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Autore: SexyJames    06/02/2013    8 recensioni
" Lo amerà, ne sono sicura. Forse ora fa fatica ad accettarlo, magari ci vorrà molto tempo prima che lo faccia, ma lo amerà e lo proteggerà come fa con Neil " Leila aveva ragione, Adam amerà il piccolo Tommy. Quel dolce bambino biondo ruberà il suo cuore, occuperà la sua anima e lui lo amerà più di chiunque altro nella sua vita.
[ Adommy ]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love Child - Capitolo Quattordici - You're my life PARTE 2: He's my strength
You're my life

Parte 1

He's my strength


L'ha fatto, finalmente mi ha detto quanto significo per lui.

" Oh per l'amor del cielo, era ora! Ci voleva proprio una calamità naturale per farti ammettere che non puoi vivere senza di me " Gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte a sé. E Adam non poté far a meno di sorridere, ampio e luminoso, adorando sinceramente il modo in cui il biondo stava reagendo alle sue parole. Dolce e scherzoso, proprio come era sempre stato. L'abbracciò di rimando, baciandolo dolcemente. " Ora andiamo a letto, questo divano è già stato testimone di fin troppe cose che non gli riguardano " Tommy rise sonoramente, prendendolo per mano. " Per tua fortuna non può parlare, altrimenti ti prenderebbe in giro in eterno per essere appena stato da diabete "
" Scommetto che lo farai tu al posto suo "
" Esattamente! Ma da domani, ora ho intenzione di fare altro " Lo trascinò in camera di corsa, spingendolo sul letto con fare sensuale, dandogli un bacio della buonanotte che la passione di Adam non avrebbe dimenticato facilmente.

****

Ancora prima di sollevare le palpebre e svegliarsi completamente la sua mente gli propagò
una sensazione di pericolo per tutto il corpo, che lo strappò in modo brusco dal sonno superficiale in cui era caduto da qualche ora. Si guardò attorno, riconoscendo la sua camera solo dopo qualche attimo di disorientamento. Sentì l'addome di Adam premuto contro la schiena e il suo respiro caldo sul collo, avrebbe tanto voluto godere di quella ritrovata quotidianità, ma l'unica cosa che poteva sentire era il panico che continuava a offuscargli i sensi. Il cuore gli batteva furiosamente nel petto, come mai prima di quel momento, aggiungendo ancora più preoccupazione al suo stato emotivo già abbastanza angosciato. Si divincolò velocemente dalle braccia del suo ragazzo, uscendo di corsa dalla stanza ancora buia. Si sedette sugli scalini del portico con aria afflitta e pensierosa, consapevole di avere un problema serio. Il disagio interiore che provava da quando si era risvegliato in ospedale dopo l'incedente cresceva di giorno in giorno, destabilizzandolo seriamente. Non aveva più nessun controllo sulle sue stesse emozioni, si abbattevano su di lui scatenando reazioni di cui si spesso si vergognava. Era sempre stato una persona emotiva, ma non in modo così dannoso. C'erano momenti in cui si sentiva equilibrato, grazie anche alle attenzioni e alle distrazioni che la sua famiglia gli regalava pazientemente, e subito dopo, invece, si accorgeva di essere sull'orlo di un precipizio colmo di sensazioni che poteva solo definire angoscianti e pericolose. Non sapeva come affrontarle, per questo con tutte le sue forze stava cercando di aggirarle, ma quando meno se lo aspettava tornavano a fargli visita, anche più volte al giorno. Il momento peggiore però era la notte, non riusciva ad impedire all'ansia di consumarlo dall'interno, la paura che qualcosa potesse accadere quando era ancora addormentato lo spaventava oltre ogni limite. Il buio lo aveva sempre infastidito, ma dopo essere stato quasi sepolto vivo voleva solo rifugiarsi in fonti di luce brillante e in ambienti areati e spaziosi, lontano da qualsiasi cosa gli ricordasse quei momenti. Respirò profondamente per qualche minuto, imponendosi di calmarsi, fin quando la porta d'ingresso si aprì e sua madre lo salvò da se stesso. Per il momento.
" Tommy, piccolo, cosa ci fai qui fuori? Non sono nemmeno le undici, pensavo volessi approfittare del fatto che Adam in questi ultimi giorni sembra essere caduto in letargo e stare il più possibile a letto con lui " Alzò le spalle leggermente, sorridendole con dolcezza. " Non ho più sonno, mamma " Leila l'osservò per diversi secondi, cercando di capire cosa non andasse e perché a tutti i costi cercasse di nascondersi da lei fingendo spensieratezza, quando era chiaro a tutti quanto ancora si sentisse provato da ciò che era successo. " Hai litigato con lui? "
" No, tutt'altro " Tommy, ricordando le parole che Adam gli aveva sussurrato con amore la notte prima, le sorrise genuinamente, cominciando a rilassarsi un po'. " Che ne dici di aiutarmi a preparare il pranzo? " Balzò in piedi eccitato, preso da un'idea improvvisa. " Voglio preparare un dolce per Adam! " La signora Lambert rise con affetto, lasciandosi trascinare in cucina dall'animosità inaspettata di suo figlio.

****

Aprì gli occhi lentamente quando sentì una leggera pressione sul labbro superiore, rendendosi poi conto di essere stato svegliato nella maniera più dolce che esistesse al mondo. Il suo Tommy Joe gli stava posando tanti piccoli baci morbidi sulle labbra e sul collo, accarezzandogli il petto con una mano.
" Muovi quelle chiappe d'oro che ti ritrovi, amore mio, il pranzo è pronto " Mugugnò in protesta, nascondendosi sotto il lenzuolo non appena capì le intenzioni del suo ragazzo. " Stai per torturarmi, non è vero? " Tommy lo fissò intensamente con i suoi bellissimi occhi nocciola pieni di malizia, fingendo innocenza. " Perché mai dovrei? " Lo osservò sollevarsi dal materasso e uscire dalla stanza con movimenti stizziti, borbottando tra sé e sé il suo disappunto.
" Ha ragione papà quando dice che parlo troppo, maledizione, avrei dovuto tenere la bocca chiusa " Rise, correndogli dietro e afferrandogli una mano con determinazione per arrestare la sua corsa.  Sapeva che Adam stava liberando la sua vena drammatica solo per paura di aver aggravato il loro rapporto con delle responsabilità di cui ancora non aveva intenzione di prendersi cura, così si alzò sulle punte, dandogli un altro bacio delicato sulle labbra per calmarlo.
" Adam, non voglio prenderti in giro o farti male. Siamo sempre i soliti, non è cambiato nulla. Sono solo felice che tu ti sia aperto a me e mi abbia detto come ti senti " Lo baciò ancora una volta, passionalmente, ricordandogli come si erano dati la buonanotte la sera prima. Adam lo strinse a sé, prendendo il controllo della situazione. " Accucciate, tigri, vi state divorando in mezzo al salotto dei vostri genitori " Brad chiuse la porta d'ingresso di casa Lambert con un sorriso sornione stampato sulle labbra, che divenne presto dolce e divertito non appena vide Tommy arrossire in imbarazzo e nascondere il viso nel petto di Adam. Quest'ultimo si girò verso di lui, facendogli la linguaccia. " Sei solo gelosa, cagna "
" Puoi dirlo forte! Ma prima o poi avrò quel piccolo pezzo di bontà bionda tutto per me e tu rimarrai  solo, vecchio e rugoso " Adam spalancò gli occhi indignato, facendo ridere i due che prima lo chiusero in abbraccio stretto e poi lo spinsero giocosamente verso la sala da pranzo per raggiungere il pasto succulento che li aspettava.

" Sta gongolando spudoratamente su di te, cosa gli hai detto? " Brad non appena vide Tommy scappare in cucina a recuperare la sua dolce sorpresa per Adam si voltò verso il moro, sogghignando divertito. " Non sono affari tuoi " Si sporse verso di lui, abbassando la voce per non farsi sentire dal biondino.
" Glielo hai detto? "
" No! Emm volevo dire, cosa? " Gli sparò uno sguardo d'avvertimento, rimettendolo al suo posto. " Gli ho detto qualcosa, ma non ciò che pensi "
" E perché no? " Era sinceramente curioso, non riusciva a comprendere appieno l'esitazione che l'amico continuava ad avere nei confronti del suo ragazzo. Lo amava, era chiaro a chiunque, perché persistere con quell'atteggiamento schivo? " Continuano a non essere affari tuoi, Brad "
" A me lo hai detto ... " Adam l'osservò aggrottare le sopracciglia, notando immediatamente la sua perplessità e i dubbi che si insinuarono nella sua mente.
" E lo intendevo davvero quando l'ho fatto, non rivanghiamo queste cose, ti prego "
" Lo so, baby, lo so. Ma non riesco a capire, hai fatto di tutto per farglielo capire, glielo dici con gli occhi ogni volta che lo guardi, perché non dirglielo verbalmente? Vuole sentirlo "
 " E se dopo aver ottenuto ciò che vuole se ne andrà? Non voglio che il nostro rapporto diventi scontato e noioso, non voglio nemmeno vincolarlo a me a soli diciassette anni, potrebbe succedere di tutto in futuro. Dio, l'ho quasi perso per sempre proprio qualche settimana fa. Non posso dirglielo, è stupido, lo so, ma in questo modo mi sento più sicuro " Brad lo abbracciò stretto, accarezzandogli la schiena dolcemente. " Ora ho capito, tesoro, scusami per averti pressato per l'ennesima volta " Poteva solo immaginare quanta forza Adam avesse dovuto trovare dentro di sé per accettare completamente l'amore che aveva sempre provato per Tommy. E il fatto che da quel momento in poi si sentisse così esposto e vulnerabile non lo rendeva affatto debole, anzi, dimostrava solo quanto il suo sentimento fosse intenso e sincero. Un amore come il loro può donare quella felicità che chiunque al mondo spera di trovare, ma è anche in grado di toglierti tutto, di spezzarti in pezzi così piccoli da non riuscire più a mettere insieme te stesso dopo la rottura, nemmeno in parte. Inoltre, poteva vedere chiaramente quanto la paura di rimanere solo fosse cresciuta in lui dopo il terremoto. " Bradly, tesoro, è ora di dileguarsi "
Leila urlò dal salotto, facendo ridere Tommy che entrò in sala da pranzo con in mano una coppa di gelato alla menta ricoperto di cioccolato fondente.
" Questo ragazzino conosce davvero tutti i tuoi punti deboli " Brad gli fece l'occhiolino, uscendo velocemente dalla stanza. Adam arrossì, fissando il biondo con sguardo commosso. " Per me? " Tommy rise dolcemente, sedendogli sulle gambe e dandogli un dolce bacio sulle labbra. " E' il tuo gusto preferito, vero? Non ho sbagliato? Avrei voluto prepararti qualcos'altro, ma non ne sono capace " Non sapeva cosa dire, il gesto di Tommy anche se piccolo per lui era immenso, si sentiva toccato nel profondo quando riceveva quel tipo di attenzioni da parte sua. Erano speciali, dimostravano quanto il suo amore lo conoscesse a fondo e gli volesse bene. Ricambiò teneramente il suo bacio, accarezzandogli il viso con dolcezza. " Mangia ora o diventerà un pasticcio appiccicoso " 

Mentre assaporava il suo gelato con estremo piacere, non riuscì a fare a meno di pensare alla conversazione avuta con Brad. Forse un giorno non troppo lontano sarebbe cresciuto ulteriormente, mettendo da parte le sue paure e le sue stupide convinzioni una volta per tutte, acquisendo la capacità d'esprimere i sentimenti che provava senza sentirsi banale e scontato, ma soprattutto in pericolo. Perché di una cosa era più che sicuro, Tommy era arrivato in profondità nel suo cuore, da molto tempo e mai nessuno lo avrebbe sradicato da li.

****

Avrebbe dovuto capire che l'insistenza del suo ragazzo nel vedere un film soli soletti, era semplicemente una tattica per continuare la diabolica tortura nei suoi confronti. Era più di mezz'ora che il biondino lo stuzzicava con tocchi leggeri sulle cosce e sul ventre, tirandosi indietro non appena percepiva la sua reazione. Gli afferrò i polsi
giocosamente, spingendolo lontano dal suo corpo. " Quando ti comporti così sei davvero irritante. Smettila! " Un attimo dopo si ritrovò sdraiato sul divano, con lui a cavalcioni e le labbra sigillate da un bacio appassionato. " Dimmelo di nuovo " Tommy gli leccò sensualmente il labbro inferiore, continuando a provocarlo. " Non tentare la tua fortuna con me, dolcezza, non porta mai a buoni risultati " Si mosse verso il basso, baciandolo dolcemente su collo e petto, sorridendo con malizia non appena vide la pelle d'oca levarsi sulla sua pelle. " E se io ti dicessi qualcosa di simile sarebbe un problema per te? " Il moro, sorpreso, alzò un sopracciglio, osservandolo attentamente. No, nessuna delle sue dolci esternazioni poteva essere un problema per lui, a parte due determinate parole che Tommy sapeva bene di non dover dire. " Vuoi dirmi qualcosa? " Il biondo annuì, arrossendo leggermente sotto l'intensità dello sguardo cristallino di Adam. Si fissarono per diversi minuti, entrambi cercando nell'altro la fiducia di cui avevano bisogno in quel momento. Tommy fu il primo a trovarla. Gli prese il viso tra le mani, chinandosi a baciarlo. Il bacio fu lento e sensuale, pieno di sentimenti profondi che, ormai, non riuscivano più a tenere dentro i loro cuori. Adam si staccò da lui non appena lo sentì sorridere sulle sue labbra, incapace di capire cosa gli passasse per la mente. " Allora, non dovevi dirmi qualcosa? " Lo ammetteva, un parte di sé voleva sentire il 'ti amo' che Tommy aveva negli occhi, l'altra parte, invece, aveva paura. Fin da bambino il suo cervello aveva rimuginato in continuazione sui sentimenti che provava per lui, mettendogli in testa le strane idee che caratterizzavano da sempre le sue azioni, ma la cosa che lo spaventava di più era il modo fiabesco e innocente in cui Tommy vedeva l'amore. Le brutte esperienze gli aveva insegnato a preoccuparsi troppo di ciò che potrebbe accadere in futuro, privandolo completamente della visuale adolescenziale con cui a volte era meglio affrontare le relazioni, soprattutto con un fidanzato giovane come il suo. Sapeva anche che continuando in quel modo avrebbe potuto creare solo problemi, ma ancora non riusciva a fare a meno di comportarsi da codardo. Stava solo cercando di avere il controllo su se stesso e non rischiare di commettere errori imperdonabili, che lo avrebbero portato di nuovo a stare male come quando Tommy lo aveva lasciato qualche mese prima. Non esporsi completamente era una piccola illusione che lo faceva sentire al sicuro. " L'ho appena fatto! " Colpito e affondato. La delusione lo raggiunse in profondità, frastornandolo. Invertì la loro posizione, stando attento a non pressarsi troppo contro il suo petto per non bloccargli il respiro. " Non fare questi giochetti con me, stronzetto " Si, la paura che il loro rapporto potesse fargli del male irreparabilmente, gli impediva davvero di lasciarsi andare. " Non è un giochetto, ti ho solo dimostrato ciò che provo per te, con un bacio. Tu lo fai sempre, no? Ecco, ora puoi capire come mi sento ogni volta che mi lasci sospeso in questo modo " Tommy era tremendamente serio, nessuno scherzo nelle sue intenzioni, voleva davvero affrontare il problema come un adulto. Adam rimase in silenzio per quasi cinque minuti, scavò in profondità dentro di sé, forzandosi a trovare ancora un po' del coraggio che lo aveva aiutato ad aprirsi a lui la sera prima. " So che spesso è difficile leggermi. So anche che ti piacciono le chiacchiere dolci, e fidati, piacciono anche a me, ma non voglio che i nostri scambi diventino banali. Non so più come spiegartelo, Tommy, non è poi così importante per me sentirti dire quello che provi nei miei confronti ogni santo giorno. Ciò che fa la differenza è che tu lo faccia trasparire dai tuoi gesti "
" Perché invece di inventare tutte queste stronzate non ammetti semplicemente di aver paura? Sono molto più giovane di te, è vero, ma non sono stupido. Smettila di trattarmi da idiota. Hai dei problemi con la comunicazione verbale? Che si fottano! So che le persone che ti hanno fatto più male quando eri ragazzino lo hanno fatto appunto con le parole. Io stesso l'ho fatto e ti chiedo ancora scusa per ciò che ti ho detto quando ti ho lasciato, ma non voglio che ci sia questa difficoltà tra noi. Voglio rispettarti, ma a volte ho bisogno che tu dica qualcosa, soprattutto dopo ciò che è successo "
" Non ti considero un idiota, tanto meno non sto cercando di trattati come tale. Non voglio un burattino da manipolare al posto di un fidanzato dotato di un cervello proprio "
" Bene, perché non lo sarò mai. In passato ho evitato spesso di affrontarti per paura di farti arrabbiare, ora, sinceramente, non m'importa. Puoi anche scatenare la terza guerra mondiale, non smetterò di prenderti a calci nel culo quando ne avrai bisogno. Non ti permetterò nemmeno di scappare perché hai paura di affrontare i tuoi sentimenti, la notte scorsa ti sei fregato completamente. Niente può allontanarti da me, nemmeno la tua idiozia " Ok, forse era un po' instabile emotivamente, ma al di là di tutte le esitazioni che ancora aveva nei suoi confronti, non riusciva a fare a meno di sentirsi fortunato. La maturità di Tommy era sempre stata la chiave dei loro chiarimenti, a volte era ancora difficile credere di averlo finalmente accanto a sé come compagno di vita. " Facciamo un patto, ti va? Di tanto in tanto cercherò di dirti - "
" Amore mio, ti voglio bene " Sorrise della sua scelta di parole e gli fu grato per aver usato proprio quelle, erano perfette per lo d'animo confusionale in cui si trovava. " Esattamente. E tu cercherai di - "
" Non spaventarti con il mio continuo bisogno d'affetto verbale " Rise sonoramente, abbracciandolo stretto. " E smetti di finire le miei frasi, è fastidioso " Tommy si unì a lui, ridendogli di nuovo sulle labbra prima di rapirlo in un altro bacio passionale e coinvolgente. Dopo di che si alzò dal divano, lasciandolo ancora una volta accaldato e bisognoso d'attenzioni speciali. " Sei crudele! " Adam gli lanciò un cuscino, sfiorandogli il viso, guadagnandosi immediatamente in risposta un dito medio poco delicato e amichevole.

****

Circa due settimana dopo

" Tommy, tutto a posto? " Lo fissò girarsi e rigirarsi nel letto per diverse ore, decidendo poi di intervenire. Fino ad allora aveva cercato di lasciargli un po' di spazio, standogli accanto discretamente e cercando di non opprimerlo ancora di più durante i suoi attacchi d'ansia, ma in quel momento realizzò di aver fatto un grosso errore di valutazione. Tommy nei giorni passati non aveva affrontato e sconfitto le sue paure come invece aveva creduto, aveva solo mandato ancora più in profondità ciò che provava, senza ammettere di avere un problema serio da risolvere prima che fosse davvero troppo tardi. " Lasciami in pace" Il biondino si strappò il lenzuolo di dosso, palesemente fuori di sé. Non aveva bisogno dell'eccessiva apprensione del suo ragazzo, non dopo una settimana passata a cercare di tenere a bada le sue reazioni, standogli lontano. Aveva pensato di avercela fatta, da solo, invece in quel momento si sentiva come se stesse per scoppiare. Il cuore gli batteva furiosamente nel petto, terrorizzandolo. Non aveva più forze per combattere contro il proprio corpo, si sentiva completamente privo di forze e di lucidità, sopraffatto dalle paure e dai ricordi. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva se stesso sotto le macerie, senza più aria nei polmoni. Si alzò dal letto, cominciando a spogliarsi con frenesia della maglietta e dei pantaloncini che indossava, sperando di trovare un po' di sollievo. " Ti ho detto milioni di volte di non chiudere la porta, perché continui a farlo? E perché diavolo in questa maledetta stanza è sempre così buio? "
Si scagliò verbalmente contro il suo ragazzo, aprendo la porta della stanza con poca attenzione. Adam chiuse gli occhi non appena la sentì sbattere con violenza contro il muro, preparandosi all'arrivo dei loro genitori, che non potevano non aver sentito tutto quel baccano. " Tommy, ti prego, calmati. E' notte fonda, sveglierai tutti "
" Vaffanculo, ok? Non me frega un cazzo! " La disperazione nella sua voce lo colpì duramente, urlandogli ancora una volta quanto era stato stupido a non stargli accanto come invece avrebbe dovuto fare. Gli si avvicinò, prendendolo dolcemente per mano. " Vieni a dormire con me, voglio coccolarti un po' " Cercò di abbracciarlo, ma Tommy lo spinse lontano, continuando ad urlargli contro. " Ti ho detto di lasciarmi in pace, stronzo. Non puoi fare nulla, nessuno può " Aveva i nervi a fior di pelle, una sola azione ben mirata l'avrebbe fatto crollare una volte per tutte. " Insieme possiamo tutto "
Lo tirò bruscamente a sé, stringendolo forte tra le braccia. " Sfogati, amore mio, smetti di tenere tutto dentro. So che hai paura, so che stai soffrendo, ma sei vivo. Sei ancora qui con me e meriti di stare bene più di chiunque altro. Vogliamo vederti sorridere di nuovo, vogliamo ascoltarti suonare la chitarra e personalmente voglio arrabbiarmi perché il sabato sera mi lascerai a casa per uscire con gli amici ad ubriacarti. Torna da noi Tommy, ci manchi da matti "
In realtà, non aveva idea di come poter aiutarlo, sapeva solo che doveva motivarlo, farlo sentire amato e desiderato. " Non sei solo. E' vero, non possiamo capire ciò che provi, ma abbiamo fiducia in te e ti siamo vicini. Anche se in questo momento non ti senti affatto così, sei la nostra forza, non dimenticarlo " Tommy non appena percepì l'amore sincero nelle parole del suo ragazzo scoppio a piangere, singhiozzando con violenza contro il suo petto.

I genitori Lambert entrarono nella stanza proprio nell'istante in cui Adam decise di non tirarsi indietro e aiutò Tommy ad affrontare ciò che provava, trovandosi per l'ennesima volta di fronte al loro modo di aggrapparsi ferocemente l'uno all'altro non appena ne sentivano bisogno. Non dissero nulla, si sedettero sul letto di Adam, stando vicino ad entrambi senza imporsi. Sapevano quanto Tommy avvertisse la necessità di non sentirsi solo e senza speranze, ma sapevano anche che essendo estremamente orgoglioso aveva bisogno di bilanciare il sostegno fisico che Adam gli stava dando contando sulle sue stesse forze.

" Sono stanco di sentirmi così. Sono stanco di fare queste sceneggiate e rendermi ridicolo in continuazione " Tommy parlò a fatica tra i singhiozzi, stringendosi forte a lui. " Non c'è niente di ridicolo nello stare male, Tommy, non dire queste sciocchezze. E non pensare nemmeno di poter essere un peso o un problema per me, sai benissimo cosa sento nei tuoi confronti. Non tagliarmi fuori, per favore "
" Non te ne ho parlato per non deluderti, per non darti altri dispiaceri. Pensavo davvero di poter farcela da solo, ma ogni giorno che passa è sempre più difficile far finta di stare bene. Non riesco a smettere di sentirmi in pericolo, soprattutto quando dormo. Non ci riesco, non riesco più a vivere senza la paura costante di non risvegliarmi più e non poter stare con te " Adam gli prese il viso tra le mani, fissandolo con le lacrime agli occhi. " Ti ho detto di non farmi più scherzi di questo tipo. Qualunque cosa di cui tu abbia bisogno, non esitare a venire da me, anche quando ti senti sopraffare dalle emozioni. Se vuoi piangere, fallo. Se vuoi urlare e arrabbiarti, corri a prendermi a calci nel culo. Qualsiasi cosa, ma non tenerti tutto dentro. Il peso che senti al centro del petto è più pericoloso di quanto tu creda e purtroppo non sparirà da un giorno all'altro, soprattutto non continuando a far finta che non ci sia. Devi affrontarlo. Accetta ciò che è successo, non potrai mai cancellarlo o tornare indietro per cambiare le cose, ma potrai vivere i tuoi giorni con una certezza in più. Sei forte, hai lottato contro qualcosa di terribile e sarai in grado di combattere anche la negatività che stai provando in questo periodo. Sono sicuro che mi perseguiterai per tutta la vita e quando mi spunteranno i capelli grigi e le rughe mi tormenterai ogni giorno, sono già rassegnato! " Lo fece ridere tra i singhiozzi, dandogli poi un dolce bacio sulle labbra. Desiderava davvero portare via tutto il suo malessere, non ne poteva più di vederlo in quel modo. Era straziante. Avrebbe dato qualunque cosa per vederlo sorridere di nuovo con serenità, anche sacrificare l'unica cosa di valore che possedeva. La voce. " Ora mi sento un po' meglio, grazie "
" Fantastico! Ora rivestiti e fila a letto, sono le quattro del mattino e sto per svenire dalla stanchezza " Gli diede una pacca sul sedere, spingendolo verso il suo letto. Era felice di averlo aiutato, era pronto a farlo ogni qualvolta si presentasse il bisogno, ma non aveva intenzione di trattarlo come se fosse malato o addirittura invalido. Porsi a lui con costante apprensione avrebbe solo peggiorato le cose, il ritorno alla quotidianità era l'unica cosa che poteva aiutarlo davvero. " No! Hai detto che posso dormire con te! "
" Neanche per sogno, l'ultima volta mi hai quasi spezzato la schiena. Non è stato divertente svegliarsi al mattino con le tue ginocchia che mi massaggiavano brutalmente la spina dorsale " Il biondino era pronto a ribattere, ma Eber lo anticipò, avvicinandoglisi e tirandolo in un abbraccio delicato. " Potete aprire il divano letto in salotto " Lo fissò incredulo, facendolo sorridere. " Non guardarmi in quel modo, non sono posseduto da un alieno "
" Sei il migliore, papà, ti voglio bene " Dimenticando completamente ciò che era appena successo si fiondò giù per le scale, organizzando accuratamente la nuova 'camera' che avrebbe condiviso con Adam. " Sai che non si scollerà mai più da quel divano, vero? "
" Non m'importa, figliolo, esattamente come te farei qualunque cosa per aiutarlo a superare quello che sta passando "

Se c'era una cosa da cui Tommy avrebbe sempre potuto trarre vantaggio e sicurezza, era proprio l'affetto che tutti gli uomini Lambert provavano per lui.

Il mattino dopo si svegliò al sicuro tra le braccia amorevoli di Adam, nonostante quello, però, la vergogna per aver perso completamente l'autocontrollo lo portò a chiudersi in se stesso ancora per qualche giorno. Ammettere di essere caduto nel baratro pericoloso della depressione fu più che difficile per lui, per diverso tempo l'orgoglio continuò ad urlargli che non era vero, che stava bene ed era tutto sotto controllo, ma la sua mente e il suo corpo erano molto stanchi e provati, come non lo erano mai stati. Durante le settimane seguenti i costanti attacchi d'ansia avuti sotto gli occhi della sua famiglia lo portarono a sentirsi spesso in imbarazzo, tuttavia assistere continuamente ai battibecchi tra Adam e Brad, mirati proprio a distrarlo e a farlo ridere, gli diede speranza. L'amore delle persone che aveva accanto, con discrezione lo tirò fuori dallo stato emotivo sofferente in cui si trovava, giorno dopo giorno, donandogli il coraggio di combattere. Ora, dopo un mese di distanza dal violento attacco di panico di quella notte, a cui ancora pensava con estremo disagio, non era di certo tornato alla normalità, ma il fatto che non si svegliasse più durante la notte sentendosi soffocare e che i rumori improvvisi non lo spaventassero più di tanto era un buon traguardo per lui. E sicuramente doveva esserlo anche per il suo ragazzo, che era tornato a lavoro, lasciandolo solo anche per diverse ore. Gli era estremamente grato per il modo in cui si stava comportando, sapere di poter contare su di lui, ma essere anche padrone di se stesso e decidere quando avvicinarglisi e quando no, lo stava aiutando davvero. Dopo lunghi mesi di sofferenza e disagio emotivo finalmente si sentiva forte, almeno in parte, perciò decise di dominare il sabato sera in arrivo, prendendosi cura di lui. 

Leila lo raggiunse in cucina, sorridendo quando lo vide con la testa infilata nel freezer, alla ricerca di qualcosa. " Il tuo ragazzo è proprio testardo "
" E' sicuramente opera di papà, non prendertela con me. Dov'è il gelato? "
" E' finito "
" Cosa? Ora come faccio? Mi serve!" Rise sonoramente, felice di vedere un'espressione buffa e giocosa sul suo viso. Sembrava in missione e il fatto che avesse bisogno del gelato le suggeriva che doveva trattarsi di una di quelle romanticherie assolutamente private che gli piaceva tanto organizzare nei minimi dettagli. Tommy la fissò contrariato, cominciando ad innervosirsi davvero. Senza il gelato metà del suo piano sarebbe fallito. " Tesoro, non credo che tu abbia bisogno del gelato per sedurlo " Arrossì profondamente, allontanandosi dal freezer a disagio. " Non è divertente, mamma " La signora Lambert lo abbracciò, continuando a ridere con dolcezza. " Sto uscendo. Papà e Neil saranno a casa tra qualche ora, voi piccioncini occupate il tempo in modo adeguato, mi raccomando " Lo prese in giro ancora una volta, guadagnandosi in risposta un mugugno imbarazzato. " Smettila! Non puoi fare così, i genitori non invogliano i figli a fare sesso in casa loro " Gli prese il viso tra le mani, parlandogli con il cuore. " Meglio in questa casa che in qualsiasi altro posto poco sicuro. E poi, sono stata giovane e innamorata anche io, so come funzionano queste cose " Tommy le sorrise, grato ancora una volta di far parte di quella famiglia. " Sei stata capace di imbarazzarmi per il resto della mia vita con solo due frasi "  Tuttavia, non era sicuro di poter guardarla negli occhi ancora per molto. " Ritieniti fortunato, tesoro mio, tuo padre non avrebbe esitato ad usare spiegazioni dettagliate e nomi tecnici. Tipo, state attenti a non farvi male, usate il preserv- "
" Sei crudele! " Corse in salotto, raggiungendo Adam che stava guardando un film, nascondendo il viso nel suo petto. Il moro gli mise subito un braccio intorno alle spalle, stringendolo forte a sé. " Vedo che le cose procedono bene anche senza gelato, te l'avevo detto, Tommy. Ora vado, le amiche mi aspettano. Non fate troppo i bravi in mia essenza, io non lo farei " La signora Lambert rincarò la dose, uscendo di casa con una risata divertita che fece sorridere anche Adam, nonostante non avesse la minima idea di cosa stesse succedendo. " Cosa mi sono perso? "
" Niente "
" Sicuro? " Lo vide arrossire un attimo prima di essere rapito dalle sue labbra, perdendosi completamente nella passione di quel bacio. Non era proprio in grado di ragionare quando Tommy lo stuzzicava in quel modo, sperava solo di non esagerare. Si baciarono per diversi minuti, fin quando il suo ragazzo si alzò dal divano, prendendolo per mano e portandolo al piano di sopra. Senza chiedere si lasciò trascinare in bagno, finendo poi per bloccarsi al centro della stanza non appena vide la vasca piena d'acqua calda e la schiuma del suo bagnoschiuma preferito che quasi straripava dai bordi.
" Tommy, smettila di fare queste cose, sono io che devo occuparmi di te "
" Lo fai ogni giorno, stasera tocca a me! " Il biondo l'abbracciò da dietro, strofinandogli il naso contro la schiena. Da qualche giorno a quella parte aveva notato la sua rigidità muscolare, voleva coccolarlo e aiutarlo a rilassarsi un po'. Adam sospirò rassegnato e staccandosi dal suo abbraccio cominciò a spogliarsi. Tommy gli sorrise, tirando fuori cinque candele rosse da un cassetto del mobile in bagno e due birre ancora fredde.
" Sei uno stronzetto subdolo! Avrei dovuto capire che stavi combinando qualcosa quando stasera ti ho chiesto di uscire e mi hai liquidato, dicendomi 'Sono stanco, voglio riposare'. Hai ferito i miei sentimenti, sappilo "
" Smettila ed entra nella vasca, stai rovinando il momento " Accese le candele, spegnendo poi la luce. Nella stanza calò un'atmosfera intima e romantica, arricchita dal profumo afrodisiaco delle candele che aveva trovato in casa qualche giorno prima. Lo fissò dritto negli occhi, spogliandosi per lui. Adam seguì accuratamente tutti i suoi movimenti, bruciandogli ogni centimetro di pelle con sguardo intenso e pieno di desiderio. Ok, aveva promesso di controllarsi, di rispettarlo e aspettare che fosse lui a fare la prima mossa, ma era pur sempre un uomo, che provocato a dovere sarebbe impazzito. Non appena Tommy entrò nella vasca e si posizionò tra le sue gambe lo tirò con la schiena contro il suo petto, accarezzandogli l'addome sensualmente. Il biondo inarcò il collo, poggiandogli il capo sulla spalla. " Stai decisamente amando questo momento. O almeno una parte di te lo fa, posso sentirlo " L'erezione di Adam premeva sfacciatamente contro la parte bassa della sua schiena, risvegliandogli i sensi. Era la prima volta, dopo mesi passati a lottare contro la negatività nella sua vita, che si sentiva così libero e capace di percepire di nuovo il desidero che provava per Adam avvolgerlo prepotentemente. Si rese conto solo in quel momento di aver veramente accusato la mancanza d'intimità tra loro. Volontariamente si mosse contro di lui per creare attrito, facendolo gemere basso e gutturale.
" Quanto di comporti così non sembri per niente vergine e innocente, appari solo come uno stronzetto provocatore che non vede l'ora di essere sottomesso "
" Chi ha mai detto che sono vergine? Potrei aver mentito ed essere stato con chiunque a Los Angeles " In un attimo la mano di Adam scivolò su per il suo petto, afferrandogli il collo, senza stringere troppo, ma usando comunque una presa possessiva. Voltò leggermente il viso verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. Ecco li la sua innata gelosia, era un piacere rincontrala. " Ti sei fatto toccare da qualcun'altro? "
" No, ho solo avuto un sacco di proposte che ho subito rifiutato. "
" E questo cosa vorrebbe dimostrare? "
" Che nessuno di loro è o sarà mai te " Adam lasciò immediatamente la presa intorno al suo collo, abbracciandolo forte e dandogli un morso scherzoso sulla spalla. Un giorno o l'altro il cuore gli sarebbe scoppiato nel petto a causa sua, ne era sicuro. " Dio, Tommy, non puoi capire cosa provo quando dici queste cose " Tommy sorrise, intrecciando le mani alle sue. " Lo capisco, è la stessa sensazione che provo anche io quando mi abbracci come stai facendo ora " Ripensò alle loro ultime conversazioni, al fatto che Adam, spesso, continuasse a negargli affetto verbale. E in quel preciso instante capì perché la loro relazione, nonostante tutte le difficoltà che avevano vissuto, era ancora salda e profonda. Le loro personalità in parecchi aspetti erano molto simili, ma in tanti altri decisamente opposte, ed era proprio per quel motivo che non si sarebbero mai annoiati stando insieme. Il continuo stuzzicarsi e spronarsi a vicenda era uno dei toccasana che teneva vivo il loro amore. Adam lo coccolò per diversi minuti, teneramente, fin quando la sua passione gli rese irresistibile la vicinanza del corpo nudo di Tommy al suo. Lo baciò sensualmente sul collo, facendolo rabbrividire. " Posso toccarti? " Tommy aggrottò le sopracciglia, girandosi nel suo abbraccio e sedendoglisi a cavalcioni. Non gli piaceva affatto che Adam si sentisse spesso in dovere di chiedere il permesso prima di avanzare un po' d'intimità tra loro, non aveva ancora recuperato appieno le forze, era vero, ma desiderava anche lui che il sesso ricominciasse a fare parte del loro rapporto. " Adam Lambert non chiede, prende ciò che vuole " 
" Perché sono prepotente? " Adam lo avvicinò a sé, premendo i loro corpi a stretto contatto. " Esatto. Prepotente, possessivo e soffocante "
Capì le sue intenzioni, voleva portare di nuovo in campo i loro giochetti sensuali e stuzzicanti. " ... e tu non vedi l'ora di essere toccato da questo bastardo arrogante " Si spinse contro la sua erezione, ghignando malvagiamente non appena lo vide boccheggiare. " Per caso stai elogiando te stesso? "
" Sarai tu a farlo tra qualche minuto " Lo baciò con passione, avvolgendolo con una mano e prendendosi cura di lui con estrema attenzione. Ogni attimo in cui Tommy si lasciò andare alle sue carezze con trasporto e desiderio, partecipando al momento con la sua solita impertinenza e senza nessuna paura che lo bloccasse, gli accarezzò il cuore, donandogli dopo tanto tempo un po' di sincera tranquillità.

****

" Zitto e sdraiati! Ho visto l'espressione che hai fatto quando ti sei alzato dalla vasca, perché non mi hai detto di essere così indolenzito? Avrei evitato di schiacciarti con il mio peso "
" Pesi come una piuma e non preoccuparti, sto bene "
" Hai bisogno di un massaggio, sdraiati a pancia in giù. Cazzo, Adam, sei peggio dei bambini " Dopo diversi tentativi delicati lo spinse bruscamente sul letto, sedendoglisi sul sedere per non farlo muovere. Si chinò su di lui, dandogli un bacio sulla guancia e spostandogli dolcemente i capelli dal viso. " Scusa se ti ho fatto male " Gli diede un altro morbido bacio, quella volta sulle labbra, cominciando poi a massaggiargli la schiena con cura e delicatezza. Adam prese con sé tutto l'amore che Tommy gli stava donando, chiudendo gli occhi e rilassandosi sotto le sue tenere carezze senza più opporre resistenza. 

Neil e il signor Lambert tornarono a casa poco dopo mezzanotte, chiacchierando e ridendo ancora per il film comico che avevano visto al cinema qualche ora prima. Ma non appena si accorsero di Adam, addormentato sul divano-letto in salotto, si zittirono, notando immediatamente l'assenza di Tommy. Si guardarono negli occhi, sorpresi da quell'insolita situazione. Da quando i due fidanzatini aveva trasformato il salotto nel loro nido d'amore non li avevano mai visti dormire separati. Cercarono Tommy per tutta casa, trovandolo infine in veranda, seduto sulla panca a dondolo con una tazza di caffè tra le mani. " Avranno litigato. E' il tuo turno, buona fortuna " Neil scappò in camera sua, lasciando il padre alle prese con i risultati delle schermaglie d'amore dei fratelli, che in realtà quella sera erano tutto tranne che disastrosi. Il signor Lambert gli si sedette accanto, sorridendogli con fare rassicurante. " Hey, figliolo.. " Tommy si voltò immediatamente verso di lui, guardandolo con occhi luminosi. " Hey, papà. Non hai svegliato Adam, vero? Si è addormentato solo un'ora fa. Gli ho dato un antidolorifico, ha ancora male alla schiena e dopo aver fatto il bagno non è riuscito nemmeno ad asciugarsi i capelli, ha il braccio bloccato. Non credi che dovrebbe riprendere il corso di fisioterapia? " 
" Domani gliene parlerò. Tu come stai, Tommy? " Non appena notò il suo sorriso ampio e sincero l'abbracciò, stringendolo forte. Vederlo di nuovo felice, come non lo era stato per molto tempo, lo commosse profondamente. Così lo nascose tra le sue braccia per un po', proteggendolo simbolicamente dal mondo esterno. Tommy ricambiò subito l'abbraccio, lasciandosi coccolare. Non poteva farne a meno, gli abbracci dei Lambert erano il suo punto debole. E in quel momento voleva godersi appieno l'affetto che suo padre sembrava aver preso l'abitudine di dimostrargli spesso. " Ti voglio bene, papà " 

****

Sollevò le palpebre lentamente quando sentì qualcuno accarezzargli i capelli, rendendosi conto di essersi addormentato sotto le carezze di Tommy quando riuscì a mettere a fuoco la sveglia attraverso il buio della stanza e a controllare l'ora. " Tommy, cosa stai facendo? E' completamente buio " Cercò di alzarsi dal letto, ma il biondo lo fermò, abbracciandolo stretto. " Sto bene, non accendere la luce " Non aveva più così tanta paura del buio come in passato, almeno non quando aveva Adam accanto a sé. Il moro finse di credergli, tuttavia, dal modo in cui il suo ragazzo si stringeva a lui capì che non era esattamente così. " Se stai bene allora perché mi stai stritolando? " Tommy chiuse gli occhi, respirando profondamente. Stava insegnando a se stesso a reagire in modo adeguato di fronte alla paura, odiava perdere il controllo sulle sue azioni. Adam sorrise, dandogli un dolce bacio sulle labbra. Il coraggio che Tommy aveva sempre avuto dentro di sé e da cui in quel periodo stava attingendo forza lo rese davvero orgoglioso di lui. " Sono fiero di te "
" Sei fiero di avere come fidanzato un ragazzino impaurito e paranoico? "
" Sono profondamente orgoglioso di avere come fidanzato un bellissimo ragazzino biondo, forte e coraggioso a cui tengo da impazzire " Lo sentì ridere con gioia, accusando con piacere il suo dolce attacco. Tommy lo abbracciò stretto, riempiendogli il viso di baci. " Vieni " Lo tirò giù dal letto e cercando di non fare troppo baccano lo trascinò nell'ufficio di loro padre, chiudendo la porta delicatamente. Lo fece sedere sulla scrivania, cominciando poi a frugare nei cassetti. " Ho aspettato a dirtelo perché volevo farlo durante un appuntamento romantico, ma non riesco più a tenerlo per me " Gli porse una busta bianca di medie dimensioni, saltellando da un piede all'altro come un piccolo ragazzino impaziente. Tommy lo fissò con un sopracciglio alzato, incuriosito dal suo strano comportamento. Aprì la busta, aspettandosi di trovarci il testo di una canzone, una lettera o qualcosa di simile, invece quando realizzò di avere tra le mani due biglietti aerei per Cabo San Lucas spalancò gli occhi, incredulo ed emozionato. Lo tirò bruscamente verso di sé per il colletto della maglietta, baciandolo con passione. Adam ricambiò il bacio con la stessa intensità e dimenticando dove si trovavano si poggiò contro di lui, spingendolo a sdraiarsi sulla scrivania. Tommy lo trascino con sé, continuando a baciarlo, ma non appena Adam si mosse per seguire i suoi movimenti ribaltò il portapenne, facendo cadere tutto a terra. " Lasciami, Adam! E raccogli tutto, papà sta scendendo le scale " Lo spinse lontano, mettendo una certa distanza tra loro. Lo sguardo pieno di desiderio negli occhi di Adam era più che interessante, gli sarebbe anche piaciuto capire quanto lo sarebbe stato se fossero stati un'altra stanza, ma in quell'istante l'unica cosa da fare era limitare i danni con loro padre. Saltellò verso la porta dell'ufficio, abbracciando Eber non appena entrò. " Cosa state combinando? Tommy, staccati " Il signor Lambert fissò Adam attentamente, cogliendo subito l'imbarazzo nei suoi gesti. " Adam mi porta in Messico tra qualche settimana, guarda! " Tommy gli spiaccicò due biglietti aerei in faccia, continuando ad abbracciarlo. Eber roteò gli occhi al cielo, sospirando mestamente di fronte all'impertinenza di suo figlio. Tommy aveva la capacità di manipolare situazioni come quella in cui si trovavano nella direzione che gli conveniva, rendendo le sue intenzioni quasi impossibile da aggirare. Quasi, appunto. Lo conosceva benissimo, sapeva che lo faceva solo per distogliere l'attenzione da Adam, che in situazioni imbarazzanti era come un libro aperto per lui. " Sono felice per te, figliolo, ma non cercare di fregarmi. Adam, come hai fatto a far cadere tutte le penne a terra? " Il moro continuò ad arrossire vistosamente, evitando il suo sguardo. " Si, Adam, come hai fatto? " Neil entrò nella stanza, rincarando la dose. Aveva sentito tutto dalla sua camera, precipitandosi dietro il padre non appena lo udì correre giù per le scale. Per niente al mondo si sarebbe perso l'imbarazzo del fratello maggiore di fronte alle esatte conclusioni in cui Eber stava per crogiolarsi con immensa e compiaciuta cattiveria. " Lascialo stare, stronzo! " Tommy lo riprese, minacciandolo con lo sguardo. " Uh uh ritira gli artigli, gattino " I due iniziarono a spingersi, distraendo il signor Lamber e permettono ad Adam di svignarsela. " Smettete di fare i bambini. Neil, lascialo! " Il moro bloccò il fratello minore, mettendogli un braccio intorno al collo e stringendolo contro il suo fianco per qualche secondo. Dopo di che lo lasciò andare, dandogli un bacio scherzoso sulla fronte.
" Che schifo! " Tommy rise, facendo finta di pulirsi la fronte con il dorso della mano. " Ma come, i suoi baci si e i miei no? Mi sento ferito, profondamente " Neil lo afferrò di nuovo, quella volta, però, per chiuderlo in un abbraccio affettuoso. Eber roteò gli occhi al cielo per l'ennesima volta, detestando i geni nottambuli di tutti i suoi figli. " Adam Mitchel Lambert, riporta immediatamente il culo in questa stanza " Richiamò Adam a gran voce, fissandolo con sguardo autoritario non appena lo vide rientrare nel suo ufficio. " Cosa? Gli ho solo dato i biglietti " Alzò un sopracciglio, attendendo. Non era pienamente soddisfatto. " Dio! Ok, gli ho dato i biglietti, mi ha baciato e ho fatto cadere il portapenne mentre ricambiavo. Va bene? " Adam ormai aveva perso il conto di tutte le volte in cui suo padre l'aveva messo in imbarazzo con somma soddisfazione, soprattutto da quando sapeva di lui e Tommy. " Si, ora sei stato abbastanza esaustivo " Si grattò il retro del collo a disagio, guardandolo di sottecchi. " Posso andare? " Eber annuì, sventolando una mano a modo 'sparisci'. Adam prese Tommy per un braccio, trascinandoselo dietro velocemente, ma prima che uscissero dall'ufficio il signor Lambert si lasciò andare ad un dei suoi commenti sarcastici ben mirati. " Ragazzi, gradirei che il vostro amore non diventasse pelvico sulla mia scrivania. Grazie. " Neil senza ritegno scoppiò a ridere in faccia ai fratelli, non riuscendo proprio a trattenersi dal sentirsi divertito dall'ilarità di quella situazione. Tommy arrossì profondamente, nascondendosi contro il fianco del suo ragazzo mentre tornavano in salotto. Dopo essersi messi a letto Adam lo abbracciò stretto, dandogli un dolce bacio sulla punta del naso. " Questa volta è stata colpa tua, amore " Il biondino ancora imbarazzato si strinse a lui, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Non sapeva cosa dire, a parte loro padre che si divertiva a prenderli in giro costantemente, il gesto di Adam lo aveva commosso davvero. Era successo di tutto da quando avevano parlato della loro vacanza, gli sembravano passati secoli da quando quel giorno si erano rifugiati in spiaggia e avevano vissuto uno dei giorni più intensi ed emozionanti della loro vita insieme. Dopo tutti i litigi avuti, la separazione e la sofferenza in seguito al terremoto, era quasi surreale per lui avere la certezza di poter passare un po' di tempo con l'uomo che amava senza dover preoccuparsi di nulla. " Solo tu, io, la spiaggia e l'oceano? " Piccole lacrime di gioia mista a frustrazione rotolarono giù per il suo viso pallido, liberando ancora una volta le intense emozioni che da qualche tempo a quella parte lo investivano violentemente e sottoponevano il suo sistema nervoso a forte stress. Adam gli accarezzò il petto sensualmente, cercando di distrarlo dallo stato emotivo altalenante che di tanto in tanto lo disturbava ancora. " e il cibo " Gli posò un bacio morbido sul collo, sorridendo compiaciuto quando lo sentì rabbrividire sotto di sé. " e il vino costoso " Cambiò lato, dandogli tanti piccoli baci sulla clavicola, per poi scendere verso il basso e lasciargli una scia calda ed umida lungo il centro del petto. Non vedeva l'ora di poter assaporare ogni centimetro della sua palle con la lingua, senza badare al tempo che scorreva o alle persone che avrebbero potuto catturarli. " e la musica. Voglio che suoni per me, nudo sul nostro letto. Voglio che mi tocchi come fai con le corde della tua chitarra " Gli accarezzò il petto ancora una volta, sfiorandogli i capezzoli con i polpastrelli. Tommy lo afferrò per i capelli, tirandolo verso di sé con gentilezza, ricordando il suo mal di schiena e non volendo fargli male ulteriormente. " Sei un porco! " Glielo sussurrò sulle labbra, sfidandolo con lo sguardo.
" Come se la cosa ti dispiaccia " Adam lo baciò, catturandogli la lingua con la sua, coinvolgendolo in un gioco sensuale che rubò il fiato ad entrambi.
" Quindi abbiamo due settimane per godere insieme dei piaceri della vita? " Senti le sue mani seducenti lungo la schiena, bollenti e delicate scivolarono all'interno dei suoi slip, afferrandogli i glutei. Lo fissò con un sopracciglio alzato, fingendo di essere sorpreso dalla sua intraprendenza. In realtà, invece, aveva sempre saputo che Tommy possedeva un ardore speciale dentro di sé. Poteva solo immaginare come potesse essere fare l'amore con lui, dominarlo e al tempo stesso lasciarsi sopraffare completamente dai suoi tocchi esigenti e pieni di passione. " Te l'ho già detto una volta, amore mio, non scherzare con il fuoco " Aveva la netta sensazione che avrebbero davvero fatto fatica ad uscire dalla loro suite matrimoniale e la cosa lo rendeva davvero impaziente, non poteva più aspettare. Una volta per tutte doveva osservarlo mentre si lasciava alle spalle molte delle sue insicurezze, assaporando finalmente la libertà della sua giovinezza. " E io ti ho già chiarito il fatto che voglio bruciarmi " Ancora una volta lo bacio profondamente, finendo per dare il via al secondo round di ciò che era accaduto nella vasca da bagno poche ore prima.



Prossimo capitolo.... VACANZA IN MESSICO :D

   
 
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