Capitolo
6
Un aiuto propizio inaspettato!
Si fermò un
attimo a riflettere su quello che aveva appena detto e le venne da
ridere
immaginandosi Vegeta preparasi il pranzo. Così si
ricordò che Chichi le aveva
detto, quella mattina quando era passata a prendere Trunks, che aveva
lasciato
dei compiti da svolgere a Goku, perché si era veramente
stufata che il Sayan
non muovesse un dito dentro casa.
«Uhm...»
ragionò Bulma slacciandosi il camice da lavoro
«... mi sembra un’idea...»
* In
quel momento, a casa
Son...*
DLING DLONG
«Cof, cof...»
Goku riuscì a fatica a riemergere da sotto quel mare di
schiuma «... Hanno
suonato alla porta!»
Si diresse con
difficoltà verso il punto in cui si sarebbe dovuta trovare
la porta, sommersa
totalmente, come il resto del bagno, dalla schiuma... infatti Goku
andò a
sbattere dolorosamente contro diversi oggetti, non vedendoli.
«Ahi, la
vasca! Ohi, il lavandino! Uhi, il cestello dei panni in acciaio con
chiusura
stagna (Chichi dice che
contiene meglio la puzza dei miei vestiti... ma io non
la capisco!)!» infine Goku raggiunse la porta e
iniziò a tastarla alla ceca
sotto quel mare di schiuma, per riuscire a trovare la maniglia.
DLING DLONG
«Eccomi!
Vegeta, io vado ad aprire! ... Vegeta?» il Sayan si
voltò, ma di Vegeta non
c’era traccia. Si udì solo un flebile...
“Ump...” o qualcosa di simile.
«Ti salvo io,
Vegeta!» Goku quindi si immerse nella schiuma alla disperata
ricerca del
“nemico/amico”. Alla fine riuscì a
toccare la cespugliosa chioma del Sayan e,
con forza, lo tirò su. Vegeta diede una bella boccata
d’aria, mentre Goku
esclamava:
«Ti credevo
morto!»
Vegeta ruttò,
ma dalla sua bocca non uscì alcun suono... bensì
una bolla di sapone.
«Non morirò
mai prima di averti sconfitto, Kakaroth!» dichiarò
il Principe dei Sayan
ruttando poi un’altra bolla.
DLING DLONG
«Sì, sì!
Arrivo!» Goku quindi rinuotò verso la porta,
riuscì a trovare la maniglia e
uscì dal bagno, inondando di schiuma il corridoio. Corse di
sotto ed aprì la
porta.
«Oh, ciao
Gohan!» salutò Goku con un sorriso.
«Papà... ma
che hai fatto?!» esclamò Gohan stupito.
«Ecco...» Goku
osservò il suo corpo ricoperto di schiuma e notò
che ancora in mano reggeva una
bottiglia blu... di
chissà che cosa
«...niente...» fulmineo, nascose la bottiglia
dietro la schiena.
«Ma... ma sei
ricoperto di schiuma!» insistette Gohan scettico.
«Ah...
questa...»
In quel
momento, Vegeta raggiunse i due in cucina... anche lui, chiaramente,
tutto un
pupazzo di... schiuma!
«E pure
Vegeta!» si sbalordì Gohan rimanendo a bocca
aperta.
«E no...
sai... io e Vegeta abbiamo pensato di... fare un bagno! Eh, eh!
Sì, forse
abbiamo esagerato con la schiuma!» si inventò Goku
su due piedi.
«Un bagno?
Insieme?» indagò Gohan sempre più senza
parole.
«Già!» affermò
Goku.
«MA CHE DICI,
KAKAROTH!» sbraitò Vegeta, poi si rivolse a Gohan
«Ti dico io che è successo!
Tuo padre è un impiastro, ecco
cos’è!»
«Ma... la
schiuma che centra?» chiese ancora Gohan.
«Beh...» Goku
fu interrotto da Vegeta che urlò:
«Ma che ti
importa a te! Piuttosto, che ci fai qui?! Io e Kakaroth abbiamo fatto
un patto!
Non ho tempo da perdere con te!»
«Ecco...»
Gohan, in imbarazzo, si guardò le scarpe «Beh...
in effetti... io...»
«Non eri al
campeggio con Videl?» domandò Goku «Non
dovevi tornare questa sera dopo cena?»
«Eh... sì,
infatti... ma... il fatto è... Beh, ho litigato con
Videl!» Gohan, tutto rosso,
si portò una mano dietro la nuca.
«Come?!»
esclamò Goku sbalordito.
«Eh...
niente... Sai... le donne!»
«Già... quanto
è vero.» commentarono contemporaneamente Goku e
Vegeta, che sapevano con
certezza che cosa intendeva Gohan.
«Allora perché
non entri?» disse Goku e si scansò per lasciar
passare Gohan.
«Oh, sì. E...
ma che cos’è questo caos?!» si
stupì Gohan appena entrato.
La cucina si
presentava più o meno come un capo di battaglia. A parte il
tavolo ricoperto da
ogni tipo di pentola, piatto o posata, il pavimento riluceva di cocci e
pezzi
di vetro, per non parlare dei resti del povero grometto lanciato da
Goku contro
il muro.
«Ah, niente,
Chichi mi ha chiesto di fare un po’
d’ordine.» spiegò Goku alzando le spalle.
«Ordine? A me
questa, più che una casa, sembra un immondezzaio!»
esclamò Gohan guardandosi
ancora
intorno.
«Perché, cosa
c’è che non va?» chiese Vegeta
noncurante con le braccia incrociate.
«Sì, infatti,
a me sembra che vada bene!» concordò Goku.
Gohan scosse
il capo scioccato.
«Mamma ti
ucciderà se troverà tutto
così!» Gohan corse ad uno sgabuzzino e
tirò fuori l’aspirapolvere
e il
secchio con lo straccio.
Dopo di che
consegnò l’aspirapolvere a Goku e il secchio e lo
staccio a Vegeta.
«Perché mi hai
dato queste cose?!» si arrabbiò Vegeta
«Io non passo lo straccio come una
donna!»
«Oh, poche
storie!» lo zittì Gohan e si diresse alle scale
«Io vado a dare un’occhiata al
bagno. Qualcosa mi dice che forse sarebbe meglio non mettere piede di
sopra...»
e nel dire questo lanciò uno sguardo preoccupato al padre,
che stava osservando
incuriosito lo strano oggetto che gli aveva consegnato Gohan.
«Si chiama
aspirapolvere, papà.» disse Gohan salendo le scale
«Devi attaccare la spina e
premere il pulsante blu. Poi usala come una scopa.»
«Grazie,
figliolo!» Goku sorrise raggiante, felice di aver capito come
far funzionare
quel coso.
Mentre Gohan
spariva di sopra, Vegeta, più furioso che mai,
gettò con forza lo straccio a
terra ed affermò:
«Io questo non
lo uso!»
«E dai,
Vegeta, ti ricordi quel patto...» Goku gli fece
l’occhiolino.
Vegeta ci
pensò su un istante, poi, sbuffando, si chinò,
afferrò lo straccio e il secchio
e si rialzò.
«D’accordo. Tu
pensa alla cucina, io passo al salotto.» ordinò il
Principe dei Sayan, poi si
diresse al salotto.
«Aaaaaaaaaaaaaahhhh!»
un urlo agghiacciante si diffuse dal piano di sopra in tutta la casa.
«Oh, ma questo
è Gohan!» Goku si avvicinò alle scale e
gridò:
«Figliolo?! Tutto
bene lassù?»
«COME FA AD
ANDARE TUTTO BENE?! E’ UN DISASTRO!»
«Beh, pensaci
tu! So che sarai bravo!»
«AH, E’ FACILE
SCARICARE LE SCOCCIATURE SULLE SPALLE DEGLI ALTRI, VERO?»
Goku sorrise
divertito e attaccò la spina dell’aspirapolvere
alla presa, poi afferrò il
manico e premette con un dito il pulsante blu...
«Aiuto! Questo
aggeggio ha vita propria! E’ posseduto!»
urlò Goku agitando frenetico il manico
dell’aspirapolvere «Aiuto, Vegeta!»
continuò ad urlare sovrastando il frastuono
che produceva l’apparecchio.
«Cosa ha fatto
ora, quello lì?!» Vegeta, prima ancora di mettersi
al lavoro, tornò indietro,
in cucina, trovando così Goku a lottare contro il tubo
dell’aspirapolvere.
«Aiutami
Vegeta! Dobbiamo fermarlo!»
«Ma che stai
facendo?! Guarda, funziona così!» Vegeta gli
strappò di mano il manico e gli
mostrò come
funzionava in realtà.
«Capito?»
«Ora sì!
Grazie!»
Vegeta gli
riconsegnò l’aspirapolvere e Goku gli chiese:
«Ma come fai a
sapere come funziona? Sei proprio un bravo casalingo, sai?»
Vegeta avvampò
e si diresse, senza dire una parola, a passi diretti al salotto.
Goku iniziò
contento a passare avanti e indietro lo spazzolone
dell’aspirapolvere sul
pavimento. Capito il meccanismo si diresse verso i fornelli, iniziando
a
raccogliere così i cocci. Fatto lì
andò verso il muro dove si trovavano i resti
dello gnometto. Per il corpicino e le manine e i piedini non fu un
problema
raccoglierli con l’aspirapolvere, ma la testa proprio non ne
voleva sapere di
entrare e rimase quindi incastrata.
Intanto Vegeta
era inginocchiato a terra e passava velocemente lo straccio sul
pavimento,
inzuppandolo continuamente nel secchio pieno d’acqua e
detersivo.
“Guarda te
cosa mi tocca fare!” pensò furioso gattonando e
continuando a passare lo
straccio “Io, il Principe dei Sayan, compiere lavori da
donna! ... almeno sarò
ben ricompensato!”
Poco dopo
Gohan scese giù in cucina, bagnato e con ancora qualche
residuo di schiuma
addosso e un’aria stanca.
«Beh... sembra
che ora sia tutto a posto...» si bloccò osservando
stupito il padre compiere
una cosa senza senso. Stava tenendo fermo con un piede il manico
dell’aspirapolvere e intanto, con lo spiedo del caminetto,
usandolo come un
piede di porco, faceva forza sulla testolina dello gnometto, tentando
di
scastrarla.
«Papà!» Gohan
accorse in suo aiuto e riuscì così a tirarla
fuori.
«Ti ringrazio,
Gohan!»
Gohan sospirò
e si diresse al salotto per controllare cosa stava combinando Vegeta.
«Vegeta,
cosaaaaaaaaa!»
scivolò sul pavimento
più che bagnato e finì seduto a terra.
Vegeta spuntò
da dietro la tenda e si rialzò in piedi, pulendosi i
ginocchi.
«Però... in
fondo hai fatto un buon lavoro...» commentò Gohan
rialzandosi in piedi.
«Il Principe
dei Sayan fa sempre le cose al meglio.» si
complimentò con sé stesso Vegeta.
Gohan decise
di ignorarlo e tornò in cucina, osservando bene il tavolo.
«Ecco... qui
ci vuole proprio un miracolo!»
In quel
momento suonò il telefono.
Goku andò a
rispondere.
«Pronto? Oh,
ciao! Ma certo, te lo passo!» coprì la cornetta
con una mano e si voltò verso
Gohan «E’ Videl.»
«Videl!» gridò
Gohan andando a rispondere. Afferrò agitato la cornetta che
gli passava Goku e
si mise a parlare con la ragazza. Dopo cinque minuti buoni di scuse e
di “grazie”,
Gohan riagganciò.
«Io vado!»
annunciò dirigendosi alla porta.
«E dove vai?»
gli chiese confuso Goku.
«Videl è
disposta a fare pace! Vado da lei! A più tardi e buona
fortuna!» e chiuse la
porta.
«Tra lui e
Goten sanno dire solo questo: “buona
fortuna”!» si lamentò Goku.
«Umpf... figli
ingrati.» commentò Vegeta incrociando le braccia.
«Puoi ben
dirlo.»
Si voltarono
entrambi verso il tavolo. Rimasero a fissarlo per qualche istante.
Sì, forse
Gohan aveva ragione: per sistemarlo ci voleva proprio un miracolo! Di
certo...
il passaggio di due Sayan in cucina, non passa inosservato!
Eccomi di nuovo qui! Ah, per tutti i fan di Vegeta: perdonatemi questa sua versione "cenerentolo"... ma non ho saputo resistere! Beh, accontentatevi immaginandolo lì a terra con il suo bel sederino proteso... non dovrebbe essere stato proprio un brutto spettacolo! ^///^ Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo! Siete sempre così in tanti! * Me emozionata * Nell'ultimo capitolo provvederò a ringraziare uno per uno come si deve! Ringrazio in anticipo chi commenterà anche questo chappy e chi ha solamente letto. Grazie, grazie! Al prossimo capitolo! * Ormai siamo agli sgoccioli! *