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Autore: Me91    27/08/2007    9 recensioni
Eh sì, sono tornata con una nuova storia a capitoli sul il mio genere preferito: la comicità! Non sarà poi così lunga questa ficcy, ma spero che vi strapperà almeno un sorriso! Come se la caverà il nostro Sayan, l'eroe del pianeta... alle prese con i lavori domestici??? [...] «No.» lo contraddisse con calma Chichi «Significa che sarà qualcun altro ad occuparsi delle faccende domestiche.» «E... chi sarebbe?» Chichi gli sorrise ancora. Un sorriso che a Goku non prometteva nulla di buono... «Tu.» rispose lei soddisfatta della sua pensata. * DAL 4° CAPITOLO UN OSPITE A SORPRESA! *
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6
Un aiuto propizio inaspettato!

«Ma quanto ci mette Vegeta?» si domandò Bulma sfilandosi i guanti da lavoro e asciugandosi la fronte imperlata di sudore «E’ partito da un’ora, penso, ormai... e ancora non è qui! Ma cos’è... ci sta cucinando con quello scolapasta che gli ho chiesto di andare a prendere?!»
Si fermò un attimo a riflettere su quello che aveva appena detto e le venne da ridere immaginandosi Vegeta preparasi il pranzo. Così si ricordò che Chichi le aveva detto, quella mattina quando era passata a prendere Trunks, che aveva lasciato dei compiti da svolgere a Goku, perché si era veramente stufata che il Sayan non muovesse un dito dentro casa.
«Uhm...» ragionò Bulma slacciandosi il camice da lavoro «... mi sembra un’idea...»


* In quel momento, a casa Son...*

DLING DLONG
«Cof, cof...» Goku riuscì a fatica a riemergere da sotto quel mare di schiuma «... Hanno suonato alla porta!»
Si diresse con difficoltà verso il punto in cui si sarebbe dovuta trovare la porta, sommersa totalmente, come il resto del bagno, dalla schiuma... infatti Goku andò a sbattere dolorosamente contro diversi oggetti, non vedendoli.
«Ahi, la vasca! Ohi, il lavandino! Uhi, il cestello dei panni in acciaio con chiusura stagna (Chichi dice che
contiene meglio la puzza dei miei vestiti... ma io non la capisco!)!» infine Goku raggiunse la porta e iniziò a tastarla alla ceca sotto quel mare di schiuma, per riuscire a trovare la maniglia.
DLING DLONG
«Eccomi! Vegeta, io vado ad aprire! ... Vegeta?» il Sayan si voltò, ma di Vegeta non c’era traccia. Si udì solo un flebile... “Ump...” o qualcosa di simile.
«Ti salvo io, Vegeta!» Goku quindi si immerse nella schiuma alla disperata ricerca del “nemico/amico”. Alla fine riuscì a toccare la cespugliosa chioma del Sayan e, con forza, lo tirò su. Vegeta diede una bella boccata d’aria, mentre Goku esclamava:
«Ti credevo morto!»
Vegeta ruttò, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono... bensì una bolla di sapone.
«Non morirò mai prima di averti sconfitto, Kakaroth!» dichiarò il Principe dei Sayan ruttando poi un’altra bolla.
DLING DLONG
«Sì, sì! Arrivo!» Goku quindi rinuotò verso la porta, riuscì a trovare la maniglia e uscì dal bagno, inondando di schiuma il corridoio. Corse di sotto ed aprì la porta.
«Oh, ciao Gohan!» salutò Goku con un sorriso.
«Papà... ma che hai fatto?!» esclamò Gohan stupito.
«Ecco...» Goku osservò il suo corpo ricoperto di schiuma e notò che ancora in mano reggeva una bottiglia blu... di chissà che cosa «...niente...» fulmineo, nascose la bottiglia dietro la schiena.
«Ma... ma sei ricoperto di schiuma!» insistette Gohan scettico.
«Ah... questa...»
In quel momento, Vegeta raggiunse i due in cucina... anche lui, chiaramente, tutto un pupazzo di... schiuma!
«E pure Vegeta!» si sbalordì Gohan rimanendo a bocca aperta.
«E no... sai... io e Vegeta abbiamo pensato di... fare un bagno! Eh, eh! Sì, forse abbiamo esagerato con la schiuma!» si inventò Goku su due piedi.
«Un bagno? Insieme?» indagò Gohan sempre più senza parole.
«Già!» affermò Goku.
«MA CHE DICI, KAKAROTH!» sbraitò Vegeta, poi si rivolse a Gohan «Ti dico io che è successo! Tuo padre è un impiastro, ecco cos’è!»
«Ma... la schiuma che centra?» chiese ancora Gohan.
«Beh...» Goku fu interrotto da Vegeta che urlò:
«Ma che ti importa a te! Piuttosto, che ci fai qui?! Io e Kakaroth abbiamo fatto un patto! Non ho tempo da perdere con te!»
«Ecco...» Gohan, in imbarazzo, si guardò le scarpe «Beh... in effetti... io...»
«Non eri al campeggio con Videl?» domandò Goku «Non dovevi tornare questa sera dopo cena?»
«Eh... sì, infatti... ma... il fatto è... Beh, ho litigato con Videl!» Gohan, tutto rosso, si portò una mano dietro la nuca.
«Come?!» esclamò Goku sbalordito.
«Eh... niente... Sai... le donne!»
«Già... quanto è vero.» commentarono contemporaneamente Goku e Vegeta, che sapevano con certezza che cosa intendeva Gohan.
«Allora perché non entri?» disse Goku e si scansò per lasciar passare Gohan.
«Oh, sì. E... ma che cos’è questo caos?!» si stupì Gohan appena entrato.
La cucina si presentava più o meno come un capo di battaglia. A parte il tavolo ricoperto da ogni tipo di pentola, piatto o posata, il pavimento riluceva di cocci e pezzi di vetro, per non parlare dei resti del povero grometto lanciato da Goku contro il muro.
«Ah, niente, Chichi mi ha chiesto di fare un po’ d’ordine.» spiegò Goku alzando le spalle.
«Ordine? A me questa, più che una casa, sembra un immondezzaio!» esclamò Gohan guardandosi ancora
intorno.
«Perché, cosa c’è che non va?» chiese Vegeta noncurante con le braccia incrociate.
«Sì, infatti, a me sembra che vada bene!» concordò Goku.
Gohan scosse il capo scioccato.
«Mamma ti ucciderà se troverà tutto così!» Gohan corse ad uno sgabuzzino e tirò fuori l’aspirapolvere e il
secchio con lo straccio.
Dopo di che consegnò l’aspirapolvere a Goku e il secchio e lo staccio a Vegeta.
«Perché mi hai dato queste cose?!» si arrabbiò Vegeta «Io non passo lo straccio come una donna!»
«Oh, poche storie!» lo zittì Gohan e si diresse alle scale «Io vado a dare un’occhiata al bagno. Qualcosa mi dice che forse sarebbe meglio non mettere piede di sopra...» e nel dire questo lanciò uno sguardo preoccupato al padre, che stava osservando incuriosito lo strano oggetto che gli aveva consegnato Gohan.
«Si chiama aspirapolvere, papà.» disse Gohan salendo le scale «Devi attaccare la spina e premere il pulsante blu. Poi usala come una scopa.»
«Grazie, figliolo!» Goku sorrise raggiante, felice di aver capito come far funzionare quel coso.
Mentre Gohan spariva di sopra, Vegeta, più furioso che mai, gettò con forza lo straccio a terra ed affermò:
«Io questo non lo uso!»
«E dai, Vegeta, ti ricordi quel patto...» Goku gli fece l’occhiolino.
Vegeta ci pensò su un istante, poi, sbuffando, si chinò, afferrò lo straccio e il secchio e si rialzò.
«D’accordo. Tu pensa alla cucina, io passo al salotto.» ordinò il Principe dei Sayan, poi si diresse al salotto.
«Aaaaaaaaaaaaaahhhh!» un urlo agghiacciante si diffuse dal piano di sopra in tutta la casa.
«Oh, ma questo è Gohan!» Goku si avvicinò alle scale e gridò:
«Figliolo?! Tutto bene lassù?»
«COME FA AD ANDARE TUTTO BENE?! E’ UN DISASTRO!»
«Beh, pensaci tu! So che sarai bravo!»
«AH, E’ FACILE SCARICARE LE SCOCCIATURE SULLE SPALLE DEGLI ALTRI, VERO?»
Goku sorrise divertito e attaccò la spina dell’aspirapolvere alla presa, poi afferrò il manico e premette con un dito il pulsante blu...
«Aiuto! Questo aggeggio ha vita propria! E’ posseduto!» urlò Goku agitando frenetico il manico
dell’aspirapolvere «Aiuto, Vegeta!» continuò ad urlare sovrastando il frastuono che produceva l’apparecchio.
«Cosa ha fatto ora, quello lì?!» Vegeta, prima ancora di mettersi al lavoro, tornò indietro, in cucina, trovando così Goku a lottare contro il tubo dell’aspirapolvere.
«Aiutami Vegeta! Dobbiamo fermarlo!»
«Ma che stai facendo?! Guarda, funziona così!» Vegeta gli strappò di mano il manico e gli mostrò come
funzionava in realtà.
«Capito?»
«Ora sì! Grazie!»
Vegeta gli riconsegnò l’aspirapolvere e Goku gli chiese:
«Ma come fai a sapere come funziona? Sei proprio un bravo casalingo, sai?»
Vegeta avvampò e si diresse, senza dire una parola, a passi diretti al salotto.
Goku iniziò contento a passare avanti e indietro lo spazzolone dell’aspirapolvere sul pavimento. Capito il meccanismo si diresse verso i fornelli, iniziando a raccogliere così i cocci. Fatto lì andò verso il muro dove si trovavano i resti dello gnometto. Per il corpicino e le manine e i piedini non fu un problema raccoglierli con l’aspirapolvere, ma la testa proprio non ne voleva sapere di entrare e rimase quindi incastrata.
Intanto Vegeta era inginocchiato a terra e passava velocemente lo straccio sul pavimento, inzuppandolo continuamente nel secchio pieno d’acqua e detersivo.
“Guarda te cosa mi tocca fare!” pensò furioso gattonando e continuando a passare lo straccio “Io, il Principe dei Sayan, compiere lavori da donna! ... almeno sarò ben ricompensato!”
Poco dopo Gohan scese giù in cucina, bagnato e con ancora qualche residuo di schiuma addosso e un’aria stanca.
«Beh... sembra che ora sia tutto a posto...» si bloccò osservando stupito il padre compiere una cosa senza senso. Stava tenendo fermo con un piede il manico dell’aspirapolvere e intanto, con lo spiedo del caminetto, usandolo come un piede di porco, faceva forza sulla testolina dello gnometto, tentando di scastrarla.
«Papà!» Gohan accorse in suo aiuto e riuscì così a tirarla fuori.
«Ti ringrazio, Gohan!»
Gohan sospirò e si diresse al salotto per controllare cosa stava combinando Vegeta.
«Vegeta, cosaaaaaaaaa!» scivolò sul pavimento più che bagnato e finì seduto a terra.
Vegeta spuntò da dietro la tenda e si rialzò in piedi, pulendosi i ginocchi.
«Però... in fondo hai fatto un buon lavoro...» commentò Gohan rialzandosi in piedi.
«Il Principe dei Sayan fa sempre le cose al meglio.» si complimentò con sé stesso Vegeta.
Gohan decise di ignorarlo e tornò in cucina, osservando bene il tavolo.
«Ecco... qui ci vuole proprio un miracolo!»
In quel momento suonò il telefono.
Goku andò a rispondere.
«Pronto? Oh, ciao! Ma certo, te lo passo!» coprì la cornetta con una mano e si voltò verso Gohan «E’ Videl.»
«Videl!» gridò Gohan andando a rispondere. Afferrò agitato la cornetta che gli passava Goku e si mise a parlare con la ragazza. Dopo cinque minuti buoni di scuse e di “grazie”, Gohan riagganciò.
«Io vado!» annunciò dirigendosi alla porta.
«E dove vai?» gli chiese confuso Goku.
«Videl è disposta a fare pace! Vado da lei! A più tardi e buona fortuna!» e chiuse la porta.
«Tra lui e Goten sanno dire solo questo: “buona fortuna”!» si lamentò Goku.
«Umpf... figli ingrati.» commentò Vegeta incrociando le braccia.
«Puoi ben dirlo.»
Si voltarono entrambi verso il tavolo. Rimasero a fissarlo per qualche istante. Sì, forse Gohan aveva ragione: per sistemarlo ci voleva proprio un miracolo! Di certo... il passaggio di due Sayan in cucina, non passa inosservato!

Continua...

Eccomi di nuovo qui! Ah, per tutti i fan di Vegeta: perdonatemi questa sua versione "cenerentolo"... ma non ho saputo resistere! Beh, accontentatevi immaginandolo lì a terra con il suo bel sederino proteso... non dovrebbe essere stato proprio un brutto spettacolo! ^///^ Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo! Siete sempre così in tanti! * Me emozionata * Nell'ultimo capitolo provvederò a ringraziare uno per uno come si deve! Ringrazio in anticipo chi commenterà anche questo chappy e chi ha solamente letto. Grazie, grazie! Al prossimo capitolo! * Ormai siamo agli sgoccioli! *

  
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