta nei pantaloni, anche. Sapevo che non c’era niente che volesse più di togliermi la camicia e gettarla dietro di noi. A dire il vero, non c’era cosa che volessi di più anche’io. Ma avrei vinto. Avrei fottutamente vinto.
"E lo chiami un bacio, tesoro?" brontolò Zayn umile nel mio orecchio. "Sono abbastanza deluso, sai?"
"Oh, lo sei?" mi allontanai, ma le sue mani sulla mia schiena mi tennero ferma.
"Mi aspettavo qualcosa di più, ecco tutto." sollevò un sopracciglio, scherzosamente.
Dio lo maledica. Sapeva bene come conquistarmi.
Insultare le mie abilità? Era come rasarmi la testa. Le mie competenze a letto e le mie capacità di dormire ovunque in tutto il mondo sono tutto ciò che ho.
Che stronzo.
"Dimmi quello che vuoi, allora, tesoro." tubai.
Suppongo che era la cosa sbagliata da dire, perché Zayn si chinò e premette le labbra in quell’esatto dolce punto sotto il mio orecchio. Stavo per sciogliermi. O, in realtà, venire. "Ti piace, Sutton?"
Trattenni il gemito. Dovevo. Trattenere. Il. Gemito!
“Oh”, ridacchiò, le mani che accarezzavano i miei lati ancora più su in modo da toccarmi a lato del seno.
Subito gli andai contro più fortemente. Dannazione, era bello.
Mi resi conto in quel momento,che volevo soltanto più che facesse scorrere le sue fottute mani fin su in cima, per poi tirare il top e portarmi dove voleva. Volevo che lo facesse. Non volevo più essere quella che faceva pressione. Non potevo. Sutton Lark non fa pressione.
"Che ne dici di questo?" Il suo respiro era caldo contro il mio orecchio. I suoi pollici cominciarono ad accarezzarmi su e giù, accarezzarmi e poi giù. Lentamente ma inesorabilmente si mossero verso la parte anteriore del mio seno. I miei occhi stavano per fare un giro completo nella mia testa e, quando le sue dita sfiorano mio capezzolo, se ne andarono.
Fottuto Zayn Malik. Le sue mani tornarono ai lati del mio seno. Mi voltai a guardarlo, aggrottando la fronte.
"Tutto quello che devi fare è dire quella parola, piccola." Zayn sorrise con voce rauca, la sua lingua spuntava dietro i denti.
Game. On.
"Quale parola?" premetti la mia mano contro il suo petto, facendola scivolare lentamente sempre più in basso. Zayn sgranò gli occhi per la sorpresa quando mi fermai e mi lasciai letteralmente sulla parte superiore del suo pronto-ad-uscire-e-giocare Zayn Junior.
E se non fossi stata in modalità di Vivianne, probabilmente avrei gridato, "Porca puttana!" Perché era grande.
Non grande. Enorme.
Fottutamente enorme.
Zayn Malik era certamente ben dotato. E non l’avevo nemmeno visto da vicino.. non ancora.
Sorridendo in modo compiaciuto, lo presi in giro "Tutto quello che devi fare è dire quella parola, piccolo."
Iniziò così lo sguardo più lungo di tutta la mia vita. I suoi occhi scintillavano come fuoco e mi sentivo come se qualcuno mi avesse pugnalato e l'unico modo per far cessare il dolore era essere violentata ripetutamente.
Occhi dorati contro occhi azzurri.
Una storia vecchia come il tempo, bambini.
Beh, non bambini. Visto che la mia mano era appoggiata sui suoi genitali e lui mi aveva appena accarezzato i seni. Non sono ammessi i bambini qui.
In un ultimo disperato tentativo, mi morsi il labbro, sperando che lo avrei conquistato.
E così fu.
"Che ne dici di continuare da me?" Sussurrò con voce rauca Zayn al mio orecchio, le sue mani che scivolavano via dalla mia schiena.
"Pensavo che non me l'avresti mai chiesto."
Sutton Lark, vincitrice!
"Non ho ancora la chiave della mia stanza." Borbottò Zayn.
I minuti successivi furono confusi. La mano di Zayn sul mio polso, mentre mi portava via dalla piccola sala riunioni. Il modo in cui disegnò cerchi sulla mia pelle esposta mentre aspettavamo per la chiave della camera al bancone della reception. Le sue mani su tutto il mio corpo, spingendomi contro il muro accanto all'ascensore. Le risatine di alcune ragazze olandesi che passarono. Io che lo spinsi verso l'ascensore e il versetto che fece quando lo spinsi contro il vetro. Il sorriso sul suo volto quando mi tirò verso di lui. La sensazione della sua bocca contro la mia e contro la mia pelle e il caldo lasciò. Fu un turbinio di colori e di calore e una perdita di inibizioni.
La mia mente, che di solito era piena di pensieri, se ne andò.
"Ti voglio così fottutamente tanto ", grugnì lui nel mio orecchio, le mani che, senza perdere tempo, scivolarono verso i miei seni.
Io gemetti in risposta, mentre le dita mi massaggiavano, abilmente, come se fosse un fottuto esperto. E sono sicura che lo fosse. "Allora portami," sibilai, mordendo il suo orecchio. "Nessuno ti impedisce ti farlo."
Ma prima che potesse farlo, sentii le vibrazioni familiari di un cellulare quando riceve un messaggio. Accigliando, Zayn esitò prima di prendere il suo cellulare dalla tasca.
"Abbiamo solo quindici minuti." chiarì, mettendo il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni. “Poi usciamo tutti a cena."
"Abbiamo tempo più che sufficiente, spero." Sollevai un sopracciglio prima di che le nostre bocche entrassero di nuovo in contatto. "Vuoi iniziare con il dessert?"
Lui grugnì in risposta, afferrando i miei fianchi e trascinandomi verso di lui. Non aveva bisogno di dire niente, sapevo cosa voleva.
L'ascensore suonò e in qualche modo mi condusse nella sua stanza. Non riuscivo a comprendere pienamente, visto che la sua bocca era così dannatamente calda contro la mia e la mia mente sembrava essere volata fuori dalla finestra.
Le sue dita armeggiarono la chiave elettronica mentre mi aggrappavo al suo bicipite. "Sbrigati Zayn," sussurrai. "Il tempo sta per scadere."
Vivianne, sei brava.
Spalancò la porta e mi prese in braccio. Avvolsi le gambe intorno a lui mentre premeva baci sulla mia clavicola. La mia pelle era in fiamme, la mia mente si era persa, e tutto quello a cui riuscivo a pensare era il modo in cui stava fottutamente bene contro di me.
Le sue dita afferrarono una manciata di miei capelli, spingendomi di nuovo contro il muro. Gemetti forte, trascinando le dita sulle sue guance e cercando di avvicinarmi a lui il più possibile.
Usando una mano per chiudere la porta, Zayn usò l'altra per tirarmi indietro la testa, facendo scivolare la lingua sulla pelle sul mio collo.
Gesù Cristo.
"Il letto," riuscii a soffocare tra i baci, i suoi denti che tiravano fuori il mio labbro. "Gesù Cristo, Zayn. Il fottuto letto."
Lui grugnì in segno di approvazione e mi portò verso il letto, dove mi lasciò senza troppe cerimonie. Mi ripresi per un momento quando Zayn si mise avidamente sopra di me, i suoi occhi si offuscati dall’attrazione sessuale e le sue labbra gonfie per via miei baci. Senza perdere tempo, tuttavia, tolsi il top facendolo passare dalla testa e mi chinai in avanti, afferrando un pugno della camicia di Zayn e tirandolo verso di me.
Senza reggiseno, che avevo dimenticato nella sala riunioni, le sue mani si muovevano sui miei seni, palpando e dannazione mi sentivo maledettamente bene. La maggior parte dei ragazzi respinge subito le ragazze come se stessero cercando il tesoro d’oro. Non Zayn. Le sue mani sapevano quello che stavano facendo.
Si mosse verso il basso, baciando le mie labbra, la mia mascella, e premendo le sue labbra contro il mio petto, contro la mia clavicola fino a che non si assestò appena sopra i miei seni. Alzò lo sguardo, i nostri occhi si bloccarono per un attimo e un sorriso impertinente si diffuse sui suoi bei lineamenti.
E poi continuò, le sue mani afferrarono i miei fianchi e le sue labbra si mossero al di sotto del mio seno fino all’ombelico. Mi contorsi al suo tocco, che inviò scosse elettriche a tutto il mio corpo. Le sue dita andavano a fuoco, bruciandomi con ogni tocco. Lentamente si spostarono verso i miei shorts, che sbottonò abilmente.
"Aspetta," gemetti, spingendomi giù dal letto. "Togliti la maglietta."
Zayn si limitò a sorridere, ma annuì. Si alzò e si tolse la t-shirt nera con lo scollo a V.
I miei occhi vagavano. Dal tatuaggio sotto la clavicola al tono dei suoi muscoli, Zayn Malik era fottutamente bello. Anzi, di più.
E poi i miei occhi si immersero arrivando alla favolosa V che veniva fuori dai pantaloni. Il mio respiro si fermò e improvvisamente dimenticai che cosa volesse dire avere pensieri, sentimenti.
Volai istantaneamente, legando le mie mani dietro le sue spalle e bloccando le mie labbra sulle sue. Zayn mi prese in braccio ancora una volta, i nostri petti nudi uniti così strettamente che dove finiva uno cominciava l’altro.
Il suo corpo era freddo e solido come una roccia. Nonostante la sua naturale magrezza, Zayn era fatto bene. Le sue braccia erano forti e il suo petto era tonico ed era fatto per far sì che le ragazze come me piangessero nelle fogne. Ma a differenza del resto delle ragazze in tutto il mondo che facevano altari per  il suo viso e pregando  Divinità della Boy Band, arrivai proprio dove volevo.
Ci girammo, spalleggiandomi in modo tale che il mio culo fosse ben piantato sulla scrivania. Fece cadere il resto delle cose, tra cui un telefono e alcune ciambelle. Intrecciai le mie dita intorno al suo collo per portare le sue labbra verso le mie. Desideravo il suo tocco e ogni volta ci separavamo, avevo bisogno che lui tornasse da me.
Le nostre lingue combatterono per il dominio. Vinse lui, mentre io mi concentravo a sbottonargli i pantaloni. Le mie dita sfiorarono Zayn Junior di nuovo e mi sentii esplodere per il caldo. Gesù Cristo, io e lo stronzo non avevamo ancora scopato ed ero già sul punto di avere un orgasmo.
"Sei così fottutamente petite" ringhiò contro la mia mascella, mordendola e baciandola.
"E 'una brutta cosa?" riuscii a soffocare, tirandogli giù i pantaloni e spingendoli verso il suolo. Fece un passo indietro, togliendoli e potei vedere esattamente ciò che mi interessava.
"No." Le sue dita erano di nuovo sui miei pantaloncini, sbottonandoli. Una scarica di qualcosa mi attraverso come Zayn mi sollevò senza sforzo e buttando gli shorts a terra sotto di noi.
Tutto ciò che c’era tra noi erano le mie mutande e i suoi boxer. E sapevo cosa sarebbe andato per primo. Alzandomi, Zayn mi tirò giù le mutande.
Ero nuda.
Hell yeah. (Cosa c'è di nuovo, però, davvero.)
 "Hai un  .. ehm .." mormorai, le mie dita avvolte intorno alla vita dei suoi boxer.
"Ne ho davvero bisogno, Sutton?" Sorrise, con voce roca, il suo tremolio sul mio corpo nudo.
"Touché".
Con questo, gli tirai giù i boxer. I miei occhi erano praticamente fuori dalle orbite, quando afferrò i miei fianchi senza perdere tempo e spinse se stesso dentro di me.
Pura estasi prese il sopravvento. Le mie unghie scavarono nella parte posteriore delle sue spalle mentre si muoveva dentro di me. I nostri respiri combaciavano, i nostri movimenti in sincronia mentre ci costruivamo insieme. I miei occhi girarono nella testa e mi morsi il labbro, resistere a urlare il suo nome è beatitudine.
La mia schiena andò a sbattere contro lo specchio dietro di me e gemetti di dolore. Un sorriso pieno di orgoglio cresceste sul volto di Zayn quando usò una mano per sostenere la parte posteriore della mia testa lasciando l'altra sul mio fianco.
Come accelerò, il suo gemito si fece più forte. Riuscivo a malapena a sentire in che modo fosse dentro, per non parlare di comprendere le enormi quantità di piacere che attraversavano il mio corpo. Mi preparai sulla scrivania, le dita arricciate intorno al bordo.
"Zayn!" Gridai, quando iniziai a raggiungere il mio massimo piacere. Sentivo me stessa costruirsi, crescere, con le sue spinte dell'anca perfettamente a tempo. Si muoveva dentro e fuori di me, con gli occhi che non si  prendevano la briga di guardare da nessun’altra parte. Prima che me ne rendessi conto, Zayn mi aveva preso di nuovo, spostandomi sul letto. Mi girai poggiando la testa su un cuscino e lui avanzò, divorandomi con gli occhi.
"Lo vuoi ancora, Sutton?" Sibilò umile. Io riuscì solo ad annuire, mentre lui scorreva dentro di me. Sapevo che eravamo a corto di tempo, e sembrava che lo sapesse anche lui visto che i movimenti divennero più rapidi e più veloci. Arcuai la schiena risposta, urlando il suo nome finché la pura beatitudine del momento mi superò.
Finì poco dopo, scivolando fuori e crollando sul letto accanto a me. Il nostri respiri erano pesanti, corrispondenti, e mi sentivo come se avessi appena corso una fottuta maratona.
"Gesù Cristo ..." fu tutto quello che riuscì a dire, mentre Zayn si voltò a guardaremi con un sorriso storto.
Beh, l’avevamo fatto.
   
 
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